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Trevi nel Lazio (FR)
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Indirizzo:
Trevi nel Lazio (FR) Trevi Nel Lazio (FR), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Trevi nel Lazio è un grazioso borgo medievale nel parco dei Monti Simbruini, a circa un'ora di G.R.A. di Roma

Trevi nel Lazio sorge a 821 metri s.l.m. nell'alta Valle del fiume Aniene, che vicino al borgo è oggi sbarrato da una diga, a formare un lago artificiale - il Lago del Pertuso - per la produzione di energia elettrica.

Trevi nel Lazio è un caratteristico borgo di montagna in Ciociaria, sovrastato dal Castello Caetani, che conserva ancora molte antiche costruzioni civili e religiose.

Il paese è composto da tre zone: l’antico abitato arroccato sul colle la Civita; la parte cinquecentesca detta “in mezzo alla terra”; una terza fuori le mura rinascimentali, sviluppatasi in epoca recente. Ai confini comunali c'è l’area turistica degli Altipiani.

Immerso nel verde  di un’ampia vallata dei monti Cantari, parte del territorio comunale di Trevi nel Lazio fa infatti parte degli Altipiani di Arcinazzo, località di soggiorno montano costituita anche dai vicini paesi di Arcinazzo Romano e Piglio.

Una piccola strada “Mezzo la terra” separa il paese antico sull’alto colle dalla parte sviluppatasi in epoca recente.

L’intero abitato conserva un assetto che potrebbe definirsi romano in quanto sono riconoscibili il cardo e il decumano maggiori.

L’area sommitale è caratterizzata dall’imponente Castello Caetani.

Attorno al nucleo abitato sorge ancora la cinta muraria romana sovrastata da quella medioevale con diverse torri, quadrate e circolari, e qualche varco, oggi allargato.

Ci sono stati molti interventi di ammodernamento, fra cui una pavimentazione dei primi anni del XX secolo che sostituisce quella ottocentesca a sampietrini di calcare.

La zona di scollinamento è formata da abitazioni quattro-cinquecentesche, fortemente rimaneggiate.

Il centro storico presenta anche qualche palazzo del Sei-Settecento e termina a Porta Napoletana, detta in passato Porta Maior, attraversata dalla via Maior, che congiungeva la rocca con la città romana, adagiata sulla riva destra del fiume Aniene, ove, alla confluenza col rio Suria sorgeva la cattedrale, dedicata a San Teodoro.

Interessanti località vicine: Filettino (stazione sciistica di Campo Staffi), Fiuggi (con le sue acque curative), Subiaco (Monasteri benedettini e Stazione sciistica di Livata), Guarcino e la stazione sciistica di Campocatino, Vallepietra, le rovine di Camerata Vecchia (borgo fantasma) e l'antica città di Norba...

Trevi nel Lazio (FR)
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Dove dormire a Trevi nel Lazio (FR) e dintorni



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Trevi nel Lazio (FR) | Eventi, Tradizioni e folclore

  • La festa del santo patrono, San Pietro l'eremita (ricordato il 30 agosto), si svolge tra il 28 e il 31 agosto.
    Il 29 agosto si tiene una processione a partire dalla chiesa collegiata di Santa Maria Assunta e le vie cittadine sono occupate dal mercato.
    Le celebrazioni si svolgono con la partecipazione dei cittadini di Rocca di Botte, luogo natale del santo, che vengono in pellegrinaggio a venerarne i resti.
    Il 31 agosto si svolge una fiera di merci e bestiame e la festa si chiude con intrattenimenti musicali e con l'arrivo della "Signora", un pupazzo di carta che viene bruciato.
  • Sagra della Ciammaruca (Agosto)
  • il giovedì si svolge il tipo mercatino settimanale

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Che cosa vedere a Trevi nel Lazio (FR) | Monumenti e luoghi d'interesse

