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necropoli falisca - Cavo degli zucchi - via Amerina tra Civita Castellana e Nepi (VT)
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Indirizzo:
Piazza Giacomo Matteotti, 48, 01033 Civita Castellana VT Civita Castellana (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Civita Castellana, che già sorge sull'antica Falerii (Veteres) capitale dei falisci, vide il suo massimo splendore intorno all'anno 1000 quando Papa Gregorio V le attribuì il nome di civitas (città - cittadinanza), da cui "Civita";  "Castellana" si riferisce al dominio che il luogo aveva sui castelli circostanti.

La città è situata su uno sperone tufaceo, tra le profonde gole di due affluenti del Treja che sfocia da li a poco nel Tevere, ai piedi dei monti Cimini, lungo la via Flaminia.

Nel Rinascimento Civita Castellana fu residenza papale, tra i pontefici più importanti: Alessandro VI Borgia e Giulio II della Rovere.

Civita Castellana è circondata da siti archeologici e dalla natura, a pochi chilometri dalla Via Amerina e dall’antica Faleri Novi.

Civita Castellana è nota in tutto il mondo per la sua produzione di ceramica, fin dall’800. Il Museo della Ceramica Casimiro Marcantoni è allestito all’interno dell’ex Chiesa San Giorgio, nel borgo del paese, vicino l’Istituto d’Arte Ulderico Midossi. La sede ospita anche l’ufficio turistico - info point - di Civita Castellana.

Civita Castellana trova in una zona originata dalle eruzioni del vulcano Vicano che hanno generato il tufo rosso, che caratterizza il territorio.

In seguito all'innalzamento dell'area, l'azione erosiva delle acque ha dato origine alle profonde gole che sono uno dei caratteri più suggestivi del paesaggio.

«La città è costruita su tufo vulcanico, nel quale m’è parso di ravvisare cenere, pomice e frammenti di lava.

Bellissima la vista del castello: il Monte Soratte, una massa calcarea che probabilmente fa parte della catena appenninica, si erge solitario e pittoresco.

Le zone vulcaniche sono molto più basse degli Appennini, e solo i corsi d'acqua, scorrendo impetuosi, le hanno incise creando rilievi e dirupi in forme stupendamente plastiche, roccioni a precipizio e un paesaggio tutto discontinuità e fratture.»

(Johann Wolfgang von Goethe, Italienische Reise)

Civita Castellana (VT)
Civita Castellana (VT)

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Civita Castellana (VT) | Eventi e Folklore

Dal 2010 la Proloco di Civita Castellana organizza a Maggio la più importante rassegna di sagre del Lazio: la Fiera nazionale delle sagre e della pasta, una sorta di sagra delle sagre, grazie alla quale le principali associazioni proloco italiane si danno appuntamento uno volta l’anno nella bella cittadina della Tuscia.

Il carnevale di Civita Castellana - Carnevale Civitonico - si apre il 17 gennaio di ogni anno con il trasporto del cosiddetto Puccio, un fantoccio in cartapesta, in piazza Matteotti.

Durante il periodo di carnevale ci sono numerose iniziative: la sagra dei frittelloni, il Giovedì Grasso si può assistere alla nota sfilata allegorica dei bambini organizzata da tutte le scuole, e per concludere le sfilate dei carri allegorici, svolte le ultime due domeniche e il Martedì Grasso, che si chiude con l'ultima sfilata di carri allegorici, il ballo in piazza Matteotti ed a notte inoltrata, il saluto al Carnevale con il Falò del Puccio ed i fuochi d'artificio.

Intorno alla metà di settembre vengono poi effettuate alcune rievocazioni storiche di antiche feste medievali, con corse, giostre e sfilate in costume con dame e cavalieri.

Tipica anche l’infiorata del Corpus Domini e vari eventi organizzati durante l'estate a Civita Castellana.

Se siete in zona vi consigliamo di visitare anche il vicino borgo di Calcata, mentre se state tornando verso Roma dalla via Flaminia quello di Sant'Oreste sul Monte Soratte o l'incantevole Castelnuovo di Porto, ma anche Nepi, Sutri, Civitella San Paolo, Civita Castellana, Castel Sant'Elia, Faleria, Ronciglione, il lago di Vico e il lago di Bracciano e le bellissime Bracciano, Trevignano Romano e Anguillara Sabazia, le Forre di Corchiano nel giro di pochissimi kilometri...

Fontana dei Draghi - Civita Castellana (VT)
Fontana dei Draghi - Civita Castellana (VT)

Cosa vedere a Civita Castellana | Monumenti e luoghi d'interesse

Civita Castellana conserva un notevole patrimonio artistico e archeologico, infatti Falerii Veteres risulta essere uno dei principali siti delle età del ferro e del bronzo.

