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Fumone (FR)
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Lago di Canterno
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Indirizzo:
Via Umberto I°, 27, 03010 Fumone FR Fumone (FR), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Il borgo di Fumone: Olimpo di Ciociaria

Fumone è tra i comuni più affascinanti della Ciociaria, un'antica rocca con degli splendidi scorci panoramici dalle stradine del suo borgo medievale, da cui sono ben visibili le vicine AlatriAnagniFerentino e Veroli.

Il borgo di Fumone (FR) si erge tra i monti Ernici e quelli Lepini, arroccato su un isolato monte a 783 metri s.l.m.

Proprio questa suggestiva vista fu di ispirazione a Curzio Malaparte, nella prima metà del Novecento, per la celebre espressione con cui definì il Comune “Olimpo di Ciociaria”.

Le origini di Fumone sono antiche e sfumano nella leggenda: si è creduto, erroneamente, che essa fosse l’antica antenna degli Ernici, favoloso rifugio di Tarquinio il Superbo in fuga da Roma mentre, più probabilmente, la posizione geograficamente favorevole fu di certo sfruttata dagli Ernici prima e dai Romani poi.

Il nome stesso, Fumone, deriva da una pratica militare a scopo difensivo risalente al Medioevo, che prevedeva di far innalzare dall’alta torre di avvistamento una colonna di fumo, segnale dell’arrivo di un imminente pericolo.

Al paese si accede attraverso due ingressi: Porta Romana, la principale, e Porta Napoletana, che invece rappresentava un’uscita di sicurezza.

L’edificio più rilevante del centro storico è il Castello Longhi - De Paolis, menzionato per la prima volta in un documento del X secolo, ma probabilmente risalente ad un periodo precedente.

Presidio militare prima, prigione pontificia poi, il Castello venne infine acquistato dalla famiglia Longhi, ai cui discendenti tuttora appartiene.

Annessi al Castello, troviamo il suggestivo Giardino Pensile, da cui si gode di una splendida vista, e Casa - Museo Ada e Giuseppe Marchetti Longhi, in cui sono conservate collezioni di interesse storico e antropologico.

Percorrendo le vie del centro storico si scoprono case, mura, torri, bifore appartenenti al periodo medievale, come i resti di una cucina in via Cavone, un robusto portico in via Torricelle, le tracce di mura poligonali in piazza di Porta Romana e lungo via della Croce.

Gli edifici religiosi di principale interesse sono certamente la Chiesa Collegiata della Santissima Maria Annunziata, che risale al XIV secolo e la Chiesa di San Gaugerico, della prima metà del XIV secolo.

Da visitare è poi la Riserva Naturale Lago di Canterno, uno dei bacini carsici più estesi del Lazio, nel territorio di Fumone, Ferentino, Fiuggi e Trivigliano: un misterioso lago fantasma, formatosi nell'800 in seguito ad un'inondazione di quelli che al tempo erano campi coltivati.

Il misterioso Lago di Canterno infatti viene detto fantasma per una sua eccezionale peculiarità: in base alla portanza del fiume Pertuso tende a seccarsi parzialmente in alcuni periodi dell'anno, o addirittura svuotarsi del tutto per poi riapparire alcuni giorni dopo, ma alcune volte mesi dopo, una volta addirittura anni dopo essendo stato completamente asciutto del 1894 al 1943.
La cosa più sorprendente è che appena si riforma il lago è già possibile pescarci dei pesci, come se fossero apparsi dal nulla.
Fu proprio nel 1943 in realtà che gli abitanti del posto svelarono il mistero, scoprendo che l'inghiottitoio del fiume Pertuso comunica con una grotta sotterranea dove i pesci continuavano a sopravvivere anche dopo i lunghi periodi di prosciugamento del lago

Il lago fantasma di Canterno ha una estensione variabile di circa 1,1 km2, un perimetro di 5 km e una profondità variabile tra i 15 e i 25 metri circa.

