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- Subiaco (RM)
Vicino Roma, situata su uno sperone di roccia calcarea, a dominio della Valle dell’Aniene, Subiaco è un borgo alto-medievale con quasi 9000 abitanti, sovrastato dall’imponente Rocca Abbaziale, nota anche come Rocca dei Borgia.
Subiaco, inoltre, è immersa in un territorio ricco di attrattive sia storico-artistiche che naturalistiche.
Grazie ai suoi antichi monumenti e alla sua posizione, Subiaco è stato inserito tra i Borghi piĂ¹ Belli d’Italia e premiato con la bandiera arancione del Touring Club Italiano, marchio di qualitĂ turistico-ambientale assegnata alle localitĂ che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualitĂ , ed è uno strumento di valorizzazione del territorio.
Immenso e dal grande valore ambientale è il bellissimo e selvaggio Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini caratterizzato da ampi boschi di faggio, estesi prati verdi, vallate, fiumi e montagne tra i 1600 e gli oltre 2000 metri.
Interessanti località vicine: Filettino (stazione sciistica di Campo Staffi), Fiuggi (con le sue acque curative), Palestrina, Trevi nel Lazio , Guarcino e la stazione sciistica di Campocatino, Vallepietra, le rovine di Camerata Vecchia (borgo fantasma), Carpineto Romano, Artena e il Lago di Giulianello, Cori (LT), Genazzano, il Bosco di Paliano, Anagni, Ferentino, Fumone, Alatri, Guarcino, Collepardo, Vico nel Lazio, ...
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La cittĂ di Subiaco ha origini antiche
Il nuo nome deriva da "Sublaceum" che vuol dire "sotto i laghi", una denominazione che fu attribuita da Tacito alla Villa di Nerone.
A Subiaco sono stati identificati resti della residenza dell'imperatore Nerone, attorno alla quale si sviluppĂ² il centro, costituita da un complesso di edifici a diverso livello in posizione elevata sulla riva destra dell'Aniene, presso una serie di laghi artificiali; è stato messo in luce un cospicuo nucleo a due piani con grande nicchia absidata e vasti ambienti comunicanti.
Un ponte-diga di notevoli dimensioni, che collegava le due sponde e serviva da sbarramento per le acque, detto pons marmoreus, è oggi interamente scomparso; restano solo tracce delle fondazioni.
Nella villa, di appartenenza imperiale fino al III secolo d.C., sono stati rinvenuti una testa femminile dormiente e il ritratto di un efebo, ora entrambi a Roma (presso il Museo Nazionale Romano).
Le origini dell'attuale abbazia benedettina risalgono agli inizi del VI secolo, allorchĂ© san Benedetto da Norcia, dopo l'esperimento di vita eremitica condotto in un antro presso l'antica villa ivi costruita da Nerone, fondĂ² nella zona del sublacense tredici monasteri per dare ospitalitĂ ai suoi primi discepoli, provenienti in parte dalla nobiltĂ romana.
In seguito (XII secolo) per iniziativa degli abati fu costruito il santuario-monastero del Sacro Speco, eretto sopra l'originaria memoria del Santo.
Dei tredici monasteri fondati da san Benedetto è rimasto solo l'attuale monastero di Santa Scolastica inizialmente dedicato a San Silvestro, che vanta il titolo di Protocenobio della Congregazione Sublacense dell'Ordine benedettino.
Gli altri andarono distrutti o furono abbandonati.
Nel IX secolo il monastero di Santa Scolastica subì due devastazioni da parte dei saraceni: l'una nell'828-829, l'altra probabilmente nell'876-877, anche se per questo periodo storico le ricostruzioni non sono univoche.
Nel X secolo ricevette donazioni da diversi papi (Giovanni X, Leone VII, Giovanni XII, Benedetto VII, Gregorio V) che ingrandirono il territorio dell'abbazia.
Sempre con il favore pontificio, l'abbazia conobbe un periodo di grande splendore nei secoli XI e XII diventando feudo assai ambito per la sua potenza economica e politica.
