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Civitavecchia (RM)
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Contact Information
Indirizzo:
Calata Cesare Laurenti, 5, 00053 Civitavecchia RM Civitavecchia (RM), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Civitavecchia è la più grande città portuale del Lazio, dal cui porto transitano oltre 5 milioni di persone l'anno tra croceristi, traghettisti, membri degli equipaggi e altri visitatori.

Civitavecchia è una città con oltre 50000 abitanti e con una grande storia legata alla marineria e al commercio grazie all'antico porto, tra i più importanti in Italia, secondo scalo a livello europeo per numero di passeggeri annui in transito ( +5 milioni/anno)  è conosciuto fin dai tempi antichi come l'unico vero Porto di Roma (quello di Ostia non si è mai sviluppato nella storia ad un tale livello).

Il tempo di viaggio medio in auto o in treno da Roma a Civitavecchia è di poco più di un'ora per percorrere poco più di 60 km.
Ci sono normalmente 46 treni al giorno e il treno più veloce da Roma a Civitavecchia impiega 38 minuti.
Eppure Civitavecchia è una città ricca di storia e tradizioni ed è molto di più di un porto di passaggio, con tante attrazioni, monumenti e luoghi di interesse da visitare.
Antemurale Cristoforo Colombo - Civitavecchia (RM)
Antemurale Cristoforo Colombo - Civitavecchia (RM)

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Cosa vedere a Civitavecchia

  • Mura medievali, che cingono il centro cittadino, e su cui si apre il passaggio dell'Archetto, la porta a monte dell'antica cinta risalente al IX secolo.
  • Il centro storico di Civitavecchia è ben conservato e molto apprezzato dai turisti, nonostante molti dei monumenti storici siano stati distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
  • Porto storico e Torre del Lazzaretto

Il porto antico della città, nonostante le modifiche apportate nel corso dei secoli e i bombardamenti del 1943, rappresenta un'importante opera architettonica, come testimoniano alcune opere in esso contenute:

  • Antemurale Cristoforo Colombo ossia la diga del porto di Civitavecchia con direzione NW, che si sviluppa per oltre 2000 metri
  • Fortezza Michelangelo, o La Rocca di Civitavecchia, ossia la fortezza che protegge il porto;
  • Fontana del Vanvitelli;
  • Muraglione di Urbano VIII
  • Porta Livorno
  • Cimitero monumentale
  • Lungomare
Il lungomare storico è rappresentato dal tratto centrale di Viale Garibaldi, dove sorgono alberghi, ristoranti e numerosi bar.
Un altro tratto molto frequentato, soprattutto nella stagione estiva, è il tratto del Pirgo, posto verso sud.
Negli ultimi anni il lungomare è stato interessato da lavori di riqualificazione che hanno ampliato la zona pedonale a disposizione, facendo nascere la zona detta La Marina.
L'antico complesso di edifici termali di Civitavecchia, grazie anche all'ottimo stato di conservazione, si pone tra i più interessanti in tutto il territorio etrusco.
  • Terme della Ficoncella o Bagni della Ficoncella

Terme molto apprezzate dai civitavecchiesi e dai romani, prendono il nome di Ficoncella, l'albero di fico situato tra le vasche.

Le Terme hanno conservato la loro antica struttura, fatta di vasche in pietra all'aperto da cui si può ammirare il panorama delle vallate sottostanti e del mare da una parte, dei Monti della Tolfa dall'altro. Le acque della Ficoncella sono acque solfato-calciche che superano i 40º, utili per trovare sollievo a artropatie, dermatiti e allergie.