L’area oggi occupata dal lago era interamente coltivata, ad eccezione della zona più depressa attorno all’inghiottitoio, chiamato il Pertuso, il quale drenava le acque del versante settentrionale di Monte Maino.
Nel 1942 la Società Elettrica Romana prosciugò il lago per realizzare una condotta artificiale in galleria lunga circa 2 km e utilizzare, dunque, le acque lacustri per scopi idroelettrici sfruttando un salto di circa 300 m.
Affinché l’inghiottitoio del Pertuso continuasse la sua funzione fu creata una sorta di diga in mezzo al lago e per favorire un apporto idrico maggiore fu realizzato un canale in galleria a pelo libero di oltre 6800 m proveniente da Guarcino.
Il Lago di Canterno, pur restando un bacino “trasformato” per scopi idroelettrici, è diventato parte integrante della Riserva naturale regionale (L.R.29/97) gestita dall’Ente Parco regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi ed istituita per preservare un’area paesaggisticamente rilevante, ricca di flora e fauna: quest’ultima, in particolare, ha registrato l’arrivo di uccelli tipici di zone umide come l’airone cinerino, la gallinella d’acqua, l’airone rosso.

Lago Fantasma Di Canterno - Ferentino - Fiuggi - Fumone e Trivigliano (FR)
Lago Fantasma Di Canterno - Ferentino - Fiuggi - Fumone e Trivigliano (FR)

Dove dormire nei pressi di Fumone (FR)



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Nelle vicinanze molti posti meritano sicuramente una visita, come Artena e il Lago di Giulianello, Cori (LT), Genazzano, il Bosco di Paliano, Carpineto Romano, Anagni, Fiuggi, Ferentino,  Alatri, Guarcino, Collepardo, Vico nel Lazio, Trevi nel Lazio...

Fumone sopra le nuvole
Fumone sopra le nuvole

Fumone (FR) | Tradizioni e Folklore

  • Sagne pelose, fettuccine senza uova
  • Tartalicchi (ciambelle fritte)
  • Pigna pasquale
  • Trapasso di Celestino V, processione religiosa
  • Infiorata, durante il giorno del Corpus Domini.
  • Pellegrinaggio al Santuario della SS. Trinità
  • Festa patronale di San Sebastiano
  • Madonna del Rosario
  • Falò di San Giuseppe
  • Cantine Aperte (Luglio)

Borgo di Fumone (FR)
Borgo di Fumone (FR)

Cosa vedere a Fumone (FR) | Monumenti e Luoghi d'interesse

  • Chiesa Collegiata della Santissima Maria Annunziata

È ubicata nel Centro Storico, la sua esistenza è certa sin dall'anno 1147 ma è stata completamente trasformata con i lavori di ristrutturazione eseguiti alla fine del Settecento.

È costituita da una navata centrale terminante con l'abside, una laterale terminante con una cappella coperta con cupola ed un campanile posto lateralmente.

L'impianto geometrico e lo stile architettonico rivelano le trasformazioni subite nel corso degli anni con l'esecuzione di restauri che hanno mutato completamente il tempio originario.

L'attuale struttura risulta del tipo basilicale con stile tardo rinascimentale con accenti barocchi nelle edicole commemorative.

È costituita da pilastri in muratura nervati che sorreggono una volte a botte nella navata centrale e volte a crociera nella navata laterale.

Tra i pilastri che scandiscono le campate sono state ricavate le edicole commemorative dedicate: nella navata centrale alla visita del papa Paolo VI (1966) ed alle Confraternite: del Rosario (1579), del Sacramento (1702), del Protettore (1723) ed alla Madonna di Loreto (1518) nella navata laterale, in cui è ubicato l'altare dedicato alla Madonna del Perpetuo Soccorso, la cui immagine sacra venne portata a Fumone nell'anno 1886.

All'interno vengono custoditi: un altare marmoreo settecentesco con il coro ed una fonte battesimale del XII secolo ed opere d'arte di pregevole fattura tra cui: la statua d'argento del protettore San Sebastiano raffigurante l'Ufficiale romano trafitto da dardi, di pregevolissima fattura (opera del Ruscono data 1697) l'affresco presente sulla volta della navata centrale raffigurante S.Pietro, Celestino V assistito da due frati e nell'abside l'imponente quadro raffigurante l'Annunziata, opera del Buttaragi datata 1786.

