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Arpino (FR)
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Descrizione:

Arpino, città di Cicerone, è un comune di circa 7000 abitanti della provincia di Frosinone, nel Lazio.

Arpino è uno dei centri piĂ¹ antichi e rilevanti sul piano culturale ed artistico della provincia.
La cittĂ  di Arpino si sviluppa sul versante sinistro della media valle del fiume Liri, su di un sistema collinare ad un'altitudine di circa 450 m s.l.m.

Il centro è dominato dall'acropoli, detta Civitavecchia (650 m).

Nel territorio comunale si raggiunge un'altitudine massima di 837 m (località Montecoccioli) mentre l'altitudine minima è di 192 m s.l.m.

Il territorio, per lo piĂ¹ votato all'agricoltura (numerosi gli oliveti secolari) e tuttora scarsamente urbanizzato, è ricco di boschi e monumenti naturali da riscoprire. Il toponimo Arpino (ovvero Arpinum nei tempi classici) si pensa derivi dal fatto che il paese visto dall'alto presenta una forma che ricorderebbe quella di un'arpa.

Il borgo di Arpino è premiato con la bandiera arancione del Touring Club Italiano, marchio di qualità turistico-ambientale assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, ed è uno strumento di valorizzazione del territorio.

Arpino (FR)
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Dove dormire ad Arpino (FR)



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Che cosa vedere ad Arpino (FR) | Monumenti e luoghi d'interesse

Arpino( FR) | Architetture religiose

  • San Michele Arcangelo;
  • Santa Maria di Civita;
  • Sant'Andrea Apostolo;
  • San Vito Martire;
  • San Sosio.
  • Sant'Antonio di Padova

Arpino( FR) | Architetture militari

Arpino( FR) | Siti archeologici

  • Acropoli di Arpino (chiamata Civita Vecchia) è uno dei piĂ¹ importanti per la conoscenza dell'architettura megalitica del Lazio meridionale, non solo per la grande estensione delle mura ma anche per la loro vetustĂ , maggiore di quella di altri siti (collocabile secondo alcuni in piena etĂ  del ferro, VIII/VII secolo a.C.), e classificabili secondo la scala ideata da Giuseppe Lugli nella seconda maniera.
  • Nella sua cinta di mura poligonali, dette "ciclopiche" e datate al XIII secolo a.C., si apre una singolare porta nota come "arco a sesto acuto", propriamente un arco a mensola, che viene a costituire una cosiddetta porta scea.

Arpino (FR)
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Cosa ha di tanto caratteristico questa porta scea?

Le porte scee (famose quelle dell'antica Troia) sono varchi nelle cinte murarie che non si aprono frontalmente, bensì di lato, e precisamente in lato sinistro (scaevus, in latino "sinistro") su una muraglia sghemba.

In tal modo, per entrare nella cittĂ  fortificata si doveva esporre agli abitanti il lato destro del corpo, che in caso di guerra e in caso di soldati attaccanti era quello sguarnito dalla difesa dello scudo (il quale veniva tenuto con la mano sinistra, mentre l'arma veniva tenuta con la mano destra).

Gli abitanti godevano pertanto del sostanziale vantaggio di poter respingere un potenziale attacco nemico, colpendo il nemico nel lato sguarnito da difesa, quello destro.

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Arpino (FR) | La Storia

Non si conosce l'esatta data della fondazione di Arpino, anche se ritrovamenti archeologici ne dimostrano le origini volsche, a cui sono connesse le vicende dei rostri del foro (preda romana dopo la battaglia navale al largo di Anzio) e di Coriolano.

La leggenda attribuisce ad Arpino origini antichissime: sarebbe stata fondata da Saturno nella mitica età dell'oro, insieme ad altre 5 città del Lazio che cominciano con la lettera A e dette, appunto, città saturnie: Alatri, Anagni, Arpino, Atina e Ferentino (detta altrimenti Antino)

Tale tradizione di fondazione è scolpita in una lapide in lingua latina posta sulla porta medievale di ingresso da est ad Arpino, detta Porta Napoli; la traduzione italiana suona così: O VIANDANTE, STAI ENTRANDO IN ARPINO, FONDATA DA SATURNO, CITTÀ DEI VOLSCI, MUNICIPIO DEI ROMANI, PATRIA DI MARCO TULLIO CICERONE PRINCIPE DELL'ELOQUENZA E DI CAIO MARIO SETTE VOLTE CONSOLE. L'AQUILA TRIONFALE, PRESO IL VOLO DA QUI ALL'IMPERO, SOTTOMISE A ROMA TUTTO IL MONDO. RICONOSCI IL SUO PRESTIGIO, E VIVI IN SALUTE.