  • Museo Nazionale Archeologico di Civitavecchia, allestito nella settecentesca palazzina di Papa Clemente XIII a pochi passi dall’uscita del porto, nel cuore della città;
  • Il Monumento Naturale La Frasca di Civitavecchia;
  • Aquafelix parco acquatico inaugurato nel 1995 a Civitavecchia; si estende su una superficie di 80.000 mq ed offre numerose attrazioni acquatiche;
  • Cattedrale di San Francesco d'Assisi, nel centro storico della città;
  • Chiesa della Morte (dell'Orazione e Morte), la più antica della città;
  • Santuario Madonnina delle Lacrime, nella parrocchia di Sant'Agostino, presso Borgo Pantano, dove si trova la Madonnina di Civitavecchia, piccola statua mariana che dal 2 febbraio al 15 marzo 1995 avrebbe per quattordici volte stillato lacrime di sangue. La Chiesa cattolica non si è ancora espressa ufficialmente in modo diretto sulla soprannaturalità delle lacrimazioni;
  • Santuario Santissima Concezione, originariamente chiesa di Sant'Antonio abate, dal 1856 chiesa della Santissima Concezione al Ghetto, ha assunto il nome attuale dall'8 dicembre 2019. Dal 20 aprile 1854, per tre mesi, un'immagine della Madonna della Pietà, dipinta da Margherita Vannucci Piry e custodita nella chiesa, avrebbe mosso gli occhi in presenza dei fedeli, anche dinanzi al vescovo Gaetano Brinciotti e ai commissari dell'inchiesta ufficiale. Quando nel 1796 in numerose località italiane ci furono fenomeni analoghi, che coinvolsero circa centoventi immagini sacre davanti a oltre seicentomila testimoni, a Civitavecchia furono sei le immagini mariane coinvolte, e alcuni forzati musulmani del porto e un greco di fede ortodossa, testimoni oculari, si convertirono al cattolicesimo;
  • Chiesa di Gesù Divino Lavoratore;
  • Chiesa della Sacra Famiglia;
  • Chiesa del Sacro Cuore;
  • Chiesa di San Felice da Cantalice;
  • Chiesa di San Francesco di Paola;
  • Chiesa di San Giuseppe Campo Oro.

Fortezza Michelangelo - Rocca di Civitavecchia
Fortezza Michelangelo - Rocca di Civitavecchia

Civitavecchia | Tradizioni e Folklore

Rilevanti la Processione del Cristo Morto, che rievoca la Passione e Morte di Gesù Cristo, nel giorno del venerdì Santo e le cosiddette "Pastorelle" del 23 dicembre.

Queste ultime sono un rito tradizionale che si ripete nell'antivigilia di Natale a partire dal dopoguerra: gruppi musicali girano per la città cantando tipiche canzoni natalizie.

L'ultima domenica di Carnevale prima del martedì grasso Civitavecchia organizza una sfilata di figuranti e carri allegorici a tema per le vie cittadine, con l'adesione di quasi tutte le scuole della città dalle materne alle superiori oltre ad associazioni varie.

Il 28 Aprile si celebra la Festa di Santa Fermina a Civitavecchia, patrona dei marinai della città, martirizzata nel 306 d.C. in una grotta dove ora sorge il Forte Michelangelo.

A ferragosto, da tradizione, c'è "il Padellone" in viale Garibaldi a Civitavecchia, dove, per ricordare lo sbarco dei Saraceni respinto a mare dalla popolazione in armi, una frittura di pesce gigantesca viene cotta e distribuita a tutti i presenti. Si celebra in questa occasione il Natale della città che fu fondata nell'889, anche se il centro risale ai tempi di Traiano.

Processione del Cristo Morto a Civitavecchia
Processione del Cristo Morto a Civitavecchia

Civitavecchia | Curiosità

Civitavecchia nell'antica Roma, secondo quanto scritto da Plinio il Giovane in una lettera del 107 d.C., era chiamata Centum Cellae, cento (numerose) celle era riferito a quel luogo in cui erano in corso grandi lavori per la costruzione del porto, ad opera dell'imperatore Traiano, in tutta l'area nei pressi della sua villa.

Si ritiene possa riferirsi al numero di insenature naturali che erano presenti sulla costa, oppure ai numerosi ambienti costruiti nella darsena per la raccolta merci, o ancora alle cento stanze della Villa Imperiale.

Nell'828, in seguito all'invasione distruttiva dei Saraceni, la popolazione lasciò il centro, rifugiandosi prima sui monti, poi in un nuovo sito chiamato "Cencelle" (per distinguerla dal primitivo), fino a quando non fece definitivamente ritorno nell'889 nella città d'origine, cambiandone il nome in Civitas Vetula (Città Vecchia) per distinguerla da Cencelle.

