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Soriano nel Cimino (VT)
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Soriano nel Cimino (VT) Soriano nel Cimino (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Il borgo di Soriano nel Cimino è un perla del viterbese a meno di un'ora dal Grande Raccordo Anulare di Roma

Soriano nel Cimino è un paese fiabesco immerso in una natura rigogliosa alle falde del Monte Cimino (Viterbo), dove una vetusta faggeta, con alberi alti 50 metri (tra i più alti d'Europa) e tutelata dall'Unesco, offre un’incantevole habitat naturale per trekking e passeggiate a cavallo.

Anche grazie alla vicinanza con Roma, da cui dista circa 80 km, ogni anno migliaia di turisti visitano la bellissima Soriano nel Cimino, specialmente in occasione degli eventi tradizionali come la Sagra delle Castagne (le prime due settimane di Ottobre) con la rievocazione storica del paese medievale.

Soriano nel Cimino è un piccolo e raccolto borgo nato ai piedi del castello Orsini.

Vi consigliamo una visita del paese con una breve e piacevole passeggiata lungo i vicoli in saliscendi che si intrecciano alle spalle della centrale piazza Vittorio Emanuele.

Tappa principale a Soriano nel Cimino è la fortezza, eretta nel 1278-79 a forma di parallelepipedo, comprendente un corpo principale e una torre rettangolare, più antica.

Avendo ospitato un penitenziario fino a tempi recenti, la struttura gode di un buono stato di conservazione nelle parti esterne ma non altrettanto in quelle interne, che comprendono tra l'altro una sala d'armi e, nell'ex cappella del carcere, un altare in peperino proveniente dalla diruta chiesa della Trinità del Cimino.

Scendendo nel borgo si percorrono i vicoli fino alla piazzetta dove sono alcune botteghe artigiane e una fontana quattrocentesca, detta di Dentro.

Di fronte c'è la chiesa di S.Eutizio, l'antico duomo del paese.

Più avanti, oltre un arco, sulla piazza centrale si affaccia quello attuale e cioè la collegiata di S.Nicola di Bari, protettore di Soriano nel Cimino, costruita nel Settecento nella zona di maggior espansione urbana del paese con i soldi del Comune (100.000 scudi) e la manodopera prestata gratuitamente dalla popolazione.

A pianta di croce greca, conserva diverse opere d'arte tra cui un'antica statua in marmo di S.Antonio Abate, il fonte battesimale, quadri.

Percorrendo infine la via Garibaldi fino alla chiesa della SS. Trinità (anch'essa del '700, con una cinquecentesca Madonna col Bambino all'interno), alle sue spalle si giunge a Palazzo Albani Chigi, il più pregevole di Soriano, dall'elegante prospetto settecentesco.

Lo affianca sulla sinistra la singolare e coeva Fonte Papacqua (regina delle acque), alimentata in proprio da una sorgente e contornata da gruppi di animali, satiri, personaggi biblici e mascheroni tutti scolpiti nella roccia della rupe su cui sorge l'edificio.

In posizione più periferica si trova infine la chiesina di S.Giorgio, ad una curva della strada che dopo la Porta Romana porta alla faggeta del monte Cimino.

Presumibilmente risalente all'XI secolo e realizzata anch'essa con la roccia locale, il peperino, ha una bella e semplice facciata e una piccola torre quadrata sul fianco sinistro.

La provincia di Viterbo non smette di stupire , come già sapete se magari avete visitato il Parco dei Mostri di Bomarzo, l'antico borgo di Chia, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, l'area archeologica con i resti dell'antica città di Ferento, Castello Ruspoli a Vignanello, i giardini di Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola...

Civitella d'Agliano nasconde un museo a cielo aperto: "La Serpara" di "Paul Wiedmer", l'artista svizzero che nel 1997 ha acquistato una vallata per realizzare un affascinante giardino, atelier con più di 40 installazioni artistiche e sculture che si fondono letteralmente nella natura - visitabile solo alcuni giorni dell'anno.

Soriano nel Cimino (VT)
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Soriano nel Cimino (VT) | Tradizioni , Eventi & Folklore

La Sagra delle Castagne di Soriano nel Cimino

Ogni anno, nelle prime due settimane di ottobre, Soriano nel Cimino festeggia la Sagra delle Castagne, una manifestazione storico-rievocativa.