L'aquila trionfale di cui parla l'iscrizione, la quale spicca il volo "hinc ad imperium", è celebrata in una fontana in pietra calcarea, situata nel centro del paese, risalente probabilmente alla seconda metà del XVII secolo.

Nella sua cinta di mura poligonali, dette "ciclopiche" e datate al XIII secolo a.C., si apre una singolare porta nota come "arco a sesto acuto", propriamente un arco a mensola.

Arpino fu teatro di scontri tra Romani e Sanniti, fino ad essere conquistata dai primi nel 305 a.C.

Due anni dopo ottenne la cittadinanza romana sine suffragio e divenne prefettura.

Nel 188 a.C. ottenne definitivamente la cittadinanza romana di pieno diritto.

La sua importanza crebbe fino ad ampliare il suo territorio che raggiungeva a nord-ovest Casamari (anticamente Cereatae) e a sud Arce.

Gaio Mario ne fu cittadino, e il suo nome è ricordato non solo nell'etimologia della località, allora arpinate, di nascita, Casamari (Casa Marii), ma anche nell'etimologia della regione francese della Camargue (Caii Marii Ager), come sostenuto dallo storico francese Louis-Pierre Anquetil nella sua opera "Histoire de France" (ed. postuma 1833, tomo 1, pagg. 52 ss., ed. 1851-1853, tomo 1, pag. 40).

La tradizione orale della cittĂ  di Arpino sostiene che Mario, dopo aver sconfitto i Germani ad Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) e nella battaglia dei Campi Raudii, all'apogeo della sua gloria, non dimenticasse la sua patria d'origine e, disponendo della Gallia transalpina come terra di conquista, donasse ad Arpino quei territori, le cui rendite servirono a mantenere i templi e gli edifici pubblici della cittĂ .

Con Silla iniziĂ² la lenta decadenza della cittĂ , che si protrasse durante l'epoca imperiale.

Arpino (FR)
Arpino (FR) la cittĂ  di Cicerone

Arpino (FR) | La cittĂ  di Cicerone

Anche l'avvocato, politico e filosofo romano Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C.; la sua città fu spesso citata nelle sue opere; in tempi moderni è stato dato il suo nome al corso principale della città, al convitto nazionale Tulliano, al liceo ginnasio Tulliano, alla torre medievale dell'acropoli e a diverse altre istituzioni.

Consigliamo anche di scoprire il vicino borgo di Campoli Appennino (6,6 km), famoso per la Fiera del Tartufo Bianco che si svolge a novembre di ogni anno e per gli orsi marsicani che si vivono nelle vicine foreste del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ma anche il Lago e il piccolo borgo di Posta Fibreno, Aquino, Atina, Sora ed Isola del Liri (cascate del Liri).

Arpino - statua di Marco Tullio Cicerone
Arpino - statua di Marco Tullio Cicerone

Nell'Alto Medioevo le mura fortificate di Arpino ne fecero un centro di rifugio e difesa dalle invasioni barbariche.

In questo periodo Arpino fu piĂ¹ volte contesa tra il Ducato romano, il Ducato di Benevento, l'invasione dei Franchi (860), le scorrerie dei Saraceni.

Dopo il 1000 divenne territorio dei Normanni, poi degli Svevi e del Papato e dovette subire due distruzioni: la prima nel 1229 con Federico II e la successiva nel 1252 a opera di Corrado IV.

In questa seconda occasione i danni furono molto rilevanti: la cittĂ  fu rasa al suolo e furono perdute molte delle antiche testimonianze romane.

Gli abitanti trovarono rifugio nella vicina localitĂ  fortificata di Montenero.
Nel 1580 Arpino entrĂ² a far parte del Ducato di Sora, feudo parzialmente autonomo del Regno di Napoli.

Il Ducato fu soppresso nel 1796 e con esso Arpino entrĂ² a far parte prima del Regno di Napoli e poi del Regno delle Due Sicilie, fino al 1860.

EntrĂ² a far parte della provincia di Terra di Lavoro, in Campania, fino al 1927, dopodichĂ©, con l'istituzione della provincia di Frosinone, divenne parte della nuova provincia.

Cammino di San Benedetto da Norcia -Cascia - Monteleone di Spoleto - Leonessa - Poggio Bustone - Rieti - Rocca Sinibalda - Castel di Tora - Orvinio - Mandela - Vicovaro - Subiaco - Trevi nel Lazio - Collepardo - Casamari - Arpino - Roccasecca - Montecassino
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