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Supino (FR)
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Indirizzo:
Supino (FR) Supino (FR), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Supino (FR) è un piccolo borgo da scoprire in Ciociaria, a un'ora da Roma.

Antico borgo della Ciociaria, Supino è un paese ricco di storia e arte, natura e tradizioni che si fondono in una realtà a misura d'uomo affascinati da un'armoniosa comunità.

Passeggiando per le viuzze del borgo di Supino è possibile apprezzare diversi scorci suggestivi ed affascinanti per la loro disarmante semplicità.

Il borgo di Supino, dominante la Valle del Sacco (antica Valle Latina), si presenta discretamente conservato, con belle piazzette ed alcune costruzioni importanti, tra cui antiche chiese di buona architettura, e trova il suo maggior lustro nella villa con mosaici e nelle terme romane adiacenti al centro abitato.

Nella pianura sottostante infatti, presso la zona industriale, si sono avuti diversi ritrovamenti archeologici (a Cona del Popolo).

Un territorio da godere in tutte le sue sfaccettature, dal suo centro storico alla spettacolare e panoramica Piana di Santa Severa.

Situato sulle pendici dei Monti Lepini, ai piedi del Monte Gemma (1457 m), questo piccolo paese laziale si affaccia sulla valle del fiume Sacco.

Sempre nel territorio comunale, al confine con quello di Carpineto Romano, si eleva il Monte Malaina.

L'etimologia del lemma Supino deriverebbe dall'aggettivo latino supinus che nell'accezione riferita a luoghi significa inclinato, posto in pendio e fa riferimento alla sua posizione geografica.

Interessanti località vicine: i centri storico-archeologici di Carpineto Romano, Montelanico, Anagni, Ferentino, Alatri e Veroli (Abbazia di Casamari); facilmente raggiungibili Priverno (Abbazia di Fossanova) e la costa Laziale (Sabaudia, Terracina).

Da quelle parti forse dovreste provare a visitare Sermoneta e i Giardini  di Ninfa, ma anche il Parco Archeologico Privernum o l'antica città di Norba, o altri piccoli borghi meno famosi come Bassiano, Montelanico, Artena e il Lago di Giulianello, Cori (LT), Genazzano, il Bosco di Paliano, Fiuggi, Fumone, Guarcino, Collepardo, Vico nel Lazio, Trevi nel Lazio...

Supino (FR)
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Dove dormire a Supino (FR)



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Supino (FR) | Tradizioni, Eventi & Folklore

Il martedì si svolge a Supino un caratteristico mercato settimanale.

La gastronomia locale produce dei prodotti eccezionali come il Caciocavallo di Supino, la scamorza appassita o Cacetto di Supino, la Tosa di Pasqua (dolce rituale a forma di bambola o ciambella), Caprino Presamico di Latte Vaccino di Supino e i tipici Gnocchi Longhi - gnocchi allungati, simili agli strozzapreti.

L'estate la pro-loco e molti appassionati organizzano escursioni nella montagna.

  • San Cataldo è un santo molto sentito a Supino e il 10 di Maggio si rievoca la Cacciata di San Cataldo con un corteo nelle vie del paese che letteralmente scende unito in strada dimostrando la devozione degli abitanti. La statua, che raffigura il Santo seduto in poltrona con in mano il pastorale ed in testa una mitria è situata all'interno di una sontuosa macchina processionale, viene portata a spalle da 50 incollatori. E' una festa molto antica e la stessa si svolge anche a Taranto, Cirò Marina, ecc... Il Santo è irlandese e Supino possiede una reliquia del braccio, che l'8 marzo si porta in processione.

Cacciata di San Cataldo - 10 Maggio a Supino (FR)
Cacciata di San Cataldo - 10 Maggio a Supino (FR)

