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- Museo dell’alto Medioevo “Alessandra Vaccaro” – Museo delle Civiltà
Il Museo dell'Alto Medioevo ha sede a Roma ed è intitolato ad Alessandra Vaccaro, sua direttrice negli anni '70.
Dal settembre 2016 il Museo dell'alto Medioevo è confluito, assieme ad altri istituti, nel nuovo Museo delle Civiltà.
Museo dell'alto Medioevo "Alessandra Vaccaro"
Inaugurato nel 1967 nel Palazzo delle Scienze all’Eur con l’obiettivo di dotare Roma di un museo archeologico dell’età postclassica e di promuovere la ricerca su un periodo strategico per lo studio della trasformazione del mondo antico, il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo espone materiali databili tra il IV ed il XIV secolo, provenienti per la maggior parte da Roma e dall’Italia centrale.
Alla Roma tardoantica (IV-VI sec.) risalgono tre ritratti imperiali, alcune epigrafi votive e funerarie e una preziosa fibula a balestra in oro con decorazione a traforo. Seguono le testimonianze dell’occupazione longobarda in Umbria e nelle Marche (VI-VII sec.) con le due più importanti necropoli dell’Italia centrale (Nocera Umbra e Castel Trosino), che ne costituiscono il nucleo di eccellenza con i loro corredi di armi, gioielli, avori, vetri e vasellame di bronzo e ceramica.
La successiva età carolingia è illustrata da un cospicuo gruppo di rilievi marmorei provenienti dalla decorazione architettonica delle chiese di Roma e del Lazio, profondamente rinnovate all’epoca della “rinascenza carolingia” (IX-X sec.).
Allo stesso periodo appartengono gli arredi e gli oggetti d’uso provenienti da due aziende agrarie di fondazione papale, le domusculte di S.Cornelia e di S.Rufina, create nella Campagna Romana per l’approvvigionamento della città (fine VIII-X sec.) e perdurate con altre funzioni fino al pieno medioevo.
Il percorso si conclude con la collezione “copta” costituita da rilievi e tessuti che offrono una esemplificazione significativa della produzione artistica dell’Egitto tardoantico e altomedievale (V-X sec.).
Nel percorso del Museo è stata inserita a partire dall’ottobre 2006 l’esposizione dedicata all’opus sectile di Porta Marina, consistente nella ricostruzione di una preziosa aula decorata e pavimentata con intarsi marmorei, proveniente da una dimora aristocratica di Ostia, databile alla fine del IV secolo d.C.
La sala sorprende per la conservazione di un arredo marmoreo, unico al mondo, costituito da pareti interamente decorate con marmi provenienti da ogni parte dell’impero romano, tagliati, come un gigantesco puzzle, a formare tralci vegetali, scene di caccia, elementi figurati…
La ricostruzione del complesso si deve all’opera di una generazione di archeologi e restauratori, che hanno contribuito a diffondere nel mondo la fama di una manualità rara e coltissima, frutto di una secolare tradizione.
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Il Museo delle Civiltà racchiude:
- il Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini,
- il Museo delle arti e tradizioni popolari Lamberto Loria,
- il Museo dell'alto Medioevo Alessandra Vaccaro,
- il Museo d’arte orientale Giuseppe Tucci
- il Museo Italo-Africano Ilaria Alpi
- il futuro Museo di Geopaleontologia italiana Quintino Sella
Il Museo delle Civiltà è ospitato in due edifici in stile razionalista, collegati tra loro da un imponente colonnato e progettati - come l'intero quartiere EUR - per tenervi l'esposizione universale del 1942, che non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale.
Il Museo Lamberto Loria è collocato nel Palazzo delle arti e tradizioni popolari, appositamente concepito per accoglierne i reperti: essi avrebbero dovuto infatti costituire la Mostra delle arti e tradizioni popolari durante EUR42.
Il museo aprì però solo nel 1956.
Sia il Museo preistorico etnografico sia il Museo dell'alto Medioevo sono invece collocati sin dal 1967 nel coevo Palazzo delle scienze, originariamente progettato e costruito per accogliere la Mostra della scienza universale durante EUR42.
Presso il medesimo edificio è stato poi trasferito nel 2017 il Museo di arte orientale, già sito a Palazzo Brancaccio nel rione Esquilino.
Le collezioni sono parzialmente esposte nell'attesa di un allestimento definitivo.
Inoltre già nel 2011 erano qui confluite anche le collezioni del disciolto Museo africano.
È attualmente in corso un nuovo allestimento critico dei reperti coloniali, che si propone di portare all'apertura, nel 2021 ed entro il Museo delle Civiltà, del Museo Italo-Africano intitolato ad Ilaria Alpi.
È previsto che presso il Museo delle Civiltà venga in futuro costituito il Museo di Geopaleontologia italiana Quintino Sella, sistemandovi le collezioni del Museo geologico nazionale, dal 1885 al 1995 collocato a Palazzo Canevari nel rione Sallustiano.