È ricca di aree templari, di necropoli e di santuari.

Civita Castellana | Architetture religiose

  • Il duomo, costruito dai Cosmati con facciata del XII secolo e portico a grande arco centrale del 1210 (arricchito da mosaici policromi in stile cosmatesco) e con una grande cripta dei secoli VII e VIII;
  • La chiesa di Santa Maria del Carmine già Santa Maria dell'Arco del 1100 con campanile a bifore a tre navate con colonne e capitelli diversi fra loro e monastero delle Clarisse di San Damiano con chiostro.
  • Chiesa di San Francesco (ex San Pietro) del XIII secolo, con tavola di Antoniazzo Romano del XV secolo e pala d'altare del 1531. Chiostro con affreschi.
  • L'abbazia di Santa Maria in Faleri; (sita nel territorio di Fabrica di Roma in frazione Faleri) del 1200 cistercense con cinque absidi.
  • Chiesa di San Gregorio XIII secolo a 3 navate con resti di affreschi quattrocenteschi e campanile con monofora e bifora.
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate con affreschi rinascimentali.
  • Chiesa e convento di Santa Susanna del XIII secolo con portico verso la frazione di Borghetto.
  • Chiesa di Santa Maria delle Piagge di origine medievale, conserva una Madonna con bambino festeggiata la Domenica in Albis nei pressi di Porta Lanciana.
  • Chiesa della Madonna delle rose del XVI secolo su preesistenze altomedievali tra via ponte ternano e Largo Roma.
  • Chiesa di San Benedetto di fronte alla ex chiesa di San Giovanni Decollato con campaniletto a bifora oggi fioraio.
  • Edicola Madonna delle nevi del 1718 con affresco del XVII secolo a piazza dei martiri delle fosse ardeatine.
  • Edicola con San Giorgio e il drago XII secolo a via Corsica, 30.
  • Affresco di Madonna con Bambino di fine '600 a via Garibaldi, 4.
  • Ex chiesa di San Giorgio oggi museo della ceramica.
  • Ex Chiesa di Santa Chiara già delle monache con elegante rosone in facciata in via Ferretti oggi ospedale dei cronici.
  • Ex Chiesa del SS Sacramento delle clarisse francescane, oggi asilo e scuola elementare privata, di fronte alla Chiesa del Carmine.
  • Chiesa rupestre di San Cesareo diacono e martire, ambiente scavato nel tufo che si affaccia sul versante nord-occidentale del Colle del Vignale, a sud di Civita Castellana. Il toponimo è da considerarsi di origine medievale: un'epigrafe ricorda che nel 1210 i vescovi di Sutri, Nepi e Civita Castellana si riunirono in questa chiesa in occasione della consacrazione di due altari. L'antichissimo culto di San Cesareo martire di Terracina fu portato dai benedettini; l'ecclesia beati Caesarij era vicinissima alla strada che un tempo collegava la città con la via Falisco-Latina.
  • Nel centro storico sono presenti altre due chiese, sconsacrate, oggi abitazioni private.

Forte Sangallo di Civita Castellana - sede del Museo Archeologico dell'Agro Falisco
Forte Sangallo di Civita Castellana - sede del Museo Archeologico dell'Agro Falisco

Civita Castellana | Architetture civili

  • Palazzo Onorati 1745
  • Palazzo Petroni-Trocchi del 1544 opera del fratello di Sangallo con due portali a bugnato e stemmi. Ci alloggiarono diversi personaggi illustri
  • Palazzo Baroni con affreschi degli Zuccari
  • Palazzo Montalto XVI secolo con affreschi
  • Palazzo comunale XVI secolo
  • Palazzo Morelli del 1740
  • Ponte Clementino;
  • Ponte Felice;
  • Ex fabbrica Marcantoni, oggi divenuta Piazza Marcantoni.

Civita Castellana | Architetture militari

  • Il forte Sangallo, dove all'interno si può visitare il museo nazionale dell'Agro Falisco, inaugurato nel 1977, che raccoglie al suo interno materiali provenienti dall'antica Falerii Veteres e dalle zone limitrofe.

Il forte San Gallo venne fatto costruire da Alessandro VI Borgia su un precedente edificio di età medioevale.

Il progetto fu affidato ad Antonio da Sangallo il Vecchio e portato a termine dal nipote, Antonio da Sangallo il Giovane, sotto il pontificato di papa Giulio II.

Il mastio ottagonale, il pozzo del cortile maggiore e il portone di accesso alla fortezza, risalgono a quel periodo. Interventi di restauro e di abbellimento ci furono con i pontefici successivi.

