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Parco dei Mostri di Bomarzo
Parco dei Mostri di Bomarzo
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Contact Information
Indirizzo:
Località Giardino, 01020 Bomarzo VT, Italia
Descrizione:

Il Parco dei Mostri di Bomarzo, denominato anche Sacro Bosco di Bomarzo o Villa delle Meraviglie di Bomarzo, è uno spettacolare complesso monumentale immerso nel verde a pochi kilometri da Viterbo

Il Parco dei Mostri nel Sacro bosco di Bomarzo è un parco naturale - ornato da numerose sculture in basalto risalenti al XVI secolo e ritraenti animali mitologici, divinità e mostri, nella Riserva naturale provinciale Monte Casoli di Bomarzo.

Si trova in un'area molto misteriosa, dove si sono sviluppate comunità sin dall'età del bronzo e poi dagli etruschi come ben testimoniano tutti i ritrovamenti archeologici (case ipogee, tombe a grotta, pozzi, ecc.) nelle immediate vicinanze, in particolare nell'area di Santa Cecilia, immersa nei vicini boschi.

Boschi che, da Bomarzo all'antica Chia a Soriano nel Cimino, celano antiche scritte sulle pietre, cimiteri, tombe antropomorfe, tombe a sarcofago, cippi funerari, altari, un'antica chiesa, la finestraccia: una grande tomba - forse etrusca - poi utilizzata come abitazione almeno fino al Medioevo e la famosa Piramide Etrusca (il sasso del predicatore) immersa nei boschi vicino Bomarzo, 28 scalini scavati nel tufo a formare un'altare piramidale con pozzetto sacrificale.

Non si è ancora certi che abbia origine etrusche o addirittura precedenti, della misteriosa civiltà dei rinaldoniani, durante l'età del bronzo.

Vi consigliamo di visitare una volta o l'altra il Parco dei Mostri, se non ci siete mai stati, e magari pernottare nel borgo di Bomarzo, premiato con la bandiera arancione del Touring Club Italiano, marchio di qualità turistico-ambientale assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, ed è uno strumento di valorizzazione del territorio.

A pochissimi kilometri da Bomarzo potreste visitare l'area archeologica con i resti dell'antica città di Ferento, i borghi di Vitorchiano, Soriano nel Cimino, Viterbo, il borgo fantasma di Celleno, Bassano in Teverina, Graffignano, Orte, San Martino al Cimino sul lago di Vico, il Monumento Naturale Oasi WWF Pian Sant'Angelo o il meraviglioso Castello Ruspoli a Vignanello, ma anche Palazzo Farnese a Caprarola, l'antico borgo di Chia, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, Civitella d'Agliano e la sua "Serpara di "Paul Wiedmer"

Mappa Parco dei Mostri - Sacro Bosco di Bomarzo
Mappa Parco dei Mostri - Sacro Bosco di Bomarzo

Dove dormire a Bomarzo e dintorni



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Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)

L'architetto e antiquario Pirro Ligorio su commissione del principe Pier Francesco Orsini (detto Vicino Orsini) progettò e sovraintese alla realizzazione, nel 1547, del parco, elevando a sistema, nelle figure mitologiche ivi rappresentate, il genere del grotesque.

Alcuni studiosi, erroneamente, facevano risalire la "regia" a Michelangelo Buonarroti (E. Guidoni), mentre altri, in particolare per il Tempio citavano il nome di Jacopo Barozzi da Vignola.

La realizzazione delle opere scultoree fu probabilmente affidata a Simone Moschino.

L'Orsini chiamò il parco semplicemente "boschetto" e lo dedicò a sua moglie, Giulia Farnese (non l'omonima concubina del papa Alessandro VI).

Vi sono anche architetture impossibili, come la casa inclinata, o alcune statue enigmatiche che secondo alcuni rappresenterebbero le tappe di un itinerario di matrice alchemica.

Le iscrizioni sui monumenti del Parco dei Mostri stupiscono e confondono il visitatore.

Forse questa era l'intenzione del principe:

«Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove son facce horrende, elefanti, leoni, orchi et draghi.»

Ci sono anche implicazioni morali:

«Animus quiescendo fit prudentior ergo.»

Scienziati storici e filologi hanno fatto parecchi tentativi per spiegare il labirinto di simboli, e hanno trovato temi antichi e motivi della letteratura rinascimentale, per esempio del Canzoniere di Francesco Petrarca, dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto e dei poemi Amadigi e Floridante di Bernardo Tasso (in quest'ultimo compare ad esempio un dragone d'acciaio con una stanza all'interno, e dalla cui bocca uscivano amazzoni a cavallo).

Sono rimasti, però, talmente tanti misteri che uno schema interpretativo omogeneo, alla fine, forse non potrebbe nemmeno essere trovato; su un pilastro compare una possibile iscrizione-chiave "Sol per sfogare il core".

John Shearman, che cita più volte il parco dei Mostri nel suo Mannerism, parla di "incredibili, piacevoli e soprattutto manifeste finzioni - prodotti d'evasione artistica e letteraria".

Nel 1585, dopo la morte dell'ultimo principe Orsini, il parco fu abbandonato

Riscoperto nella seconda metà del Novecento fu restaurato dalla coppia Giancarlo e Tina Severi Bettini, i quali sono sepolti nel tempietto interno al parco, che forse è anche il sepolcro di Giulia Farnese.

