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- Contigliano (RI)
Contigliano è un bellissimo borgo medievale di montagna molto conosciuto dai pellegrini del Cammino di San Francesco e della Via Benedicti.
Il paese di Contigliano, in provincia di Rieti, a soli 7 km dal capoluogo, si erge a 488 metri su livello del mare ai piedi dei monti Sabini, sul bordo sud-occidentale della valle reatina, a circa un'ora e mezza da Roma.
Dall'altura il paese domina la parte terminale della Valle Cupa, che si apre tra i monti in direzione di Cottanello ed è attraversata dalla strada provinciale di Fontecerro.
Contigliano – tra i borghi piĂ¹ belli d’Italia – conta quasi 4.000 abitanti dislocati tra il paese e le frazioni (San Filippo, Collebaccaro, Terria, Montisola, Madonna del Piano, Cerquetello) e ospita una delle piĂ¹ apprezzate Abbazie Benedettine - l’Abbazia di San Pastore - e l’imponente Collegiata di San Michele Arcangelo.
La strada che da Poggio Mirteto prosegue fino a Contigliano, passando per Catino, Roccantica, Casperia, Montasola e Cottanello, è tutto un susseguirsi di pittoreschi scorci medievali che in alcuni punti rendono il viaggiare in queste terre simile al vagare in un affresco del Trecento.
La gran parte del paese di Contigliano poi, nella Valle Santa reatina, è solcato dal Cammino di Francesco, un’importante via scelta dai pellegrini per raggiungere i 4 santuari francescani (Greccio, Fonte Colombo, Santa Maria della Foresta e Poggio Bustone) e il borgo di Cantalice a piedi o in mountain bike.
Ogni anno il Cammino vede aumentare il numero di pellegrini che lo percorrono e di anno in anno il borgo storico reatino si attrezza meglio per garantire ospitalitĂ Â ai viandanti: è attivo un ostello della gioventĂ¹, un albergo e numerosi b&b.
Dove dormire a Contigliano (RI) e dintorni
I piatti della tradizione locale di Contigliano
Uno degli alimenti tipici di Contigliano è il burro che la tradizione vuole sia prodotto nella frazione di San Filippo e che proviene dall’antica produzione casearia di Contigliano.
Importante è anche la produzione del grano, in particolare di grani antichi, con i quali si prepara pasta fatta in casa e dolci.
Tipico della tradizione di Contigliano è il pizzicotto: pasta del pane lievitata che viene pizzicata e buttata in acqua bollente. Viene condita con sugo semplice e fresco di pomodoro, basilico e peperoncino.
Tra i dolci spicca la pizza sucia, protagonista anche della sagra che ogni anno – a dicembre – si svolge a Contigliano. La pizza scusa è un dolce natalizio preparato con gli ingredienti che in inverno si trovavano nelle famiglie: frutta secca, fichi secchi, nocciole – tutti legati con la pasta del pane.
Cosa vedere a Contigliano (RI) | Monumenti e luoghi d'interesse
Il paese conserva ancora l'antico nucleo, circondato in parte da mura medioevali e in parte da case serrate tra loro come a volerlo difendere.
I numerosi palazzi cinquecenteschi e seicenteschi gli conferiscono un aspetto statuario ed austero.
La parte alta di Contigliano è ricca di viuzze e di gradinate, che con un alternarsi di archi e di scalette giungono nella parte piĂ¹ alta caratterizzata dall'imponente struttura della Collegiata.
- Mura difensive
Il paese è cinto in buona parte da mura difensive di epoca medievale. Nella cinta muraria si aprono due porte: Porta dei Santi a sud-ovest (che conserva il portale ligneo originale) e Porta Codarda a nord-est.
- Collegiata di San Michele Arcangelo
Iniziata per volontĂ delle famiglie locali nel 1683, fu portata a termine nel 1747.
La chiesa è caratterizzata da una navata unica sulla quale si aprono quattro cappelle laterali, numerosi sono gli affreschi e i dipinti del XVII e XVIII sec., tra i quali l'Arcangelo Gabriele del reatino Filippo Zucchetti (1710), San Vincenzo Ferrerio che intercede per liberare il paese infestato dai lupi del napoletano Onofrio Avellino (1724), la Caduta di Simon Mago del romano Francesco Ricci (1764).
All'interno si puĂ² osservare il coro e l'organo ligneo del XVIII sec. intagliato da Venanzio di Nanzio di Pescocostanzo.
