1. Home
  2. »
  3. Antrodoco (RI)
Antrodoco (RI)
Antrodoco (RI)
Antrodoco (RI)
Antrodoco (RI)
Antrodoco (RI)
Antrodoco (RI)
Antrodoco (RI)Antrodoco (RI)Antrodoco (RI)Antrodoco (RI)Antrodoco (RI)Antrodoco (RI)
Contact Information
Indirizzo:
Antrodoco 02013 RI Antrodoco (RI), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Antrodoco ('Ndreócu in dialetto locale), sulla via Salaria a 98 km da Roma e 22 km da Rieti, è un piccolo borgo abitato da circa 2500 persone

Antrodoco, Centro d'Italia, è un grazioso borgo medievale arroccato sulle montagne vicino Roma e appartenente alla Comunità montana del Velino, noto per le sue prelibate castagne Marroni Antrodocani, ma non solo.

I vicoli che si inerpicano nel paesino stretti tra le tipiche case in pietra sono un vero incanto.

All'ingresso della città una lapide ricorda la città come scenario della prima battaglia risorgimentale italiana del 1821.

Il paese vanta una forte presenza del CAI (Club Alpino Italiano) con sentieri ben segnalati, mentre gli sport praticabili sul territorio sono: trekking, nordic walking, mountain bike.

Circondato da una natura rigogliosa, Antrodoco è meta di escursionisti e naturalisti appassionati dei percorsi tipici degli Appennini e del Terminillo: si trova alle porte delle Gole del Velino e il suo territorio comprende dalla Valle di Corno, dove sorgeva l'antico Castello, fino ad arrivare al valico di Sella di Corno.

Pare che il nome della cittadina venga dall'osco Interocrium, dalla radice antica ocre, ovvero "tra le montagne"; è ricordato col nome di Vicus Interocrea dal geografo classico Strabone, come Introthoco nelle fonti dell'alto medioevo e come Introducum al tempo di Madama Margherita d'Austria, coniuge del duca Ottavio Farnese, sposato a Cittaducale.

Antrodoco - Chiesa Santa Maria Extra Moenia
Antrodoco - Chiesa Santa Maria Extra Moenia

Dove dormire ad Antrodoco (RI) e dintorni



Booking.com

Acquista qui al miglior prezzo i migliori tour offerti dai tour operator ufficiali tramite Viator, il servizio offerto dalla TripAdvisor.

A tua disposizione le migliori guide turistiche e accompagnatori turistici autorizzati di Roma e dintorni
Aiuta l’industria del turismo e l’economia italiana a ripartire!

Antrodoco è circondato da tre gruppi montuosi

A nord-est del paese si erge il Monte Giano (1820 m), a nord la Valle del Velino (o Falacrina) è sovrastata dal Monte Elefante (2089 m), facente parte del massiccio del Monte Terminillo (il Mons Tetricus degli antichi Romani).

Ad ovest invece la valle si allarga formando, superato Borgo Velino, la Piana di San Vittorino.

Il paese è attraversato dal fiume Velino, il maggiore affluente del fiume Nera, l'Avens Flumen dei latini (Livio), all'imbocco meridionale delle omonime Gole del Velino.

Antrodoco è uno dei comuni che si proclama Centro d'Italia, in competizione con il suo capoluogo, Rieti (Umbilicus Italiae), Urbino (Centro del mondo), Foligno (Al centro del mondo).

Il centro della Penisola è qui segnato da un piccolo obelisco sormontato da una sfera metallica, posto vicino alla chiesa romanica con inserti in stile barocco di Santa Maria Extra Moenia.

Antrodoco si trova a circa 20 km da Rieti e lo scorso secolo era tristemente noto perchè individuabile da grandi distanze (addirittura da alcune zone periferiche di Roma) a causa di una sgradevole installazione naturale realizzata nel 1939 sul Monte Giano dalla Scuola Allievi Guardie Forestali di Cittaducale, per arruffianarsi Benito Mussolini: una scritta "DUX" realizzata con circa 20mila pini distribuiti su circa 8 ettari della montagna, vista Capitale.

Per qualche motivo la scritta è stata dichiarata in passato patrimonio artistico e monumento naturale unico ed è stata recentemente restaurata con i fondi regionali del Lazio nell'estate del 2004, quando il presidente era Francesco Storace, politico neofascista arrestato e condannato per associazione a delinquere dopo il suo mandato.

Verso la fine di agosto 2017 un incendio ha distrutto quasi completamente la scritta, e nel febbraio successivo 200 volontari hanno provveduto a impiantare 1000 pini sul monte Giano al fine di contenere quanto più possibile il danno, soprattutto per il rischio idrogeologico.

Interessanti località vicine a Antrodoco sono, oltre al capoluogo Rieti, Borgo Velino, Cittaducale e la stazione sciistica del Terminillo.

