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Arcinazzo Romano
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Indirizzo:
Arcinazzo Romano Viale Luigi Cesa 00020 Arcinazzo Romano RM
Descrizione:

Arcinazzo Romano e i suoi Altipiani sono, per chi ama la natura, la località perfetta per un soggiorno estivo o per praticare sport invernali a solo un'ora dal G.R.A. di Roma

Arcinazzo romano è uno di quei splendidi borghi medievali che si ergono sulle montagne vicino Roma dove il tempo si è fermato; il luogo perfetto per ricaricarsi nella tranquillità di un paesino a misura d'uomo, dove oggi vivono poco più di mille persone.

Arcinazzo Romano è il centro della Valle dell’Aniene che sorge a più alta quota, circa 850 metri s.l.m., sui rilievi calcarei dei Monti Affilani (Monte delle Pianezze 1332 metri, Monte Altuino 1271 metri), caratterizzati da fenomeni di carsismo piuttosto diffusi, ampi boschi, ricchezza di sorgenti e corsi d’acqua, elementi che rendono particolarmente interessante l’area sia dal punto di vista ecologico che paesaggistico.

Nei pressi del paese sono collocati gli Altipiani di Arcinazzo, una florida località turistica di montagna rinomata per il suo suggestivo paesaggio naturale (divisa con i comuni frusinati di Trevi nel Lazio e Piglio).

Arcinazzo romano ha un clima caratterizzato da inverni freddi con forte escursione termica e estati calde, ma con temperature che non superano mai i 30° C.

Qui le temperature minime possono raggiungere i -10° C con molta facilità, grazie all'altitudine, alla morfologia del territorio e alle discese di aria fredda che provengono dall'appennino (abbinata molto spesso a neve nei periodi Gennaio-Marzo).

Oggi gli Altipiani sono un’importante attrazione, apprezzata d’estate per la temperatura mite e d’inverno per la vicinanza alle stazioni sciistiche di Campo Staffi, Campocatino e Monte Livata.

Molti resti del passato medievale dell’abitato sono tuttora ravvisabili nel centro storico, principalmente riconducibili a torri, all’apparato difensivo e alle facciate di alcuni palazzi, nelle quali si conservano resti di bifore.

Intatta e inglobata nelle strutture attuali del paese è Porta Nuova, un arco a tutto sesto con conci di pietra squadrati.

Percorrendo il dedalo di vicoli che attraversano il centro storico di Arcinazzo Romano, è possibile notare le strutture della Chiesa di Santa Maria Assunta.

In principio molto modesta, venne ampliata nel 1575 e risistemata definitivamente nel XIX secolo.

Il portale d’ingresso proviene dalla Villa Imperiale di Traiano e fu aggiunto nel 1629.

Oggi la chiesa, recentemente restaurata, si presenta a tre navate con volta a botte; l’altare è anch’esso composto da marmi provenienti dalla Villa, come i due capitelli utilizzati con funzione di acquasantiere.

Incerta l’originaria destinazione della torre campanaria, una struttura a pianta quadrata del XII secolo: si è supposta una sua funzione difensiva, anche se tale ipotesi non è stata altrimenti supportata da indagini archeologiche.

La Cappella di Santa Lucia, piccolo tempio che sorge nel centro storico, risale al XVI secolo e contiene gli affreschi raffiguranti i Santi Lucia, Caterina e Francesco, mentre sulla volta è dipinta la Vergine col Bambino, opere di Silvestro Coardi.

Da segnalare, inoltre, la Chiesa di San Giorgio, fondata nel 1575 e contenente una raffigurazione peculiare del Santo in vesti medievali, la Chiesa della Croce e la piccola Chiesa di Sant’Antonio Abate.

Interessanti località vicine: Filettino (stazione sciistica di Campo Staffi), Fiuggi (con le sue acque curative), Subiaco (Monasteri benedettini e Stazione sciistica di Livata), Guarcino e la stazione sciistica di Campocatino, Vallepietra, le rovine di Camerata Vecchia (borgo fantasma) e l'antica città di Norba...

