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Castelnuovo di Farfa
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Castelnuovo di FarfaCastelnuovo di FarfaCastelnuovo di FarfaCastelnuovo di FarfaCastelnuovo di FarfaCastelnuovo di Farfa
Contact Information
Indirizzo:
Via Perelli, 02031 Castelnuovo di Farfa RI Castelnuovo di Farfa (RI), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Castelnuovo di Farfa è un bellissimo borgo medievale a circa 40 minuti dal G.R.A. di Roma, abitato da solo un migliaio di persone

Bellissimi boschi, ristoranti e agriturismi in cui gustare i buonissimi piatti locali e un eccezionale Olio d'oliva Sabina D.O.P. e dove trascorrere un soggiorno immersi nella natura.

In una delle zone più belle e suggestive della Sabina, adagiato a 358 mt. di quota su un colle tra il fiume Farfa ed il torrente Riana, sorge il delizioso borgo di origine medievale di Castelnuovo di Farfa, circondato da valli coperte di uliveti, campi coltivati e boschi.

Il centro storico di Castelnuovo di Farfa, costituito dall'antico borgo caratterizzato da strette vie lastricate, si presenta ancora intatto e ricco di atmosfera.

All'interno è possibile ammirare i più antichi palazzi del paese.

Palazzo Simonetti, di importanza rinascimentale, con i giardini all'italiana, oggi di proprietà della famiglia Salustri-Galli.

Palazzo Perelli oggi sede degli uffici comunali, nonché del più recente gioiello del paese: il Museo dell'Olio della Sabina.

Nel nucleo del paese sorge la chiesa di San Nicola di Bari che risale alla seconda metà del XVIII sec., il tempietto della Madonna degli Angeli, eretto nel 1600 per un voto dei Castelnovesi scampati da una delle ricorrenti pestilenze, ed una bella fontana seicentesca “a parete”, con arco centrale.

Lungo le mura si aprono due porte, Porta Castello e Porta Cisterna.

La posizione dell’abitato consente una apertura visuale verso i centri di Mompeo, e Casaprota e le quinte dei monti Sabini a nord, Frasso Sabino e Poggio Nativo a est e con Fara in Sabina a sud.

Il colle sul quale si estende il paese, a nord discende rapidamente verso valle, mentre a sud-ovest è limitato da via Roma, lungo la quale si è ampliato l’abitato.

Ad appena 2 km in linea d'aria si staglia tra il verde l'Abbazia di Farfa, meta culturale ed artistica di prima rilevanza.

Questo e molto altro ancora è Castelnuovo di Farfa, borgo medievale in provincia di Rieti, a circa mezz’ora di macchina dal Monte Terminillo e da Roma.

Castelnuovo di Farfa (RI)
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Castelnuovo di Farfa | Eventi, Tradizioni & Folklore

  • Festa di Sant'Antonio Abate - 17 Gennaio - Benedizione degli animali e dei mezzi agricoli. Solitamente si festeggia la domenica
  • Festa dei Santi Filippo e Giacomo - 1 Maggio - Scampagnata con fave, pecorino, salsicce
  • Fiorile - primi due weekend di Giugno - Centro storico fiorito e concorso balconi fioriti.
  • Festa in onore della Madonna degli Angeli - prima domenica di Agosto
  • Sagra delle fregnacce con la persa - 14 Agosto
  • Festa di S. Anna e della Madonna del Ponte a Granica - primo weekend di Settembre
  • Festa del Pane - Terza domenica di Settembre
  • Festa della Madonna del SS. Rosario - Terza domenica di Ottobre
  • Halloween Gothic Fest - 31 Ottobre
  • Festa di San Nicola di Bari (patrono) - prima domenica di Dicembre

Castelnuovo di Farfa (RI)
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Che cosa vedere a Castelnuovo di Farfa | Monumenti & Luoghi di interesse

Le fortune familiari della famiglia Simonetti, costituirono la base per la ristrutturazione di alcuni edifici trasformati in un sontuoso palazzo signorile.
Tra costoro si annovera il cardinale Giuseppe Simonetti, concittadino, alla cui elezione a porporato nel 1766 vennero indetti nel paese tre giorni di spettacoli, con musiche, spari e fuochi artificiali.

Castelnuovo di Farfa (RI) | Architetture religiose

  • San Donato, chiesa di origine altomedievale (IX secolo) immersa nella campagna (lungo l’itinerario naturalistico che conduce al fiume Farfa) in cui si conservano alcune nicchie affrescate.
    In seguito è stata inglobata in un moderno casolare e resa visitabile: al suo interno si può ascoltare un suggestivo canto contemporaneo in latino: l’inno crismale per il Giovedì Santo di Sant’Efrem Siro (IV sec.).

Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa medievale di San Donato
Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa medievale di San Donato

  • San Nicola di Bari, chiesa parrocchiale.
    La chiesa originaria venne eretta poco dopo la metà del Cinquecento, nel punto più alto del castello.
    Ormai vecchia e malandata venne interamente ricostruita nel decennio 1769-1779 su progetto del capomastro Antonio Lepri, che poté contare nell’aiuto manuale dei castellani.
    La costruzione venne in gran parte finanziata dai marchesi Simonetti.
    All’interno della chiesa venne tumulato nel 1781 il corpo di S. Vittore “martire fanciullo”, privo delle mani e dei piedi (forse da mettere in relazione al martirio).
  • Madonna degli Angeli. Eretta nell’anno giubilare 1600, quando i Castelnovesi, per intercessione della Vergine, restarono immuni da una spaventosa epidemia che seminò strage nei dintorni.
    La costruzione fu affidata a tali Mastro Plauto e Mastro Giovanni, che realizzarono un tempietto rotondo con 4 cappelle ed un’abside, in pietra spugnosa locale.
    Nel 1698 venne aggiunto il campanile.
    La chiesa, ormai fatiscente, crollò nel 1933, rimanendone illeso soltanto il muro su cui si apriva la nicchia con l’immagine della Madonna.
    Venne quindi interamente ricostruita nel 1939, a spese del cavalier Angelo Salustri Galli.
  • Santa Maria. Eretta al di fuori dalle mura castellane nel 1577 da tal Mastro Giovanni, cui andò un compenso di 20 scudi.

Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa di San Nicola di Bari
Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa di San Nicola di Bari

Castelnuovo di Farfa (RI) | Architetture civili

  • Il torrione di Porta Castello, con l’ingresso principale al borgo, a ridosso della strada.
  • Il Palazzo dei marchesi Simonetti (oggi Salustri Galli), grandi benefattori del paese.
  • La Fontana in via Roma
  • il Museo dell'Olio della Sabina in viale Regina Margherita

Castelnuovo di Farfa - Palazzo dei marchesi Simonetti (oggi Salustri Galli)
Castelnuovo di Farfa - Palazzo dei marchesi Simonetti (oggi Salustri Galli)

Castelnuovo di Farfa (RI) | Aree Naturali

  • Monumento Naturale Gole del Farfa, situate in un luogo incontaminato e suggestivo.

Sempre nell'area troviamo: Torri in Sabina, la località Rocchette i ruderi della città morta Rocchettine, Casperia, Roccantica, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Contigliano, Bocchignano, Civita Castellana, Civitella San Paolo, Orte, Toffia, Torri in Sabina, Fara in Sabina, l'Abbazia di Farfa e Rieti.

Altre interessanti località vicine sono Cittaducale, Antrodoco (centro storico), Borgo Velino, Cantalice, la stazione sciistica del Terminillo e Leonessa.

Le Gole del Farfa - Riserva naturale di Nazzano Tevere-Farfa
Le Gole del Farfa - Riserva naturale di Nazzano Tevere-Farfa

Castelnuovo di Farfa | La Storia

Il territorio di Castelnuovo di Farfa risulta frequentato già a partire dal Neolitico.

In epoca protostorica il sito più importante è sicuramente la Grotta Scura, al termine di Via Cornazzano, a poca distanza dal fiume Farfa.

I primi ritrovamenti risalgono agli anni 1987-88, quando il Gruppo Speleologico “F. Orofino” rinvenne alcuni frammenti ceramici protostorici, risalenti all’età del Bronzo medio (XV-XIV secolo a.C.).

La grotta è costituita da un’ampia sala in roccia calcarea, a cui si accede attraverso una stretta apertura, dove venne recuperato il materiale.

Secondo la descrizione del Guidi “dalla sala un lungo corridoio porta ad una serie di piccoli ambienti dove sono stati individuati resti di focolari, ossa animali e vasi integri, gli unici materiali in giacitura sicuramente primaria”.

Alcuni frammenti con decorazione “appenninica” hanno permesso una datazione per tutta la durata della media età del Bronzo (XV-XIV secolo a.C.).

La grotta presenta un ramo, lungo più di 200 metri, periodicamente occupato dalle acque, dove sono stati rinvenuti insieme oggetti ceramici sia di epoca protostorica che di epoca romana (lucerne in terracotta e monete).

La presenza di vasi integri in ambienti difficilmente accessibili della grotta dimostra che una parte della cavità fosse riservata alla deposizione di offerte.

Inoltre le tracce di focolari, riferibili a cerimonie rituali, sembrano attestare un utilizzo della grotta sia a fini abitativi che cultuali.

La grotta è costituita da un ramo attivo e da due rami fossili, posti a livelli diversi e raggiungibili tramite cunicoli.

La presenza di acque sorgive deve aver comportato la destinazione cultuale della grotta.

Questo luogo di culto in grotta, tra i più antichi di tutta la Sabina, è stato identificato recentemente nel “santuario di Marte”, riportato da Dionigi di Alicarnasso presso Suna (oggi Toffia), antica città della popolazione mitologica degli Aborigeni.

Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa di San Nicola di Bari
Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa di San Nicola di Bari

Castelnuovo di Farfa nel Medioevo

Nel VI secolo è riferito in zona l’arrivo di San Lorenzo di Siria, fondatore dell’Abbazia di Farfa, il quale avrebbe svolto opera di evangelizzazione cristiana anche nei territori limitrofi.

