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Ala Brasini + Museo Centrale del Risorgimento - Complesso del Vittoriano
Ala Brasini + Museo Centrale del Risorgimento - Complesso del Vittoriano
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Indirizzo:
Roma, Roma Città
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Descrizione:

L'Ala Brasini del Complesso del Vittoriano, a cui si accede dal lato dei Fori Imperiali, vede oggi accanto all'Istituto e al Museo del Risorgimento, saloni espositivi adibiti ad ospitare mostre temporanee dedicate a grandi maestri dell'arte e a tematiche di interesse storico, sociologico e culturale.

La varietà della programmazione, la qualità e il numero di eventi proposti contribuiscono a fare del Vittoriano una delle realtà espositive più vivaci della città di Roma.

Il Complesso del Vittoriano è uno dei monumenti-simbolo di Roma e dell’Italia, luogo iconico di grande centralità e istituzionalità, meta di milioni di visitatori all’anno.

Ala Brasini + Museo Centrale del Risorgimento - Complesso del Vittoriano
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Ala Brasini - Complesso del Vittoriano

Il Complesso Monumentale del Vittoriano (o anche solo “Il Vittoriano”), voluto per celebrare e ricordare Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d’Italia, è uno dei monumenti-simbolo di Roma e dell’Italia, luogo iconico di grande centralità ed istituzionalità, meta di milioni di visitatori all’anno.

Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II o (Mole del) Vittoriano, chiamato per sineddoche Altare della Patria, è sul versante settentrionale del colle del Campidoglio, opera dell'architetto Giuseppe Sacconi.

È situato al centro della Roma antica e collegato a quella moderna grazie a strade che si dipartono a raggiera da piazza Venezia.

La sua costruzione iniziò nel 1885 e i lavori si conclusero nel 1935: tuttavia, già nel 1911, il monumento fu inaugurato ufficialmente ed aperto al pubblico, in occasione delle celebrazioni del 50º anniversario dell'Unità d'Italia.

Da un punto di vista architettonico è stato pensato come un moderno foro, un'agorà su tre livelli collegati da scalinate e sovrastati da un portico caratterizzato da un colonnato.

Ha un grande valore rappresentativo, essendo architettonicamente e artisticamente incentrato sul Risorgimento, il complesso processo di unità nazionale e liberazione dalla dominazione straniera portato a compimento sotto il regno di Vittorio Emanuele II di Savoia, cui il monumento è dedicato: per tale motivo il Vittoriano è considerato uno dei simboli patri italiani.

Il Vittoriano racchiude l'Altare della Patria, dapprima un'ara della dea Roma e poi, dal 1921, anche sacello del Milite Ignoto.

Poiché questo elemento è percepito come il centro emblematico dell'edificio, l'intero monumento è spesso chiamato Altare della Patria.

Fin dalla sua inaugurazione fu teatro di importanti momenti celebrativi.

Ciò ha accentuato il suo ruolo di simbolo dell'identità nazionale.

Le celebrazioni più importanti che hanno luogo al Vittoriano si svolgono annualmente in occasione dell'Anniversario della liberazione d'Italia (25 aprile), della Festa della Repubblica Italiana (2 giugno) e della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate (4 novembre), durante le quali il Presidente della Repubblica Italiana e le massime cariche dello Stato rendono omaggio al sacello del Milite Ignoto deponendovi una corona d'alloro in memoria dei caduti e dei dispersi italiani nelle guerre.

Il monumento ha un'ampia valenza simbolica rappresentando – grazie al richiamo della figura di Vittorio Emanuele II e alla realizzazione dell'Altare della Patria – un tempio laico dedicato metaforicamente all'Italia libera e unita e celebrante – in virtù della tumulazione del Milite – il sacrificio per la patria e per gli ideali connessi.

Il Complesso del Vittoriano fu inaugurato davanti a un'immensa folla il 4 giugno 1911, in occasione degli eventi collegati all'esposizione nazionale durante le celebrazioni del 50º anniversario dell'Unità d'Italia, da re Vittorio Emanuele III.

Alla cerimonia parteciparono anche la regina Elena, la regina madre Margherita di Savoia e la restante parte della famiglia reale, compresa Maria Pia di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II e regina madre del Portogallo, da poco deposta dalla rivoluzione che aveva instaurato la repubblica nel 1910.

Erano anche presenti il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, i seimila sindaci d'Italia, i veterani delle guerre risorgimentali e tremila studenti delle scuole romane.

Tra i veterani delle guerre (sia quelli inquadrati nel Regio Esercito che i garibaldini) ci furono alcune personalità rilevanti, come l'ultimo sopravvissuto della Costituente che proclamò la Repubblica romana del 1849.