Arcinazzo Romano
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Arcinazzo Romano | Tradizioni, Eventi & Folklore

  • Sagra del marrone a fine ottobre
  • Festa di San Giorgio Martire (patrono del paese) il 23 aprile e il 23 agosto
  • Pellegrinaggio al santuario della SS. Trinità a Vallepietra
  • Infiorata dedicata al Corpus Domini - al termine della manifestazione religiosa, raccoglievano questi vegetali con aggiunto “valore sacrale” e li conservavano nella chiesetta di Santa Lucia per essere accesi nella notte di San Giovanni, tempo magico per eccellenza per la sua posizione solstiziale e dispensatore di benefiche influenze.
  • I riti pagani del Fuoco di San Giovanni, notte in cui i bambini si facevano dondolare verso il fuoco con la recitazione della seguente formula:
    “Sballeca, sballeca San Giuanni,               Supera, supera San Giovanni
    te puzzi fa più ranne,                                  ti potessi fare più alto,
    più ranne deju campanile,                         più alto del campanile,
    sballeca, sballeca San Giuanni”.                Supera, supera San Giovanni.Quando le fiamme erano alte il bambino un po’ più sviluppato, saltandoci sopra, doveva dire: “San Giuanni meo ( tre volte ) famme cresce' de più”, quando le fiamme erano più basse la persona che lo dondolava recitava: ”San Giuanni meo ( tre volte) fa cresce' questo bambino”.
  • Ad Arcinazzo Romano fino a pochi anni fa si sono tramandate alcune pratiche terapeutiche dalla chiara valenza magica, come quella del Foco Santo, che avveniva tra la notte del 23 e del 24 giugno, festa di San Giovanni Battista. Il rituale extra liturgico con il fuoco aveva la funzione di scongiurare il rachitismo nei bambini, cosa tutt’altro che infrequente nel passato per la estesa denutrizione, e nel tempo ha acquisito anche una certa giustificazione sacrale per i rimedi d’ordine psicofisico e medico.

Arcinazzo Romano
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Che cosa vedere ad Arcinazzo Romano | Monumenti e luoghi d'interesse

Arcinazzo Romano | Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Maria Assunta L’esterno di questa Chiesa è caratterizzato da un portale incorniciato da due colonnette e capitelli ed altri elementi marmorei provenienti dalla Villa dell’Imperatore Traiano.
    Anche al suo interno sono presenti i marmi portati via della Villa imperiale, tra cui due capitelli compositi riutilizzati come acquasantiere.
  • Chiesa di San Giorgio
  • Chiesa della Croce
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate
  • Cappella di Santa Lucia

Arcinazzo Romano | Architetture militari

  • Resti della torre medievale (ruderi)

Arcinazzo Romano | Siti archeologici

  • In questa zona è collocata la villa dell'imperatore Traiano (98-117 d.C.), residenza di caccia di una delle figure più importanti e più affascinanti del mondo antico - in una zona attraversata dal fiume Aniene, le cui acque pregiate erano considerate le più buone e salubri dell'antichità.
    Il sito archeologico, oggetto di indagine scientifica da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e musealizzato negli ultimi anni, ha un'estensione di circa cinque ettari, distribuiti su tre terrazzamenti.
    La preziosità dei marmi, delle pitture, degli stucchi e dell'apparato decorativo documentano la magnificenza delle sue sale.

Villa di Traiano - Arcinazzo Romano
Villa di Traiano - Arcinazzo Romano Indirizzo: Via Sublacense, km 30 Loc. Altipiani di Arcinazzo – Arcinazzo Romano (RM) Telefono: 0774.808006 - 348.1231869 Email: [email protected] Sito web: www.museimedaniene.it/musei-medaniene/museo-di-arcinazzo/ Sistema museale territoriale: MEDANIENE

  • L'Antiquarium comunale è collocato all'interno dell'area archeologica, il museo ospita nelle sue sale la collezione dei reperti più significativi rinvenuti nel corso delle campagne di scavo.
    La raccolta si compone di elementi architettonici e decorativi, nonché di testimonianze sull'organizzazione del lavoro durante la realizzazione della villa.
    Inoltre sono esposti oggetti che testimoniano la vita quotidiana all'interno del complesso residenziale.
    Il museo è dotato di materiale informativo in grado di guidare il visitatore alla migliore comprensione dei reperti.

Museo Civico Archeologico Villa di Traiano ad Arcinazzo Romano
Museo Civico Archeologico Villa di Traiano ad Arcinazzo Romano

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Arcinazzo Romano | Origine del Nome

Arcinazzo Romano è un toponimo conferito al paese con il Regio Decreto N° 287 del 29 maggio 1891.

Il nome originario dell'abitato fino al 1891 era Ponza, dalla Gens Pontia, famiglia romana originaria di questi luoghi.

Arcinazzo deriverebbe dal nome di una concubina dell'imperatore Claudio, tale Arcinia, che possedeva una villa nella zona; oppure dal nome di un patrizio di Subiaco, tale Narcio, che donò una arx (area fortificata) alle falde del Monte Altuino a papa Damaso I, nel IV secolo, e il nome corretto dell'abitante di Arcinazzo Romano è "Narzino".

