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Indirizzo:
Atina (FR), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Atina, a meno di due ore da Roma, è uno dei borghi più belli d'Italia

Il borgo di Atina, premiato come uno dei borghi più belli d'Italia, è situato nel cuore delle Mainarde, a 490 metri s.l.m., alle pendici del colle di S. Stefano, sperone del monte Prato che chiude a sud-est la Valle di Comino, e vanta secoli di storia e luoghi ancora poco noti ma non per questo meno autentici o suggestivi.

Si entra nel borgo attraverso la monumentale Porta dell’Arco, uno dei tre ingressi principali alla città antica. La bellissima Piazza Garibaldi accoglie i visitatori con il Fontanone e il Convento di San Francesco. Proseguendo si possono ammirare piazzette, archi monumentali e preziose epigrafi romane incastonate nelle facciate degli antichi palazzi.

Il borgo è circondato da massicce mura poligonali millenarie che si sviluppano per circa 6 chilometri, di grande importanza sia per la maestosità della costruzione che per la posizione strategica.

La leggenda attribuisce ad Atina origini antichissime: sarebbe stata fondata da Saturno nella mitica età dell'oro, insieme ad altre 5 città del Lazio che cominciano con la lettera A e dette, appunto, città saturnie: AlatriAnagniArpino, Atina e Ferentino (detta altrimenti Antino)

Le fonti storiche e letterarie attestano con ragionevole certezza la sua esistenza in età preromana: è noto che in un passo dell'Eneide Virgilio la inserì tra le città che prepararono le armi in soccorso di Turno contro Enea.

Se la città antica è completamente arroccata su un colle che agli antichi doveva apparire inespugnabile, per cui fu detta da Virgilio Atina potens, edifici moderni e complessi residenziali si sono sviluppati nella sottostante Valle del Melfa dando vita ad un vero e proprio centro abitato speculare: Ponte Melfa.

Una serie di politiche urbanistiche dal dopoguerra hanno favorito il collocamento di diverse sedi comunali e servizi nella pianura sottostante il centro storico dando vita così all'unico vero e proprio polo commerciale della Valle di Comino.

Atina offre l’opportunità di compiere percorsi di media difficoltà con la possibilità di escursioni sul Monte S. Stefano e sul Monte Prato.

L’esistenza del Kartodromo, della pista per il motocross e di impianti per il calcio, per il basket, per il tennis, per l’equitazione, per il gioco delle bocce, rendono possibili tante attività sportive.

Altre interessanti località vicine sono i centri storici di San Donato Val di Comino, Arpino, Aquino, Campoli Appennino, Posta Fibreno, Sora ed Isola del Liri (cascate del Liri).

Atina (FR)
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Dove dormire ad Atina (FR) e dintorni



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Atina (FR) | Eventi, Tradizioni & Folklore

Sulle falde della collina si coltivano molti vigneti da cui si ricavano vini , fra questi il più noto è il “Cabernet Atina D.O.C.”.
Molto rinomato per le sue qualità organolettiche è il fagiolo cannellino di Atina.

  • Festa di San Marco Galileo (patrono di Atina) 1 Ottobre
  • La Ballarella - Aprile
  • Atina Jazz - Luglio (dal 1986)
  • Festival Internazionale del Folklore - Agosto
  • Festa in onore della Madonna Assunta - 15 Agosto
  • Festa della Santa Croce - Ottobre
  • Festa del Vino Novello - Novembre
  • Mostra Mercato del Presepe - periodo natalizio
  • Festa Madonna del Carmelo - Luglio
  • Festa della Trebbiatura - Luglio
  • Fiera di Mezza Estate - Luglio
  • Festa dell'Emigrante - Luglio
  • Corsa con Carrozze a cuscinetti a sfera - Agosto
  • Sagra del Fagiolo Cannellino e del Cabernet di Atina - Agosto
  • Corsa Ciclistica Internazionale Trofeo Bastianelli riservata agli Elite-Under 23
  • Gran premio dell’arco
  • Una scultura per Atina

Duomo Chiesa Cattedrale Santa Maria Assunta di Atina (FR)
Duomo Chiesa Cattedrale Santa Maria Assunta di Atina (FR)

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Che cosa vedere ad Atina | Monumenti e luoghi d'interesse

Atina | Architetture religiose

  • Due bassi campanili racchiudono l’elegante facciata del Duomo Chiesa "Cattedrale" Santa Maria Assunta, dalla forma leggermente convessa: la chiesa, restaurata nel Settecento, secondo la tradizione sorge sui resti del tempio di Saturno. L’interno, riccamente decorato in stile barocco, presenta dipinti di scuola napoletana, tele del pittore Aloisio Volpi e gli affreschi dell'atinate Teodoro Mancini (1796-1868), e un organo settecentesco ancora funzionante.
  • Convento di San Francesco, costruito nel 1630, ha un chiostro con annessa chiesa e pianta ad L, con corpo longitudinale illuminato da una serie di finestre.