È un evento che ha radici lontane nel tempo, che riconducono al secolo XV, relativamente ad una festa istituita dal consiglio della Comunità verso la fine del Quattrocento.

La moderna festa vede la luce nel 1967 ed è caratterizzata da diversi eventi che riguardano tutto il paese.

Suddiviso in 4 rioni (o contrade): PapacquaRoccaSan Giorgio e Trinità, Soriano si veste di medioevale lungo tutte le vie del paese, che riportano diversi stemmi e addobbi vari con le effigi dei 4 rioni.

L'evento principale della sagra è il Palio delle contrade, disputato attualmente presso il Campo Giannotti, che vede sfidarsi un arciere ed un cavaliere per ognuno dei 4 rioni.

Il rione vincitore del palio, riceve la giusta premiazione presso la piazza principale del paese: Piazza Vittorio Emanuele II, al termine della manifestazione.

Durante lo svolgimento della sagra, ogni rione mette in mostra propri spettacoli, contraddistinti da una particolare esibizione; ogni rione ha un proprio gruppo di musici, costituito da tamburini e suonatori di chiarine.

Oltre a questi il rione Trinità presenta il Gruppo Sbandieratori, che dà luogo ad evoluzioni nell'arte della bandiera; il rione Rocca presenta il Gruppo storico Spadaccini, che si esibisce nell'arte della spada; il rione San Giorgio rievoca il salvataggio della vergine dal drago da parte di San Giorgio e il rione Papacqua mette in scena l'inquisizione della strega.

Il momento culminante della sagra è costituito dalla domenica del secondo weekend, dove ogni rione ha a disposizione per circa 30 minuti piazza Vittorio Emanuele II per mettere in mostra il proprio corteo storico, con vestiti e mezzi dell'epoca medievale, oltre all'esibizione dei musici.

Durante il periodo della sagra ogni rione apre una propria taverna, dove è possibile degustare i tipici prodotti sorianesi fatti per l'occasione dalla gente del paese, tra cui gli gnocchi chi fferro, dolci tipici (tozzetti) e specialità di carne alla brace.

Un altro evento che caratterizza la manifestazione è l'assegnazione della Vojola d'oro (caldarrosta d'oro, in dialetto): premio che da molti anni viene assegnato a chi, in Italia e nel mondo, si è contraddistinto per meriti e capacità in vari campi (arte, scienze, cultura, letteratura, economia, politica, sport, ecc.) e che ha un legame con Soriano nel Cimino ed ha favorito, con la sua attività, la promozione del paese.

I premi vengono assegnati anche alla memoria.

In queste ultime edizioni invece si afferma il Convivium Secretum: una vera e propria gara storico-gastronomica che coinvolge le quattro contrade.

Le cene storiche medievali o rinascimentali danno l'opportunità di inoltrarsi in un percorso eno-gastronomico tra sapori e costumi di epoche antiche.

È possibile visitare le quattro taverne e gustare piatti tipici medievali o rinascimentali, in base al periodo storico di appartenenza di ogni rione.

Tra le pietanze che si potranno trovare ci sono: cappone in fricassea alla francese, tipico piatto rinascimentale, pasticcio quattrocentesco di coniglio, bianco mangione alla maniera oltremontana del 1300, confetti de melle appio e pome paradiso e torta in balconata limonia.

Altri eventi

  • 5 giugno: si ricorda il bombardamento alleato di Soriano, avvenuto nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, che colpì il centro storico del paese radendo al suolo i rioni Concia, Piazza Nuova e Santa Rosa, danneggiando gravemente la Chiesa Collegiata e causando 126 morti.
  • Festival Pier Paolo Pasolini (luglio)
  • Festival "Risonando De Andrè" (luglio)
  • Mercatino delle occasioni (ultima domenica di ogni mese)
  • Medioevo a Soriano (ultimo fine settimana di giugno)

corteo storico per la Sagra delle Castagne - Soriano nel Cimino (VT)
corteo storico per la Sagra delle Castagne - Soriano nel Cimino (VT)

