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Capodimonte (VT)
Isola Bisentina - Lago di Bolsena - Capodimonte (VT)
Isola Bisentina - Lago di Bolsena - Capodimonte (VT)
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Indirizzo:
Piazza della Rocca, 1, 01010 Capodimonte VT Capodimonte (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Capodimonte è un piccolo e romantico borgo affacciato sul Lago di Bolsena, il più grande tra i laghi vulcanici d‘Europa.

Capodimonte è la gemma del Lago di Bolsena, un antico borgo dall'atmosfera fiabesca, arroccato sul promontorio che si erge sulla piccola penisola della riva sud occidentale del lago, molto frequentata da praticanti di vela, canoa e windsurf.

Il turismo, che per Capodimonte rappresenta il settore trainante dell’economia, è in costante sviluppo, favorito dall’amenità ambientale e dalle numerose attrattive storiche.

Una lunga spiaggia di sabbia vulcanica, dai fondali sicuri e dolcemente degradanti, con un arenile la cui pulizia è garantita giornalmente da una macchina pulitrice, affiancata da giardinetti all'italiana costituisce uno dei punti più caratteristici del borgo.

Dal porto di Capodimonte (come anche da Bolsena) partono le imbarcazioni per visitare l'isola Bisentina, la più grande delle due isole del Lago di Bolsena, ritenuta “sacra” dagli Etruschi e nei secoli sede di miti e leggende come quella di Agarthi.

Da vedere a Capodimonte (attualmente in restauro) Il Museo Storico e Religioso in via della Rocca, la cascina con le scuderie di Palazzo Farnese, la Chiesa di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di San Carlo, il Presepe subacqueo adiacente ai giardinetti di via della Rocca, le necropoli etrusche di Bisenzio e il Museo della Navigazione.

Presso il centro culturale “Vittorio Fanelli” si trova la piroga monoxile risalente al Paleolitico, ritrovata a metà degli anni ottanta.

Impossibile non notare la Rocca del '500 a pianta ottagonale voluta dai Farnese che domina il paese, spiccando sui tetti della piccola città, luogo ambito da numerosi Pontefici, sovrani, artisti e politici che vi soggiornarono, decantandone la magnificenza.

Se vi trovate da queste parti dovreste visitare anche i bellissimi borghi di Grotte di Castro, Bolsena, Marta, Gradoli e Capodimonte e magari anche Sant'Angelo di Roccalvecce - Il paese delle Fiabe.

La provincia di Viterbo non smette di stupire , come già sapete se magari avete visitato il Parco dei Mostri di Bomarzo, l'antico borgo di Chia e Soriano nel Cimino, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, i giardini di Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola...

Qui vicino ad esempio troviamo il grazioso borgo di Graffignano, ma anche Civitella d'Agliano che nasconde un museo a cielo aperto: "La Serpara" di "Paul Wiedmer", l'artista svizzero che nel 1997 ha acquistato una vallata per realizzare un affascinante giardino, atelier con più di 40 installazioni artistiche e sculture che si fondono letteralmente nella natura - visitabile solo alcuni giorni dell'anno.

Capodimonte (VT)
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Capodimonte e i Farnese

I Farnese, che nella loro magnificenza lasciarono tracce indelebili ovunque nel territorio del Ducato, nel Cinquecento fecero edificare, per opera di Antonio da Sangallo il Giovane, l’imponente mole ottagonale, chiamata Rocca, su una precedente costruzione dei Signori di Bisenzio.

Il palazzo divenne loro sede preferita, nonché luogo ambito, numerosi Pontefici, sovrani, artisti e politici, sia italiani che stranieri, vi soggiornarono decantandone la magnificenza.

Sorsero poi altri monumenti: in posizione panoramica, quasi a ridosso delle Rocca, la Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta, dove si venera l’immagine della “Madonna delle Grazie”, attribuita al valente pittore napoletano Sebastiano Conca e nella graziosa piccola piazza alla sua destra, il Palazzo Borghese, attualmente sede comunale e il palazzo Puniatowski del Valadier, tutto ciò a rappresentanza dell’antico borgo di chiaro impianto medioevale.