Trevi nel Lazio (FR) | Architetture religiose

  • Chiesa collegiata di Santa Maria Assunta: di origini duecentesche, venne ampliata e modificata nel Quattrocento e nel Seicento, riutilizzando i materiali dell'antica cattedrale di San Teodoro, andata in rovina dopo la soppressione della diocesi.
    Nelle forme attuali è costituita da due chiese sovrapposte, a tre navate, quella inferiore dedicata al santo eremita Pietro di Trevi (lì custodito), canonizzato nel 1215 da papa Innocenzo III e attuale santo patrono del paese.
    Ospita un ciborio barocco in marmi policromi nell'abside della chiesa superiore, un fonte battesimale costituito da un capitello ionico-italico proveniente da un tempio romano con copertura lignea e un organo realizzato nel 1633-1634 da Ennio Bonifazi.
    La chiesa è stata oggetto di restauro nel 2012.
  • Oratorio di San Pietro l'eremita: ad unica navata coperta con volta a botte, è sorta nel 1685 nel luogo dove si riteneva fosse morto il santo patrono del paese.
    Caduta in abbandono è stata restaurata nel 1971.
    Ospita un gruppo scultoreo marmoreo settecentesco che raffigura la morte del santo riprendendo l'iconografia della berniniana Estasi di santa Teresa d'Avila.
  • Cappella della Madonna del Riposo: eretta nel 1483, è costituita da una volta gotica che ospita un'icona della Vergine con il Bambino dipinta dal pittore "Pietro".
  • Cappella di San Sebastiano, costruita nel 1486 e affrescata dal pittore Desiderio di Subiaco.
  • Monastero femminile benedettino, che ebbe la maggiore fioritura nel XII e XIII secolo'.

Trevi nel Lazio (FR)
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Trevi nel Lazio (FR) | Architetture militari

Sull'origine del Castello Caetani non esistono fonti storiche che ne consentano una datazione precisa; probabilmente fu fondato intorno all'anno Mille, con il decollo del fenomeno dell'incastellamento.
Il castello, che si erge imponente su un masso di roccia compatta, comprende un'area di circa mq. 800, con mura alte dai 12 ai 16 metri, spessi alla base almeno un metro, composti di pietra calcarea e di cardellina squadrata.

E' composto di tre parti principali:

  • la zona sui fronti nord e ovest, ad uso di abitazione del "signore";
  • la zona sui fronti sud ed est, ad uso prevalentemente militare difensivo, con accesso alla porta ovest;
  • il Maschio.

Il castello aveva quindi, funzione residenziale e difensiva.

Dalla cima del mastio si può osservare buona parte dell'alta valle dell'Aniene.

Nel 1299 Pietro Caetani, fratello di Bonifacio VIII, acquista il Castello e i Caetani lo occuparono stabilmente per due secoli.

Ne curarono l'ampliamento, predisponendo ambienti adatti ad essere abitati e, in seguito ad un incendio, venne probabilmente ricostruito nelle forme attuali.
Sorse al di sopra delle mura in opera quadrata che delimitavano l'antica acropoli e fu collegato ad una cinta muraria più ampia che recingeva la parte più alta dell'abitato.
Nella parte nord sono gli ambienti destinati a residenza del signore, mentre nella parte sud sono quelli destinati alle funzioni militari.

In questo periodo il castello visse il suo massimo splendore, protrattosi poi per tutta la durata della signoria Caetani; questa venne meno nel 1471 quando, Cristoforo Caetani fu cacciato dalla popolazione per malgoverno.

Nel 1473 Trevi tornò al monastero di Subiaco ed il castello divenne sede della Curia; nel 1753 Benedetto XIV diede al Comune una differente organizzazione amministrativa ed il castello perse quasi del tutto ogni funzione rappresentativa.

Con il passare del tempo le abitazioni del borgo si addossarono alle sue mura, riducendone notevolmente le potenzialità difensive.

