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INFIORATA del corpus domini - Pro Loco Vignanello
Chiesa Collegiata di Santa Maria della Presentazione - Vignanello (VT)
Vignanello (VT)
Giardini all'italiana di Castello Ruspoli - Vignanello (VT)
Ponte d'ingresso a Castello Ruspoli - Vignanello (VT)
Casini Ruspoli - Palazzo con gli archi - Vignanello (VT)
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Indirizzo:
Vignanello (VT) Vignanello (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Vignanello, con il suo castello Ruspoli e gli splendidi giardini all'italiana, è uno dei borghi più belli del Lazio a meno di un'ora dal G.R.A. di Roma

Vignanello è un antico e caratteristico borgo alle falde dei Monti Cimini, immerso nel verde di antichi boschi di nocciole, uliveti e vigneti (prima ricchezza del paese) a pochi kilometri da Viterbo.

Vignanello, come è più di altri borghi medievali, con quei vicoli stretti e le casette in pietra sorte nei secoli attorno al suo simbolo: la Rocca dei Ruspoli, che con quelle torri merlate e l'atmosfera fiabesca e romantica rievoca tempi antichi e immaginari pazzeschi.

Il giardino all'italiana del Castello Ruspoli (voluto nel 1611 da Ottavia Orsini) è tra i più belli dell'epoca rinascimentale, con il suo labirinto di siepi, il giardinetto segreto e il giardino di verdure, fa venire alla mente mille storie, leggende e situazioni di un lungo passato in cui qui si viveva una serena e allegra vita di corte.

Dopo le nobili famiglie Aldobrandini, Orsini, Farnese, Sforza e Marescotti, ancora oggi dopo mezzo millennio, la struttura è di proprietà della famiglia Ruspoli, in parte come residenza privata, in parte aperta al pubblico e disponibile per eventi.

La chiesa della Collegiata di Santa Maria della Presentazione del 1710 è uno degli edifici di culto più belli del borgo.

Ancora i Casini Ruspoli, detti Palazzo degli Archi sono un'opera impressionante che da oltre tre secoli rende bene l'idea di come Vignanello fosse storicamente un paese bello da vivere e da visitare, magari in occasione dei tanti eventi folkloristici qui tutt'oggi organizzati dalla proloco.

La provincia di Viterbo non smette di stupire , come già sapete se magari avete visitato il Parco dei Mostri di Bomarzo, l'antico borgo di Chia, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, Soriano nel Cimino, i giardini di Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola...

Civitella d'Agliano nasconde un museo a cielo aperto: "La Serpara" di "Paul Wiedmer", l'artista svizzero che nel 1997 ha acquistato una vallata per realizzare un affascinante giardino, atelier con più di 40 installazioni artistiche e sculture che si fondono letteralmente nella natura - visitabile solo alcuni giorni dell'anno.

Vignanello (VT)
Vignanello (VT)

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Vignanello (VT) | Tradizioni, Eventi & Folklore

