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Castello di Rocchettine - Rocca Guidonesca - borgo abbandonato (Torri in Sabina - Rieti)
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Indirizzo:
02049 Rocchettine RI Rocchette (RI), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Rocchettine, al confine tra Lazio e Umbria, è uno dei famosi borghi fantasma d'Italia, mentre dall'altro lato della montagna il suo vicino gemello, Rocchette, è tuttora abitato

Rocchette (Rocca Bertalda) e Rocchettine (denominata Rocca Guidonesca, poi Rocchette Piccole) sono due borghi gemelli a poco più di un'ora di auto da Roma e che oggi fanno parte di Torri in Sabina, un piccolo comune di un migliaio di abitanti in provincia di Rieti, non distante da Poggio Mirteto, da Roccantica e da Casperia.

La particolarità è che mentre Rocchette è ancora un sereno paesino dall'aspetto medievale, ed è assolutamente consigliata la visita, Rocchettine è completamente abbandonato e pericolante, mantenendo lo stesso cupo aspetto che doveva avere un borgo castellano per intimorire i barbari invasori, con le sue fortificazioni che incombono sui ripidi pendii dal colore verde dei muschi, a strapiombo sulla angusta vallata sottostante.

Percorsa la ripida stradina che parte dalla provinciale (nei pressi di Rocchette) si arriva al cospetto dell’ANTICA PORTA D'INGRESSO alla cittadella.

L’interno è costituito da un groviglio di vicoli stretti fra le mura pericolanti, e piccoli ambienti di cui si può ancora indovinare la destinazione: abitazioni o botteghe artigiane, stalle, cantine e quant’altro rendeva vivi questi antichi centri ed accompagnava il giornaliero tirare a campare dei loro non ricchi abitanti, tutti tesi al rispetto del signore di turno.

Al signore, nobile o emissario della proprietà, era ovviamente riservato il fabbricato migliore, e lui si impegnava alla difesa del borgo rafforzando varie volte le mura e la rocca di questa piccola città morta.

Rocchettine, come spesso è accaduto per questi piccoli borghi, sicuramente non si è spopolato improvvisamente ma con l’andar dei secoli: pur avendo fatto evidenti tentativi per rabberciare le crepe di opere pericolanti, alla fine il passare del tempo e l'incuria hanno finito col prevalere sui tentativi di restauro.

Torri in Sabina è uno dei borghi più belli del Lazio, immerso nel verde della Sabina, vicino anche ad altre località da visitare almeno una volta come Casperia, Roccantica, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Contigliano, Bocchignano, Civita Castellana, Civitella San Paolo, Orte, Toffia, Torri in Sabina, Fara in Sabina, l'Abbazia di Farfa e il capoluogo Rieti.

Avendo a disposizione più giorni (almeno due) si può assaporare tutta le bellezza della Valle Santa raggiungendo gli altri tre santuari francescani.

A pochi chilometri uno dall’altro si trovano, infatti, oltre al Santuario di Greccio, anche il Santuario Convento di Poggio Bustone, il Santuario di Fonte Colombo e quello di Santa Maria della Foresta.

La Valle Santa di Rieti, celebre per i suoi santuari Francescani,  offre uno degli itinerari più suggestivi del Lazio.

Altre interessanti località vicine sono Cittaducale, Antrodoco (centro storico), Cantalice, Borgo Velino, Casperia, Roccantica, e Poggio Mirteto, la stazione sciistica del Terminillo.

Castello di Rocchettine - Rocca Guidonesca - borgo abbandonato (Torri in Sabina - Rieti)
Castello di Rocchettine - Rocca Guidonesca - borgo abbandonato (Torri in Sabina - Rieti)

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Rocchette e Rocchettine: Le fortezze gemelle di Torri in Sabina

I due castelli sorgono nel cuore della Sabina circondate dai comuni di Montebuono, Vacone e del capoluogo Torri in Sabina, vicino Casperia.

A pochi chilometri dal confine con l’Umbria, le fortezze arroccate sulla montagna dominano la gola del Fiume Laia, affluente del Torrente Imelle a sua volta affluente del Fiume Tevere.

Da nord vi si giungeva dal Passo di Fontecerro e il paese di Cottanello, mentre da sud i traffici provenivano da Montebuono e Magliano.

Inizialmente di proprietà del vescovo della Sabina, la fortezza passò ben presto sotto il dominio diretto della Chiesa.

Possedimento a lungo dei Savelli, come la vicina Rocchette, passarono entrambe nel XVI secolo agli Orsini fino alla scomparsa del casato.