Che cosa vedere a Soriano nel Cimino (VT) | Monumenti e luoghi d'interesse

Soriano nel Cimino (VT) | Architetture religiose

  • Chiesa di San Giorgio (l'eremo, sec. X-XI) piccola chiesa romanica
  • Chiesa di San Nicola di Bari (Duomo) affacciata sulla piazza principale del paese, fu costruita nel 1794 su progetto di Giulio Camporese
  • Chiesa di Sant'Eutizio Primo duomo di Sorano costruito in epoca medievale ha subito sostanziali modifiche ad opera della famiglia Albani nel 1718-1719.
  • Chiesa della Misericordia (secoli XII-XIII) nel rione della rocca. Ha subito modifiche in epoca rinascimentale.
  • Chiesa della SS. Trinità e chiostro (o di Sant'Agostino, XVIII secolo) Si erge accanto a sede comunale, su edificio preesistente di San Vincenzo
  • Chiesa della Madonna del Poggio e chiostro con numerosi affreschi, a via del casalaccio anticamente denominata Chiesa di S. Maria del Pojarello, è una chiesa suburbana, con annesso ex-convento, costruita nel 1680.
  • Chiesa di Sant'Antonio in via Santa Maria, del XVII secolo, con altari barocchi
  • Chiesa dell'Assunta di fianco all'orfanotrofio femminile del XVIII secolo, in via Benedetto Brin
  • Chiesa e convento di Sant'Eutizio dei Passionisti del XVIII secolo, in località omonima, e catacombe del III-IV secolo
  • Chiesa Madonna delle Grazie del XVII secolo, sita nella frazione di Chia, in piazza Garibaldi

Chiesa di San Giorgio a Soriano nel Cimino
Chiesa di San Giorgio a Soriano nel Cimino

Soriano nel Cimino (VT) | Architetture civili

  • Antico borgo della Rocca, di epoca medioevale (secoli XV-XVI)

Soriano nel Cimino (VT)
Soriano nel Cimino (VT)

  • Palazzo Chigi-Albani e fonte di Papacqua (secoli XVI-XVIII) è uno dei maggiori capolavori dell'architetto Ottaviano Schiratti, al cui interno si trova la famosa Fontana Papacqua.
  • Fontana di dentro (o fontana vecchia) (XV secolo) costruita sotto il pontificato di Niccolò V per approvvigionare d'acqua il borgo di Soriano. È nota tra la popolazione locale come fontana tonna ("Fontana tonda") per via della sua forma circolare.
  • Porta Romana (XVIII secolo) Porta d'ingresso al paese da sud, provenendo dai monti Cimini; è una copia perfetta, ad eccezione del materiale usato (la porta eretta a Soriano è in peperino), della più famosa Porta Pia di Roma (disegnata da Michelangelo Buonarroti). Fu costruita per volere del principe Carlo Albani, allo scopo di fissare il limite dell'abitato.
  • Fontana del Madruzzo (XVI secolo)
  • Porta del Ponte costruita nel Medioevo come principale accesso al borgo, era in origine contornata da un fossato e munita di ponte levatoio; fu ampliata e abbellita nel XVIII secolo; distrutta dal bombardamento aereo del 5 giugno 1944, fu ricostruita nelle forme precedenti.
  • Torre dell'orologio (XIX secolo) con affresco barocco del XVI secolo
  • Torre di Santa Maria di Luco XII-XIII secolo località Piana della Torre nei pressi di Sant'Eutizio
  • Villa Capaccini (XIX secolo) palazzo di gusto neoclassico, con un bel giardino all'italiana, sorge in località Tirabaci da cui gode di una spettacolare veduta sul borgo e sulla valle sottostante.

Torre di Santa Maria di Luco - Sant'Eutizio - Soriano nel Cimino
Torre di Santa Maria di Luco - Sant'Eutizio - Soriano nel Cimino

Soriano nel Cimino (VT) | Architetture militari

  • Castello Orsini (secoli XII-XIII) fatto costruire da Orso Orsini fu dimora estiva del papa Nicolò III Orsini, zio di Orso.
Nel corso del Novecento la struttura è stata adibita a carcere, ruolo che ha mantenuto fino agli anni novanta e che ne ha compromesso e snaturato la funzione originaria.
Attualmente è adibito ad area espositiva ed è visitabile.
  • Castello di Colle Casale (castello o torre di Chiatorre di Pasolini) sorge lungo il fosso Castello, a pochi chilometri da Soriano, nei pressi dell'abitato di Chia.
È una costruzione del XIII secolo appartenuta agli Orsini, affacciata per tre lati su uno strapiombo naturale e difesa sul quarto da un fossato artificiale e da un muro di cinta merlato e dotato di un'alta torre (42 metri) ghibellina a pianta pentagonale.

