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Pico in provincia di Frosinone è un piccolo e grazioso paesino, tra i borghi più belli d'Italia a circa un'ora e mezza da Roma
Pico è un antico borgo medievale arroccato su una collina (190 metri di altitudine) a ridosso del Monte Pota (Monti Aurunci).
Da sempre Pico accoglie e ispira i letterati italiani: Eugenio Montale nella Elegia di Pico Farnese – scritta a seguito di una sua visita all’amico e scrittore Tommaso Landolfi, nativo di Pico, descrivendo il suggestivo borgo – si esprime così:
Strade e scale che salgono a piramide, fitte
d‘intagli, ragnateli di sasso (…)
Landolfi invece definisce Pico: “un minuscolo borgo sperduto tra le montagne (…) ” ossia “(…) le bizzarre e possenti sagome degli Aurunci”.
Il suo nome ha origini celtiche, deriva infatti da "Pic" che significa "punta aguzza" e venne chiamato così, probabilmente, per lo sperone sul quale sorge.
Attualmente il centro storico ricorda una tipica strutturazione di età medioevale, con strade strette disposte a raggiera, regolari, concentriche (sembra che l’antico borgo fosse costituito da tre cerchie murarie), collegate da scalinate che si snodano attorno al castello sommitale e una cinta muraria interrotta da quattro porte per l’accesso al centro abitato, di cui resta intatta quella di San Rocco.
Scendendo per le viuzze ed i vicoli, si perviene alla porta dabbasso, fuori della quale si erge una graziosa chiesetta.
La grande porta rinchiude la parte più vecchia del paese e vicino vi sorge un bel palazzo con ancora i segni della seconda guerra mondiale.
La visita a Pico offre al visitatore la settecentesca Parrocchiale di Sant’Antonino, le chiese di San Rocco, Santa Maria in Campo, S. Marina (la più antica) ed il Santuario di Monte Leucio, del XVI° secolo.
Tra i palazzi ottocenteschi del centro storico si trova la casa natale del poeta e scrittore Tommaso Landolfi.
Per far conoscere Tommaso Landolfi, l’illustre scrittore, singolare autore del ‘900 e le sue opere attraverso il luogo in cui egli ha vissuto, è stato istituito nel 2014 un Parco Letterario® che si snoda lungo gli stretti vicoli del Centro Storico, censito da un anno dal prestigioso Club de I Borghi più Belli d’Italia.
I dodici pannelli che lo costituiscono sono in legno proveniente dalla lavorazione della risulta della pulizia dei boschi e da una lamina in alluminio realizzata da una ditta che opera nel circondario del piccolo centro abitato, nell’ottica dell’utilizzo del Km 0.
Un equivalente percorso si snoda anche sui sentieri delle zone montane del territorio comunale, care allo scrittore.
A fine maggio 2017 Pico ha stretto un gemellaggio con Ronciglione, luogo dove Tommaso Landolfi è morto (è poi stato tumulato a Pico).
Il borgo di Pico è immerso in un rilassante paesaggio verde circondato da colline con coltivazioni di ulivo e vite.
Per chi volesse visitare Pico, sarà possibile immergersi nella natura attraverso i nuovi Percorsi Montani, sentieri all’interno del Parco Naturale dei Monti Aurunci, immortalati dal Landolfi ne "La Pietra Lunare".
A pochi chilometri è possibile visitare Castro dei Volsci (un altro dei piccoli borghi più belli d'Italia) o scegliere tra Collepardo con la sua bellissima Certosa di Trisulti, Veroli, Alatri, Anagni, Ferentino, Sora, Aquino, Atina, Posta Fibreno e il suo lago (Riserva Naturale lacustre), Isola del Liri con la sua cascata, Campoli Appennino famoso per la Fiera del Tartufo Bianco che si svolge a novembre di ogni anno e per gli orsi marsicani che si vivono nelle vicine foreste del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Roccasecca, ma anche Sermoneta con i Giardini di Ninfa e Cassino dove si trova la storica Abbazia di Montecassino.