Se avete frequentato o avete visto in televisione eventi folkloristici e rievocazioni storiche, potreste aver già incontrato i noti Sbandieratori e Musici di Vignanello, un Gruppo Storico fondato nel dopoguerra, molto presente in feste medioevali e sfilate storiche, in Italia e all'Estero, al suono delle chiarine e rulli di tamburi eseguono i loro virtuosismi.
I Vini di Vignanello hanno una storia antica immemorabile. Nel 1911 la prima Cantina Sociale sorta nel 1903, vinse la medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Torino con la presentazione del Greco di Vignanello.
La Cooperativa Viticoltori dei Colli Cimini nel 1992 ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata per il Vignanello. Attualmente produce e commercializza vini DOC di qualità fra i quali si ricordano il Greco di Vignanello, il Vignanello Superiore, il Santa Bruna, il Rulliano, il Domnico.
Uno dei piatti tipici che dovreste assaggiare a Vignanello sono gli gnocchi col ferro al sugo, nome che indica la loro artigianalità perchè deriva dal ferro (una sorta di tubo d'acciaio) utilizzato per dare la forma a questa pasta tradizionale del luogo - fatta a mano - .
Da assaggiare anche l’acquacotta, un piatto tipico della tuscia realizzato con ingredienti poveri (pane del giorno prima, verdure locali e selvatiche, mentuccia e baccalà), e la pignattaccia, un delizioso e tipico stufato di carne e interiora.
  • Festa del Vino: ha luogo ogni anno a metà agosto, si svolse per la prima volta nel 1937, quando Vignanello era considerata una rinomata località di villeggiatura, come attestano gli articoli del giornalista Giovanni Mosca, che in proposito ne scrisse sul Popolo di Roma, è caratterizzata da Carri del Vino, caratteristici carri allegorici a tema vinicolo.
  • Commemorazione dei santi patroni San Biagio Vescovo e Martire e Santa Giacinta Marescotti.
  • Carnevale Vignanellese, negli ultimi anni unito a quello Valleranese
  • Fiera della Madonna (localmente detta dello Fiera dello Sbattolò, ma anche Fier'i ffreddo o Fier'a Madonna), si svolge intorno l'8 Dicembre.
  • Infiorata del Corpus Domini a Vignanello. Da oltre due secoli la strada centrale del paese viene lastricata da una splendida infiorata preparata dagli infioratori volontari della locale pro-loco.
  • Festa di San Biagio, patrono del paese
  • Festa dell'Olio e del Vino Novello, si svolge a novembre ed è molto caratteristica perché gli stretti vicoli del paese portano indietro nel tempo fino al Medioevo.
  • Tombola Vivente Vignanellese, si tratta di una tombola in cui i numeri sono rappresentati da persone vestite con sacchi in juta su cui vi è scritto il numero; si svolge tutti gli anni in Piazza della Repubblica attorno al 26 dicembre.
  • L'albero della Befana: per il giorno dell'epifania in ogni casa a Vignanello si può trovare un ramo di alloro addobbato con striscioline, caramelle, portugalli (mandarini, aranci, mandaranci) e palloncini, legati accuratamente con ago e filo, con sotto dei regali (spesso giochi per i più piccoli). Infatti, secondo la tradizione, durante la notte tra i 5 e il 6 di gennaio la befana porta nelle case l'Albero della befana, regali, dolciumi vari e agrumi.
  • Festa dell'Aquilone, della Primavera e dello Sport (Maggio) - A Vignanello c’è l’usanza di festeggiare la Primavera verso i primi di maggio, quando l’esplosione floreale è al massimo, con un evento open air in cui grandi e piccini si dilettano tra sport, enogastronomia e il volo di aquiloni.

INFIORATA del corpus domini - Pro Loco Vignanello
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Che cosa vedere a Vignanello (VT) | Monumenti e luoghi d'interesse

Vignanello (VT) | Architetture religiose

  • Chiesa Collegiata di Santa Maria della Presentazione (1710-1723), opera di Contini e Gazzale, consacrata da Benedetto XIII nel 1725.
    La facciata è caratterizzata da ordine tuscanico e ionico sovrapposti, l’interno ad aula unica è coperto a botte e nell’abside si trova una preziosa Gloria di angeli, in stucco dorato, che racchiude una Madonna con Bambino opera di Annibale Carracci.
    Conserva inoltre una tavola del 1495, che non è sempre possibile ammirare, opera di Giovan Francesco D’Avanzarano detto il Fantastico, raffigurante da un lato la Madonna Orante e dall’altro il Cristo seduto sulle nuvole.
  • La chiesa di San Giovanni Decollato, 1614, che nel 1893 fu dedicata anche all'Immacolata e contiene un quadro di scuola bolognese raffigurante la Vergine;
  • La chiesa dei Santissimi Angeli Custodi, edificata nel 1705 e posta alla sommità del Borgo del Molesino. Ospitava la confraternita dei Sacconi, istituita da Santa Giacinta Marescotti nel ‘600 e introdotta a Vignanello dal principe Alessandro Ruspoli nel 1816;
  • La chiesa di San Sebastiano, 1625, che custodisce una Vergine Maria con San Sebastiano e San Francesco attribuita al Pomarancio (ma non è assodato di quale dei tre artisti toscani noti con questo soprannome si tratti), donata alla comunità nel 1626 da Vicino Sforza.
  • La chiesa di San Francesco, 1618, originariamente dedicata a San Biagio, patrono del paese, e quindi dedicata a San Francesco nel 1726;
  • La chiesa della Madonna delle Grazie, antica chiesa che risale alla fine del XIII secolo, già descritta come pericolante agli inizi dell'800 e attualmente inglobata all'interno di un edificio.
  • La chiesa della Madonna del Pianto (particolare per la sua forma cilindrica), edificata col concorso popolare nel luogo in cui s'era verificato un miracolo, fu consacrata nel 1725;
  • La chiesa di San Lorenzo e il Convento delle Suore passioniste: un complesso edificato nella zona del Molesino nel 1915 grazie ai lasciti delle sorelle Clementina e Giacinta Gionfra;
  • La chiesa di Santa Maria Vergine di Sudano, che risale al XVI secolo (nell'area circostante è sorto il Cimitero a partire dall'Ottocento);
  • La chiesa della Madonna di Maregnano;
  • La chiesa di San Luca