Torre di Chia - Pier Paolo Pasolini - Soriano nel Cimino (VT)
Torre di Chia - Pier Paolo Pasolini - Soriano nel Cimino (VT)

Soriano nel Cimino (VT) | Aree naturali

  • Monte Cimino  (1053 m s.l.m.), che sovrasta il centro abitato, è la vetta più alta dei Monti Cimini e dalla sua sommità permette di dominare la valle del Tevere e tutti i borghi circostanti.
  • Fonte Papacqua al’interno del caratteristico Palazzo Chigi Albani: tra statue e giochi d’acqua questa struttura rappresenta un suggestivo esempio del manierismo italiano del Cinquecento. A rendere particolare la fonte i due gruppi scultorei che sono stati ricavati direttamente dalla roccia.
  • La Faggeta vetusta del Monte Cimino (57 ettari) è la più maestosa ed imponente del Centro Italia. Bene protetto dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità
  • Agli antichi romani la "selva Cimina" appariva come un luogo tetro, sacro ed invalicabile, ed è probabilmente per questo motivo che nei monti cimini, sono stati trovati resti di antichi tempietti probabilmente dedicati a Giove Cimino
  • I “Sassi del predicatore”, la pietra dei sacrifici e altri monumenti rupestri  nella Selva di Malano (tra il fosso Sarameia e le ultime propaggini del cosiddetto Poggio Lungo e tra la località Poggio Lungo ed il fosso Serraglio)

Sasso del Predicatore nella Selva di Malano (Soriano nel Cimino -VT)
Sasso del Predicatore nella Selva di Malano (Soriano nel Cimino -VT)

Piramide Etrusca - Chia - Bomarzo (VT)
Piramide Etrusca - Chia - Bomarzo (VT)

Chia è un borgo di circa 400 persone distante 7 chilometri da Soriano e posto a circa 300 m s.l.m. che si erge in posizione panoramica sulla valle del Tevere. L'antico nucleo, risalente circa al 1100 d.C. e attualmente in avanzato stato di degrado, conserva ancora la sua pianta originale ed ha notevole interesse storico.

I boschi sono disseminati di antiche tombe rupestri, e furono abitati fin dal periodo pre-etrusco (case ipogee, tombe a grotta, pozzi, ecc.). Non lontana è l'affascinante zona archeologica di Santa Cecilia. Ogni anno, durante le festività natalizie, viene organizzato un presepe vivente immerso nel bosco.

Chia era particolarmente amata dal poeta, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, che l'elesse sua seconda dimora restaurandone un antico castello con una bellissima torre (il castello di Colle Casale, detto anche torre di Chiatorre di Pasolini).

Chia città fantasma (Soriano-nel-Cimino)
Chia città fantasma (Soriano-nel-Cimino)

  • Sant'Eutizio (Soriano nel Cimino)

Sant'Eutizio è una frazione di circa 300 abitanti, dista circa 5 chilometri da Soriano e sorge a 302 m s.l.m.

La frazione prende il nome dall'omonimo martire cristiano (Eutizio di Ferento) e sorge nei pressi del santuario a lui dedicato, posto sopra la cripta nella quale sono conservati i suoi resti.

Soriano nel Cimino (VT)
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Soriano nel Cimino (VT) | Origini del nome

Diverse teorie sono state formulate sull'origine del nome Soriano nel Cimino:

  • deriverebbe da una contrazione del termine Sorinianum con il quale sarebbe stato indicato un pagus alle dipendenze di una delle due Surrine: quella Vetus o quella nova;
  • il nome potrebbe indicare l'appartenenza ad una famiglia romana di nome SorinaSorniaSoria o Sergia;
  • potrebbe essere un termine di origine etrusca, composto da surus (palo, tronco, bosco) e dalla desinenza ianus (luogo), significando così luogo boscoso;
  • potrebbe avere una relazione con quello del Monte Soratte;
  • potrebbe derivare dai primi esemplari di gatto soriano importati in Italia dal Medio Oriente.