Dove dormire a Pico (FR) e dintorni
Pico (FR) | Tradizioni, Eventi & Folklore
- Tra le manifestazioni più importanti che si svolgono a Pico ricordiamo il Rally Automobilistico di Pico, che raduna ogni anno appassionati di tutta Italia.
Peculiarità del rally è il passaggio nella piazza centrale del paese dove ogni anno gli spettatori si danno appuntamento per vedere i passaggi delle auto da competizione; un'altra particolarità è quella di essere l'unico rally in Italia ad essere organizzato con una licenza comunale - Festa patronale di Sant'Antonino
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Infiorata del Corpus Domini a Pico
- Festa di Hallovino la notte del 31 ottobre, persone in maschera festeggiano una sorta sagra del vino avvolti dalle tenebre.
- Made in Pico, Le Meraviglie del Borgo nella seconda metà di agosto; degustazione di prodotti della filiera agroalimentare di Pico, con stand tra i caratteristici vicoli e tanta musica popolare
- Festa del Vino presso i giardini del castello (Agosto)
- La processione di San Rocco e la benedizione dei pani di San Rocco (16 Agosto)Ogni anno, nei giorni precedenti la solennità di San Rocco, le donne preparano dei piccoli panini che vengono cotti nei forni a legna per essere portati processione.I pani vengono poi decorati con nastrini colorati sorretti da spilli e deposti in ceste di vimini su preziose stoffe ricamate.Le ceste di vimini con i pani di San Rocco, dopo la celebrazione della Santa Messa, vengono portati in corteo, accompagnati dalla banda musicale del paese, fino alla chiesa di Sant’Antonino Martire, dove i pani vengono benedetti.Secondo la tradizione, San Rocco dedicò la sua vita alla guarigione dei malati di peste ed egli stesso si ammalò.Si rifugiò in una grotta fuori dalla città aspettando la morte ma fu salvato da un cane, che ogni giorno gli portava un pezzo di pane.Una volta guarito, il Santo riprese la sua attività in favore degli appestati, per la quale ancora oggi è ricordato.
Ed il suo cane lo seguì.
Che cosa vedere a Pico (FR) | Monumenti e Luoghi d'interesse
Il semplice Palazzo Landolfi è la casa natale di Tommaso Landolfi, uno dei maggiori scrittori del '900 (che qui visse una vita solitaria) e a cui è dedicato un Parco Letterario sparso in tutto il territorio comunale.
Pico (FR) | Architetture religiose
- Chiesa di Santa Marina
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa di Santa Maria in Campo
- Chiesa di Sant'Antonino
- Santuario di Monte Leucio
Pico (FR) |Architetture militari
- Il borgo è dominato dalle rovine del Castello Farnese da cui si gode un vasto panorama: ormai è quasi del tutto distrutto e si notano solo alcuni torrioni sui quali svetta una torre con orologio di costruzione rinascimentale
Pico (FR) | Aree naturali
- Parco naturale dei Monti Aurunci
Pico (FR) | La storia
L’esistenza di Pico e del Castello, fatto erigere da Giovanni Scinto signore di Aquino, è attestata dalla formula “Castrum qui nominatur Pika” del 1049 e da questo momento la storia del paese si intreccia strettamente alla storia del suo castello, intorno alle cui mura si è sviluppato il primo nucleo abitativo.
La fortificazione ha una data storica certa in quanto esistono numerosi documenti antichi nei quali sono riportati riferimenti al Castrum e all’Oppidum Pica, quest’ultima citazione risale al 1126 AD: Annales Casinenses seu Anonymi Casinensis Chronicon.
Appartenne durante il Medioevo ai D'Aquino, ai Dell'Aquila, conti di Fondi, all'abbazia di Montecassino, agli Angioini (1266) e agli Spinelli (1331).
Nel XV secolo pervenne ai Della Rovere e, con l'avvento della dominazione spagnola, fu amministrata dai governatori del regno di Napoli, per passare poi ai Farnese nel 1542.
La famiglia Farnese fece progredire il paese al punto che gli abitanti decisero di cambiare il nome in Pico-Farnese.
Dal 1734 dipese direttamente dalla corte del regno di Napoli e seguì le sorti di quest'ultimo fino all'unità d'Italia.