Fu probabilmente il primo luogo in Italia ad essere dotato di una pressa per la stampa di libri, fondata dai tedeschi Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz nel 1465, all'interno dell'abbazia.
Le continue lotte con le famiglie feudali portarono tuttavia alla sua decadenza. Eretta in commenda da papa Callisto III (1456), fu affidata al cardinale Giovanni Torquemada (Juan de Torquemada), zio del famoso inquisitore.
Nel 1467 passĂ² poi a Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI e, successivamente, ai Colonna (1492), ai Borghese (1608) e ai Barberini (1633).
Nel 1753, papa Benedetto XIV privĂ² gli abati commendatari della giurisdizione temporale, lasciando perĂ² quella ecclesiastica e spirituale.
Soppressa dai francesi (all'inizio del XIX secolo), restaurata poco dopo da papa Pio VII, l'abbazia fu reintegrata nei suoi privilegi di abbazia nullius da papa Benedetto XV (1915).
Francesco Bulgarini, nel 1848 parla di contadini montagnoli «ciociari» in riferimento a dei mezzadri provenienti stagionalmente, dal circondario di Subiaco, a Tivoli, per coltivare granturco.
Nel 1867 Subiaco fu testimone della Campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma voluta da Giuseppe Garibaldi.
Nel mese di ottobre vi furono trucidati in uno scontro con i pontifici il capitano garibaldino milanese Emilio Blenio ed alcuni suoi compagni.
I resti dei garibaldini furono traslati a cura della SocietĂ Reduci Patrie Battaglie da Subiaco nell'Ara-Ossario di Mentana come risulta da documenti conservati in archivio.
Da Subiaco inoltre proveniva anche uno dei Mille, Luigi Pistoia, al quale è intitolata una piazzetta (Piazzetta Luigi Pistoia).
Architetture religiose a Subiaco:
- Monastero di Santa Scolastica. Comprende una chiesa gotica (che ha la dignitĂ di basilica minore) con campanile romanico e fu trasformata nel 1771-1776 dall'architetto Giacomo Quarenghi in forme neoclassiche. Il monastero si articola intorno a tre chiostri: chiostro cosmatesco (secoli XII e XIII), chiostro gotico (secoli XIV e XV) e chiostro tardorinascimentale (fine del XVI secolo).
- Monastero di San Benedetto, o "del Sacro Speco", costruito vicino ad una parete di roccia. Costituito da un complesso di ambienti, chiesette e cappelle, talvolta ricavate dalla roccia, conserva decorazioni a fresco di varie epoche e un ritratto di san Francesco (1223).
- Chiesa di San Francesco, del 1327, con altari lignei e pregevoli pitture dei secoli XV e XVI
- Chiesa di Sant'Andrea, costruita su progetto di Pietro Camporese in forme neoclassiche, devastata dalle bombe nella seconda guerra mondiale e ripristinata da Florestano Di Fausto, con 6 campane: il "campanone", un si2 fuso nel 1760, la seconda campana, re3 fisso (dentro la chiesa), la terza, un fa3 (a distesa), la quarta, un si3 che sembra un do4 (a distesa) e le ultime 2 campane, mi4 e fa4 (fisse), tutte e 2 antiche.
- Chiesa di Santa Maria della Valle. Insieme alla cattedrale di Santa Scolastica e al palazzo di papa Pio VI forma un complesso architettonico neoclassico. Ha 4 campane: la campana grande, un fa#3, la seconda, un sib3, la terza, un re4 e la piccola, un mi4.
Architetture civili a Subiaco:
Rocca abbaziale, medievale, ma largamente trasformata fra i secoli XVI e XVII)
Siti archeologici a Subiaco:
Area archeologica della villa di Nerone
Aree naturali a Subiaco:
- Lago di San Benedetto
- Monti Simbruini
- Parco naturale regionale Monti Simbruini
- Monte Livata