Soltanto dal X secolo si fa riferimento ad un Sutanum o Surano detto più tardi Castrum Seriani.

Nel 1871, con regio Decreto del 22 ottobre 1871, fu approvata l'aggiunta dei termini "nel Cimino" al nome del paese, per evitare equivoci con l'omonimo paese Soriano Calabro.

Soriano nel Cimino (VT)
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Soriano nel Cimino (VT) | La Storia

Soriano nel Cimino - II secolo a.C.

La prima testimonianza scritta relativa al territorio di Soriano si ha con Tito Livio, il quale nella sua ab Urbe condita Historia, narra che nel 443 a.C. Soriano fu invaso dalle milizie romane comandate dal console Quinto Fabio Massimo Rulliano; questi, nella guerra contro gli Etruschi, riuscì ad attraversare l'impenetrabile selva" che ricopriva il monte Cimino e dalla vetta contemplò la distesa di fertili campi sottostanti popolati e coltivati dagli Etruschi, che sbaragliò con facilità.

Alla fine del III secolo d.C. le popolazioni locali furono evangelizzate da sant'Eutizio di Ferento.

Dopo il martirio avvenuto durante la persecuzione ad opera di Diocleziano, intorno al 303 - 305 d.C., il santo fu sepolto in una catacomba nei pressi di Soriano.

Soriano nel Cimino -  Tra il VI e l'VIII secolo

Tra la fine del VI secolo e l'inizio dell'VIII, molto probabilmente il territorio sorianese fu oggetto delle scorrerie dei Longobardi e proprio dal re longobardo Liutprando il territorio di Soriano fu donato al papato, insieme a quelli di Sutri, Gallese, Blera, Bomarzo e Orte.

Soriano nel Cimino - Tra il VIII e il XIII secolo

Tra il VIII e il XIII secolo gran parte del territorio sorianese appartiene prima ai monaci Benedettini dell'Abbazia di Sant'Andrea in flumine (presso Monte Soratte) poi a quelli del monastero di S. Silvestro in Capite di Roma e infine a quelli del convento di San Lorenzo fuori le mura di Roma.

Soriano nel Cimino - XIII secolo

Durante tutto il Medioevo nel territorio sorianese è elevato il numero dei borghi rurali, prevalentemente di modeste dimensioni e composti da poche case riunite intorno a piccoli castelli.

Ma dalla metà del XIII secolo comincia ad assumere notevole importanza il borgo di Soriano, costruito su una collina attorno alla torre-fortezza della famiglia di Guastapane e Pandolfo probabilmente un ramo della famiglia Porcari di Roma.

Nel 1250, i Guastapane, schierati con i guelfi, accolgono a Soriano Rosa da Viterbo, adolescente esiliata con tutta la famiglia da Viterbo per volontà di Federico II, della fazione dei ghibellini.

Nel 1278 i Guastapane-Pandolfo sono accusati di eresia e viene loro tolta la baronia di Soriano, affidata ad Orso Orsini, nipote di papa Niccolò III. Questo, sin dal 1277 aveva intrapreso la costruzione di un castello, intorno alla torre-palazzo dei Guastapane-Pandolfo; e proprio Niccolò III abitò la rocca di Soriano nelle estati del 1279 e 1280 e qui vi morì nell'autunno del 1280.

Gli Orsini mantengono il feudo sorianese fino al 1366, quando, sotto il pontificato di Urbano V, lo vendono alla Santa Sede.

Soriano nel Cimino - XIV e XV secolo

Dal 1379 al 1420 la rocca di Soriano è occupata da truppe mercenarie bretoni, scese in Italia per contrastare le popolazioni ribelli alla santa sede ma divenendo poi oppositori del papa e a favore degli antipapi di Avignone, a seguito dello Scisma d'Occidente.

Nel 1431 sale al trono il papa Eugenio IV per volontà degli Orsini, ostici ai Colonna; questi si ribellano al papato alleandosi con Giacomo di Vico, signore di Vetralla ed esponente della potente famiglia dei Prefetti di Vico.

Alla fine del 1431 il borgo e il castello vengono dati in consegna al cardinale Giovanni Vitelleschi e i Colonna si accordano con il papa isolando il Di Vico che viene decapitato sul sagrato della Collegiata di Soriano (l'attuale Chiesa di Sant'Eutizio).