Durante i festeggiamenti del Santo Patrono la statua argentea in cui sono custodite le sagre reliquie del Santo, viene esposta nella macchina processionale in legno dorato risalente al XVII secolo.

  • Chiesa della Madonna delle Grazie

All'origine era un'edicola con immagini di pregevole fattura posta sul crocevia dell'originale strada che si biforcava da Ferentino e si biforcava in direzione di Fumone e di Alatri.

Con la costruzione della Chiesa le pitture dell'edicola hanno trovato riparo dagli agenti atmosferici, tanto che si presentano tuttora ben conservati.

La fonte storica che ne documenta l'esistenza è un manoscritto di Veceslao Canonico Cocchi, cappellano della Chiesa.

  • Chiesa di SS. Michele e Gaugerico

La Chiesa ubicata nel Centro Storico, a ridosso del Castello e del Giardino pensile, risale al secolo XII e fu costruita dal Prof. Giovanni da Fumone, scrittore Apostolico di papa Giovanni XXII ad Avignone, recuperando mura preesistenti, forse di un convento o di una torre.

Sulla sommità della porta d'ingresso vi era impresso lo stemma che aveva nel campo una vite ed un grappolo d'uva, mentre il campanile del tipo a vela, possedeva una campana datata 1333, fusa a spesa di tale a spese di Giovanni di Svezia che risiedeva in Fumone.

La tela ad olio sullo sfondo dell'altare maggiore risale all'inizio del XVIII secolo e rappresenta il vescovo francese S.Gaugerico.

Degno di menzione è il monumentale portale gotico della facciata, sulla quale è possibile distinguere i resti di archi a sesto acuto.

Con l'andare del tempo la Chiesa subì gravi danni tanto da non essere agibile e rimase chiusa al culto dall'anno 1891 fino al compimento dei lavori nel luglio dell'anno 1909 ad opera del parroco Don Angelo Celani.

Nell'anno 1910 lo stesso parroco vi pose il quadro della vergine SS del Rosario di Pompei, opera del Maestro Vincenzo Cerica e nel 1911 vi istituì la Confraternita del Rosario.

I lavori di ristrutturazione eseguiti nell'anno 1934 hanno trasformato totalmente le caratteristiche del monumento, mentre con le verniciature eseguite all'interno negli anni sessanta è stato coperto l'affresco raffigurante San Michele Arcangelo presente nella volta della navata principale.

Con i recenti lavori di restauro e di consolidamento curati dall'arch. Vittorino De Carolis è stata eseguita anche la bonifica del paramento murario con l'asportazione delle superfetazioni che ha permesso di ridare al monumento l'antica atmosfera.

La Chiesa ubicata nella frazione Pozzi fu voluta e donata dal papa Paolo VI in seguito alla visita a Fumone del 1º settembre 1966. È stata recentemente restaurata dal parroco Don Valter Martiello, con l'aiuto materiale e finanziario della comunità fumonese. Custodisce opere dell'artista locale De Santis Benedetto.

Il castello Longhi fu la principale fortezza militare dello Stato Pontificio del Basso Lazio, usato per oltre 500 anni (XI-XVI secolo) come punto di avvistamento e comunicazione.

Questo castello ha origini molto antiche e soprattutto oscure e misteriose.

Nel 1121 al suo interno vi fu imprigionato e successivamente morì Maurizio Bordino noto con il nome di Gregorio VIII, il suo corpo venne sepolto nel castello e non fu ritrovato mai più.

L'episodio più importante che avvenne nella fortezza del castello di Fumone ci fu nel 1295 quando nello stesso vi fu rinchiuso il Papa Celestino V.

Quest'ultimo fu eletto papa all'età di 86 anni, il suo pontificato durò solo pochi mesi a causa del suo animo puro ed innocente che entrò sin da subito in contrasto con le decisioni politiche necessarie da prendere nell'interesse della Chiesa e siccome egli non riuscì a sostenere il peso di tali decisioni, decise di abdicare.