- Chiesa di Sant'Antonio
Situata appena fuori da Porta de' Santi, la chiesa è dedicata a Sant'Antonio di Padova e fu edificata nel 1734.
L'esterno è in stile neoclassico, mentre l'interno è barocco, decorato con marmi bianchi e stucchi. L'altare maggiore ospita la tela Sant'Antonio in preghiera di fronte a GesĂ¹ Bambino di Girolamo Troppa.
- Ruderi della chiesa di San Giovanni
Situata nella zona nord del centro storico, l'ex chiesa di San Giovanni è scoperchiata e ne resta la facciata e qualche avanzo di affresco molto rovinato.
Ăˆ un luogo suggestivo dal quale si ammira il paesaggio della conca reatina, a ridosso della quale il paese si è sviluppato nel corso della storia.
- Ruderi della chiesa di San Lorenzo
Fuori dal paese, in aperta campagna, sorgono i ruderi della chiesa di San Lorenzo, che costituisce il luogo piĂ¹ antico del territorio comunale.
- Villa Varano, giĂ Vincenti Mareri (c.d. Castello di Terria)
Situato nella frazione di Terria, a 387 m s.l.m., l'edificio è in realtà un'antica residenza rurale risalente al XV secolo, trasformata in villa nel XVII secolo dal nobile reatino Marco Antonio Vincentini.
Nell'Ottocento, su commissione del proprietario il conte Giacinto Vincenti Mareri, la villa fu parzialmente trasformata dall'architetto Giuseppe Valadier, che tra l'altro realizzĂ² la collina artificiale dove sorge per proteggerlo dalle piene del Velino.
A seguito di tale intervento, l'edificio ha acquisito un aspetto che puĂ² ricordare un castello, per cui è stato rinominato impropriamente "castello di Terria".
Nel Novecento la proprietà , già frazionata per divisioni ereditarie, venne riunita dalla famiglia Varano, discendente in via patrilineare dal suddetto Giacinto Vincenti Mareri.
- Abbazia Cistercense di San Pastore
Sulla strada provinciale per Greccio si nota l'imponente struttura dell'Abbazia di S. Pastore, fondata nel 1255.
L'Abbazia ricoprì un ruolo fondamentale tra il XIII e XIV sec. ma ben presto iniziĂ² la parabola discendente che la portĂ² alla rovina dei suoi beni terreni e architettonici.
Recuperata dopo un lungo periodo di abbandono, viene utilizzata come sede di conferenze e ricevimenti.
Dalla chiesa a forma di croce latina divisa in tre navate si manifesta la semplicitĂ e la linearitĂ dell'arte cistercense; sul chiostro si affacciano gli ambienti piĂ¹ importanti per la vita monastica: la sacrestia, la aula capitolare, caratterizzata da una doppia volta a crociera costolonata e il parlatorio.
Al di sopra si sviluppa l'appartamento commendatario dove ancora oggi sono visibili, in parte, gli affreschi.
- Borgo abbandonato di Reopasto (o Repasto)
- Aree naturali
Una parte del territorio comunale è compreso nella riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile.
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Cosa vedere nei dintorni di Contigliano (RI)
L’atmosfera mistica che pervade questi luoghi, e la natura rigogliosa e selvaggia che li caratterizza, donano sensazioni indimenticabili al visitatore.
Per completare al meglio la gita a al borgo medievale di Contigliano è consigliabile una visita al Santuario di Greccio, a circa 10 km da Contigliano, e al vicino borgo medievale di Greccio.
In alternativa, con pochi minuti di auto, si puĂ² raggiungere Rieti.
Questa graziosa cittadina conserva monumenti importanti e merita senz’altro una passeggiata.
Consigliabile è anche una vista a Cantalice (23 km), arroccato su un ripido colle a 660 metri d’altezza.
Avendo a disposizione piĂ¹ giorni (almeno due) si puĂ² assaporare tutta le bellezza della Valle Santa raggiungendo gli altri tre santuari francescani.
A pochi chilometri uno dall’altro si trovano, infatti, oltre al Santuario di Greccio, anche il Santuario Convento di Poggio Bustone, il Santuario di Fonte Colombo e quello di Santa Maria della Foresta.
La Valle Santa di Rieti, celebre per i suoi santuari Francescani,  offre uno degli itinerari piĂ¹ suggestivi del Lazio.
