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Cittaducale
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Descrizione:

Cittaducale (Cìeta in dialetto locale) è una cittadina basso-medioevale con meno di 7000 abitanti adagiata dolcemente sul Colle di Cerreto Piano lungo la Via Salaria, strada consolare romana, nella parte ovest della Piana di San Vittorino, e a 10 chilometri da Rieti e dalla Piana Reatina, nel Lazio.

Alle spalle di Cittaducale, a nord, si innalza il Monte Terminillo (m. 2.216), a sud-est il gruppo montuoso del Monte Nuria, a est il gruppo montuoso di Monte Giano, mentre ai suoi piedi scorre il fiume Velino.

All'interno del territorio comunale (nei pressi del confine con Castel Sant'Angelo), si trovano le importanti sorgenti del Peschiera, le seconde in Italia per portata.

L'acqua che ne sgorga confluisce in parte nel fiume Velino, e in parte nell'acquedotto del Peschiera, un'ardita opera di ingegneria idraulica, che la trasporta per 90 km da Cittaducale fino a Roma, garantendo la quasi totalità dell'acqua necessaria alla capitale d'Italia.

Fondata nel 1308 da re Carlo II d'Angiò, è appartenuta all'Abruzzo e alla provincia dell'Aquila per più di sei secoli, fino al passaggio nel Lazio avvenuto nel 1927.

In passato costituiva sede vescovile (diocesi di Cittaducale) e capoluogo di ente sovracomunale (distretto di Cittaducale, circondario di Cittaducale).

Cittaducale è nota principalmente per essere il punto di inizio dell'acquedotto del Peschiera che rifornisce Roma, e per ospitare la scuola nazionale per la formazione del Corpo Forestale dello Stato ora dei Carabinieri Forestali.

Interessanti località vicine a Cittaducale sono, oltre al capoluogo Rieti, Antrodoco (centro storico), Borgo Velino e la stazione sciistica del Terminillo.

Cittaducale
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Che cosa vedere a Cittaducale | Monumenti e luoghi d'interesse

La maggior parte degli edifici più significativi di Cittaducale, in larga parte costruiti durante il periodo medioevale, presenta oggi un aspetto diverso da quello originario a causa delle ricostruzioni resesi necessarie dopo il terribile terremoto del 1703 e quello del 1898.

La cittadina conserva intatto il suo carattere urbanistico basso-medioevale, con pianta ellittica modellata su quella del tradizionale Castrum Romanum: due strade perpendicolari che si incrociano dando luogo alla piazza centrale, chiamata Piazza del Popolo, attorno alla quale sono situati i principali edifici pubblici.

Gli eventi seguenti alla sua fondazione dimostrarono che l’aspetto fortificato voluto dagli Angiò era appropriato, giacché la città a causa della sua posizione “di confine” fu ripetutamente impegnata nei decenni successivi a sostenere le turbolenze della vicina Rieti, rimanendo però sempre fedele al Regno di Napoli.

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Cittaducale | Architetture religiose

La cattedrale di Santa Maria del Popolo, sede della diocesi di Cittaducale fino al 1818. La facciata, con il completamento orizzontale, presenta caratteri architettonici della scuola abruzzese.

I terremoti del 1703 e del 1898 hanno reso necessari alcuni interventi di restauro e modifiche rispetto alla chiesa originaria.

All’interno si conservano una statua policroma di San Rocco risalente al Cinquecento, alcune tele seicentesche ed un altorilievo trecentesco con un’Annunciazione.

Nell’abside è stato riportato alla luce un affresco raffigurante la Madonna del Popolo.

La chiesa è affiancata da una robusta torre a tre piani.

La chiesa di Sant'Agostino, in piazza del Popolo, risalente al Quattrocento. Questa chiesa presenta la particolarità di avere l’ingresso sulla parete laterale, invece che nella facciata, mai terminata.

Il portale del 1450 reca sulla lunetta un affresco di Lorenzo Torresani del 1548. Una torre campanaria, a due piani di bifore, affianca la chiesa.

La chiesa di Santa Maria di Sesto "in umbilico Italiae", nei pressi della stazione ferroviaria.

Qui il vescovo di Cittaducale, monsignor Pietro Quintavalle, fece collocare nel 1620 una lapide che garantiva l’indulgenza a tutti coloro che avessero visitato la chiesa nelle domeniche o in altre festività.

Il santuario di Santa Maria delle Grazie, sulla strada per Rieti.

La Chiesa di San Vittorino, posta nei pressi della frazione di Cotilia (lungo la Via Salaria), fu terminata nel 1613, ma sprofondò subito a causa di fenomeni carsici.