Qualcuno si chiederà perchè anche un quartiere di Roma si chiami oggi così, ma l'origine del nome in quel caso è posteriore di almeno un paio di secoli e riferita ai 100 migliori cavalieri della guardia imperiale di Costantino I, gli Equites Singulares Augusti, che vivevano nella cittadella militare che sorgeva dove oggi - appunto - si trova il quartiere romano di Centocelle.

La Frasca di Civitavecchia
La Frasca di Civitavecchia

Civitavecchia | La Storia

Preistoria

Il territorio di Civitavecchia fu certamente abitato fin da epoche antichissime.

Presso il torrente Fiumaretta sono stati ritrovati punte di frecce e raschiatoi in silice di epoca neolitica. Nelle località di Mattonara, Malpasso e Torre Chiaruccia, l'erosione della costa ha riportato alla luce numerosi scarichi di capanne dell'età del bronzo e dell'età del ferro.

Si tratta di popolazioni che certamente traevano dal mare i propri mezzi di sussistenza.

pagi di epoca etrusca

Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, nel libro III dedicato alla geografia del Mediterraneo occidentale, nell'elencare i popoli dell'antica Etruria nomina gli Aquenses Taurini e i Castronovani. L'ubicazione dei due insediamenti è stata accertata il primo presso il colle Ficoncella nei pressi dei resti delle Terme di Traiano, il secondo presso il torrente Marangone.

Tutto il territorio di Civitavecchia è disseminato da resti di tombe etrusche e si può supporre che anche in epoca preromana, in corrispondenza dell'attuale centro della città, prosperasse un piccolo insediamento etrusco.

La necropoli etrusca della Mattonara, non lontana dallo stabilimento della Molinari, fu scoperta nel 2002 ed è quasi sicuramente riferibile al VII - VI secolo a.C.:

Molto probabilmente era collegata con la vicina necropoli della Scaglia. Storici e archeologi concordano sull'esistenza di un antichissimo porto cellulare, formato cioè da piccoli bacini paralleli capaci di dare alloggio a una singola imbarcazione.

I resti di tali approdi erano ancora visibili alla fine del XIX secolo nei pressi del Forte Michelangelo.

La città venne creata sicuramente da un insediamento etrusco.

La zona civitavecchiese non diventa realmente città, né è presente in documenti romani, fin dopo il ritorno di Traiano nel 103 d.C.

Periodo romano 

La prima volta che compare il nome Centumcellae è in una lettera in cui Plinio il Giovane informa Corneliano di essere stato convocato dall'imperatore per il "Consilium Principis" presso la sua villa, situata nel luogo chiamato Centum Cellae, nel 107.

«Villa pulcherrima cingitur viridissimis agris», così scriveva lo storico all'amico quando, ospite dell'imperatore Traiano, poté ammirare i grandi lavori, destinati a far sorgere il porto che avrebbe conservato per sempre, egli diceva, il nome del suo fondatore.

L'imperatore aveva voluto stabilire in tale località la propria residenza proprio al fine di accelerare i lavori di costruzione del porto.

Centumcellae è poi menzionata nell'Itinerarium Maritimum, tra i porti e gli approdi del tragitto marittimo che da Roma conduceva in Provenza.

Il significato di Centum Cellae per anni è stato luogo di discussioni, alcuni ritengono che esso si riferisca alle insenature della costa, ma è stato ritenuto più probabile che centum, il quale in latino è un aggettivo che indica un numero ancora da definire, si riferisca alle stanze della Villa di Traiano, la quale è ancora da collocare.

Dunque si può dedurre che la data natale di Civitavecchia sia attorno al 107, durante il quale dovrebbero essere iniziati i lavori per la costruzione del porto, e che nel 110 siano terminati i lavori.

Durante l'edificazione della città essa prese lo stile romano e venne edificato il cardo massimo, ovvero l'attuale Corso Marconi.