Così il suo successore Bonifacio VIII, dopo essersi reso conto dell'illegalità della sua elezione, in quanto il suo predecessore era stato l'unico ad abdicare, decise di recludere Celestino V in una prigione di massima sicurezza: il castello di Fumone, dove morì il 19 maggio del 1296.

Nel 1584 il nuovo papa, Sisto V decise che il castello andava conservato come memoria storica, visto che lì vi era morto Celestino V, pertanto decise di affidarne la gestione ad una famiglia romana: i marchesi Longhi.

Nei vari secoli il castello diventò la dimora/residenza di campagna dei marchesi.

Ad oggi gli stessi hanno deciso di aprire al pubblico il castello permettendo loro di poterlo visitare e conoscere la storia che si è consumata tra le pareti dello stesso nei vari secoli precedenti.

Leggenda vuole che il Castello di Fumone sia infestato da oscure presenze, più in particolare dal Fantasma di Emilia Caetani e dal giovane Francesco.

Inizialmente la prole dei marchesi Longhi si componeva esclusivamente di figlie femmine (sette) fino alla nascita di Francesco Longhi. 

La nascita di un maschio significava una semplice cosa: Francesco avrebbe ereditato tutto a scapito delle sue sorelle.

La sorelle avide ed invidiose del giovane erede, iniziarono quindi a nascondere pezzi di vetro nel cibo del fratellino.

La crudeltà delle sorelle diede i frutti sperati e alla giovane età di soli 3 anni Francesco Longhi mori di una fine lenta e dolorosamente tragica.

Secondo una versione alternativa, il piccolo Francesco fu avvelenato con l’arsenico.

La duchessa Emilia Caetani, madre di Francesco, non sopportava l’idea di vedere seppellite le spoglie del bimbo. Scelse quindi di far imbalsamare il corpo e conservarlo “intatto” all’interno del castello.

Ogni notte gli ospiti del castello raccontano di strani rumori di passi ed i pianti del fantasma di Emilia che raggiungendo la teca dove si trova imbalsamato il pargolo lo stringe a sè.

All'interno del Castello è infatti possibile pernottare.

La Foresteria è composta da due suites collocate negli ambienti che nel corso di tutto il medioevo ospitarono il corpo di guardia del castello di Fumone.

  • Giardino Pensile del Castello Longhi - De Paolis

A pianta vagamente trapezoidale, il Giardino ha una superficie di circa 3500 mq e sorge a 803 metri s.l.m.

La sua costruzione fu ultimata nel XVII e sembra tenere in considerazione alcuni canoni espressi nei trattati sui giardini redatti nel XV secolo.

I Marchesi Longhi, infatti, sfruttarono gli elementi di maggiore potenzialità scenografica, dati dalle vedute panoramiche e dai dislivelli, introducendo nei loro giardini prospettive variate e indefinite.
Il Giardino è posto su due livelli diversi: la struttura superiore, di circa 2000 mq, è caratterizzata dalla suddivisione in compartimenti regolari bordati con siepi di bosso, posto sui lati di un viale centrale affiancato da cipressi, che termina con una colonna romana di II secolo d.C. in marmo di Luni.
Un secondo livello, più basso, fu realizzato agli inizi del 1700 ed è caratterizzato dalla presenza di alberi di alloro secolari. Al suo interno è custodito un gigantesco cipressus funebris, frutto dell'unificazione di due alberi.
L’incomparabile ornamento di questo giardino è sicuramente il magnifico paesaggio che da esso si può ammirare: si gode infatti della vista di circa quarantacinque paesi, dai colli Laziali a nord agli Ausoni a sud, alla catena dei Monti Ernici a oriente e a quella dei Lepini a occidente.
  • Museo Ada Giuseppe Marchetti, casa-museo dedicata agli ultimi proprietari del Castello.

All’interno del Castello è ubicata la casa-museo Ada e Giuseppe Marchetti Longhi.

L’appartamento, abitato dall’importante archeologo romano, è stato donato nel 1989 al Comune di Fumone dall’erede della coppia, Valerio Bufacchi.

Al suo interno sono conservati arredi del XIX secolo e collezioni di interesse storico e antropologico.

