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Montecitorio - Camera dei Deputati
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Indirizzo:
Palazzo Montecitorio - Piazza di Monte Citorio, 00186 Roma RM Centro storico, Roma, Roma Città
Descrizione:

Palazzo Montecitorio è un edificio storico di Roma realizzato da Gian Lorenzo Bernini (XVII sec.) in cui ha sede la Camera dei deputati della Repubblica Italiana e il Parlamento italiano riunito in seduta comune (insieme deputati e senatori).

Montecitorio si trova a due passi da Via del Corso, nel Rione Colonna, a fianco a Palazzo Chigi (residenza ufficiale del Presidente del Consiglio italiano) che affaccia su Piazza Colonna.

La storia del palazzo Montecitorio è alquanto travagliata.

Anche il nome è di origine incerta: c'è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui "mons citatorius"); per altri il nome del luogo deriva dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio ("mons acceptorius").

Per avere informazioni sulle mostre della Camera dei Deputati è possibile consultare la pagina Eventi e manifestazioni del sito ufficiale.

La manifestazione Montecitorio a porte aperte consente di visitare la sede della Camera dei deputati.

Il percorso di visita parte dall'ingresso di Piazza Montecitorio e, con la guida degli Assistenti parlamentari, si svolge lungo un itinerario che tocca i luoghi più noti e suggestivi della vita parlamentare: l'Aula dove si riuniscono in seduta plenaria i deputati, il grande corridoio prospiciente l'Aula denominato Transatlantico o Corridoio dei passi perduti, le maestose scalinate berniniane che conducono ai piani superiori, le grandi sale di rappresentanza del secondo piano (Sala della Lupa, Sala Aldo Moro, Sala della Regina: per vederne le immagini consulta la pagina Palazzo Montecitorio).

Palazzo Montecitorio - Camera dei Deputati
Palazzo Montecitorio - Camera dei Deputati

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Palazzo Montecitorio - Camera dei Deputati | Descrizione

A Palazzo Montecitorio si trovano più di mille dipinti e sculture datati tra il XVI e XX secolo, alcune migliaia di incisioni e stampe di varie epoche, un nucleo consistente di reperti archeologici e una discreta quantità di beni artistici, come: orologi, mobili d'epoca, arazzi e busti.

Una buona parte di queste opere è di proprietà delle varie Soprintendenze e si trova in deposito temporaneo presso la Camera dei deputati.

La rimanente parte del patrimonio artistico, rappresentata soprattutto da opere d'arte moderna e contemporanea, è stata direttamente acquisita in proprietà dalla Camera a partire dagli anni trenta.

Una piccola parte del patrimonio artistico è inoltre rappresentata da donazioni fatte sia dagli artisti sia dagli eredi.

Nel corso della XIII legislatura, si è deciso di procedere alla restituzione, alle varie Soprintendenze proprietarie, di un buon numero di opere collocate temporaneamente alla Camera dei deputati per favorire la ricostituzione del patrimonio museale di tali istituzioni.

Tra le opere più famose restituite figurano:

  • La via del CalvarioMattia Preti
  • Ulisse e NausicaaMichele Desubleo
  • Le quattro stagioniGuido Reni
  • Fiori e cacciagioneGiuseppe Recco
  • Venere dormienteLuca Giordano;

Il palazzo ospita comunque diverse opere d'arte di grande valore, raccolte in buona parte per abbellire l'edificio dopo i lavori di ampliamento del 1918, tra le tante vanno citate L'Adorazione dei pastori, del 1630 di Pacecco De Rosa, e nella nuova Aula dei Gruppi Parlamentari anche l'opera "Orme di Leggi", di Maria Lai.

Nella Galleria dei Presidenti, anch'essa progettata da Ernesto Basile, sono collocate le effigie e i ritratti della storia parlamentare dell'Italia, inclusi gli eletti delle esperienze parlamentari degli Stati pre-unitari.

Dalla stampa del volto di Matteo Galdi, primo presidente del Parlamento delle Due Sicilie nel 1820 e nel 1821, collocato nel 2020 a inizio della Collezione per il Bicentenario della prima seduta del primo Parlamento pre-unitario, per passare ai ritratti dei Presidenti della Camera dei deputati.