Chiesa Collegiata di Santa Maria della Presentazione - Vignanello (VT)
Chiesa Collegiata di Santa Maria della Presentazione - Vignanello (VT)

Vignanello (VT) | Architetture civili

  • Il Palazzo Ruspoli del XVI secolo.
    Su una fortificazione di prima del mille si edificò nel sec. XIII un potente Castello (fu dei Farnese); nel Rinascimento divenne lussuosa residenza fortificata, con sale affrescate, poi dotato di un meraviglioso giardino all'italiana.
  • la Porta del Molesino costruita nel 1692 dall'Architetto Mattia De Rossi (allievo del Bernini), detta erroneamente anche "Porta del Vignola"
  • l'Edificio Comunale del 1856;
  • il Vecchio Palazzo Pretorio del 1618;
  • la Colonna Citatoria di Piazza Gramsci (già Piazza Colonna), dell'architetto Giovan Battista Gazzale, eretta nel 1730 e ora nel Parco Ruspoli;
  • i Casini Ruspoli edificati a partire dal 1722 per volere dei Ruspoli, su progetto degli stessi Contini e Gazzale autori di S. Maria della Presentazione, sono chiamati anche “Palazzo con gli archi” perchè ben cinque sono le arcate dell’ampio porticato che li adorna, sulla sommità della facciata ci sono gli stemmi dei committenti.
  • la Fontana barocca fatta costruire nel 1673 da Francesco Marescotti per fornire acqua al paese.
    Essa è in peperino, con un frontone costituito da due volute che ornano lo stemma dei Marescotti.
    L’acqua esce dalla bocca di un mascherone e ricade in una grande vasca.
  • il Monumento ai Caduti del XX secolo

Giardini all'italiana di Castello Ruspoli - Vignanello (VT)
Giardini all'italiana di Castello Ruspoli - Vignanello (VT)

Vignanello (VT) | Architetture militari

  • Castello Ruspoli (1531-1538) Fu edificato nel 1280, al tempo di Nicolò III, e sorgerebbe su una precedente struttura Benedettina del IX-XI sec.
    La sua ristrutturazione nella forma attuale nel 1536, forse su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, è dovuta alla volontà del conte Sforza-Marescotti e alla suocera Beatrice.
    Di forma quadrangolare, presenta 4 bastioni, merlature ghibelline ed è circondato da un fossato; pur essendo austero ed imponente ha una certa eleganza tipica delle dimore rinascimentali.
    Esso è dotato di un Giardino all’Italiana, voluto nel 1611 da Ottavia Orsini, che è considerato un modello di pregio, perchè è giunto sino a nostri giorni pressoché integro; diviso in 12 parterre rettangolari composti di siepi miste (mirto, lauro-ceraso, bosso, viburno), al centro ha una peschiera in peperino a 4 arcate, circondata da una balaustra, forse opera del Vignola.
    Agli angoli dei parterre ci sono spettacolari piante di limoni contenute in vasi di terracotta.

Ponte d'ingresso a Castello Ruspoli - Vignanello (VT)
Ponte d'ingresso a Castello Ruspoli - Vignanello (VT)

Vignanello (VT) | Aree archeologiche

Le aree archeologiche del Molesino, della Valle della Cupa, di Cenciano e di San Rocco, non sono visitabili in quanto mancano di un apparato organizzativo e manutentivo.

Diversamente, l'Associazione 'I Connutti' costituitasi nel 2004, nasce il progetto Vignanello Sotterranea ad opera di volontari vignanellesi, ha reso parzialmente percorribili una serie di cunicoli di epoca falisco-etrusca che attraversano il sottosuolo del paese, congiungendo il Castello Ruspoli alla Chiesa Collegiata e diramandosi poi per qualche chilometro verso le campagne e verso il paese confinante (Vallerano).