Altre interessanti localitĂ vicine sono Cittaducale, Antrodoco (centro storico), Borgo Velino, Casperia, Roccantica, e Poggio Mirteto, la stazione sciistica del Terminillo e il borgo abbandonato di Rocchettine.
Contigliano (RI) | La Storia
Nel territorio comunale, in località Montisola, sorgeva un villaggio lacustre di epoca protostorica, abitato dal bronzo antico all'età del ferro, a testimonianza di una lunga frequentazione del sito.
Questo insediamento protostorico è stato identificato oggi nell'antica isola di Issa, villaggio protostorico degli Aborigeni, che secondo Dionigi di Alicarnasso sorgeva su un'isola all'interno dell'antico Lago Velino (poi prosciugato), a nord-ovest di Rieti e non lontano dall'antica Via Curia (corrispondente grossomodo all'odierna Via Ternana).
Il colle di Montisola, 434 m s.l.m., è posizionato ad una quota maggiore rispetto al livello del lago protostorico, da cui emergeva come un'isola.
Già di per sé il termine Issa deriva dal greco antico "nisos" che vuol dire "isola". Si tratta quindi probabilmente di un toponimo preellenico introdotto dai Pelasgi (popolo di origine egea), quando costoro in epoca protostorica vennero accolti benevolmente dagli Aborigeni, in quello che diventerà poi territorio reatino.
Nei pressi di Contigliano è stato rinvenuto anche un celebre ripostiglio risalente al bronzo finale (XII-XI sec. a.C.) e contenente anche reperti di produzione egea, a conferma della presenza di etnie pelasgiche in territorio reatino in questo periodo, come d'altronde riportato da Dionigi di Alicarnasso.
Il nucleo originario di Contigliano nasce nella Pieve di San Lorenzo, fuori dal centro storico del paese, in aperta campagna, e bisogna attendere tra il 1100 e il 1200 per l’incastellamento.
L'antico nome di Contigliano deriva dalla villa di Marco Fabio Quintiliano, famoso oratore e retore del I sec. d.C., amico e consigliere di T. Flavio Vespasiano, originario della Sabina.
Quando l'oratore si ritirĂ² dal pubblico insegnamento visse nel proprio ager Quintilianus che si popolĂ² di case, costituendo un primo nucleo di abitazioni.
Il territorio contiglianese viene citato per la prima volta nell'850 in un documento farfense col nome di Fundus o Locus Quintilianus.
Nel 1157 viene riportato il Castrum Quintilianum (o Quintiliani), attestando un centro fortificato e difeso da mura.
Il castrum dipendeva da Rieti che esercitava il controllo per la sua posizione strategica e fino al 1500 Contigliano ha vissuto un periodo florido e felice.
Il 7 agosto 1501 il castello subì l'attacco del cavaliere Vitellozzo Vitelli, che capitanava una schiera di mercenari e soldati d'avventura, mentre si recava verso L'Aquila, al servizio di Papa Alessandro VI (Cesare Borgia).
Il condottiero attaccĂ² Contigliano poichĂ© la cittĂ gli aveva negato le vettovaglie per il suo esercito e perchĂ© una donna lo aveva colpito con una grossa pietra ferendolo leggermente.
Il castello di Contigliano venne assaltato e cedette in breve tempo: i mercenari del Vitelli irruppero e fecero strage di cittadini.
Il paese venne saccheggiato e le case furono date alle fiamme.
Questa data ha segnato profondamente la storia di Contigliano, tanto che ogni anno – nella prima settimana di agosto – si ricorda l’evento con la rievocazione storica dell’assalto al castello e della messa a ferro e fuoco del paese.
La rievocazione prevede anche il famoso lancio del sasso, il gesto di una donna che fece infuriare Vitellozzo Vitello e lo spinse all’assalto del paese.
Nel 1561 il paese registrĂ² una netta ripresa, tanto da ampliare la sua prima cinta di mura, oltre la quale nel frattempo erano sorte numerose abitazioni.
Il 1600 è un periodo assai fecondo per Contigliano quando famiglie importanti possedevano terreni che si estendevano verso la piana reatina. La ricchezza era dovuta da un duplice motivo: il possesso di questi terreni e la posizione strategica del castello di Contigliano all’inizio della Val Canera, in un punto di passaggio verso la Bassa Sabina per il quale era dovuto il pagamento di una gabella.
Nel 1936, non lontano dalla stazione del paese, avvenne l'incidente ferroviario di Contigliano che provocĂ² diverse vittime e segnĂ² irreparabilmente il destino di L'Aquila Calcio.