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Ceccano è un grande borgo della Ciociaria, noto per i suoi due castelli: il Castello dei Conti di Ceccano e Castel Sindici
Ceccano è una città dalle origini molto antiche e sorge su di un colle, a poco più di un'ora da Roma, tra i Monti Lepini e il gruppo dei Monti Ausoni, in posizione dominante sulla Valle del Sacco.
Di importanza storica in epoca medioevale, conserva di quei secoli l'assetto del borgo centrale e importanti Chiese di stile cistercense, nonché l'imponente (seppure rimaneggiato) Castello dei Conti di Ceccano.
Nei dintorni si trovano testimonianze preistoriche e resti romani, tra cui una Villa Imperiale di epoca Antoniniana e un santuario protostorico (in località Cardegna) rinvenuti di recente, durante i lavori della TAV.
Gli artigiani ceccanesi si sono fatti valere in particolar modo nel campo della sartoria e dell'ebanisteria; tra loro, numerosi i sarti che nel Novecento hanno lavorato in importanti sartorie romane e francesi, mentre tra gli ebanisti alcuni vantano impieghi nelle migliori botteghe di Roma.
Dove dormire a Ceccano (FR) e dintorni
Ceccano (FR) | Tradizione e folclore
D'estate a Ceccano c'è la grande la Sagra dei Colli in cui si celebra la variegata cultura enogastronomica ciociara con leccornie di ogni tipo: impossibile tenersi leggeri.
Carnevale Ceccanese
Festeggiamenti in maschera la domenica che precede il Carnevale
Fiera di S. Giacomo, 23 agosto
Fiera di merci presso il Santuario di S. Maria a Fiume, ove si venera S. Giacomo.Fiera della Madonna della Pace, 1ª domenica d'ottobre
Nella chiesetta si tiene la Messa, per le vie del quartiere la fiera.
- Festa di S. Sebastiano (20 gennaio)
Il pomeriggio del 20 gennaio la statua del Santo viene traslata nella Collegiata di S. Giovanni Battista dove si canta la S. Messa. La festa è stata ripristinata in forma ridotta nel 1982.
- Processione di Cristo Morto e dell'Addolorata (Venerdì Santo)
La sera del Venerdì Santo alle ore 20.30 inizia la solenne processione che attraversa tutto il centro storico al buio. Indi, uscito dalle mura, scende per le vie principali del centro urbano, prima di rientrare nella Collegiata di S. Giovanni Battista
- Festa di S. Nicola (8-9 maggio)
La festa è recente: la sera dell'8 maggio si tiene la processione con la statua del Santo nella Chiesa di S. Nicola.
- Festa di S. Maria del Fiume (maggio)
Questa antica e famosa festa viene celebrata nel suo Santuario: in particolari occasioni, l'ultima nel 2014 la statua della Vergine viene portata in processione nel centro urbano.
- Festa di S. Antonio da Padova(13 giugno)
Festa sentita dal popolo ceccanese è celebrata nella Chiesa della Madonna de Loco dove si venera la statua di S. Antonio. In questa occasione l'abate di S. Nicola benedice "il pane di S. Antonio".
- Festa di S. Giovanni Battista (22-23-24-25 giugno)
Festa patronale: il 23 giugno, di mattina, la Statua viene intronizzata sulla macchina processionale del sec. XIX e riceve l'omaggio delle autorità civili. La sera si canta la S. Messa, poi si tiene la processione. Il giorno dopo, alle ore 11 S. Messa solenne e rito della cresima. La sera concerto in piazza XX luglio: tutti i giorni fiera di merci per le vie principali del paese.
- Processione del Corpus Domini (maggio giugno)
Alle ore 20.30 il S. Sacramento esce dalla Collegiata di S. Giovanni Battista in processione fino alla Chiesa di S. Nicola, sostando davanti alle principali Chiese del centro.
- Festa di S. Rocco (16 agosto e ultima domenica di settembre)
La mattina del 16 agosto, alle ore 7.00 la statua del Santo nella Chiesa posta sulla strada per Frosinone viene traslata nella Collegiata di S. Giovanni Battista dove alle ore 9.00 si tiene la S. Messa solenne: l'ultima domenica di settembre alle ore 16.00 la statua viene riportata nella sua Chiesa. Dal 15 al 17 agosto festeggiamenti civili.
- Processione di S. Pio da Pietrelcina (23 settembre)
Processione per le vie del centro della statua contenuta nella cappella di S. Antonio da Padova in S. Giovanni
- Festa di S. Lucia (13 dicembre)
Nella chiesetta presso il ponte la sera del 13 dicembre si effettua la processione per le vie del borgo prossime alla Chiesa.