Esso contiene: una collezione di soldatini di piombo del 1800; un arazzo in cashmir premiato a Londra nell’esposizione del 1861; l’abito da sposa indossato da Emilia Caetani in occasione delle nozze con il Marchese Gaetano Longhi celebrate nel 1830; la copia in gesso del sarcofago del cardinale Guglielmo Longhi elevato a tale carica da Celestino V; la stufa donata da Carlo Alberto di Savoia a Teresa Longhi, figlia del Marchese Gaetano Longhi e di cui il sovrano fu padrino di battesimo.

Attualmente non è visitabile.

  • Riserva naturale del Lago di Canterno

Nel territorio di Fumone si trova uno dei bacini carsici più estesi del Lazio: il Lago di Canterno.

Esso è compreso fra i territori dei comuni di Ferentino, Fiuggi, Fumone e Trivigliano, ha una estensione di circa 1,1 km2, un perimetro di 5 km e una profondità variabile tra i 15 e i 25 metri circa.

L’area oggi occupata dal lago era interamente coltivata, ad eccezione della zona più depressa attorno all’inghiottitoio, chiamato il Pertuso, il quale drenava le acque del versante settentrionale di Monte Maino.
Nel 1942 la Società Elettrica Romana prosciugò il lago per realizzare una condotta artificiale in galleria lunga circa 2 km e utilizzare, dunque, le acque lacustri per scopi idroelettrici sfruttando un salto di circa 300 m.
Affinché l’inghiottitoio del Pertuso continuasse la sua funzione fu creata una sorta di diga in mezzo al lago e per favorire un apporto idrico maggiore fu realizzato un canale in galleria a pelo libero di oltre 6800 m proveniente da Guarcino.
Il Lago di Canterno, pur restando un bacino “trasformato” per scopi idroelettrici, è diventato parte integrante della Riserva naturale regionale (L.R.29/97) gestita dall’Ente Parco regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi ed istituita per preservare un’area paesaggisticamente rilevante, ricca di flora e fauna: quest’ultima, in particolare, ha registrato l’arrivo di uccelli tipici di zone umide come l’airone cinerino, la gallinella d’acqua, l’airone rosso.

Lago Di Canterno - Ferentino - Fiuggi - Fumone (FR)
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Fumone (FR) | La Storia

Secondo la leggenda le origini di Fumone risalirebbero ai tempi di Tarquinio il Superbo (V secolo a.C.) che vi si sarebbe rifugiato dopo essere stato cacciato da Roma.

Di certo sappiamo che, in virtù della sua collocazione geografica, e per essere compreso fra i tre centri maggiori del popolo degli Ernici (AlatriAnagniFerentino) assolve fin dall'antichità un'importante funzione di controllo del territorio.

In particolare, nel corso del Medioevo, il colle di Fumone diventa fondamentale per la sicurezza di Roma in tempi segnati da incursioni saracene e normanne: in caso di invasioni raccoglie i segnali di fumo che segnalano un pericolo incombente inviati dalle località più direttamente minacciate, e li rinvia all'Urbe.

Proprio a questa sua funzione si deve il nome Fumone, e il detto «Quando Fumone fuma, / tutta la Campagna trema».

Nel 1186 il Castello di Fumone deve difendersi dall'assedio di Enrico VI ma riesce a tenergli testa.

Nel 1295 nel Castello viene imprigionato il papa Celestino V, che aveva rinunciato al pontificato, in quanto egli desiderava una vita semplice, e non sfarzosa e ricca come quella del papa.

Celestino V muore il 19 maggio 1296, secondo alcuni assassinato per volere di Bonifacio VIII, il suo successore.

Il governo pontificio, ben consapevole dell'importanza del piccolo centro, dopo averlo affidato a vari feudatari, a partire dalla metà del Duecento mantiene il più diretto controllo sul Castello: solo nel XVI secolo Fumone raggiungerà l'autonomia comunale.

Alla fine del Cinquecento il castello passa nelle mani dei marchesi Longhi, che tuttora ne sono proprietari.

Scorcio panoramico dal Borgo di Fumone (FR)
Scorcio panoramico dal Borgo di Fumone (FR)

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