  • Mostra delle Azalee inaugura la bella stagione, si svolge infatti in un week-end tra fine aprile e la prima decade di maggio e dura tre giorni. La prima edizione risale al 1973, quando la Pro Loco organizzò la prima Mostra nella zona Vicolo Alto, nel centro storico, colorando le suggestive scalinate e le arcate medievali con bellissime piante di azalee.Furono circa 130 i vasi esposti ma il risultato fu eccezionale, tanto da convincere gli organizzatori a ripetere l’evento.Negli ultimi anni la mostra ha assunto una dimensione consona alle tradizioni ciociare, crescendo di notorietà e bellezza.Ogni anno vengono esposti circa 500 esemplari da oltre 100 espositori, che durante l’anno curano amorevolmente le loro piante per proporle nella loro forma più smagliante.Nelle famiglie supinesi si è consolidata la tradizione della coltivazione delle azalee ed è nata anche una vera e propria sfida a chi espone la pianta più bella.Questa gara  ha contribuito anche  al miglioramento della pianta, sono stati realizzati dei veri capolavori di floricoltura e di bellezza, favoriti dal clima umido della zona collinare e soprattutto dal terriccio di castagno.  Accanto alla mostra ruotano altre preziose iniziative, culturali e folkloristiche: mostre estemporanee di pittura, di Merletti antichi (che raccoglie lavori artigianali realizzati dalle mani delle donne supinesi),  Mostra di foto d’epoca, etc

Mostra delle Azalee - Supino (FR)
Mostra delle Azalee - Supino (FR)

  • Sagra della Polenta a Gennaio
  • Sagra delle fettuccine e del formaggio a Luglio

  • Festa di San Lorenzo (patrono) ad Agosto
  • Passione Vivente di Supino Nel periodo pasquale, una originale rappresentazione della Passione di Cristo, proposta dal locale Laboratorio teatrale "A modo nostro".

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Che cosa vedere a Supino (FR) | Monumenti e luoghi d'interesse

Supino (FR) | Architetture religiose

Le chiese di Supino sono quattro.

Tre di esse, San Pietro Apostolo, Santa Maria Maggiore e San Nicola di Bari, hanno il titolo parrocchiale, con certezza, sin dal 1300, ma esistevano anche prima.

I relativi edifici furono ricostruiti su quelli preesistenti a partire dal XVIII secolo.

Chiesa di San Pietro Apostolo

La Chiesa arcipretale e matrice di San Pietro Apostolo , con annesso Santuario di San Cataldo.

Fu riedificata per la terza volta tra il 1750 ed il 1790.

Raro esempio, all'epoca nella Campagna e comunque nel Lazio, di edificio a pianta poligonale con dodici facce, con due altari sui lati, che richiama la struttura e l'insieme della chiesa di San Lorenzo a Torino del Guarini.

In cornu evangelii si trova la cappella di San Cataldo, attestata già dal XVI secolo, con volta e tondi rappresentanti la "Gloria" e "Miracoli di San Cataldo", istoriati di nuovo dal pittore Agostino Monacelli nel 1890.

La statua di San Cataldo è una riproduzione del 1870 della prima statua, distrutta da un incendio, ad opera di uno sconosciuto artista romano, attivo all'epoca in Sant'Andrea della Valle a Roma, su disegno dello scultore Ernesto Biondi di Morolo, nel 1870 quindicenne.
La porta a bassorilievo in bronzo fu eseguita nel 1978 dall'artista Saverio Ungheri ed è composta da sette pannelli asimmetrici raffiguranti temi teologi e dottrinali.

Chiesa di Santa Maria Maggiore

La Chiesa di Santa Maria Maggiore fu eretta in età tardo - barocca o rococò intorno al 1753 ad opera della Confraternita della Beata Vergine, su una precedente intitolata a Maria Madre della Consolazione.

Chiesa di San Nicola da Bari

La Chiesa di San Nicola da Bari fu ricostruita nel 1774.

Vi si festeggia, sin dall'Alto Medioevo, sant'Antonio Abate, con due feste una il 16 e 17 gennaio (distribuzione delle panicelle, benedizione degli animali e, la domenica successiva, "Sagra della polenta") e l'altra l'ultima domenica di settembre (con processione e festeggiamenti civili).

Chiesa parrocchiale di San Pio X

In località Capoleprata, con bolla del 1º maggio 1961 del vescovo diocesano Tommaso Leonetti, poi arcivescovo di Capua (1962), si creò la nuova Chiesa parrocchiale di San Pio X, tanto voluta da don Egidio Schietroma (1906-1995), già rettore del Santuario di San Cataldo (1950-1953) e benemerito parroco di Santa Maggiore dal 1934 fino al 1º ottobre 1984.