Dell'edificio rimangono alcune vestigia molto suggestive; una sorgente scaturisce direttamente dal pavimento della chiesa ed alimenta un ruscello che fuoriesce dai resti del portale.

Cittaducale
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Cittaducale | Protostoria

La media valle del Velino, oggi dominata da Cittaducale, era anticamente abitata da popolazioni che Tito Livio chiama Aborigeni e Pelasgi.

Questi, durante l'età del Bronzo, avevano dato vita alle leggendarie città di Cotilia e Vatia, rispettivamente ad est e ad ovest dell'attuale abitato.

Nel territorio comunale di Cittaducale sorgeva l’antica Vatia (nella frazione di Santa Rufina (Cittaducale) , città degli Aborigeni (mitologia) che Dionigi di Alicarnasso colloca pochi chilometri ad est di Rieti, lungo la Via Calatina.

Nei pressi di Cittaducale, in località Valle Ottara (alle pendici del Colle Petescia), è stato rinvenuto un secondo sito protostorico, pertinente ad un abitato della media età del Bronzo (XIII-XII secolo a.C.).

Pezzi di argilla cotta con impronte di rami sono stati messi in rapporto a resti di capanne protostoriche.

Ossa di sus domesticus ed ovis attestano la presenza di animali da allevamento.

Sembra che con il termine Vatia Dionigi di Alicarnasso volesse indicare l’intero complesso occupato dai due siti protostorici presenti oggi nel territorio comunale di Cittaducale, di cui una località scelta per l’insediamento stabile (Cittaducale, Valle Ottara) ed un'altra invece adibita a luogo di culto (Santa Rufina (Cittaducale)).

Nella frazione di Grotti alcune caverne presso i Monti dei Balzi conservano ancora oggi le tracce di pitture antropomorfe preistoriche.

Del periodo romano rimangono i resti archeologici delle Terme di Vespasiano, i quali sono localizzati ad ovest di Cittaducale, presso le Terme di Cotilia.

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Cittaducale | Medioevo

Il toponimo deriva dal latino Civitas ducalis. Fondata nel 1308 da re Carlo II d'Angiò, fu chiamata Città Ducale in onore di Roberto duca di Calabria, figlio di Carlo ed erede al trono del Regno di Napoli, di cui rappresentava all'epoca il baluardo più settentrionale (dopo Civitella del Tronto), a difesa dei confini con lo Stato della Chiesa.

Tale caratteristica rimase intatta anche quando il Reame assunse il nome di Regno delle Due Sicilie.

Nella Civitaducale (poi Cittaducale) si aggregò, secondo il progetto di popolamento angioino, la popolazione del contado, proveniente da alcuni castelli limitrofi, come Castel Sant’Angelo, Paterno, Canetra, Calcaiola ed altri borghi ancora.

Passata dal dominio degli Angioini a quello degli Aragonesi, ottenne da costoro il privilegio di battere moneta e si dimostrò fedele a questi ultimi tanto da dover sostenere continue lotte contro Rieti a difesa del Regno di Napoli.

Nel corso del XVI secolo ottenne il titolo di Città e divenne sede di diocesi sotto Papa Alessandro VI Borgia, quindi fu data in feudo dall'imperatore Carlo V a sua figlia Margherita d'Austria, andata in sposa ad Ottavio Farnese.

Sempre nel XVI secolo si svilupparono al suo interno delle lotte per la conquista del potere, in cui si contrapposero le famiglie dei Pandolfi e dei Mancini.

Dopo la dominazione dei Farnese, tornò alle dipendenze dirette dei Borbone di Napoli, amministrativamente compresa nella provincia del Secondo Abruzzo Ulteriore, con capoluogo L'Aquila, fino al 1861; terra di frontiera, ospitava un'importante dogana nei pressi della frazione di Santa Rufina, dove correva l'antico confine di Stato (che fino al 1927 fu ancora confine provinciale tra Abruzzo e Umbria).

Nella prima metà dell'Ottocento nei pressi di Cittaducale si svolse la battaglia di Rieti-Antrodoco, che viene ricordata come la prima battaglia del Risorgimento, nella quale si fronteggiarono le truppe napoletane comandate da Guglielmo Pepe e quelle austriache del Gen. Frimont, che fu nominato dal Re Principe di Antrodoco per la vittoria.

Nel 1927, in seguito alla decisione del governo italiano di riordinare le circoscrizioni provinciali, il Comune, insieme a tutto il territorio del suo ex circondario, dalla provincia di Aquila degli Abruzzi passò a quella di Rieti, appena istituita.

Il 6 e il 7 settembre 2008 Cittaducale ha festeggiato il suo 700º anniversario della fondazione con una spettacolare Rievocazione storica.

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