Nel 1872 Vittorio Emanuele II con Regio Decreto N° 1053 del 15 ottobre 1872 cambiò la denominazione del paese da Ponza a Ponza d'Arcinazzo, prima che il sostantivo Ponza venisse definitivamente abbandonato.

Tuttavia gli abitanti spesso utilizzano ancora la vecchia denominazione.

Arcinazzo Romano
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Arcinazzo Romano | La Storia 

Durante il periodo pre-protostorico, il territorio arcinazzese appare, a causa della natura impervia ed isolata dei luoghi, interessata da fenomeni di insediamento sporadico lungo le linee di transumanza, utilizzate per collegare l’area della piana romana con l’entroterra appenninico laziale e abruzzese.

Questo quadro, comune a tutta l’area del bacino idrografico della Valle dell’Aniene, viene ricondotto ad una certa unità nel periodo pre-romano attraverso lo sviluppo degli insediamenti di alcuni popoli autoctoni con i quali la stessa Roma ebbe a confrontarsi nei primi secoli del proprio sviluppo territoriale nel Latium Vetus, tra cui gli Equi sembrano aver giocato un ruolo predominante nella zona in oggetto.

È in effetti comunemente considerato che il municipium di Afilae, dotato di ordo decurionum e collegi sacerdotali, nel territorio del quale sarebbe sorta in seguito la Villa di Traiano e, nel medioevo, il centro di Ponza - Arcinazzo, ricadesse sotto il controllo di genti eque di origine osco-umbra, di cui costituiva uno degli oppida fortificati di altura, finalizzati al controllo territoriale, utilizzati nel corso delle guerre che tra V e IV sec. a. C. portarono Roma alla vittoria definitiva del 304, secondo quanto riferito dallo storico Tito Livio.

Nel corso dell’età romana, gli effetti della suddivisione territoriale dell’area risalente già al 133 a.C. come attestato dal Liber Coloniarum, finalizzata all’ottimale sfruttamento agricolo, diedero origine a un sistema di villae rusticae, particolarmente sviluppato nella fascia pedemontana, dalle quali nel Medioevo si originò il sistema delle massae.

Grande protagonista di questi avvenimenti nell’area della Valle dell’Aniene fu l’abbazia benedettina di Subiaco, fondata da S. Benedetto all’inizio del VI sec.

Una di queste suddivisioni amministrative è nota dalle fonti come Massa Pontiana da cui deriverebbe la prima denominazione del nucleo abitato dell’odierna Arcinazzo Romano chiamato, appunto, Ponza: in seguito la denominazione si modificherà in Ponza d’Arcinazzo.

Quest’ultimo termine, di discussa origine, potrebbe derivare dalla corruzione e volgarizzazione di “arx” che stava ad indicare un’area sommitale fortificata.

La prima citazione di Ponza risale al 720 d.C. nel Liber Censuum di Cencio Savelli (che sarà Papa col nome di Onorio III), quando la Massa Pontiana viene venduta al titulus di Sant'Eustachio in Roma.

Poi il Regesto Sublacense, nel 923, associa al toponimo un centro abitato.

Si parla esplicitamente di un castello fortificato solo nel 1109 nel Chronicon Sublacense: nel 1087 un tale Ildemondo, capostipite della famiglia di Papa Alessandro IV, usurpò il castello di Ponza all'Abbazia di Subiaco.

Di probabile origine longobarda, Ildemondo entrò in contrasto con l’Abate di Subiaco che, grazie all’aiuto delle milizie papali, riuscì a riportare Ponza e Affile sotto il dominio dell’Abbazia.

Nel 1176 papa Alessandro III concesse Ponza ed Affile all'Abbazia di Subiaco, che la mantenne in possesso feudale fino al 1735, anno in cui il possesso di Ponza passò alla Camera Apostolica, che lo mantenne fino al 1870.

Nonostante alcuni episodi di ribellione, il castrum rimase nei secoli successivi nell’orbita benedettina e, in seguito, dello Stato Pontificio, rendendosi protagonista di episodi di un certo rilievo nella storia locale: tra questi si annovera, nel 1435, la distruzione da parte di Ponza ed Affile del Castello di Roccasecca, castrum collocato nei pressi dell’attuale centro di Roiate, nonché l’attiva partecipazione dei ponzesi al conflitto tra Francia e Stato Pontificio nel periodo della proclamazione della Repubblica Romana (1798-1799).

Per quanto riguarda i secoli precedenti l’Unità d’Italia, la documentazione si fa frammentata, evidenziando comunque un assoggettamento al potere ecclesiastico.

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