A Capodimonte ancora si narra la triste storia di Giulia Farnese, vissuta ai  tempi del pontificato di Alessandro VI, il temuto papa Borgia.

Giulia, amante di Rodrigo Borgia e perdutamente innamorata di quel cardinale che doveva salire al soglio pontificio, fu costretta a sposarne il nipote per mettere a tacere le chiacchiere.

Intanto a Roma Alessandro VI aveva altre amanti certe, una in particolare che visse nei pressi di quella che oggi chiamiamo salita dei Borgia in via Cavour a Monti: Giovanna Cattanei, spregiudicata amante di Rodrigo Borgia, poi papa Alessandro VI Borgia, dal quale ebbe quattro figli illegittimi: Giovanni, Cesare, Goffredo e, la famosa, Lucrezia Borgia.

Giulia Farnese, seppur sposata, non smise mai di disperarsi e quando il papa morì si ritirò a Capodimonte.

Una leggenda narra che ancora oggi si aggiri senza pace per il borgo e sulle acque del Lago di Bolsena, disperata per aver perso l’uomo che amava.

Capodimonte (VT)
Capodimonte (VT)

Capodimonte e "La Bella e la Bestia"

Avete presente la storia de "La Bella e la Bestia" resa famosa dalla Disney?

Secondo alcune fonti la “bestia” de "La Bella e la Bestia" altri non sarebbe che Petrus Gonsalvus (1537-1618) , un nobile spagnolo affetto da ipertricosi, appartenente alla corte di Enrico II di Francia.

Per questo motivo era conosciuto anche come "Salvaje Gentilhombre de Tenerife" e "Hombre Lobo Canario".

Nacque nel 1537 a Tenerife, dopo la conquista dell'isola da parte di Alonso Fernández de Lugo.

A dieci anni fu portato in Francia, alla corte di Enrico II, dove rimase per 44 anni.

Apprese le discipline umanistiche e la lingua latina.

Gli fu concesso di utilizzare l'appellativo onorifico "Don", essendo discendente di un re Guanci.

Nel 1573 sposò la bellissima Catherine, ritenuta damigella d'onore della regina Caterina de' Medici, dalla quale ebbe sei figli, quattro dei quali affetti da ipertricosi, tra cui Antonietta Gonsalvus.

Tra il 1580 e il 1590 Petrus Gonsalvus si recò con la famiglia in Italia, dove soggiornò inizialmente alla corte di Margherita di Parma, per poi stabilirsi con tutta la famiglia a Capodimonte, nella Rocca Farnese, sul lago di Bolsena in provincia di Viterbo, dove morì nel 1618.

È considerato uno dei personaggi più noti dell'Europa del suo tempo.

Particolari della sua vita si trovano tra l'altro nell'Archivio Vaticano e in archivi di Roma e Napoli.

Si ritiene che Petrus Gonsalvus e la sua famiglia siano i più antichi casi di ipertricosi descritti in Europa.

Petrus Gonsalvus e Catherine - Capodimonte - Lago di Bolsena
Petrus Gonsalvus e Catherine - Capodimonte - Lago di Bolsena

Capodimonte - Lago di Bolsena - Isola Bisentina

Situata nell’area centro-occidentale del lago di Bolsena ed appartenente al territorio comunale di Capodimonte, in provincia di Viterbo, l’Isola Bisentina conserva ancora oggi quell’alone di affascinante mistero che oscilla tra storia antica, mito ed esoterismo.

Avvolta da una splendida cornice naturale composta di folti boschi di leccio e piante secolari, l’isola, seppur di dimensioni modeste (circa 17 ettari), contiene al suo interno numerosi monumenti, tra i quali s’impone la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, la cui cupola fu realizzata dal Vignola.

Deve il suo nome all'antica città etrusco-romana di Bisenzio che era situata davanti all'isola nella costa sud-occidentale del lago e conserva importanti testimonianze storiche e artistiche.

Fu visitata da molti Papi durante le loro pause estive e fu proprietà della famiglia Farnese.

Il misterioso Fanum Voltmunae, luogo sacro dove i capi delle più importanti città etrusche si riunivano ogni anno è stato a lungo ipotizzato sulle rive del lago di Bolsena o anche sull'isola Bisentina.