Il fulcro del popolamento dell’area era chiesa dedicata a San Donato, nei pressi del quale esisteva una importante villa rustica impiantata in età repubblicana, della quale è ancora visibile, al di sotto di strutture moderne, un criptoportico.

Con lo stanziamento longobardo la zona venne in possesso di una famiglia di origine germanica, la cui superstite, Taneldis, nel 768 lo donò a Farfa.

In questo luogo i monaci fondarono una chiesa dedicata a S. Donato, ricordata nella prima volta in un documento dell’817.

In questo documento la chiesa viene ceduta dal vescovo di Arezzo, Giovanni, al monastero di Farfa, in cambio di altri beni, tra cui San Donato ed annesse “terre, case, chiese, selve, molini” ecc…, una elencazione che spiega il livello di organizzazione che si era formato attorno alla prima chiesa.

Questa chiesa divenne anche il centro catalizzatore del territorio, elemento di aggregazione sociale, antesignano del castrum.

Indagini archeologiche condotte dall’Università di Sheffield hanno riportato in luce, all’interno della navata della piccola chiesa, il cimitero moderno.

Nel chiostrino adiacente sono visibili molte parti di un monumento funerario pagano reimpiegate nella costruzione.

All’esterno le scoperte più interessanti che hanno consentito di mettere in rilievo una sequenza stratigrafica tardoantica-altomedievale e di individuare i resti di due forni (forse databili tra la fine del secolo VIII e del secolo IX) destinati alla cottura di laterizi, tegole e coppi in particolare e, probabilmente, anche di vasi e di altri oggetti di ceramica.

Nei primi decenni del X secolo a poca distanza dalla chiesa fu fondato, contro la volontà del monastero, il Castello di Agello, oggi del tutto scomparso.

In risposta, anche intorno alla chiesa fu fondato il primo insediamento fortificato e protetto da mura: il Castellum Sancti Donati, citato in un documento del 1046, che ne attesta la cessione al vicino monastero di Farfa, ma ebbe vita molto breve e fu abbandonato dopo pochi decenni (1104), mentre la chiesa mantenne a lungo il suo ruolo di chiesa matrice per l’intera zona fin sullo scorcio del Cinquecento.

Sempre nel territorio di Castelnuovo fu fondato nel secolo X un altro insediamento fortificato, Cavallaria, su di una altura che dominava il Riana, lo spazio dove si celebrava il mercato settimanale e dove era stato costruito il palazzo nel quale veniva resa la giustizia degli abati farfensi.

La fondazione del Castrum Novum di Castelnuovo di Farfa è piuttosto tarda, essendo avvenuta dopo il 1287 e prima del 1312, riaccorpando i territori di due castelli in fase di abbandono, quelli di Cavallaria e di Agello, e della popolazione sparsa che gravitava intorno alla chiesa altomedievale dei SS. Filippo e Giacomo in Quinza.

A partire dal 1288 nacque una disputa a riguardo di chi appartenesse il colle in cui sorgeva questo castrum medievale: secondo i castellani apparteneva alla comunità, secondo i monaci all’Abbazia di Farfa.

La lunga contesa tra gli abitanti e l'Abbazia di Farfa fu lontana dall’essere risolta, protratta fino ai giorni nostri e conclusa solo con il Regio decreto del 1937 in favore dell'antico borgo.

La nascita di Castelnuovo è colorita da una leggenda che vorrebbe attribuire la sua fondazione a tre famiglie di origine orientale convertite da un monaco farfense di nome Raniero, che le avrebbe poi condotte in Italia per popolare il nuovo insediamento.

Se questa recita sembra difficilmente verosimile, tuttavia non si può escludere che, al momento della riorganizzazione del popolamento compiuta da Farfa, anche alcuni armeni, la cui presenza è attestata in Sabina nel primo Trecento, possano aver dato vita al castello.

Il nuovo insediamento si articolò intorno alla chiesa di San Nicola, completamente ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo per conto dell’abate commendatario di Farfa, Antonio Lante.

Nel 1456 Castelnuovo si trova citato tra i più importanti castelli della Sabina.

Castelnuovo restò sempre all’interno della signoria territoriale farfense, anche se nel Quattrocento, in un momento di instabilità politico-militare fu occupata da alcuni seguaci degli Orsini.

Nel 1477 i cippi confinari, rimossi dagli abitanti, vennero riportati al loro posto dall’abate commendatario.

Il castello medievale era cinto da una cinta muraria con ben nove torri, presidiate nel Rinascimento da “guardie civiche” comandate da un “capitano”,  e munito di due porte d’accesso: Porta Cisterna verso valle e Porta Castello sull’attuale via Roma: oggi il perimetro murario appare solo nell’allineamento dei fronti degli edifici che con i loro prospetti esterni, spesso muniti di contrafforti, formano un fronte compatto verso valle dove le pendici del colle hanno maggiore pendenza.

Sappiamo grazie ad una delibera del Consiglio che nel 1592 Castelnuovo di Farfa era protetta al almeno 50 “archibusci” (fucili) e 4 “archibuscioni” (cannoncini).

Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa di San Nicola di Bari
Castelnuovo di Farfa (RI) - Chiesa di San Nicola di Bari

 

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