Al primo piano di Palazzo Montecitorio si trovano:

  • l'ingresso all'aula legislativa, che occupa tutti e tre i piani;
  • il Transatlantico, un lussuoso corridoio così chiamato per il suo arredamento, che ricorda quelli delle navi transoceaniche;
  • diverse sale stampa;
  • la Sala dei ministri, utilizzata per le riunioni tra i Ministri e i Sottosegretari di Stato nelle occasioni in cui si trovano alla Camera dei Deputati;
  • il Casellario, dove viene smistata la posta dei deputati;
  • la Sala verde, utilizzata per la lettura della stampa periodica e così chiamata per il particolare colore dei suoi arredi;
  • il Cortile d'onore;
  • l'Archivio legislativo;
  • la sede della Giunta delle elezioni.

Aula Legislativa di Palazzo Montecitorio - Camera dei Deputati
Aula Legislativa di Palazzo Montecitorio - Camera dei Deputati

Le più importanti sale di rappresentanza della Camera dei Deputati si trovano al secondo piano, insieme con gli uffici del presidente e dei componenti dell'Ufficio di presidenza e del Segretario generale.

Attraverso uno scalone monumentale, si accede al cosiddetto corridoio dei busti, lungo il quale sono esposti una trentina di busti in bronzo e marmo di illustri deputati e di presidenti della Camera.

Un altro salone è chiamato Sala della Lupa, l'ambiente più ampio dell'ala berniniana, che deve il suo nome alla presenza di una scultura in bronzo della lupa capitolina.

Qui fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e si svolgono ancora oggi riunioni importanti.

A sinistra della Sala della Lupa si affaccia la Biblioteca del presidente, dove si tengono le riunioni dell'Ufficio di presidenza e degli altri organi della Camera.

Sul lato destro è invece situata la sala Aldo Moro, dominata da una rappresentazione delle nozze di Cana di Paolo e Benedetto Caliari.

L'intitolazione della storica sala è avvenuta il 13 maggio 2008, alla presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini, quando ricorreva il trentesimo anniversario della scomparsa del politico.

La sala, che prima era soprannominata Sala gialla per il colore della tappezzeria, è arredata con mobili in stile rococò provenienti dalla Reggia di Caserta ed è attigua alla sala del Cavaliere.

La Sala del Cavaliere, in stile rococò, prende il nome dal grande dipinto di scuola modenese del XVIII secolo, che ritrae il marchese Bonifacio Rangoni a cavallo.

La sala, interamente rivestita con un damasco di seta, è arredata con preziosi mobili dorati del Settecento ed altri dipinti coevi.

La sala è destinata ad accogliere le autorità ospiti della Presidenza, in particolare le delegazioni straniere.

C'è poi la Sala della Regina, la più ampia e più austera fra le sale di rappresentanza, in cui la sovrana era ricevuta con la corte in occasione del discorso della Corona, quando il re inaugurava le sessioni che scandivano l'attività della Camera dei deputati.

Si tratta di un grande salone allungato, posto sopra al Transatlantico e attiguo agli ingressi di alcune tribune dell'aula.

La sala è coperta da un cassettonato ligneo molto scuro, da cui pendono tre grandi lampadari in ferro.

È caratterizzata dalla profusione di marmi policromi: bianchi e gialli nei pavimenti intarsiati e nei marmi scolpiti, bianchi e rossi nel lambris a riquadri che corre lungo il perimetro.

Gli unici elementi di arredo esterni al tessuto decorativo concepito da Basile sono gli splendidi arazzi di scuola fiorentina che si inseriscono perfettamente nel contesto.

I sei arazzi, che coprono tutte le pareti libere della sala e la ravvivano con colori cinquecenteschi, raffigurano alcune scene della vita di Mosè, di Tobia e di Alessandro Magno.

Nel 2016 la Presidente della Camera Laura Boldrini ha inaugurato la Sala delle donne, per ricordare anche attraverso le immagini le prime donne entrate a far parte delle Istituzioni della Repubblica italiana.