I due borghi sono stati costruiti entrambi nel XIII, insieme ai due grandi castelli messi lì a difesa del cuore della Sabina e della strada che collegava Rieti e la valle del Tevere, ma nei secoli, perdendo il loro scopo difensivo originario, si sono sempre più isolati e impoveriti.

Nel 1728 la proprietà di Rocchette passò alla Camera Apostolica ma in tale periodo, probabilmente, la fortezza di Rocchettine risultava già abbandonata.

Mentre nel XVII secolo Rocchette viene ristrutturato e diventa un piccolo, grazioso centro rurale, Rocchettine viene praticamente lasciato all'abbandono.

Castello di Rocchettine - Rocca Guidonesca - borgo abbandonato (Torri in Sabina - Rieti)
Castello di Rocchettine - Rocca Guidonesca - borgo abbandonato (Torri in Sabina - Rieti)

Rocchettine il borgo abbandonato

Nel XVII secolo, intorno alla rocca ormai deserta, sorgerà un piccolo nucleo di case, ma anche quello ben presto subirà un progressivo spopolamento fino al totale abbandono.

Nel novembre del 1817 in seguito ad un’opera di riorganizzazione dell’area Sabina, il Cardinal Consalvi con un decreto assegna al comune di Torri in Sabina il territorio in cui ricade Rocchettine.

Agli inizi del XX secolo il borgo di Rocchettine era semideserto e nel dopoguerra venne abbandonato definitivamente dalle ultime famiglie, diventando il borgo fantasma che è oggi - con i ruderi dell'antico castello medievale e delle imponenti mura a guardia della vegetazione e della fauna che lì vive.

All'arrivo nella valle spicca tra le tante rovine, della cittadina e del castello, la struttura dell’intatta chiesa di San Lorenzo, restaurata nel’700.

La facciata è ricostruita in stile tardo barocco, il campanile è a vela, a triplo fornice, collocato in posizione centrale leggermente arretrata.

La chiesa è l'unica testimonianza di vitalità del borgo di Rocchettine e ogni anno, in occasione della festa in onore di San Lorenzo, gli abitanti di Rocchette vi giungono in processione.

Appena fuori dalla fortezza, intorno ai muraglioni, si trovano le rovine del vecchio borgo.

Notevole una struttura, probabilmente risalente alla fine del XVII secolo o agli inizi del XVIII con all’ingresso un portico di ottima fattura.

Oggi affascinante luogo da esplorare, le rovine di Rocchettine sono circondate da rigogliosi boschi e diversi corsi d'acqua.

Castello di Rocchettine - Rocca Guidonesca - borgo abbandonato (Torri in Sabina - Rieti)
Castello di Rocchettine - Rocca Guidonesca - borgo abbandonato (Torri in Sabina - Rieti)

Che cosa vedere nei dintorni di Rocchettine

Nelle vicinanze si trova un altro borgo abbandonato, nel territorio della vicina Contigliano: il Borgo abbandonato di Reopasto (o Repasto)

Sulla strada provinciale n. 1, che porta il suo nome, si trova il borgo di Reopasto, una frazione di Contigliano che, a causa dello spopolamento, negli anni Sessanta venne abbandonata divenendo una sorta di città fantasma.
Di origini altomedievali, il borgo si andò sviluppando intorno al castello fondato dai Conti dei Marsi e da questi ceduto nel 1069 al monastero farfense.
Negli anni Sessanta era ancora abitato da una ventina di famiglie.
Oggi gli edifici sono pericolanti e avvolti dalla vegetazione, ma è ancora visibile la chiesa settecentesca di Sant'Andrea.

Torri in Sabina è uno dei borghi più belli del Lazio, immerso nel verde della Sabina, comprende anche la località Rocchette i ruderi della città morta Rocchettine, ma è vicino anche ad altre località da visitare almeno una volta come Casperia, Roccantica, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Contigliano, Bocchignano, Civita Castellana, Civitella San Paolo, Orte, Toffia, Torri in Sabina, Fara in Sabina, l'Abbazia di Farfa e il capoluogo Rieti.

Avendo a disposizione più giorni (almeno due) si può assaporare tutta le bellezza della Valle Santa raggiungendo gli altri tre santuari francescani.

A pochi chilometri uno dall’altro si trovano, infatti, oltre al Santuario di Greccio, anche il Santuario Convento di Poggio Bustone, il Santuario di Fonte Colombo e quello di Santa Maria della Foresta.

La Valle Santa di Rieti, celebre per i suoi santuari Francescani,  offre uno degli itinerari più suggestivi del Lazio.

Altre interessanti località vicine sono Cittaducale, Antrodoco (centro storico), Borgo Velino, Cantalice, la stazione sciistica del Terminillo e Leonessa.

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