Sul finire dell'impero, quando tanti luoghi abitati, già fiorenti, declinavano rapidamente, Civitavecchia conservava ancora la sua importanza.

Ne dà notizia il poeta Rutilio Namaziano che all'inizio del V secolo, tornando via mare in Gallia, si fermò presso Centocelle e descrisse sia la vitalità del porto sia le Terme di Traiano che, seppur lontane tre miglia, erano di facile accesso al viaggiatore.

Molo Lazzaretto - Civitavecchia (RM) - Porto Antico
Molo Lazzaretto - Civitavecchia (RM) - Porto Antico

Alto medioevo

L'Impero bizantino assunse il controllo di Civitavecchia tra il 537 e il 538, strappandola ai Goti.

Lo storico bizantino Procopio di Cesarea, nel narrare le vicende della guerra contro i Goti, sottolinea l'importanza strategica dell'occupazione di Civitavecchia da parte delle forze bizantine, in considerazione delle dimensioni e dell'elevato numero degli abitanti della città, dotata di un porto ancora in piena efficienza.

Durante la dominazione dell'impero romano d'oriente la città dipendeva dal Duca con sede in Roma, ma il vero e proprio comando dipendeva dal Conte a capo della guarnigione militare di stanza in città.

Di uno di essi, un certo Teofanio, vissuto verso la fine del secolo VI, si ha una menzione nei Dialoghi di papa Gregorio Magno, in ragione delle sue virtù di mitezza nel governo.

Bisanzio mantenne il controllo di Civitavecchia fino all'ottavo secolo.

La città passo sotto il dominio dello Stato Pontificio nel 728.

Papa Gregorio III nel 740 fece restaurare le mura che consentirono alla città di resistere al tentativo di occupazione delle milizie longobarde guidate dal duca Grimoaldo nel 749.

Le mura gregoriane non bastarono qualche decennio più tardi contro gli assalti dei saraceni.

L'incombente pericolo delle incursione saracene sembra verificarsi già nell'anno 776, quando si ha notizia di navi piratesche condotte a Centumcellae e date alle fiamme.

Si ha notizia di una prima devastante incursione e del saccheggio di Centumcellae tra la fine dell'813 e gli inizi dell'814 (da Eginardo, lo storico di corte di Carlo Magno nella sua opera Vita Karoli), cui seguirono ripetute incursioni, fino alla distruzione della città nell'828.

Gli abitanti dovettero trovare rifugio tra le selve boscose circostanti, ma già nell'854 il pontefice Leone IV, per dare loro stabile e sicura dimora, consacrò non lontano, tra le colline dei Monti della Tolfa, sulla sinistra del fiume Mignone, sui ruderi di un preesistente pagus etrusco, una nuova città, che secondo il biografo di questo pontefice avrebbe dovuto chiamarsi Leopoli, ma che nella realtà, come attestano i documenti, perpetuò il nome di Centumcellae, anche perché ivi si era trasferito il vescovo della primigenia città romana portando con sé il titolo dell'antica omonima diocesi.

Questa nuova città munita di dieci torri e tre porte prosperò per lungo tempo come libero Comune mutando gradualmente il nome in Centocelle e poi Cencelle.

Terme Taurine - Civitavecchia (RM)
Terme Taurine - Civitavecchia (RM)

Stemma di Civitavecchia - Leandro e O.C. - Una leggenda così radicata da esser data a lungo per vera

Una narrazione esaltata da Vincenzo Annovazzi, alimentata da errate interpretazioni storiche, narra che dopo 60 anni dall'invasione saracena dell'828, la popolazione della nuova città di Leopoli fosse assai incerta se tornare tra i ruderi della vecchia Centumcellae o rimanere nel nuovo abitato, lontano dal mare ma certamente più protetto da altre eventuali invasioni.

La popolazione totalmente rinnovata e i giovani affezionati al luogo nativo si sarebbero riuniti in aperta campagna all'ombra di una grande quercia, per decidere se tornare ai luoghi antichi vicini al mare.