Nella Sala si trovano i ritratti delle 21 deputate elette all'Assemblea costituente, delle prime sindache elette tra la primavera e l'autunno del 1946, della prima donna che ha assunto la carica di Ministro, Tina Anselmi, della prima Presidente della Camera, Nilde Iotti e della prima Presidente di Giunta regionale, Anna Nenna D'Antonio.

Ad oggi nessuna donna ha mai ricoperto in Italia la carica di Presidente della Repubblica, di Presidente del Senato o di Presidente del Consiglio dei ministri, per questo motivo su una parete della Sala sono stati collocati degli specchi: per rimarcare un'assenza, per indicare un percorso da compiere ma anche per ricordare alle donne che vedranno la propria immagine riflessa negli specchi, che potrebbero essere le prime a ricoprire tali cariche.

La Sala del Mappamondo è così chiamata perché sovrastata da un grande globo tedesco, a sfere, rotante su tre piedi realizzato da Dietrich Reiners nella seconda metà del XIX secolo, e conserva ancora gli scaffali metallici originali della Biblioteca.

La sala è dotata di attrezzature multimediali ed è dedicata soprattutto ai lavori delle Commissioni parlamentari quando si riuniscono congiuntamente.

Piazza Montecitorio - Camera dei Deputati
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Palazzo Montecitorio | La Storia

La storia dell'attuale palazzo, che prese il posto di un preesistente gruppo di casupole, ha inizio nel 1653 quando Innocenzo X commissionò a Gian Lorenzo Bernini la realizzazione di una residenza per la famiglia Ludovisi.

Si parla ancora della modesta altura sulla quale fu costruito il palazzo: c'è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui mons citatorius) e chi pensa che il nome deriverebbe dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio (mons acceptorius).

Il Bernini, straordinario interprete del barocco romano, realizzò un edificio che, sia nella struttura sia nelle decorazioni, si adatta all'assetto urbanistico preesistente.

L'unica testimonianza del progetto berniniano è rappresentata dal dipinto attribuito a Mattia de' Rossi, allievo prediletto di Bernini (collezione Doria-Pamphili).

La facciata del palazzo, costituita da una poligonale di cinque partiture che segue l'andamento curvo della strada prospiciente e gli elementi di pietra appena sbozzata, dai quali fuoriescono foglie e rametti spezzati, simulano un edificio costruito nella viva roccia.

I lavori subirono un brusco rallentamento nel 1654 a causa di una lite per ragioni diplomatiche, tra Innocenzo X e il Principe Niccolò Ludovisi (che aveva sposato la nipote del Papa, Costanza Pamphili).

Alla morte del Ludovisi (1664) i lavori vennero definitivamente interrotti, per essere ripresi circa vent'anni dopo dall'architetto Carlo Fontana che convinse Innocenzo XII (famoso per il suo anti-nepotismo), a installarvi due importanti attività: il massimo organismo dell'amministrazione della giustizia: la Curia Pontificia (che rimase a lungo denominata Curia innocenziana) e il dazio.

I proventi di tali attività sarebbero andati a beneficio dell'Ospizio Apostolico dei poveri invalidi, detto "Il San Michele".

Questa destinazione è ancor oggi ricordata da un bassorilievo con l'effigie del Salvatore e l'intestazione «Hospitii apostolici pauperum invalidorum», spostati sull'angolo destro della facciata dal cortile dove originariamente erano posti.

Carlo Fontana conservò la caratteristica facciata convessa aggiungendovi il campanile a vela e modificò il progetto dell'ingresso, aggiungendo due porte al lato dell'ingresso principale.

La Curia innocenziana fu inaugurata nel 1696 dando acqua alla grande fontana collocata in fondo al grande cortile semicircolare.

Oltre ai tribunali pontifici, il palazzo fu anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, assumendo così un ruolo di spicco nella vita giudiziaria e amministrativa del governo pontificio.

Curiosità su Montecitorio

La campana maggiore (che ora suona solo in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica) dava il segno dell'inizio delle udienze e la sua precisione nel battere le ore divenne proverbiale a Roma.

Tutti i sabati poi il popolo romano accorreva nella piazza per assistere all'estrazione dei numeri del lotto che - come narra Stendhal nelle sue "Passeggiate romane"- venivano gridati dal balcone.