Nel 1915, dopo il terremoto della Marsica, con la ricostruzione dell'abitato, una parte del castello venne inglobata nelle case adiacenti.

Da allora la Rocca è stata completamente abbandonata con il conseguente crollo di alcune porzioni di murature e di tutti i solai lignei.

Nel 1984 iniziarono i lunghi e pazienti lavori di restauro ormai terminati, è visitabile.

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Trevi nel Lazio (FR) | Architetture civili

  • Arco di Trevi - La Portella di Trevi nel Lazio (FR): Antichissima costruzione posta al confine tra il territorio di Trevi e di Guarcino, l’Arco di Trevi ha il fascino di una costruzione megalitica.
    Si tratta di uno sbarramento in blocchi di opera quadrata con un'ampia apertura ad arco, attribuibile al III-II secolo a.C., che costituiva probabilmente un passaggio controllato al confine tra il territorio degli Equi e degli Ernici
    Nell'agosto 2006 nel cuore del Parco La portella di Trevi nel Lazio sono state scoperte da speleologi grotte vive (con sorgenti di acqua) di oltre 1 km di estensione.
    La Portella, oltre che a costituire una vera e propria porta, sotto a cui si può transitare, è un luogo di culto e di contemplazione.
    Dalla sua edicola si scorge il rione Portella di Civita, dal quale prende probabilmente il nome.
    A meno di due ore di cammino da lì si trova il famoso Arco di Trevi, trovando sul percorso anche “l’inginocchiatoio di San Domenico”, una roccia modellata come un inginocchiatoio, dove il santo si sarebbe fermato in preghiera.

    La portella di Trevi nel Lazio
    La portella di Trevi nel Lazio

Trevi nel Lazio (FR) | Aree naturali

Meta di molti cammini e trekking il borgo regala scorsi di ineguagliabile bellezza. Per conoscere mappe e itinerari affidatevi al sito ufficiale del parco cliccando QUI

Cammino di San Benedetto da Norcia -Cascia - Monteleone di Spoleto - Leonessa - Poggio Bustone - Rieti - Rocca Sinibalda - Castel di Tora - Orvinio - Mandela - Vicovaro - Subiaco - Trevi nel Lazio - Collepardo - Casamari - Arpino - Roccasecca - Montecassino
Cammino di San Benedetto da Norcia - Cascia - Monteleone di Spoleto - Leonessa - Poggio Bustone - Rieti - Rocca Sinibalda - Castel di Tora - Orvinio - Mandela - Vicovaro - Subiaco - Trevi nel Lazio - Collepardo - Casamari - Arpino - Roccasecca - Montecassino

  • La Cascata di Trevi è una cascatella dell'Aniene che qui sgorga da una roccia e si getta in un grazioso laghetto sottostante, sul quale si riflettono i colori della vegetazione circostante. Posta poco prima del punto di confluenza del Simbrivio con l'Aniene, presso l'area archeologica di Comunacque, "ad communes aquas" come la chiamavano i latini, è da molti considerato come il probabile sito dove furono realizzate le prime opere per la captazione delle acque dell'Aniene, meglio conosciuto come l'acquedotto dell'Anio Novus (I sec. d.c.), tra i più importanti dell'antica Roma per quantità e qualità delle acque.
    Qui si trovano, ancora visibili, i ruderi di una villa ed imponenti opere idrauliche, realizzate con blocchi megalitici di tipo quadrato, risalenti, con ogni probabilità, all'epoca dell'imperatore Claudio (10 a.C. - 54 d.C.).

Trevi nel Lazio (FR)
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Trevi nel Lazio (FR) | Origine del nome

Trevi deriva il suo nome dal termine treba (trivio) per la sua posizione su tre importanti vie di comunicazione; la seconda parte è stata aggiunta dopo l’unificazione nazionale.

Trevi nel Lazio (FR) | La Storia

La zona apparteneva al territorio meridionale degli Equi e alla conquista da parte dei Romani entrò a far parte della tribù Aniensis (dell'Aniene), istituita nel 299 a.C.