Antrodoco vista dall'alto
Antrodoco vista dall'alto

Antrodoco | Eventi

Da molti anni ad Antrodoco si organizza la Festa dell'Autunno (1 e 2 Novembre) che consiste in una grande sagra per le tipiche castagne Marroni Antrodocani.

Antrodoco ed i paesi limitrofi (Borgovelino, Castel S. Angelo e Micigliano ) sono circondati da castagneti che producono i tipici Marroni Antrodocani con marchio DE.CO.

Il Marrone ha delle differenze sostanziali che lo distinguono dalla castagna; i frutti sono più grandi con una buccia chiara e con striature scure, la pellicina interna è molto sottile e non penetra nel frutto quindi, più facile da staccare.

Il sapore è zuccherino. La pianta del marrone è più delicata di quella della castagna comune ed è meno produttiva rendendo i suoi frutti qualitativamente superiori, quindi più ricercati ed apprezzati.

La grande riserva di idrati di carbonio, fa del marrone un alimento prezioso per un impiego energetico di lunga durata ed è avvicinabile ai cereali; contiene la stessa vitamina "C" dell'arancia e del limone quindi antinfettiva prevenendo le malattie del freddo. I castanicoltori di Antrodoco, Borgovelino, Castel S. Angelo e Micigliano nel 1974 si unirono e fondarono la Cooperativa " Velinia " con sede a Borgovelino.

Durante la festa d'Autunno, ad Antrodoco, è possibile acquistare i marroni in confezioni da 5 Kg, oltre a farina, nocciole, noci e miele.

Marroni Antrodocani con marchio DE.CO.
Marroni Antrodocani con marchio DE.CO.

Ogni anno poi si festeggia con il tradizionale Carnevale Ntreocanu, in cui i rioni sfilano per tre giorni con maschere e rievocazioni allegoriche la domenica (Li Dodici Mesi) e l'antica e singolare tradizione del Carnevale Mortu in chiusura del martedì grasso.

A fine luglio poi si svolge il tradizionale Palio medievale della Madonna del popolo con rievocazioni storiche di tutti gli abitanti: Antrodoco Tra Villani E Cortigiani

Antrodoco - Palio medievale della Madonna del popolo
Antrodoco - Palio medievale della Madonna del popolo

Street art ad Antrodoco: “R/ESISTENZA – Street Art Gallery”

Dal 2021, grazie al bando "Lazio Street Art" Antrodoco è diventata una vera “galleria urbana” a cielo aperto, uno spazio dedicato all’arte, generatore di un cambiamento sociale  in cui la street art farà da ulteriore vetrina di un centro storico che sta rinascendo dopo il sisma del 2016, andando ad affiancarsi ai musei Lin Delija e Storico Militare, ma anche al gioiello di arte romanica di S. Maria Extra Moenia.

Per favorire la promozione di un turismo artistico-culturale nel territorio i primi protagonisti sono quattro luoghi, tanti artisti (a partire da Sten&Lex, Lucamaleonte, Neve, Alessandra Carloni, SHOE,...) e una comunità partecipativa.

L’iniziativa è un ulteriore tassello che si aggiunge all’azione di rigenerazione dell’area in cui cresce un’idea di “turismo delle differenze”: un turismo che rinnova i canoni dell’accoglienza.

"Fioritura" di Lucamaleonte --> Arco di ingresso del Municipio da via Roma (Antrodoco)
"La Terza Sinfonia" di Neve --> Via dei fossi 15 (Antrodoco)
"L'energia del sogno" di Alessandra Carloni --> Sottopassaggio via Palombara (Antrodoco)
"Paesaggio" di Sten Lex --> Via Lungo Velino (Antrodoco)

La Cicloturistica Le Vie del Marrone organizzata dall’Asd Mtb Monte Giano
La Cicloturistica Le Vie del Marrone organizzata dall’Asd Mtb Monte Giano

Antrodoco | La Storia

Antrodoco | Epoca romana

In epoca romana, nel 27 a.C. Interocrium è stata una mansio, una stazione di posta sulla via Salaria.

Fu un centro che vide tra i suoi ospiti l'imperatore Vespasiano e i suoi figli Tito e Domiziano.

Fonti latine menzionano anche le proprietà terapeutiche delle sue acque solfuree, rinomate anche nel Settecento, nell'Ottocento e fino agli anni '80 del Novecento in tutta la zona, ora abbandonate.

Antrodoco Centro d'Italia
Antrodoco Centro d'Italia

Antrodoco | Medioevo ed età moderna

In età medievale, fu costruita una cittadella nella parte alta del paese, la "Rocca" (oggi chiamata dagli antrodocani "Rocchetta"), un avamposto inespugnabile e strategicamente importante lungo la Via degli Abruzzi e della transumanza.

In seguito alla conquista normanna, Antrodoco venne a far parte del Regno di Sicilia e da Ruggero II fu concesso come feudo in capite a Raimondo da Lavareta.