Nel 1441 la santa sede regola l'ordinamento amministrativo della comunità di Soriano: un Fattore o Camerlengo viene posto a disciplina delle rendite e dei beni, un Podestà o Governatore a governo del paese e un Castellano a gestione della rocca.

Tra il 1447 e il 1455, sotto papa Niccolò V, il paese gode di un periodo di pace: viene redatto il primo statuto comunale, vengono accordati privilegi giuridici e pecuniari alla popolazione e vengono avviate importanti opere urbanistiche, tra le quali il restauro delle mura di cinta del paese e la costruzione della fontana vecchia per garantire l'approvvigionamento idrico della popolazione.

Quando nel 1484 sale al trono Innocenzo VIII Soriano viene assegnato in vicariato perpetuo al cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI, il quale nomina castellano lo spagnolo Didaco de Carvajal.

Il 7 novembre 1489 avviene uno dei fatti più rilevanti della storia del paese, tanto da essere ancora oggi rievocato durante la Sagra delle Castagne: il Carvajal viene ucciso a tradimento dal conte Pietro Paolo Nardini, feudatario di Vignanello, che tenta di impossessarsi di Soriano insieme a quattro cortigiani suoi complici.

La popolazione riesce però a scoprire e catturare il Nardini, che viene ucciso e precipitato dalla torre più alta del castello, e a sconfiggere e mettere in fuga i suoi soldati che, avvertiti dai segnali fatti con una torcia dai traditori dall'alto della torre, stavano accorrendo alla conquista del borgo ma che vengono sconfitti in quella che è passata alla storia cittadina come la battaglia del fosso del buon'incontro.

Il 12 dicembre il papa, per premiare il coraggio e la fedeltà della popolazione, promulga la Bolla d'oro, una deliberazione con cui concede ai sorianesi i frutti e i proventi, prima spettanti alla Camera Apostolica ed autorizzando l'aggiunta del motto Fidelitas sullo stemma cittadino.

Soriano nel Cimino (VT)
Soriano nel Cimino (VT)

Soriano nel Cimino - La famiglia Orsini

Soriano nel Cimino fu possedimento degli Orsini dal 1278 al 1366.

Dante nella Divina Commedia fa riferimento al Papa Niccolò III nel canto XIX dell'Inferno facendogli dire: "e veramente fui figliuol dell'orsa, cupido si per avanzar gli orsatti"

L'imponente castello che domina il paese fu fatto costruire da Papa Niccolò III tra il 1277 e il 1279, nella seconda metà del XV secolo fu restaurato e rinforzato.

L'importanza di questa fortezza nella difesa dello stato papale è dimostrata dagli stemmi dei papi Callisto III e Innocenzo VIII.

È presente anche lo stemma del cardinale Rodrigo Borgia a indicare il ruolo svolto per circa 50 anni prima come vice cancelliere sotto 5 papi e successivamente come papa con il nome di Alessandro VI.

In questo periodo Soriano può contare su un ampio rifornimento di acqua ed ha un discreto numero di fontane.

La fontana all'interno delle vecchie mura del paese verso la metà del XV secolo viene dedicata a papa Niccolò IV.

Soriano nel Cimino - Dal XVI al XVIII secolo: il cardinal Madruzzo e gli Altemps

Nei decenni successivi a Soriano si susseguono varie signorie: gli Orsini (dal 1492 al 1503), i Borgia (1503-1504), i Della Rovere (1504-1558) e i Caraffa (1558-1560).

Nel 1560 il cardinale Cristoforo Madruccio (o Madruzzo, dell'omonima famiglia), vescovo di Trento e Bressanone, insieme ai marchesati di Gallese e Bassano, acquista il castello di Soriano per il nipote Fortunato, marito di Margherita Altemps.

Con Madruccio Soriano gode di un periodo di magnificenza: viene costruita la monumentale fontana Papacqua e l'attiguo Palazzo (conosciuto oggi come palazzo Chigi-Albani).

Dopo la morte del cardinale (1579) Soriano fu venduto dal nipote Fortunato al cognato, il cardinale Marco Sittico Altemps; gli Altemps sono signori di Soriano per 136 anni e Soriano gode di un periodo di relativa tranquillità.