Quando i contrari al ritorno stavano per ottenere la maggioranza sarebbe intervenuto un vecchio marinaio, di nome Leandro, uno dei superstiti dell'antica città.

Il suo eloquio sarebbe stato così convincente che riuscì a cambiare l'esito della votazione convincendo l'assemblea a votare, all'unanimità, per il ritorno alla vecchia città, che sarebbe stata ribattezzata appunto Civitas Vetula.

Sarebbe questo, secondo la leggenda, all'origine del simbolo della città, la quercia con le lettere O.C., per l'ottimo consiglio fornito dal vecchio marinaio, al quale sarebbe stata intitolata la piazza principale della nuova città marinara, ancora oggi denominata piazza Leandra.

In realtà il nome si fa risalire all'Oleandro (Leandro) secondo una consuetudine medievale di attribuire il nome di piante a via e piazze: nei pressi di questa Piazza infatti vi sono vicolo dell'Olmo, via Colle dell'Olivo, via di Laura (Alloro=Lauro).

La figura di Leandro, nata dalla fantasia romantica di Padre Alberto Guglielmotti, ha radicato una forte leggenda accettata storicamente da Carlo Calisse e creduta acriticamente fino ai giorni nostri, è però contraddetta dalle ricerche storiche condotte da Odoardo Toti a partire dal 1958 e confermate dalle indagini archeologiche condotte sul sito della città leoniana dalla Prof Letizia Pani Ermini dell'Università di Roma La Sapienza a partire dal 1998.

La Centumcellae (Leopoli-Cencelle) fondata da Leone IV si estinse definitivamente solo nella seconda metà del XV secolo, in concomitanza con la scoperta dell'allume tra i monti della Tolfa e il conseguente sviluppo commerciale della romana Centumcellae, che attorno all'anno 1072 compare per la prima volta come una Rocca sulle rovine del porto, con il nome di Civita Vetula o Civita Veccla, dande il nome definitivo di Civitavecchia.

Le lettere OC che campeggiano nell'insegna araldica di Civitavecchia, si ritiene che non siano le iniziali del motto "Ottimo Consiglio" riferibile alla favola del mitico Leandro che avrebbe "consigliato" gli abitanti a fare ritorno alla città marinara, bensì le iniziali del motto ORDO CENTUMCELLENSIS in ricordo e a onore delle origini romane di Civita vecchia.

Stemma di Civitavecchia (RM) - O.C. Ordo Centumcellensis - In ricordo di Centum Cellae
Stemma di Civitavecchia (RM) - O.C. Ordo Centumcellensis - In ricordo di Centum Cellae

Basso medioevo

Sui primi secoli della città rinata le notizie sono assai scarse.

Nell'XI secolo ebbero signoria su Civita Vetula il Conte Ranieri di Civitacastellana e il Monastero di Farfa.

Il Pontefice Innocenzo II concesse Civita Vetula in feudo a Pietro Latro appartenente alla famiglia romana dei Corsi.

I feudatari che ebbero più a lungo il possesso della città furono i Prefetti di Vico, ai quali fu inizialmente concessa la sovranità da Federico Barbarossa poi confermata anche dal papa Urbano IV.

A contendere la sovranità sul feudo ai Prefetti di Vico fu la famiglia nobile dei Romani che esercitò il potere sulla Rocca prima di restituirlo a Giovanni di Vico nell'anno 1347 (fonte: Carlo Calisse, Storia di Civitavecchia).

L'ultimo feudatario di Civitavecchia fu Giacomo Di Vico il quale si unì ai Colonna contro il papa Eugenio IV.

Nell'anno 1431 il pontefice invio contro Giacomo l'esercito comandato dal cardinale Giovanni Maria Vitelleschi e composto dai migliori capitani di ventura dell'epoca: Fortebraccio, Ranuccio Farnese e Menicuccio dell'Aquila.

Nonostante il numero soverchiante dei fedeli al Papa la rocca di Civita Vecchia o Civita Vetula risultò inespugnabile e Giacomo Di Vico riuscì a trattare la resa, cedendo la città alle forze del papa per 4.000 fiorini d'oro.