Il forte fu non solo una architettura militare, ma anche una dimora papale; questo fino all'Ottocento.

Costituiscono invece eccezione alcuni reperti risalenti all'VIII - XII secolo, provenienti da cantine e pozzi cittadini.

Altri provengono dall'area del santuario di Giunone Curite (prima metà del VI secolo a.C.), mentre ai primi anni del V se a.C. appartengono i materiali del Tempio di Mercurio e di altri due templi situati sul Colle del Vignale.

Il nuovo museo si è arricchito di nuove opere donate da privati e ceramiche artistiche dell'istituto statale d'Arte.

  • Castello di Borghetto dove vi era la chiesa medievale di San Leonardo

Civita Castellana | Altro

  • Porta di Giove; (sita nel territorio di Fabrica di Roma in frazione Faleri)
  • Porta Borgiana sulla strada per Castel Sant'Elia
  • Via del Rivellino con porta medievale;
  • Centro storico medievale con case e torri;
  • Fontana dei Draghi 1585
  • Meridiane e Palazzi con bifore;
  • Monumento alla Vittoria di Silvio Canevari;
  • Monumento ai caduti del mare;
  • Monumento ai ceramisti;
  • Monumento ai caduti in Africa;

Civita Castellana | Siti archeologici

  • Area archeologica di Vignale;
  • La necropoli della via Amerina (insieme ai confinanti comuni di Fabrica di Roma, Castel Sant'Elia e Nepi);
  • Necropoli Coste di Manone, valle del Tevere

necropoli falisca - Cavo degli zucchi - via Amerina tra Civita Castellana e Nepi
necropoli falisca - Cavo degli zucchi - via Amerina tra Civita Castellana e Nepi

Civita Castellana | La Storia

Secondo la leggenda fu il greco Halaesus o Aleso il fondatore di Falerii Veteres.

Figlio di Agamennone, re di Micene, e della bella schiava di guerra Briseide, già profondamente amata da Achille ed a lui sottratta con forza per Agamennone, fuggì dopo l'uccisione del padre, approdò sulle coste tirreniche e risalì il Tevere sino a Falerii Veteres.

Grandi scrittori del passato attribuiscono a lui le origini di questo territorio:

«Halaesus a quo se dictam terra falisca putat»
(Ovidio, Fasti (IV,73))

Virgilio nell'Eneide, il suo commentatore postumo Servio Mario Onorato, ed altri ancora lasciano testimonianze di questo grande eroe greco.

Civita Castellana (VT) | i Falisci

La storia trimillenaria di Civita Castellana inizia con quella dei Falisci, una popolazione parlante una lingua simile al latino, ma in Etruria, e dunque tra la civiltà degli etruschi, quella capenate e quella dei romani.

L'influenza etrusca sulla civiltà falisca è dunque fondamentale.

Chiaro esempio è la scrittura della lingua falisca, di origine proto-Latina con influenza etrusca.

La valle del Treja rappresentava per Falerii Veteres una fondamentale via di comunicazione per raggiungere il guado preistorico-arcaico del Tevere e la viabilità antica dei centri arcaici di Foglia e Poggio Sommavilla.

Le prime tracce di questa civiltà provengono dagli scavi dell'antica Falerii Veteres, che aveva rapporti commerciali con tutto il bacino del Mediterraneo.

La maggior parte dei ritrovamenti di grande valore si trovano nel museo nazionale etrusco di Villa Giulia in Roma e nel museo archeologico dell'Agro Falisco  all'interno del Forte Sangallo di Civita Castellana che raccolgono anche i reperti rinvenuti nell'area falisca circostante la città.

Reperti provenienti dal territorio falisco anche in altri grandi musei come il Louvre di Parigi.

Un popolo guerriero, quello dei Falisci, che si scontrò inevitabilmente con la vicina Roma.

Sconfitti, i Falisci furono letteralmente cacciati dal sito fortificato di Falerii Veteres e costretti a fondare un'altra città su una piana distante cinque chilometri.

La nuova città si chiamò Falerii Novi.

Civita Castellana (VT) | Il Medioevo

Dopo un periodo di abbandono, la città tornò ad essere abitata, in seguito alle guerre gotiche e alle invasioni longobarde, dando vita a uno sviluppo urbanistico che ancora oggi conserva il suo tessuto medioevale.

Falerii Veteres divenne così Civita Castellana.

Nel corso dei secoli successivi Civita sarà il luogo dove papi come Clemente III e Adriano IV troveranno rifugio in situazioni di estremo pericolo.