Cosa vedere a Ceccano (FR) | Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Santuario di Santa Maria a Fiume: risalente al XII secolo, monumento nazionale, edificato sui resti di un tempio romano dedicato a Faustina, moglie dell'Imperatore Antonino Pio, venne distrutta dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale e poi ricostruita fedelmente negli anni cinquanta.
Anticamente nel santuario vi erano pitture che la tradizione attribuì alla scuola di Giotto, andati persi durante il bombardamento del gennaio 1944.
Pregevoli, al suo interno, il pulpito e l'acquasantiera, unici elementi non andati distrutti.
Chiesa di San Nicola (XII secolo):, in stile gotico-romanico, nelle colonne si leggono iscrizioni in stile longobardo che attestano la data dei lavori e il nome del conte che li commissionò.
Interessanti, sulla facciata, il portale del XIII secolo decorato con piccole sculture e l'edicola ove è raffigurata l'immagine della Madonna della Foresta.
All'interno, pregevole è l'affresco dell'Addolorata del secolo XVIII.
Collegiata di San Giovanni Battista: luogo principale dell'attività liturgica, era già stata costruita nel 1196.
Subì numerose incursioni che ne determinarono il cambiamento di struttura.
Consacrata nel 1767 si presentava con la facciata rivolta dove ora è l'abside: nei primi anni del XX secolo essa fu "girata" ponendo l'entrata nella piazza S. Giovanni, dove è tuttora.
La Collegiata contiene numerosi oggetti d'arte: appena entrati a sinistra vi è la cappella del tesoro con preziosi Messali del sec. XV e reliquiari.
Lungo la navata destra vi sono tre altari: uno dedicato alla Natività, uno alla Madonna della Consolazione e uno a S. Antonio da Padova.
L'altare maggiore contiene l'artistico coro ligneo assieme alla pala d'altare raffigurante il martirio di san Giovanni Battista da attribuire al Signorelli o alla scuola di Reni.
Ai lati dell'altare statua di S. Giovanni Battista e del S. Crocifisso del XV secolo.
Nell'altare di destra, ove è l'artistico altare del S. Sacramento vi è la tomba del cardinale Gizzi tumolata qui nell'ottobre del 1992.
Nella navata destra vi sono gli altari dell'Addolorata, sec. XV, e della Madonna del Rosario.
Nella sacrestia è possibile ammirare il ciclo di affreschi medievali, in parte rovinati, risalenti al sec. XII.
Chiesa della Madonna della Pace: anticamente fuori le mura, la chiesetta risale al sec. XVII e veniva usata come lazzaretto.
All'interno pregevole tavola, purtroppo rovinata dall'umidità, raffigurante la Natività del Signore, del sec. XVII.
Nel maggio 2011 la Chiesetta è stata restaurata per interessamento dell'abate-parroco di S. Nicola.
Chiesa di San Rocco: sita lungo la strada per Frosinone, la Chiesa risalente al sec. XVI era inizialmente dedicata alla Madonna di Loreto per poi essere dedicata a San Rocco durante la peste che colpì Ceccano a metà del sec. XVII.
All'interno pregevole inconostasi con le statue di S. Rocco, della Madonna di Loreto e di S. Vito.
Proprio la statua di S. Vito era, anticamente, parte di una festa, il 15 giugno, in cui i Ceccanesi ballavano e pregavano attorno alla statua per favori celesti.
Chiesa di San Sebastiano: posta in piazza del Comune, la chiesa venne costruita per ordine del cardinale Annibaldo IV de Ceccano, nel 1350 e affidata ai frati minori francescani.
Abbandonata nel XV secolo, venne ricostruita in forme barocche attorno alla prima metà del XVII secolo e affidata nel XIX secolo alle suore di carità che lasciarono tale Chiesa nel 1969, anno in cui venne chiusa per poi venire riaperta, dopo un grande restauro, il 19 gennaio 1980.
La Chiesa si presenta a un'unica navata con due altari laterali: nell'altare di sinistra affresco con le Stigmate di San Francesco, nell'altare di destra, anticamente dedicato al Sacro Cuore, affresco della Navitià risalente agli inizi del XVII secolo.
Nella parte absidale è possibile vedere una volta a crociera, unico esempio della precedente costruzione gotica, sotto la quale si ammira la bella iconostasi con stucchi e affreschi del XIX secolo, siti al lato della statua di San Sebastiano del XVI secolo.