Soriano nel Cimino - XVIII secolo: i Chigi e gli Albani

Nel 1715 Soriano viene acquistato dalla famiglia Albani, la famiglia del papa Clemente XI (il primo a governare è Carlo Albani) i quali effettuano numerose opere architettoniche di abbellimento e restauro: completano la costruzione del palazzo di Papacqua e restaurano numerosi monumenti e chiese.

Agli Albani si deve anche la nuova facciata della chiesa di Sant'Eutizio, la principale chiesa della parte antica del paese.

Gli Albani fanno costruire, ai margini dell'abitato e sulle principali vie d'accesso al paese, tre nuove porte: Porta Romana, tuttora esistente, porta d'ingresso da sud all'estremità di Via Romana (oggi Via Benedetto Brin), e quelle andate distrutte: Porta Castagnara (alla fine di Via Roma) e Porta del Casalaccio (alla fine di via Innocenzo VIII).

Nel 1721 essendo la famiglia Albani priva di discendenti maschi Soriano passa alla famiglia senese dei principi Chigi.

Soriano nel Cimino - XIX secolo

Nel 1848 i Chigi rinunciano alla giurisdizione sul feudo di Soriano in favore dello Stato Pontificio, che esercita la giurisdizione diretta fino al 1870, per poi essere donata, per contrastare l'arrivo dei garibaldini, al neo proclamato conte Pietro Fusco, che tentò un'eroica difesa della città, seppur vana.

Lo Stato Pontificio sperava infatti che Fusco fosse in grado di respingere i garibaldini e di fermare l'assalto del re.

La sua nomina va quindi considerata nell'ottica della difesa della città, piuttosto che nella sua amministrazione.

Fusco fu proclamato conte di Soriano nel Cimino solo pochi mesi prima che questa cedette all'assalto.

Soriano nel Cimino - Risorgimento

Durante il Risorgimento il territorio sorianese è caratterizzato da forti fermenti: sia durante la Repubblica Romana del 1849, sia durante il tentativo insurrezionale del 1861 e dalla rivolta garibaldina del 1867: molti sorianesi parteciparono alla battaglia di Bagnoregio dell'ottobre 1867.

Soriano nel Cimino - Dall'unità d'Italia alla seconda guerra mondiale

Il 12 novembre 1870 Soriano viene occupata dalle truppe italiane dirette a Roma ed entra a far parte del nascente Stato italiano unificato.

Le elezioni comunali del 1920 sono vinte dal Partito Socialista Italiano ma già dalla fine del 1921 iniziano episodi di intolleranza e violenza: la giunta socialista viene sostituita da un commissario prefettizio prima e da un nuovo consiglio poi.

Nel 1942, in seguito ad una rettifica di confini, fu aggregata a Soriano la frazione di Chia, già appartenente al comune di Bomarzo.

Dopo l'8 settembre 1943 Soriano è occupata dalle truppe naziste in ritirata.

Anche se l'attività partigiana non conosce mai l'ampiezza della guerra di resistenza dell'Italia settentrionale, nel territorio dei monti Cimini, sul modello dei GAP, è attiva con atti di sabotaggio, di assistenza ai soldati italiani e alleati e con la diffusione della stampa clandestina.

La sera del 5 giugno 1944, a pochi giorni dalla Liberazione di Soriano (che avverrà il 9 giugno 1944), due formazioni di fortezze volanti dell'esercito anglo-americano bombardano il centro di Soriano radendo al suolo i rioni Concia, Piazza Nuova e Santa Rosa e danneggiando gravemente la Chiesa Collegiata.

I morti sono 126, 250 case sono completamente distrutte e circa 300 gravemente danneggiate.

Il 9 giugno, fuggiti i tedeschi, in paese entrano le truppe alleate con a capo il capitano statunitense Lee che nomina sindaco Angelo Luigi Perugia, in seguito sostituito da una giunta provvisoria composta dai membri del CLN, al cui verticie vene posto il meccanico Settimio David, già assessore nella giunta guidata, negli anni '20, da Davide Potenza.

I risultati del referendum istituzionale del 1946 sono nettamente a favore della Repubblica, che ottiene 3173 voti contro i 1303 a favore della monarchia.

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