Atina | Architetture civili

  • Palazzo Cantelmo, detto anche palazzo ducale, fu costruito dopo il terremoto del 1349 dai nobili proprietari anche del Castello Cantelmo di Alvito, nello stesso luogo dove era posta la rocca dei d'Aquino. Attualmente è sede del comune. La facciata presenta 2 torrioni, di cui solo il destro è compiuta, bifore gotiche e rosoni. Sul portone d'ingresso è raffigurato un bassorilievo romano. All'interno è presente la cappella di Sant'Onofrio. Quest’ultima, di forma rettangolare absidata, conserva decorazioni pittoriche parietali del XIV secolo raffiguranti la Madonna col Bambino e san Giovanni Battista, Cristo in gloria e i santi Onofrio, Giovanni evangelista e Michele Arcangelo. Davanti alla facciata c'è una statua togata di epoca romana; nel cortile interno si trovano diverse epigrafi e resti di colonne.
  • La “Cisterna” romana (III-I secolo a.C.) in Piazza Garibaldi, con mura in opera poligonale e pavimento in cotto, si trovava all’interno delle mura cittadine e poteva garantire un adeguato approvvigionamento idrico agli abitanti anche in caso di assedio.
  • Il Palazzo della Prepositura, detto anche Le Pennate, con la sua facciata allungata e leggermente curva, fu costruito nel 1598 per volontà del cardinale Tolomeo Gallio, duca d’Alvito, per offrire una comoda sistemazione ai pellegrini che si recavano ad Atina per la festa del patrono Marco il Galileo.
  • Nel centro storico, degno di nota è anche il settecentesco Palazzo Visocchi, annoverato tra le Dimore Storiche del Lazio, con la cappella privata dedicata alla Madonna di Loreto e la sala da pranzo, al piano nobile, impreziosita da una rara carta da parati ottocentesca, detta “carta francese”.
  • Museo Civico “Museo Archeologico di Atina e della Val di Comino Giuseppe Visocchi” e Biblioteca di Atina che hanno sede in corso Vittorio Emanuele. Il museo, con cinque sale di esposizione, conserva reperti provenienti da Atina e da paesi circostanti della Valcomino, come le località Omini morti di San Biagio Saracinisco e di Pescarola di Casalvieri. Il materiale archeologico consiste in iscrizioni, ceramica preromana e romana, mosaici, sepolture con corredo funerario. Notevoli tre affreschi del XIV secolo provenienti dal palazzo ducale. La Biblioteca è ricca di volumi di notevole interesse per la storia e l'archeologia della Valle di Comino.
  • Museo delle Arti e Tradizioni popolari di Atina, allestito all’interno di un locale di proprietà comunale, raccoglie, conserva e studia tutto il materiale riguardante la storia, la cultura, l’economia, i dialetti, i costumi, il folklore degli abitanti della valle di Comino. Un intero settore è stato dedicato al costume tradizionale internazionale utilizzando gli abiti donati dai gruppi folkloristici che ogni anno si esibiscono nel corso del Festival Internazionale del Folklore.

Atina (FR)
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Atina | Siti archeologici

  • Mura poligonali e resti di epoca romana

Avanzi di mura poligonali - costruite in tempi diversi con varie tipologie (3 maniere)- si riscontrano nel centro e nelle zone adiacenti.

Al di là degli aspetti leggendari, relativi sia alla datazione che all'estensione, sono comunque databili con buona approssimazione tra il VII e il II secolo a.C. 

Della grande Porta aurea oggi resta solo la denominazione.

In piazza Garibaldi è visibile il cippo funerario del monumento funebre di Lucio Elio Aurelio Commodo.

Diverse iscrizioni romane si trovano incorporate nei palazzi del centro storico.

La Collina di S. Stefano, a ridosso del centro storico, è una vera e propria oasi naturalistica con alberi ad alto fusto; in cima alla collina si possono ammirare le possenti mura pre-romane, i resti dell’acropoli e la rocca medievale, con una splendida vista sulla valle.

Appena fuori dal borgo, al Cimitero Vecchio, si trovano i resti di una strada romana a basolato, di una domus con terrazzamento poligonale nell’area archeologica di S. Marco, edificata sul sito del tempio di Giove, e della Collegiata di S. Maria, la più importante chiesa medievale dell’Atina, edificata sul sito del tempio di Saturno.

Le tombe romane visibili, che in una mappa del 1910 risultavano 22, oggi sono 3.