Nell'Abbazia dei Padri Passionisti, dedicata a S. Maria de Corniano, fondata da san Paolo della Croce, sono conservate le spoglie del beato Grimoaldo Santamaria.
Cara ai ceccanesi per l'aiuto dei Padri passionisti alla popolazione nella seconda guerra mondiale, vengono all'Abbazia pellegrini di ogni parte d'Italia per pregare davanti al corpo del Beato.
Ceccano (FR) | Architetture civili
L'Auditorium "ex-Cinema Italia", di proprietà comunale, autogestito dall'associazione culturale IndieGesta che l'ha trasformato in officina delle arti e della musica.
Ceccano (FR) | Architetture militari
Castello dei Conti: domina la Valle del Sacco.
Nel Medioevo il castello acquisì grande importanza diventando il centro della contea dei Conti de Ceccano, un potente stato autonomo, che dominarono alcune terre poste nelle attuali provincie di Roma, Frosinone e Latina dall'Xl al XV secolo.
Tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500 con l'estinzione della famiglia, il castello e i loro beni passarono ai Caetani ed infine ai Colonna.
Nei secoli dopo diventò un carcere.
Un luogo ricco di storia, testimonianze medioevali, e, di numerose tracce dei detenuti.
Alla fine degli anni '90 il castello e stato acquistato dal Comune diventando sua proprietà, e nel 2012, ha affidato la gestione per le aperture al pubblico l'associazione culturale Cultores Artium di Ceccano.
Castel Sindici: elegante edificio a pochi passi dal centro storico, immerso nella tranquillità di alberi secolari.
Progettato dal Cavalier Giuseppe Sacconi (già architetto del Vittoriano di Roma) per volere dell'enologo locale e Cavaliere del Lavoro Stanislao Sindici è stato realizzato in stile neogotico con la candida pietra locale a fine '800.
Nei locali seminterrati si possono ancora vedere le antiche botti in ceramica dove un tempo veniva prodotto il vino "Castel Sindici", equiparato al bianco di Frascati e venduto anche all'estero agli inizi del '900.
I piani superiori erano il salotto buono dove la facoltosa famiglia ospitava artisti illustri, come i pittori romani Tiratelli e forse anche Gabriele d'Annunzio.
Alla fine degli anni '20 fu dichiarato Zona d'Interesse Artistico Nazionale e durante gli anni dell'occupazione nazista fu requisito e convertito in quartier generale delle SS.
Abitato da discendenti della famiglia Sindici fino ai primi anni '90, attualmente è di proprietà comunale ed possibile visitare solo il pittoresco parco circostante, dal quale ammirare il panorama sul centro storico di Ceccano.
Ceccano (FR) | Siti archeologici
Villa romana e un santuario protostorico: durante i lavori per la TAV in un sito archeologico già conosciuto (noto ai ceccanesi ma ignorato dalle autorità) sono venuti alla luce resti di un'antica grande villa patrizia romana, che sembra sia addirittura appartenuta all'Imperatore Antonino Pio.
Impressionante la conduttura in pietra che fungeva da acquedotto a servizio della villa.
Ecostazione di Ceccano
Attraversando la Valle del Sacco in treno, lungo la linea ferroviaria Roma – Cassino, ad un certo punto si rimane colpiti da un’esplosione di colore inaspettata: è la stazione di Ceccano, Comune della provincia di Frosinone.
Un murales ricopre interamente l’edificio: dal lato dei binari, il disegno esprime il desiderio che il fiume Sacco possa ritornare al suo antico splendore; la facciata, invece, è divisa in tre settori, che simboleggiano l’armonia, la conflittualità e l’interazione tra uomo e natura.
Quella di Ceccano è un esempio di ecostazione: il progetto, nato nel 2007 grazie all’impegno dell’associazione Centro Studi Tolerus, ha trovato la sua dimensione ideale nel fabbricato viaggiatori.
La stazione, concessa in comodato d’uso gratuito da RFI, è diventato un centro di documentazione ambientale, con una biblioteca tematica aperta alla cittadinanza, laboratori e una sala multimediale dove i volontari tengono promuovono iniziative per la salvaguardia del territorio in stretta collaborazione con gli istituti scolastici della zona.
Un punto di riferimento per il territorio: l’associazione organizza percorsi naturalistici nella Valle del fiume Sacco e l’ecostazione, grazie al suo laboratorio didattico, è riconosciuto come centro di educazione ambientale della Provincia di Frosinone.