Ma se le controverse vicende storiche vissute dall’Isola Bisentina hanno contribuito alla costruzione di un quadro ricco di contaminazioni artistiche e culturali, la più profonda attrazione del luogo deriva da una leggenda su cui si fondano antiche credenze e suggestive allusioni.

Il racconto si riconduce all’esistenza del Regno di Agarthi, un mito sul quale nel 1875 si concentrarono gli studi della teosofa russo-statunitense Helena Balavatski.

Sede del mitico re del mondo, la favolosa Agarthi è legata alla teoria della Terra cava ed è un soggetto popolare nell'esoterismo.

Agarthi (in sanscrito “l’inaccessibile”) è un regno leggendario collocato al centro del pianeta e derivato dalla teoria della “terra cava”, dove risiederebbe una popolazione pacifica in contatto con entità aliene ed in grado di utilizzare l’energia mentale e psichica, il cosiddetto vrill.

Tra le numerose porte d’accesso a questo misterioso regno, l’unica presente nel territorio italiano sarebbe rappresentata proprio dall’Isola Bisentina, non a caso ritenuta “sacra” dagli Etruschi.

E’ così che questo luogo, apparentemente di piccole dimensioni, sembra nascondere alla vista degli osservatori l’estensione secolare del mistero che porta con sé.

Lago di Bolsena
Isola Bisentina - Lago di Bolsena

Capodimonte | Tradizioni e folclore

  • Piatto tipico di Capodimonte è il coregone, un pesce di lago. Lo si può gustare, cucinato in mille modi, nei diversi ristoranti che si trovano sul lungolago sorseggiando il vino tipico della zona, la Cannaiola. Per una vera e propria abbuffata di coregone c’è poi la sagra dedicata proprio a questo pesce. Si tiene all’inizio di agosto e gli stand gastronomici lungo le vie della cittadina sono un invito troppo goloso per rinunciare a un assaggio.
  • Il patrono di Capodimonte è San Sebastiano, festeggiato il 20 gennaio; poiché il Santo è venerato come patrono dei vigili urbani, nella giornata del 20 gennaio si ritrova nel paese un nutrito gruppo di poliziotti municipali.
  • Il compatrono è San Filippo Neri, festeggiato il 26 maggio.
  • Il protettore del paese è San Rocco, la cui festa ricade il 16 agosto e rappresenta il culmine dell'estate capodimontiana, festeggiato con fuochi d'artificio sul lago nella tarda sera della vigilia, serate da ballo all’aperto, spettacoli d’arte varia, concerti di musica da camera e della Schola Cantorum di Capodimonte.
  • Festa di Sant'Antonio Abate 17 gennaio che secondo la tradizione prevede la benedizione degli animali e l'accensione del falò di Sant'Antonio, con annessa distribuzione di bruschette condite con olio locale.
  • Festa della Madonna delle Grazie, si festeggia la seconda domenica dopo Pasqua. L'icona della Madonna delle Grazie, un antico ritratto della scuola di Sebastiano Conca molto venerato dai Capodimontani, viene solennemente esposta, in una commovente celebrazione alla quale partecipano centinaia di fedeli, dal secondo sabato dopo Pasqua alle ore 15, per la seguente settimana nella chiesa collegiata di S. Maria Assunta per poi essere portata in processione lungo le vie del paese adornate da una colorata infiorata la terza domenica dopo Pasqua.
  • Processione del Corpus Domini con infiorata (la domenica successiva alla festività religiosa)

Capodimonte (VT)
Capodimonte (VT)

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Che cosa vedere a Capodimonte | Monumenti & luoghi d'interesse

Capodimonte | Architetture civili

La Rocca Farnese sorge nel cuore della Tuscia che, tra splendidi paesaggi inalterati, conserva le memorie più importanti degli Etruschi e le residenze e i giardini rinascimentali di Caprarola, Vasanello, Vignanello, Bomarzo, Villa Lante e Capodimonte sul Lago di Bolsena.

Con la sua mole cinquecentesca, costruita intorno alla torre medioevale, caratterizza l’intero centro storico.