Vignanello (VT) | La Storia

I resti più antichi si hanno in un insediamento umano risalente al Paleolitico Superiore e al Mesolitico (90.000 – 30.000 anni fa) situati in località Cenciano diruto, ove l'Homo Sapiens Sapiens trovò facilmente riparo presso le grotte tufacee di formazione naturale presenti in tutto il paese (tra le più conosciute dai paesani la "grotta d' a croce" e la cosiddetta "a grotta")

Grazie alla sensibilizzazione ed agli investimenti del principe Alessandro Ruspoli, VII principe di Cerveteri, nel primo ventennio del XX secolo, furono effettuati degli scavi archeologici ad opera dalla Soprintendenza alle Antichità, che portarono ad identificare, nel territorio dell'attuale Vignanello, un apprezzabile centro falisco (VIII – VII secolo a.C.).

Sul pianoro del Molesino sussisteva un operoso complesso urbano con annessa necropoli presso l'adiacente Valle del Fosso della Cupa, ove furono rinvenute 16 tombe ipogee a camera con pianta quadrata, nonché alcuni reperti di valore, attualmente custoditi presso il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma.

A maggior riprova della vasta frequentazione della zona in epoca preromana, anche le campagne circostanti pullulano di tombe con caratteristiche similari.

Non si hanno prove certe e chiare circa lo sviluppo che ebbe il centro abitato con l'avvento dell'epoca romana, tuttavia la leggenda narrata dai versi di tal Giuseppe Manini, giunto a Vignanello alla fine del 1800, suggerisce che nel 410 d.C., a seguito della funesta discesa lungo la penisola italica di Alarico I al comando dei Visigoti, le genti in fuga dal sacco di Roma si rifugiarono nel territorio aspro e impervio dei Colli Cimini, addentrandosi nei folti boschi.

Di lì sembrerebbe essersi concentrato un vicus tra i fossi Zangola e della Cupa, ove la comunità trovò sostentamento nella presenza di selvaggina e di numerose fonti d'acqua.

È a quest'epoca che potrebbe risalire l'origine del nome Vignanello.

Difatti, secondo la medesima leggenda, il maggior esponente del vicus potrebbe essere stato un tale di nome Giuliano, di lì il primo appellativo di Giulianello, il quale subì diverse evoluzioni fino a divenire Uignanello ed infine Vignanello (toponimo forse ispirato anche dalle vigne coltivate all'intorno).

La prima menzione ufficiale del villaggio si ebbe nel 604 d.C. , ‘olivetum in feudo Julianelli’, quale dono del pontefice Gregorio Magno a favore della Basilica Vaticana, successivamente il podere passò al Sacro Romano Impero, e poi nuovamente ai pontefici che ne fecero un possedimento benedettino sino al 1081-1082.

In questo periodo il villaggio si era già trasformato in un castrum, ovvero in un nucleo cittadino fortificato da una cinta muraria, della quale sopravvivono solo esigue testimonianze.

Nel 1169 Federico Barbarossa strappò Vignanello alla Chiesa includendola nei possedimenti imperiali viterbesi, iniziò così una tortuosa contesa che vide protagoniste le famiglie Aldobrandini, Orsini e dei Prefetti di Vico.

Il castrum di Vignanello tornò alla Chiesa nel 1435 per essere ceduto all'Ospedale Santo Spirito nel 1456 e poi ancora nel 1534 a Beatrice Farnese, alla quale successe il genero Sforza Marescotti, che diede l'attuale struttura al castello, avvalendosi dell'opera del Sangallo.

Grazie al dominio dei principi Ruspoli-Marescotti, da cui ebbe i natali Santa Giacinta, seguì un periodo molto lungo di relativa tranquillità e prosperità che portarono un certo benessere al piccolo centro, nel frattempo numerose furono le opere urbane eseguite: il Palazzo Pretorile, la Casa del Governatore e la Collegiata.

Nel 1816 Pio VII pretese l'abbandono del governo da parte dei principi, sicché Vignanello fu definitivamente annesso allo Stato Pontificio fino alla sua caduta, avvenuta nel 1870 con la proclamazione del Regno d'Italia.

 

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