Recuperare un luogo di passaggio, come una piccola stazione ferroviaria, e dargli un valore nuovo: quello di centro di aggregazione e sviluppo sociale e ambientale.
La stazione di Ceccano, che sembrava destinata al degrado, è diventata, grazie all’impegno dei cittadini e alla collaborazione di RFI e delle istituzioni locali, un modello positivo di recupero del patrimonio ferroviario e impulso alla sostenibilità ambientale e alla tutela del territorio.
Ceccano (FR) | Aree naturali
Parco Astronomico-naturalistico (Lat. 41° 31' 24" Nord - Long. 13° 19' 54" Est): il parco astronomico-naturalistico di Ceccano (opera finanziata dalla Regione Lazio) nasce come progetto di recupero di un’area lacerata da un’intensa attività estrattiva (ex cava) e di messa in sicurezza di un versante in condizioni d’instabilità, soggetto a diffuso dissesto idrogeologico.
Durante la fase progettuale delle opere di bonifica e messa in sicurezza (gabbionate, reti corticali, tiranti, opere d’ingegneria naturalistica, disgaggio e frantumazione di grandi massi posti in equilibrio precario lungo il versante e incombenti sulla sede stradale di via Morolense, ecc.), mentre si lavorava sulle carte topografiche progettuali, ci si accorse che il dosso collinare su cui si sviluppa il centro urbano di Ceccano godeva di una singolare posizione.
La sua localizzazione, infatti, fa sì che all’inizio della primavera e dell’autunno un osservatore posto su di esso vede tramontare il Sole dietro il cocuzzolo di “Monte Cacume”, che si localizza esattamente ad occidente; data la sua particolare morfologia, quest’ultimo, visto dalla collina ceccanese, potrebbe aver rappresentato per le antiche popolazioni indigene un ottimo riferimento per la registrazione del ciclo stagionale (lancetta di un orologio cosmico).
La presenza di numerosi massi calcarei reperibili sul dosso carbonatico di Ceccano, materia prima per la realizzazione di allineamenti astronomici, e l’esistenza di una limitrofa area fluvio-lacustre (Fiume Sacco) e boschiva, fattore estremamente favorevole allo sviluppo di attività antropiche preistoriche e di insediamenti stanziali, fecero nascere l’ipotesi, per il dosso collinare ceccanese, di “Centro neolitico sacro-astronomico”.
Da questa ipotesi nacque l’idea di realizzare nell’ambito delle opere di bonifica dell’ex cava un parco astronomico-naturalistico con percorsi didattico-scientifici a tema, tra i quali il tema della “Misura del tempo nella storia dell’uomo”.
Tra le opere costruite (percorsi naturalistici, area birdwatching, ecc.) sono stati realizzati infatti orologi solari, allineamenti e quadranti astronomici in pietra o in lastra marmorea; antichi strumenti astronomici che gli uomini, sin dal neolitico, utilizzavano per scandire il tempo.
Il Parco Astronomico è ormai chiuso da molti anni, in attesa di interventi di riqualificazione dell'area di pertinenza.
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Ceccano (FR) | La Storia
Ceccano è considerata l'antica Fabrateria Vetus, città volsca, già esistente nel 330 a.C., situata lungo le rive del fiume Sacco denominato dai Romani Trerus o Tolerus.
Il collegamento tra Ceccano e l'antica Fabrateria si fonda su antiche iscrizioni rinvenute tra il Settecento e l'Ottocento nel territorio comunale.
Il mutamento del nome, secondo lo storico locale Michelangelo Sindici avvenne nel VII secolo in onore di Petronio Ceccano Console di Campagna, discendente di Tito imperatore e padre di papa Onorio I.
Nel Martirologio Romano del 2001, Fabrateria Vetus è citata in riferimento a San Magno, patrono di Anagni.
Questo obbliga a riscrivere la storia del grande santo che, fino ad oggi, si credeva martirizzato a Fondi.
La citazione del Martirologio conferma quanto fossero giuste le intuizioni di Michelangelo Sindici il quale aveva, già nel 1893, scritto di martirologi antichissimi che collegavano San Magno a Ceccano.
Resta da chiarire se Fabrateria Vetus era la sede vescovile, come Sindici supponeva, oppure San Magno si trovava in Fabrateria, quando fu ucciso, per altri motivi.