Sul finire del secolo XII fu signoria di Giovanni dei Papareschi Senatore di Roma e durante il periodo del Basso Medioevo ci furono lotte tra due famiglie: i Prefetti di Vico e i Savelli, fino a quando, nel 1426, la Santa Sede non riaffermò la propria giurisdizione.

Chiostro delForte Sangallo di Civita Castellana - sede del Museo Archeologico dell'Agro Falisco
Chiostro del Forte Sangallo di Civita Castellana - sede del Museo Archeologico dell'Agro Falisco

Civita Castellana (VT) | Il Rinascimento

Da quel momento la città seguì le sorti dello Stato della Chiesa e molti furono i papi che nel corso degli anni la visitarono e vi soggiornarono. Tra questi Alessandro VI, Giulio II, Pio VI.

Fu sotto il pontificato di Alessandro VI Borgia che iniziarono i lavori nel forte Sangallo.

Era l'anno 1494.

L'evento più importante del XVI secolo invece, fu l'attacco che i Lanzichenecchi sferrarono a Civita Castellana nel 1527.

Questi per ben due volte cercarono di impossessarsene, avendone compreso l'importanza strategica.

La città però riuscì a resistere.

Fu in tale occasione che l'archivio cittadino venne bruciato.

I secoli XVII e XVIII furono secoli di pace e così ci si preoccupò di realizzare alcune opere pubbliche.

Nel 1589 venne realizzato ponte Felice, nel 1609 la variante della via Flaminia, nel 1709 il ponte Clementino; il collegamento tra la Cassia e la Flaminia voluto da papa Pio VI risale invece al 1787.

Civita Castellana (VT) | in Epoca modernaLe idee della rivoluzione francese ben presto si diffusero in tutta Europa, Italia compresa.

L'espansionismo territoriale francese che ne seguì giunse anche a Civita Castellana tanto che il 5 dicembre 1798 le truppe francesi, guidate dal generale MacDonald e facenti parte dell'armata del generale Championnet, sconfissero in battaglia le truppe napoletane guidate dal generale Mack.

L'anno seguente gli Aretini si unirono agli altri nemici dei francesi ed attaccarono Civita Castellana, prendendola il 25 agosto 1799.

I francesi ben presto si riappropriarono della città, ma nel 1799 tornò a far parte dello Stato Pontificio.

Cadde di nuovo sotto dominio francese nel 1809 quando Roma e il Lazio furono annesse all'Impero e rimase sotto controllo francese fino al 1814.

Nel 1831 fu la base da cui i soldati pontifici arrestarono i patrioti del generale Giuseppe Sercognani originariamente diretti a Roma, con scontri a Otricoli, Ponte Felice e Borghetto.

Nel 1867 i garibaldini, diretti a Mentana adoperarono la ferrovia nella vallata sottostante, ma non salirono in città.

Il 13 settembre del 1870 la città fu assalita da due delle cinque divisioni italiane dirette a prendere Roma.

Civita Castellana era difesa da una compagnia di zuavi pontifici e da una compagnia di disciplina, per un totale di poco più di 200 uomini.

Due battaglioni di bersaglieri furono mandati ad aggirare la città per tagliare ai Pontifici la ritirata, poi, alle 9 del mattino del 13 settembre, l’artiglieria da campagna del IV Corpo italiano aprì il fuoco sulla fortezza e sulle mura.

Nel frattempo una compagnia del XXXV Bersaglieri guadò il Treja e s’inerpicò fino alla città, raggiungendo la piazza, seguita da un battaglione del 39º Fanteria.

Fanti e Bersaglieri si infilarono nelle case adiacenti al Forte Sangallo e cominciarono a tirare dalle finestre.

Dopo un po' il forte issò bandiera bianca e mandò un parlamentare.

Si raggiunse subito un accordo e il comandante la piazza, il capitano conte Papi, si arrese con tutto il presidio.

I Pontifici non ebbero perdite; gli Italiani sette feriti, uno dei quali morì nella notte.

Presa la città, gli italiani proseguirono per Nepi, Monterosi, La Storta e Roma, mettendo fine al secolare potere della Chiesa e annettendo Civita Castellana al Regno d'Italia.

È nel secolo XIX che a Civita Castellana inizia una svolta economica ad opera di Giuseppe Trevisan, un imprenditore veneto che vi impianta le prime fabbriche di ceramica.

Quella della ceramica è una vocazione antica, dovuta anche alla facile reperibilità dell'argilla presente nel luogo.

Col passare degli anni, accanto al settore artistico si sviluppa anche quello industriale, che avrà il suo apice nel secondo dopoguerra.

I settori di produzione sono i sanitari, seguono le stoviglierie.

Nasce il distretto industriale che comprende anche i paesi limitrofi.

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