Supino (FR)
ruderi sopra Supino (FR)

Supino (FR) | Siti archeologici

Area Archeologica delle Terme romane - Villa Romana di Cona del Popolo

Nella omonima località, a lato della Via Morolense, un grande impianto termale privato del II d.C, con evidenze dell'ipocausto, e mosaici.
La Villa cui apparteneva è in corso di indagine e scavo.
Sparute tracce del complesso termale di un'antica villa con pavimenti decorati con marmi bitonali (opus sectile) e a mosaico di tessere bianco-nero-grigie raffiguranti soggetti marini, come la biga del dio Nettuno, di cui restano evidenti gli impianti idrici, rasoterra e null'altro.
Questo edificio non è isolato, ma appartiene ad una grande villa ancora sepolta ed estesa nei settori immediatamente circostanti.
In epoca romana, questa grande villa ricadeva nell’ager (territorio) della città di Ferentinum (Ferentino), che si estendeva fino alle propaggini montuose dei Monti Lepini e confinava con i territori delle città di Anagnia (Anagni) e di Frusino (Frosinone). Da un punto di vista più generale legato alla topografia antica, questo edificio si inserisce nel contesto storico ed archeologico della fertile valle del fiume Sacco, definita anche con il nome di Valle Latina ..."
Le strutture delle terme sono state scoperte nel 1963.

Area Archeologica delle Terme romane - Villa Romana di Cona del Popolo - Supino (FR)
Area Archeologica delle Terme romane - Villa Romana di Cona del Popolo - Supino (FR)

Ex Castello medievale e Ruderi di S. Giovanni della Torre

I ruderi si trovano su Punta di Creta Rossa, colle che fa parte del Monte di Creta Rossa esteso dal territorio di Patrica e digradante su Supino, antica roccaforte del paese e tra Sette-Ottocento e di fianco Chiesa-Monastero di San Giovanni della Torre.

Alla sua sommità nel 1951, a ricordo delle Missioni Popolari e del luogo divenuto sacro, un gruppo di uomini e giovani, guidati dal ventenne don Armando Boni, hanno posto una visibile Croce di ferro, illuminata nelle festività significative dell'anno liturgico.

Supino (FR) | Aree naturali

  • Nel territorio di Supino, sul versante sud-est del Monte Malaina a una quota di 1360 metri slm. si apre l'Ouso di Passo Pratiglio, la grotta più profonda della regione Lazio. Rilevata dallo Speleo Club Roma nel 1976, esplorata - nel 2006 - fino ad un sifone a circa 840 m di profondità. Le esplorazioni si sono arrestate davanti ad un grande lago-sifone sotto cui s'intuisce una prosecuzione allagata. Sempre al fondo la grotta riceve un grande arrivo di acqua da un grande camino, che insieme alla forte circolazione d'aria, fa pensare alla presenza di un ingresso alto ancora da identificare sulla cima della montagna. info: Gruppo Speleologico Ciociaro CAI Frosinone
  • Santa Serena è un vasto pianoro immerso tra i monti del territorio supinese, tra i rilievi di Monte GemmaMonte Salerio e Monte Malaina, tra le più elevate della catena dei Lepini.Essa è raggiungibile a piedi, attraverso sentieri natura che partono dalla parte alta del paese di Supino, circa 400 metri nei pressi della fonte Pisciarello, o comodamente in auto dalla fonte di Pisciarello per una percorrenza di circa 10 minuti.Lungo la strada, a circa metà percorso, si trova la Fonte dei Canali dove è possibile bere acqua potabile.Nei pressi della fonte si trovano tagliate di roccia calcarea su cui praticare il Free Climbing. Lungo la strada si possono incontrare mandrie di bovini di montagna.Prima di raggiungere la valle di Santa Serena, si possono ammirare le bellezze naturali che incorniciano la strada che sale a zig-zag con una serie di tornanti, da cui è possibile lanciare uno sguardo sulla sottostante Valle del Sacco.Castagni, Lecci, Aceri Minori, sono gli alberi che lungo la strada cedono il posto alla faggeta. I Faggi in alcuni periodi dell’anno, con il loro manto foliare, assumono colorazioni diverse a seconda dell’altezza e dell’esposizione. In autunno per esempio si può ammirare da vicino il contrasto cromatico delle loro foglie su tutta la valle.Raggiunta quest’ultima, passeggiandovi all’interno, si possono ammirare piante come Ciliegi, Agrifogli, Tassi, Aceri d’Ungheria, cespugli di Rosa Canina, Biancospini, Iperico.