Patria di San Silverio I Papa (come scritto da papa Gregorio XVI nella Bolla in cui elevava a Collegiata la Chiesa di S. Giovanni Battista in Ceccano) che nacque nella contrada di Campo Troiano, odierna Cantinella, la città fu per ordine del Pontefice cinta di mura difensive, in minima parte ancora visibili (così Michelangelo Sindici nell'opera citata, il quale cita numerose fonti antiche e numerosi storici come Pierantonio da Trevi, il Marrocco e l'Aretino).
Ceccano (FR) | Medioevo
Conquistata dai Longobardi al tempo di Astolfo intorno al 750, la rocca di Ceccano ebbe, nel Medioevo, una grande importanza strategica in quanto posta ai margini dei possedimenti della Chiesa.
Tra il 900 e il 1450 Ceccano fu dominata da una potente famiglia detta dei Conti de Ceccano di probabile provenienza germanica, imparentata con le più importanti famiglie della nobiltà romana.
La contea ceccanese comprendeva i territori di Amaseno, Giuliano di Roma, Prossedi, Pisterzo, Villa Santo Stefano, Carpineto, Patrica, Morolo, Supino, Maenza, Ninfa, Monte Cacume, Monteacuto, fino a raggiungere, per un periodo, Terracina.
I conti de Ceccano vantavano possedimenti parziali anche in Frosinone, Ceprano e Alatri.
Nel 915 i ceccanesi ebbero un importantissimo ruolo nella battaglia del Garigliano, quando le truppe alleate del Papa sconfissero i saraceni che minacciavano Roma.
I conti de Ceccano furono tra i protagonisti delle vicende storiche dell'area meridionale dello Stato pontificio fino alla seconda metà del XV secolo, quando la famiglia si estinse e i possedimenti della vecchia contea furono assegnati da papa Alessandro VI al piccolo Rodrigo Borgia e, in seguito, furono feudo della famiglia Colonna.
Già nel X secolo la contea ceccanese era tenuta in gran conto nella curia.
Il conte Amato è citato come potente benefattore dell'abbazia di Montecassino e, in seguito, (1099) Gregorio de Ceccano fu uno dei più potenti cardinali della Chiesa del tempo, mentre il conte Gregorio, omonimo del primo, influente personaggio, scortò con i suoi uomini, nel 1104, papa Pasquale II nel suo viaggio nel Sorano.
Nel 1168 i ceccanesi inflissero una dura sconfitta alle truppe papali guidate dall'arcivescovo di Magonza, Corrado, schieratosi con Papa Alessandro III dopo che l'Imperatore Federigo Barbarossa lo aveva sostituito con Cristiano.
Tra gli uomini illustri dei de Ceccano, che nella loro storia vantano importanti personaggi nell'Ordine dei Cavalieri di Malta, oltre a sei cardinali va citato il cardinale Annibaldo, potentissimo personaggio della Chiesa del XIV secolo, che durante la cattività avignonese fu inviato dal papa a Roma per aprire il Giubileo del 1350.
Già arcivescovo di Napoli, ottimo diplomatico, spesso il Papa lo inviò in missione per dirimere importanti controversie tra i sovrani d'Europa.
Fu protagonista di un tentativo di mediazione tra Inghilterra e Francia durante la Guerra dei cent'anni, in un conflitto che sarà decisivo per la storia dell'umanità.
Nonostante le difficoltà, Annibaldo riuscì a ottenere una, seppur breve, tregua.
Inviato in Ungheria fu mediatore di un accordo tra il sovrano di quel paese e la regina di Napoli.
Gli fu inoltre affidato l'incarico di risolvere "il problema" Cola di Rienzo.
Prima di Annibaldo, che ebbe contatti con Francesco Petrarca e con Giotto, al quale commissionò lavori per la chiesa di S. Maria a Fiume, Ceccano aveva dato i natali ad altri illustri personaggi.
Non si può non ricordare il cardinale Stefano, già abate presso l'Abbazia di Fossanova, camerlengo di papa Innocenzo III, amico di san Domenico di Guzmán il quale operò un miracolo in favore di Napoleone de Ceccano, nipote dello stesso cardinale Stefano.
Così descrive l'avvenimento il Padre Pierantonio da Trevi:
«Il 27 febbraio 1219 San Domenico... celebrando messa nella chiesa di San Sisto nella via Appia, nell'elevazione del SS. Sacramento si elevò in alto da terra e, finita la messa, risuscitò un cavaliere morto, caduto in quell'ora da cavallo in quella medesima strada, come narra Ferdinando Del Castillo, e nota in questo giorno nel suo diario il P. Gerardi, e questo cavaliere Napoleone dei Conti de Ceccano era nipote del cardinale Stefano che ivi si trovò presente...» |
Tutti gli storici di san Domenico di Guzmán citano questo miracolo.