Ai Lavareta fu tolto nel 1226, a seguito di un assedio al castello ordinato dall'imperatore Federico II ed affidato a Rainaldo di Urslingen, duca di Spoleto, e a suo fratello Bertoldo.

Ma i due fratelli si ribellarono all'Impero e tennero per loro il castello, che fu riconquistato dalle truppe imperiali nel 1233; nel 1382 fu comprato da Giovanna II di Napoli per 11.000 Fiorini.

Nel XIII secolo il contado di Antrodoco contribuì con il più alto numero di castelli alla fondazione della Città dell'Aquila, dopo lo stesso capoluogo abruzzese.

I castelli fondatori furono: Antrodoco, Corno, Cesura, Piscignola, Rocca di Fondi e Rocca di Corno.

Antrodoco fu parte dell'Abruzzo Ultra, provincia del Regno di Napoli. Divenne feudo del Capitano delle truppe pontificie Giovan Battista Savelli nel 1529, sotto il Pontificato di Paolo III, per poi passare nel 1614 al Marchese Giovanni Bandini, nobile fiorentino, infine al Marchese Niccolò Giugni fino al 1750.

Nel gennaio del 1703 Antrodoco, come tutto l'Aquilano, fu colpito dal Grande Terremoto, che fece in totale oltre 3000 vittime.

Antrodoco | Ottocento

Nel 1821 la cittadina fu teatro della prima battaglia del Risorgimento Italiano: la battaglia di Antrodoco.

Lo scontro ebbe luogo tra il 7 e il 9 marzo, prevalentemente nelle gole di Antrodoco, dove si fronteggiarono le truppe napoletane capitanate da Guglielmo Pepe e l'esercito austriaco, guidato dal generale Frimont.

Pepe ebbe la peggio e Frimont venne ricompensato dal suo re, Ferdinando I, con il titolo di Principe di Antrodoco.

Nel 1860 Antrodoco, già parte del Regno delle Due Sicilie, diventa parte del Regno d'Italia. In questo periodo si manifestarono fortemente anche in questo territorio, così come in molti altri del Regno delle Due Sicilie, fenomeni di brigantaggio: in tale ambito si ricorda la cosiddetta Banda di Antrodoco, guidata da Domenico Natalucci, Pasquale Di Silvestro, Bernardo Di Biaggio, Angelo Di Biaggio, Giovanni Cenfi, Giuseppe Gregari, Carmine Bianchini, Giovanni Grassi e Giovanni De Angelis.

Fra il 4 e il 5 settembre 1862, la popolazione fu duramente colpita da un'alluvione (l'alluvione di Sant'Anna), che fece trentanove vittime: il fiume Velino, esondando, rase al suolo la chiesa di Sant'Anna, di cui non si hanno più testimonianze, e il borgo circostante.

Antrodoco | Novecento

Nel 1927 Antrodoco, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali voluto dal regime fascista, entrò a far parte della appena costituita Provincia di Rieti, dopo essere stata per circa seicento anni capoluogo di mandamento del Circondario di Cittaducale, parte della Regione dell'Abruzzo Ulteriore del Regno di Napoli (poi Regno delle Due Sicilie).

Importanti personaggi del Novecento in Antrodoco sono stati:

  • Licurgo Castrucci, socialista illuminato e di idee democratiche, che fondò la prima cooperativa tra agricoltori nel circondario e subì la persecuzione del regime fascista dell'epoca perdendo le cariche istituzionali ricoperte, quale quelle di direttore regionale dell'INPS, appena fondata;
  • il dottor Luigi Mannetti, noto medico che negli anni ‘40 e ‘50 visitava gratuitamente tutti i poveri malati della zona;
  • suo fratello Giovanni, fondatore dell'omonimo pastificio e che grazie alla avveniristica centrale elettrica ad acqua a uso dell’azienda, consentì ad Antrodoco di essere il primo paese che poté fruire di illuminazione pubblica e privata;
  • l'avvocato Leone Cattani, ministro del Lavoro con il Presidente Alcide De Gasperi.

Antrodoco | Storia recente 

Negli anni immediatamente precedenti la caduta di Muʿammar Gheddafi, diverse personalità del comune, a partire dall'allora sindaco Maurizio Faina, hanno intrecciato rapporti col dittatore libico nella speranza che questi contribuisse al rilancio dell'economia della zona, alquanto compromessa dopo la chiusura di varie realtà imprenditoriali negli anni '70: un pastificio, una distilleria di liquori e lo stabilimento termale.

Gheddafi era stato attratto dalla bellezza ambientale del paese durante un'escursione in occasione del G8 dell'Aquila, nell'aprile del 2009.

Nei progetti del rais e degli amministratori, lo stabilimento termale si sarebbe dovuto trasformare in un albergo di lusso con centro benessere.

 

Lascia un commento

Send message to listing owner

Send message to moderator

Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.