Fontana del Vanvitelli - Civitavecchia (RM)
Fontana del Vanvitelli - Civitavecchia (RM)

Il Rinascimento

Parallelamente alle lotte intestine della nobiltà romana per il controllo del feudo civitavecchiese, il popolo della città cominciava a sviluppare i propri statuti comunali di cui si ha la prima traduzione in volgare conosciuta risalente al 1451 ed è opera di Bartolomeo di Ser Giovanni da Toscanella, vicario di Civitavecchia.

A capo della magistratura comunale era posto un Visconte che durava in carica 4 anni ed era coadiuvato da un Camerlengo che svolgeva le funzioni di tesoriere, nonché da due "assessori" chiamati consiglieri o ufficiali.

Con la vittoria di papa Eugenio IV su Giacomo Di Vico il potere dei papi su Civitavecchia si consolidò definitivamente, dando inizio a un periodo di rinascita della città nel quadro del contestuale Rinascimento italiano.

Papa Nicola V provvide a restaurare le mura nel 1455, e il suo successore Sisto IV doto la città di un efficiente acquedotto.

Come per il resto dello Stato Pontificio fu Papa Giulio II a dare il maggior impulso di sviluppo e rinascita di Civitavecchia.

Fu sotto il suo pontificato che iniziarono i lavori della fortezza, progettata dal Bramante, ma che prese il nome di Michelangelo, anche se quest'ultimo, su commissione di Papa Paolo III si limitò a realizzare la parte superiore del maschio esagonale, completando l'opera nel 1535.

Nel 1522 l'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri con il loro Gran Maestro Filippo Villiers, a seguito della loro cacciata dall'isola di Rodi da parte dei turchi, si stabilì a Civitavecchia rimanendovi fino al 1530, anno in cui Carlo V concesse ai Cavalieri l'Isola di Malta, di cui assunsero in seguito il nome.

Papa Paolo III benedì a Civitavecchia le navi delle flotte veneziana, genovese e spagnola, che nel 1535 partirono dal porto della città per combattere i pirati di Tunisi, il cui capo era il celebre corsaro Aruj Barbarossa.

Durante tutto il XVI secolo la città fu fortificata e dotata di nuove infrastrutture.

Si segnalano per pregio e importanza le mura del Sangallo iniziate nel 1515 e terminate nel 1555 sotto il pontificato di Giulio III, nonché di opere di difesa andate perdute nel bombardamento dell'ultima guerra come il bastione della vecchia darsena e le quattro torri di avvistamento (Chiaruccia, Marangone, Valdaliga e Bertalda).

Il Papa Sisto V istituì la flotta pontificia permanente di stanza a Civitavecchia nell'anno 1588, dotando la città di acqua dalla sorgente di San Liborio.

I papi Clemente VIII, Paolo V e soprattutto Urbano VIII, contribuirono a portare il porto alla piena efficienza perduta con la caduta dell'Impero romano d'Occidente.

Nel XVII secolo Civitavecchia fu dotata da Papa Alessandro VII di un imponente arsenale, andato distrutto nel corso dei bombardamenti alleati subiti dalla città nella seconda guerra mondiale e il suo porto divenne nevralgico per l'approvvigionamento di cereali, da cui dipendeva la capitale.

In meno di un secolo la popolazione passò da mille a tremila abitanti.

L'arsenale costituiva un supporto indispensabile per la flotta pontificia impegnata all'epoca nella lotta contro la pirateria e la politica espansionista dell'Impero Ottomano.

Nel 1693 Civitavecchia ottenne lo statuto di città.

L'anno precedente (1692) papa Innocenzo XII aveva promosso il ripristino dell'antico acquedotto di Traiano, incrementato dalla captazione di nuove sorgenti.

Nell'approssimarsi della sua inaugurazione, il 6 maggio 1696 il pontefice si recò personalmente a Civitavecchia per spronare la conclusione dell'opera, lunga 35 km.

Fu all'inizio del XVIII secolo che, data l'accresciuta importanza della città, Civitavecchia divenne sede di governatore e capoluogo di provincia, che comprendeva i territori di Tolfa, Allumiere e Tarquinia.