Fatto cardinale da papa Innocenzo III nel 1206, Stefano de Ceccano fu tra i fondatori dell'Abbazia di San Galgano, nonché benefattore di quelle di San Domenico a Sora e Terracina ed ebbe importanti riconoscimenti dal Re d'Inghilterra, Giovanni Senza Terra.
Altri cardinali della famiglia de Ceccano furono importanti nella storia della Chiesa: tra tutti Teobaldo, tra le cui braccia, in Fossanova, morì il grande Tommaso d'Aquino, parente dei conti ceccanesi in quanto la sua nipote, Francesca, sposò il conte Annibaldo de Ceccano.
È opportuno ricordare la figura del Conte Giovanni che, nominato cavaliere dall'imperatore Enrico, giurò fedeltà a papa Innocenzo III nel 1200.
Tra le imprese di questo conte, fondatore della chiesa di Santa Maria a Fiume consacrata da suo zio cardinale Giordano, nonché ispiratore della celebre Cronaca di Fossanova, scritta dal suo "notaio" Benedetto, c'è la lotta contro Ruggero dell'Aquila, conte di Fondi, il quale, il 23 maggio del 1216, invase la Contea ceccanese.
In seguito e raggiunto nei pressi di Castro-Vallecorsa dalle truppe ceccanesi, Dell'Aquila fu sconfitto e dovette rinunciare ai suoi propositi di espansione.
Il 18 settembre dello stesso anno il Conte Giovanni guidò l'assalto alla fortezza di Morolo.
L'azione fu decisa per i contrasti esistenti con la famiglia Colonna che aveva appoggiato il Conte Ruggiero.
Morolo fu conquistata e bruciata, i membri della famiglia Colonna fatti prigionieri e ben 424 morolensi furono giustiziati.
Una situazione così cruenta si ebbe soltanto nel 1324 quando il Conte Francesco De Ceccano, in piena cattività avignonese, conquistò Alatri occupandola per ben 35 anni e creando, di fatto, uno stato di guerra contro la Chiesa.
L'ultimo dei De Ceccano può essere considerato il cavaliere dell'Ordine di Malta, Stefano, negli archivi vaticani ricordato come frater S. Ioannis de Hierusalem individuato recentemente come Gran Priore di Roma nei primi anni del XV secolo.
Ceccano | Storia Moderna e Contemporanea
Passata per eredità femminile durante il XV secolo alla famiglia Caetani, nel 1501 da Alessandro VI fu concessa a Rodrigo Borgia dal quale a seguito della decadenza della sua famiglia nel 1504 passò, insieme alla contea di Fondi a Prospero Colonna che la trasmise alla sua famiglia.
Risale ai primi anni del XVII secolo il primo Statuto Comunale concesso da Marcantonio Colonna, discendente dell'eroe di Lepanto, Conte di Ceccano.
Nell'ottocento il marchese Filippo Berardi acquistò i beni dei Colonna e divenne in poco tempo il vero "padrone" del paese.
Nominato senatore del Regno, fu l'artefice del passaggio della ferrovia nonché promotore di stanziamenti di tipo industriale nel territorio.
Nel XIX secolo Ceccano conferma i suoi stretti legami con la Chiesa grazie al cardinale Giuseppe Berardi, fratello del marchese, e al cardinale Tommaso Pasquale Gizzi, altro grande ceccanese, segretario di Stato di papa Pio IX, protagonista della diplomazia vaticana negli anni del Risorgimento.
Durante il periodo fascista furono realizzate importanti opere pubbliche come l'acquedotto e il campo sportivo e vennero installate alcune fabbriche che daranno impulso all'economia del paese, come la Bombrini Parodi Delfino.
Nel corso della seconda guerra mondiale Ceccano fu pesantemente bombardata dagli angloamericani.
Dal 3 novembre 1943 al 31 maggio 1944 il paese subì 38 incursioni aeree che ebbero come obiettivo, tra l'altro, la Chiesa di Santa Maria a Fiume, monumento nazionale, e la chiesa di San Pietro, entrambe rase al suolo.
Anche la medievale Chiesa di San Nicola subì danneggiamenti.
I bombardamenti risultarono particolarmente feroci visto che ebbero come obiettivi anche la popolazione inerme.
Ci furono casi di donne e bambini colpiti con chirurgica precisione.