La chiesa di S. Marciano sorge su una vasta area funeraria utilizzata fin dall’antichità e riutilizza in gran parte elementi architettonici relativi ad un imponente monumento funerario romano. Recenti restauri hanno portato in luce un sepolcreto paleocristiano del VI-V sec. d.C.

collegiata di santa maria - Atina (FR)
collegiata di santa maria - Atina (FR)

Atina (FR) | La Storia

Atina | Origini

La leggenda attribuisce ad Atina origini antichissime: sarebbe stata fondata da Saturno nella mitica età dell'oro, insieme ad altre 5 città del Lazio che cominciano con la lettera A e dette, appunto, città saturnie.

Le fonti storiche e letterarie attestano con ragionevole certezza la sua esistenza in età preromana: è noto che in un passo dell'Eneide Virgilio la inserì tra le città che prepararono le armi in soccorso di Turno contro Enea.

Atina | Storia antica

Con tutta probabilità fu una città volsca, posta lungo la strada che congiungeva Sora con Casinum.

Nel IV secolo a.C., quando al limitare della Valle del Liri la crescente potenza dei Sanniti viene in contatto con la presenza romana, la troviamo tra le città della Lega Sannitica, quasi certamente appartenente alla grande tribù dei Pentri, come Alife, Cassino e Venafro.

Atina aveva un ruolo importante non solo per le vie di comunicazione tra Sannio, Campania e basso Lazio, ma anche per la vicinanza alle miniere di ferro del monte Meta.

Conquistata dai Romani nel corso delle guerre sannitiche e inserita nella tribù Teretina, divenne prefettura e poi municipio.

In quell'epoca e nella successiva età imperiale, la cittadina ebbe un grosso sviluppo come testimonia il ricco patrimonio epigrafico che, oltre a confermare la presenza di numerosi personaggi di rango elevato, ci informa sulla esistenza di numerosi templi e culti dedicati a Cerere, Venere, Augusto.

Certamente vi era un Foro con le Terme, i Bagni Imperiali, l’Acquedotto che raggiungeva la città attraverso un condotto che partiva dalle sorgenti Chiusi e, probabilmente, un anfiteatro.

Fornì alla repubblica e all'impero validi amministratori e militari, soprattutto dopo la conclusione della guerra sociale nel 90 a.C. e la definitiva acquisizione della cittadinanza romana: Cicerone la definisce "Atina madre di molti uomini illustri, tanto che nessuna città d'Italia può dirsi più ricca".

Nell'organizzazione territoriale di Augusto fu inclusa nella I Regio, Lazio e Campania.

Atina | Medioevo

Distrutta dai Longobardi, fu ricostruita nel 626 ed entrò a far parte del Ducato di Benevento; nell'800 risulta sede vescovile, come si legge in un Diploma di Carlo Magno che ne descrive dettagliatamente l'estensione territoriale.

Primo vescovo fu S. Marco, dal 1799 venerato come patrono della città e convertito, secondo la leggenda, da San Pietro, suo conterraneo.

Fece poi parte della contea di Capua ed infine del regno unificato dai Normanni, il Regno di Sicilia e poi del Regno di Napoli e delle Due Sicilie.

Fece parte da allora e fino al 1860 della provincia di Terra di Lavoro.

Alla fine del secolo XII fa parte dei domini dell'Abbazia di Montecassino; in seguito rientra nei possessi dei conti d'Aquino.

Nel 1349 fu distrutta da un rovinoso terremoto e ricostruita qualche decennio dopo.

Come buona parte della Valle di Comino fu inserita nella Contea di Alvito e poi Ducato di Alvito, sotto i Cantelmo, i Folch de Cardona e i Gallio, sia pure con una sua peculiare fisionomia cittadina.

Atina | Età moderna e contemporanea

All'iniziativa dei Visocchi è dovuta l'introduzione della cartiera nel 1845 e, sul finire del secolo, della connessa centrale idroelettrica di Castellone, nel territorio di Picinisco, che sfruttava la caduta delle acque del Melfa attraverso una condotta forzata.

Lo sfruttamento delle miniere di ferro (prevalentemente limonite) del Meta, a cui la storia di Atina e della Valle di Comino è legata fin dalla più remota antichità, continuò con alterne vicende anche nell'epoca moderna, ed ebbe una ripresa a partire dal 1774, con la costruzione di una ferriera nella Valle di Canneto, chiusa nel 1799 durante l'occupazione francese.

Nel 1852 il governo borbonico pensò ad uno sfruttamento deciso delle risorse minerarie della zona, con la costruzione della Magona o Ferriera in località Rosanisco.

Questo progetto, che era in fase di completamento, si fermò dopo l'occupazione piemontese del 1860.

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