All'occupazione romana si collegò probabilmente lo sviluppo di un possibile precedente oppidum equo, con la costruzione di diversi edifici monumentali nel III e II secolo a.C.: un santuario extra-urbano di cui restano i depositi votivi, le mura in opera quadrata che racchiudevano un perimetro ristretto, relativo all'acropoli cittadina, con funzioni anche di terrazzamento monumentale e un tempio di cui restano alcuni capitelli ionico-italici, uno dei quali è reimpiegato nella chiesa di Santa Maria Assunta come fonte battesimale; il tempio era probabilmente eretto su un terrazzamento artificiale con muri di contenimento in opera poligonale che sorge subito fuori dalla "Porta maggiore".

In epoca tardo repubblicana fu un municipio, come attesta un'iscrizione, con il nome di Treba e poi Treba Augusta.

In epoca successiva sulle pendici rivolte alla valle dell'Aniene si impiantarono ville su terrazze in opera quadrata.

Appartenne alla prima delle regioni dell'Italia augustea.

Nel suo territorio aveva origine l'acquedotto dell'Acqua Marcia.

Con le invasioni barbariche questa zona, lontana dalle strade principali e protetta dai monti, fu intensamente abitata.

Passato questo periodo, la popolazione scese a valle con conseguente abbandono delle fiorenti attività locali: nel 1060 scomparve anche la diocesi trebana che venne annessa a quella di Anagni.

Nel 1151 il castrum Trevi fu oggetto di scambio tra papa Eugenio III che la cedette ai fratelli Oddone e Carsidonio de Columna che in cambio cedevano la metà loro spettante di Tuscolo insieme a Monte Porzio e Montefortino.

Il feudo venne concesso da papa Alessandro IV al nipote, Rinaldo de Rubeis, nel 1257 e passò quindi nel 1262, sotto papa Urbano IV, all'abbazia di Subiaco.

Tornò a Rinaldo de Rubeis nel 1264 sotto papa Clemente IV.

Nel 1302 fu acquistato da Pietro Caetani, fratello del papa Bonifacio VIII e rimase in possesso della famiglia Caetani fino alla loro cacciata nel 1471 ad opera della popolazione locale.

Papa Sisto IV nel 1473 assegnò nuovamente Trevi al monastero di Subiaco, sotto la cui giurisdizione temporale rimase fino al 1753, sotto papa Benedetto XIV e fu in seguito sottoposta direttamente al governo pontificio.

La storia locale iniziò ad essere indagata a cavallo tra Seicento e Settecento.

Durante l'occupazione napoleonica fece prima parte del dipartimento del Circeo della Repubblica Romana (1798-1799), con capoluogo Anagni, e poi del dipartimento del Tevere (1809-1810) o dipartimento di Roma (1810-1814) annesso all'Impero francese, dal 1812 nell'arrondissement di Frosinone.

Nel riordino amministrativo di papa Pio VII nel 1816, entrò a far parte della delegazione di Frosinone e all'interno di questa fu sottoposto al governatore di Guarcino.

Dopo la scomparsa dello Stato Pontificio nel 1870 entrò a far parte del Regno d'Italia, nel circondario di Frosinone della provincia di Roma.

Nel 1872 il consiglio comunale decise per la denominazione di Trevi nel Lazio.

Nel 1927 entrò a far parte della allora istituita provincia di Frosinone.

La città fu colpita nel 1915 dal terremoto della Marsica.

Durante la seconda guerra mondiale, malgrado la posizione appartata, fu coinvolta in alcune vicende belliche fra le quali un imponente rastrellamento tedesco che sequestrò l’intera popolazione e i numerosi sfollati.

Durante gli anni del dopoguerra il paese ha vissuto un profondo tracollo demografico a causa dell’abbandono di molti abitanti in cerca di lavoro.

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