Supino (FR)
Supino (FR) panorama dalla cima

Supino (FR) | Altro da vedere

  • Monumento ai caduti nella Piazza Umberto I, statua in bronzo su struttura marmorea raffigurante un soldato nell'atto di piantare il vessillo tricolore sulla vetta conquistata; nella mano sinistra reca, pronto a lanciarla, una granata, solo se necessario, poiché questo tema rientra nella sensibilità pacifista del suo autore che è il concittadino arch. Giovanni Jacobucci (1895-1970). L'opera è stata commissionata nel 1921 e realizzata nel corso di un anno ed inaugurata il 22 ottobre 1922, sotto gli auspici del sindaco, maresciallo CC. Luigi Cerilli, papà del comm. Eraldo Cerilli (presidente del comitato promotore del successivo Monumento all'Emigrante)
  • Fontana ornamentale "Littoria" in piazza S. Maria Maggiore (Largo Cesare Battisti) sempre di Jacobucci, realizzata e messa in sede nel 1933. L'architetto Jacobucci fu artista di fama nazionale, tra le altre sue opere basti ricordare il "Mausoleo Ossario Gianicolense" di Roma, in località "prato del pino", inaugurato il 2 novembre 1941.
  • La "Famiglia Ciociara" dello scultore anagnino Tommaso Gismondi (1985) nell'ex sede comunale di Via Roma
  • Monumento all'Emigrante (1985, realizzato sotto l'impulso decisivo del sindaco on. Alberto Volponi e il presidente del Comitato Feste dell'Emigrante, direttore didattico, comm. e grande ufficiale, Eraldo Cerilli), inaugurato da Giulio Andreotti
  • Statua di papa Giovanni Paolo II

Supino (FR)
Supino (FR)

Supino (FR) | La Storia

L'epoca dei primi insediamenti urbani nella zona è incerta, anche se alcuni ipotizzano che Supino sia nata ad opera dei profughi fuggiti dalla distruzione di Ecetra, mitica città dei Volsci.

Tuttavia è stato attendibilmente dimostrato dal prof. Cesare Bianchi di Ferentino, già preside della scuola media di Supino, che Ecetra non poteva trovarsi nell'agro supinese, ma nella zona del "Bosco ferentino" (dedicato ad una divinità locale, "Ferentina", appunto, simile alla dea Feronia).

Di certo durante l'epoca romana il nucleo abitativo doveva essere situato più a valle dell'attuale paese, dove sono stati rinvenuti importati resti di una villa con un ambiente termale con pavimenti a mosaico bianco e nero con soggetti marini del II secolo d.C.

Successivamente, in epoca medioevale, l'abitato si spostò verso la collina.

Le prime notizie certe dell'esistenza di Supino ci provengono dalle cronache di Fossanova.

Nel 1125 il castello di Supino subì un lungo assedio, durato due anni, da parte delle truppe di papa Onorio II.

In precedenza il signore locale, Tommaso di Supino, aveva stretto alleanza, nel 1216, con Ruggero d'Aquila, per contrastare i suoi rivali, i Conti de Ceccano.

L'assedio, conclusosi con una sconfitta, segnò il passaggio del feudo alla potente famiglia dei De Ceccano.

Le cronache ci riportano di un nobile Rinaldo da Supino che nel 1303 prese parte, con Guglielmo di Nogaret e Sciarra Colonna, al famoso episodio dello schiaffo di Anagni.

Con l'estinguersi dei da Supino il castello passò alla fine del XIV secolo ai Colonna, poi allo stato pontificio, per poi tornare di nuovo ai Colonna a metà XVI secolo.

Venuto in disuso e decaduta la potenza dei Colonna a Supino, che com'è noto aveva interessi maggiori sia nella vicina Patrica, sia nella Capitale, alcuni tracciano la trasformazione della Rocca in abbazia denominata San Giovanni della Torre, a cui risultavano associati dei benefici diocesani.

Allo scopo è utile ricordare quanto può leggersi nel Dizionario di erudizione… (1844) di Gaetano Moroni:

«Sulla cima del monte, alla cui pendice giace Supino, esiste un forte di remota costruzione, costituente ora un'abbazia, ed un benefizio sotto il titolo di S. Giovanni, ma la chiesa era da ultimo diruta»
(Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro ai nostri giorni […])

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