È incompiuto da secoli, con un aspetto a metà tra una rocca e un palazzo.

Il recente restauro delle facciate completato dal nuovo proprietario ha fatto ritrovare le antiche forme e riaperto una loggia rinascimentale murata da secoli.

Il Palazzo, che sorge al centro di Ischia di Castro, è la più antica residenza dei Farnese ancora esistente.

La fortezza originaria fu costruita nel XIII secolo e fu trasformata in un palazzo nel XVI secolo, secondo un progetto attributo ad Antonio da Sangallo il Giovane.

Nel I527 Pierluigi Farnese firmava una lettera scritta per conto dell’Imperatore Carlo V, comunicando che stava scrivendo «dal mio Palazzo di Ischia».

Ischia era parte del Ducato di Castro, stato sovrano dei Farnese al confine tra la Toscana e lo Stato Pontificio.

Dalla fine del ducato, nel 1649, il palazzo è passato alla Camera Apostolica, quindi ai Capranica e in seguito ai Piermartini.

L’attuale proprietario è Stefano Aluffi Pentini.

[Fonte: https://www.retedimorestorichelazio.it]

Capodimonte | Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo (piazza della Rocca), chiesa parrocchiale
  • Chiesa di San Carlo
  • Chiesa di San Rocco
  • Chiesa della Madonna del Soccorso (cimitero)
  • Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo (Isola Bisentina)
  • Chiesa di Sant'Agapito (Monte Bisenzio)

Isola Bisentina - Lago di Bolsena - Capodimonte (VT)
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Capodimonte | La Storia

Nel 2011 lungo il tratto di costa lacustre compreso tra il promontorio di Capodimonte e del Pajeto, sono stati ritrovati una quarantina di reperti archeologici, resti ceramici e di animali, risalenti all'Età del Bronzo.

Lo studio di questi reperti, e la loro comporazione con reperti simili ritrovati in altre località sulle sponde del lago, hanno consentito agli studiosi di identificare la presenza di un abitato nell'epoca del Bronzo Tardo sul promontorio di Capodimonte.

Sempre all'età del Bronzo risale il centro abitato di Bisenzio.

Bisenzio, che sorgeva sull'omonimo promontorio a picco sul lago a pochi km a nord di Capodimonte, fu poi un importante centro etrusco e romano come testimoniano i numerosi resti archeologici rinvenuti e in buona parte conservati presso il Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma.

Bisenzio diventò quindi municipium romano con il nome di Visentum, Sede vescovile fu distrutta dai longobardi nel VII secolo.

Parte dei superstiti delle città di Bisenzio e di Cornassa trovarono quindi rifugio ad est sul promontorio e costituì il primo nucleo di Capodimonte, che divenne parrocchia nel 1102, e per la prima volta viene citato come Capo di Monte.

Un altro gruppo invece preferì ricostruire sulle macerie creando il Castello medioevale di Bisenzio.

Capodimonte fu a lungo dipendente dai Conti di Bisenzio, successivamente passò sotto l'orbita di Orvieto e infine fu assegnato nel 1385 alla famiglia Farnese  del Ducato di Castro nel 1385 e alla Chiesa dal 1649 fino all’avvento del Regno d’Italia nel 1870.

Farnese edificarono la Rocca che ancora oggi domina l'abitato.

Nel 1807 Papa Pio VII sancì la definitiva unione a Capodimonte del castello di Bisenzio e dell'Isola Bisentina.

La notevole espansione urbanistica di questa zona è stata favorita dallo spostamento della popolazione residenziale che gradatamente ha venduto le piccole abitazioni del borgo antico prevalentemente a romani che le usano come case secondarie.

La migrazione dei giovani verso le città di Roma e Viterbo, ove trovano più facilmente lavoro, porta ad un graduale invecchiamento della popolazione residente, attualmente di circa 1700 unità.

La parte nuova del paese si è sviluppata in piano, dirimpetto al lungolago, a pochi metri dalla passeggiata prospiciente la lunga spiaggia, costeggiata da ombrosi platani secolari.

Isola Bisentina - Lago di Bolsena - Capodimonte (VT)
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