Presenziarono anche i tre garibaldini che fecero sfilare una bandiera tricolore durante la campagna del Trentino, operazione militare della terza guerra d'indipendenza italiana guidata nel 1866 da Giuseppe Garibaldi, e la battaglia di Digione – combattuta tra il 1870 e il 1871 durante la guerra franco-prussiana.

Questo secondo vessillo accompagnò i volontari italiani che decisero di combattere in supporto dell'alleato prussiano e, a causa di colpi di mitragliatrice, rimase assai danneggiato: era rimasta integra solo la banda verde, quella vicina all'asta, al contrario di quella bianca interamente sfilacciata.

Il clima vissuto durante la cerimonia di inaugurazione del Vittoriano fu connotato da un intenso spirito unitario e nazionale.

Nonostante questa atmosfera conciliante ci furono delle voci fuori dal coro.

Alla solenne manifestazione erano infatti contrari i socialisti (in quel momento guidati dall'ala massimalista, che era quella più intransigente e radicale) per via della loro ideologia internazionalistica, e i repubblicani, che erano critici verso questa cerimonia visti gli indiscutibili connotati monarchici del monumento

Ala Brasini + Museo Centrale del Risorgimento - Complesso del Vittoriano
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Museo Centrale del Risorgimento - Piazza Venezia - Via dei fori imperiali - Roma
Museo Centrale del Risorgimento - Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - Piazza Venezia - Via dei fori imperiali - Roma

La riscoperta del Complesso del Vittoriano

Fu il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, all'inizio del XXI secolo, a iniziare un'opera di riscoperta e di valorizzazione dei simboli patri italiani, Vittoriano compreso.

Grazie all'iniziativa di Ciampi esso ha riacquisito l'importanza simbolica che aveva un tempo.

L'operato di Ciampi è stato ripreso e continuato anche dal suo successore, Giorgio Napolitano, con particolare risalto durante le celebrazioni del 150º anniversario dell'Unità d'Italia.

Nello specifico, il monumento fu reso nuovamente accessibile al pubblico su pressioni di Carlo Azeglio Ciampi il 24 settembre 2000, dopo un accurato restauro e in occasione della cerimonia di apertura dell'anno scolastico 2000-2001, la cui parte più importante avvenne proprio al Vittoriano alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana.

Nel 2003 il presidente Ciampi si espresse così, parlando alle scuole: ...questo monumento sta vivendo una seconda giovinezza.

Lo riscopriamo simbolo dell'eredità di valori che le generazioni del Risorgimento ci hanno affidato.

Le fondamenta di questi valori sono qui incise nel marmo: l'unità della Patria, la libertà dei cittadini.

25 aprile 2020: durante il lockdown nazionale dovuto alla pandemia di Covid-19, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende omaggio al Milite Ignoto in occasione del 75º anniversario della liberazione.

Dal 4 novembre 2000 le cerimonie simbolicamente più importanti (Anniversario della liberazione d'Italia il 25 aprile, Festa della Repubblica Italiana il 2 giugno, Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate il 4 novembre) avvengono stabilmente presso il monumento.

Il Vittoriano è anche diventato importante sede museale di collezioni inerenti all'identità nazionale italiana: gli spazi espositivi presenti (il Museo centrale del Risorgimento e il Sacrario delle Bandiere) sono stati rilanciati con un'opera di potenziamento e aggiornamento che li ha resi sempre più frequentati.

Questa rinascita del Vittoriano è andata di pari passo con la costante e crescente opera di valorizzazione degli altri simboli patri italiani.

Attualmente il Vittoriano rimane proprietà del Ministero dei beni culturali che, dal 1º febbraio 2005, lo ha gestito tramite la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, poi Direzione regionale Musei Lazio.

Nel 2020 il monumento è stato unito al vicino Museo nazionale di Palazzo Venezia entro un'unica amministrazione, creando un nuovo ente dotato di autonomia speciale.

Alla riscoperta del valore simbolico del Vittoriano si accompagna oggi anche un più sereno giudizio del suo valore artistico che, come per ogni monumento, deve essere contestualizzato nella sua epoca di costruzione: il monumento è oggi visto dalla più aggiornata critica d'arte come un ottimo esempio dell'arte italiana di fine Ottocento e un importante passo nella ricerca dello "stile nazionale" che doveva caratterizzare il Regno d'Italia da poco costituito.

Il Vittoriano riveste questo ruolo sia di per sé stesso, sia per le numerosissime opere d'arte che accoglie, tra Neoclassicismo, Eclettismo e Liberty

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