Ancora in questo periodo, però, le autorità cittadine erano quelle di epoca rinascimentale, ossia il visconte e il camerlengo.

Il secolo d'oro, caratterizzato da pace e stabilità, stava per finire.

Con l'occupazione dello Stato Pontificio i francesi presero possesso anche della città di Civitavecchia nel 1798 e del suo porto.

Qui nello stesso anno si concentrò e prese imbarco una divisione francese di 6.000 uomini, guidata dal generale Desaix, destinata da Napoleone Bonaparte alla campagna d'Egitto.

A tal fine fu requisita e utilizzata tutta la flotta pontificia.

Il generale austriaco Mack, alla testa dell'esercito del Regno di Napoli, invase lo Stato Pontificio nel novembre del 1798.

Le truppe francesi a quel punto si ritirarono dalle città per concentrarsi e resistere unite all'invasore.

Le istituzioni cittadine a quel punto decisero di mostrarsi neutrali alla disputa che impazzava tra i francesi da una parte e austriaci, che peraltro godevano dell'appoggio inglese da mare e di quello russo da terra.

Quando i francesi tentarono di rientrare in città, il primo febbraio 1799, la città chiuse le porte dando inizio a un lungo assedio, durato oltre un mese

. Le forze francesi in campo ammontavano a circa 3000 uomini ben equipaggiati con artiglieria pesante, guidati dal generale Merlin.

Nonostante la soverchiante superiorità di forze i francesi non riuscirono a fare breccia tra le mura e, infine, il Popolo di Civitavecchia poté trattare una resa onorevole.

Nel 1809 tutto lo Stato Pontificio venne annesso all'Impero francese e grande impulso fu dato da Napoleone allo sviluppo delle infrastrutture e delle istituzioni della città.

Furono creati tra l'altro il Tribunale, la Camera di Commercio e un'importante Stazione Meteorologica.

Terme della Ficoncella - Civitavecchia (RM)
Terme della Ficoncella - Civitavecchia (RM)

Dalla restaurazione all'Italia unita

Con il ritorno di Pio VII sul seggio di Pietro nel 1814, a seguito della disfatta napoleonica, venne dato ulteriore impulso alla crescita delle istituzioni locali, con la creazione di un Ufficio di sanità marittima, che aveva competenza su tutto il litorale dello Stato.

In questo periodo di restaurazione Civitavecchia divenne capoluogo di Delegazione e il visconte e il camerlengo furono sostituiti da un gonfaloniere, con funzioni di "sindaco", coadiuvato da una giunta di sei persone chiamati Anziani.

Leone XII ripristino la cattedra vescovile di Civitavecchia, soppressa dalla caduta di Centumcellae e da allora unita a quella di Tuscania.

Nel corso del papato di Gregorio XVI furono costruiti importanti edifici, tra cui il Teatro Traiano.

Il popolo di Civitavecchia, di sentimenti liberali, aderì subito al movimento risorgimentale.

Il 9 febbraio 1849, giorno in cui fu proclamata la Repubblica Romana, il primo tricolore sventolava sul Forte Michelangelo.

L'entusiasmo durò poco e fu subito spento il successivo 24 marzo, allorquando le truppe francesi di Luigi Napoleone Bonaparte, comandate dal generale Oudinot, sbarcarono in città con l'intenzione, malcelata, di ristabilire l'ordine e rimettere il Papa al suo posto di comando.

Il popolo non oppose resistenza convinto, a torto, che i francesi avrebbero svolto quel ruolo di "liberatori" dall'oppressione clericale che gli era stato proprio qualche anno prima.

L'ultimo ventennio di dominio pontificio su Civitavecchia fu caratterizzato, sotto il pontificato di Pio IX, da importanti opere pubbliche, tra cui il tronco ferroviario Civitavecchia Roma del 1859.

Il 16 settembre 1870, quattro giorni prima della Breccia di Porta Pia, gli italiani guidati da Nino Bixio, fecero il loro ingresso in città tra ali di folla plaudente.

Civitavecchia divenne così definitivamente italiana.