La lotteria in Piazza di Montecitorio ritratta da Giovanni Paolo Panini (1691-1765) esposta nella collezione principale della National Galley di Londra
La lotteria in Piazza di Montecitorio ritratta da Giovanni Paolo Panini (1691-1765) esposta nella collezione principale della National Galley di Londra

Palazzo Montecitorio | Dopo il Risorgimento

Con il Risorgimento, Palazzo Montecitorio fu espropriato dal Regno d'Italia e destinato a ospitare la Camera dei deputati (vennero scartati nella scelta Palazzo Venezia e il Campidoglio).

Le modifiche necessarie alle nuove mansioni del palazzo vennero compiute rapidamente, il compito di edificare l'aula dell'assemblea fu affidato a un poco noto ingegnere dei lavori pubblici, Paolo Comotto, che costruì nel cortile una sala semicircolare a gradinate su un'intelaiatura di ferro interamente ricoperta di legno, inaugurata il 27 novembre 1871.

La nuova aula si dimostrò tuttavia inadeguata, dotata di una pessima acustica, freddissima d'inverno e troppo calda d'estate. Inoltre, a causa di copiose infiltrazioni d'acqua, fu dichiarata pericolante e chiusa nel 1900.

Nel frattempo, fallito un tentativo di costruire un nuovo palazzo del Parlamento in Via Nazionale venne costruita una nuova aula provvisoria in via della Missione, e solo nel 1918 fu inaugurata la sede definitiva nel Palazzo Montecitorio.

I lavori di ampliamento del palazzo furono affidati all'architetto palermitano Ernesto Basile, esponente di primo piano della stagione liberty italiana, che eseguì importanti interventi costruendo un nuovo edificio alle spalle dell'originale.

Basile mantenne infatti solo la parte frontale del palazzo berniniano, riducendo invece il cortile e demolendo le ali e la parte posteriore, innalzando, sulla piazza del Parlamento, il nuovo corpo di fabbrica caratterizzato da quattro torri angolari rivestite in mattoni rossi e travertino.

All'interno di questo blocco Basile collocò l'aula delle sedute, illuminata da uno straordinario lucernario a ventaglio in stile liberty, il famoso Velario di Giovanni Beltrami.

Sotto il velario in vetro colorato di Beltrami fu posto un fregio pittorico, che circonda l'aula in alto, di Aristide Sartorio, dedicato alla storia del popolo italiano.

Esso decora tutta in circolo la parte alta dell'aula e reca figure di uomini e donne anche nudi, con cavalli; fu eseguito con una tale fretta da richiedere l'uso di una specie di proiettore.

Sartorio disegnò i volti anche sulla base di diapositive che ritraevano i malati di mente del Policlinico.

Con Basile collaborarono anche altri ingegneri, tra i quali gli artisti Leonardo Bistolfi e Domenico Trentacoste, autori dei gruppi marmorei e della facciata posteriore.

Il pannello bronzeo dell'Aula, posto alle spalle dello scranno del Presidente è intitolato: La glorificazione della dinastia sabauda, è opera del torinese Davide Calandra ed è stato fuso a Pistoia.

A Basile si deve anche il grande salone detto "Transatlantico", lungo e imponente, posto sul diametro dell'emiciclo e centro informale della vita politica italiana, caratterizzato da un pavimento in marmo siciliano, che deve la curiosa denominazione all'arredo tipico delle grandi navi d'inizio Novecento.

Miriam Mafai fa notare in proposito: «Gli uomini si trattengono volentieri a Montecitorio, anche al di là del necessario orario di lavoro perché ci si trovano bene come in un club, perché non hanno altro da fare e il Transatlantico diventa il loro punto di incontro dove fumano, si scambiano informazioni ed esperienze [...], che servono a stabilire solidarietà di gruppo più o meno strette fino a vere e proprie cordate che poi verranno messe alla prova e giocate, fino ai tavoli della contrattazione.

Non si tratta solo e sempre di affinità politiche.

C’è una grande trasversalità nello scambio di queste esperienze e nella costituzione di queste cordate»

Transatlantico - corridoio del Palazzo Montecitorio - Camera dei Deputati
Transatlantico - corridoio del Palazzo Montecitorio - Camera dei Deputati

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