È la fine del potere ultra millenario dei papi risalente (sia pur con qualche discontinuità) all'anno 728 d.C.

Seconda guerra mondiale

Civitavecchia, durante la seconda guerra mondiale, venne rasa al suolo dalle bombe alleate nel corso dei 76 bombardamenti protrattisi dal 14 maggio 1943 al giugno 1944.

Fu luogo di forte movimento partigiano, anche se Mussolini faceva frequenti visite in questa città.

Si può dire che il movimento partigiano ha antiche origini che risalgono alla forte compagine degli Arditi del Popolo, fondata nel 1921 da Argo Secondari ex pluridecorato Ardito assaltatore.

Tale formazione univa principalmente anarchici, ma anche comunisti, socialisti e altri idealisti di sinistra, l'appoggio delle masse operaie a tale formazione fu molto rilevante proprio a Civitavecchia, per cui la bandiera degli Arditi del Popolo di Civitavecchia assunse valenza nazionale come gagliardetto delle squadre di difesa antifascista.

Il 10 giugno 1940 L'Italia di Mussolini entra in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna.

Ovviamente la prima risorsa di Civitavecchia, il porto, fu la prima a risentire dello Stato bellico, il traffico portuale è ridotto allo stremo e si ha un crollo dei traffici portuali passando da 1.000.215 tonnellate lavorate nel 1938 a 39.000 tonnellate lavorate nel 1944.

Il risultato sulla popolazione come in tutta Italia, fu devastante il primo problema furono sicuramente i supermercati, gli alimenti cominciano a scarseggiare e quel poco che c'è a un prezzo elevatissimo, un avviso della polizia nel 1941 annuncia che il pesce era quasi totalmente scomparso e ciò che veniva comprato era acquistato dai commercianti romani.

Il terrore vero e proprio iniziò il 14 maggio del 1943 alle 15:20 per 15 minuti 48 fortezze volanti americane seminarono panico distruzione su tutta Civitavecchia.

Si è fatto un calcolo per difetto dei morti e ammonta circa a 400, i feriti oltre 300; il porto diventa inagibile e anche le linee ferroviarie vengono interrotte.

Per i civitavecchiesi è stato un duro colpo non c'era cibo, non c'erano alloggi, l'unica soluzione era rifugiarsi nei paesi vicini.

Qui ricordiamo alcune date importantissime che riconducono a dei bombardamenti mortali come: il 30 agosto 1943, il 21 novembre 1943, il 16 dicembre 1943, nel mese di maggio del 1944 se ne susseguono sei e poi si ha l'ultimo bombardamento il 22 maggio 1944.

Civitavecchia appare spettrale, devastata al 95% nei suoi edifici pubblici e privati viene rasa al suolo la cattedrale, il quartiere medievale, la chiesa di Santa Maria, l'antica Rocca.

La città è totalmente abbandonata nell'anno che va dal 1943 al 1944, la sede comunale è stata trasferita a Santa Marinella; con l'arrivo degli alleati si cerca di sistemare le cose, si cerca di creare un'amministrazione ma ancora la vita Civitavecchia non era semplicissima anzi la popolazione non aveva un tetto, non aveva cosa mangiare e nonostante questo ci fu anche la razione aumentata del pane.

Ad aggravare i problemi dei civitavecchiesi ci furono anche dei profughi e militari sardi che per tornare nella loro isola cominciarono a organizzare bande e assalire gli agricoltori razziando bestiame che già scarseggiava.

Civitavecchia alla fine ha contato i suoi caduti e ce ne sono oltre 200 nelle forze armate solamente.

Civitavecchia piano piano si risolleva anche se anche oggi non sia completamente conclusa la ricostruzione.

Nel 1949 cedette la frazione di Ladispoli al comune di Cerveteri.

L'8 marzo 1999 Civitavecchia ha ricevuto la Medaglia d'oro al Valor civile, per i sacrifici delle sue popolazioni e per i danni alla città.

Il 4 ottobre 1949 Santa MarinellaSanta Severa si distaccano da Civitavecchia diventando Comune autonomo.

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