Nel 1948 il parco fu visitato da Salvator Dalì che per l'occasione si fece inquadrare in pose originali tra i principali monumenti e ne parlò al mondo come di un'invenzione storica unica.

Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)
Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | L'orco

Sicuramente la figura più celebre del Parco e suo simbolo, è un grande faccione di pietra con la bocca spalancata, attorno alla quale si legge la scritta: OGNI PENSIERO VOLA.

È una camera scavata nel tufo alla quale si accede per mezzo di alcuni gradini: all'interno sono collocate delle panche e un tavolo.

La forma interna dell'ambiente fa sì che le voci e i suoni rimbalzino sulle pareti creando una eco dall'effetto spaventoso.

Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)
Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | Le Sfingi

Appena varcata la monumentale soglia del Bosco Sacro di Bomarzo, il visitatore si ritrova di fronte a due Sfingi, il cui aspetto ricalca tanto il modello classico di donna col corpo di leone quanto quello egizio poiché sono entrambe prive di ali.

Le due creature sono simbolicamente a guardia del parco, e accolgono il visitatore con iscrizioni di benvenuto in endecasillabi, leggibili su ciascun basamento.

L'iscrizione a sinistra recita:

(IT)«CHI CON CIGLIA INARCATE ET LABBRA STRETTE
NON VA PER QUESTO LOCO, MANCO AMMIRA
LE FAMOSE DEL MONDO MOLI SETTE»
(ITChi non attraversa assorto e in silenzio
questo luogo, non apprezza neanche le famose
sette meraviglie del mondo.»

Quella a destra:

(IT)«TU CH'ENTRI QUA PON MENTE PARTE A PARTE
ET DIMMI POI SE TANTE MARAVIGLIE
SIEN FATTE PER INCANTO O PUR PER ARTE»
(ITTu che entri qui rifletti attentamente
e poi dimmi se tutte queste meraviglie
siano fatte per sbalordire oppure per arte»

Parco dei Mostri | Proteo (o Glauco)

Poco distante dalle Sfingi, ma in posizione più dimessa rispetto al percorso principale, è visibile il primo vero Mostro del Parco, identificato come Proteo oppure Glauco; è un immenso mascherone antropomorfo con la bocca spalancata, che sembra emergere direttamente dalle viscere della Terra, sormontato da un grande globo di pietra, sulla cui cima è posta una piccola torre: questa iconografia rimanda al mondo, dominato dal simbolo degli Orsini.

Parco dei Mostri - Proteo (o Glauco)
Parco dei Mostri - Proteo (o Glauco) | Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | Il Mausoleo

Un grande masso apparentemente informe, in realtà modellato per sembrare il frontone di una tomba etrusca; le decorazioni ricalcano quelle di una tomba rinvenuta a Sovana.

Parco dei Mostri | Ercole e Caco (o "Lotta tra giganti")

Denominato anche "il Colosso", è la più grande statua presente nel Parco.

Rappresenta la lotta di due giganti, identificati come Ercole e Caco.

Intorno a loro, alcune figure di guerrieri ormai erose dal tempo.

Parco dei Mostri -Ercole e Caco (o Lotta tra giganti)
Parco dei Mostri -Ercole e Caco (o Lotta tra giganti) | Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | Il gruppo della Tartaruga e della Balena

Nei pressi dei giganti si trova questo gruppo formato da una grossa tartaruga, sul cui guscio tondeggiante è collocata la statua di una Nike, e una grossa balena che emerge dalla terra.

I due animali sembrano fissarsi reciprocamente.

La tartaruga è simbolo di stabilità e di longevità, rappresenta l'unione tra la terra e il cielo.

Il gruppo scultoreo è infatti il passaggio verso la purificazione e la donna alata è l'apice di questa trasformazione.

Parco dei Mostri - Tartaruga | Bomarzo (Viterbo)
Parco dei Mostri - Tartaruga | Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | Fontana di Pegaso

La vasca di una fontana da cui emerge la figura di Pegaso.

Il cavallo simboleggia la passionalità e dell'impetuosità istintiva che può essere dominata dalla volontà spirituale dell'uomo rappresentata dalle sue ali.

A poca distanza il cosiddetto "Albero-statua", un tronco di larice scolpito su un masso.

Parco dei Mostri | Ninfeo e Venere sulla conchiglia

Un grande ambiente a vasca che ricalca i ninfei d'età greco-romana, decorato con le figure delle tre Grazie e di tre ninfe.

Sulla parete est si trova la colossale scultura di Venere su una grossa conchiglia, mentre nei dintorni è visibile una fontana ornata da figure di delfini.

Parco dei Mostri - Venere sulla conchiglia
Parco dei Mostri - Venere sulla conchiglia - Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | Il Teatro

A poca distanza dal Ninfeo, un altro ambiente di matrice classica noto come "il teatro": si tratta in realtà della riproduzione molto piccola di un'esedra del palcoscenico.

Parco dei Mostri | La casa pendente

Una delle maggiori attrattive del Parco, è un piccolo edificio costruito su un masso inclinato e perciò volutamente pendente; la particolarità è che gli interni hanno una pendenza irregolare (il pavimento non è a 90° rispetto ai muri), causando smarrimento in chi vi entra.

Si ritiene che originariamente l'entrata del Bosco fosse esattamente di fronte alla casa pendente.

Parco dei Mostri - La casa pendente
Parco dei Mostri - La casa pendente

Parco dei Mostri | Piazzale dei vasi, Nettuno e la ninfa dormiente

Un grande piazzale scandito da enormi vasi in pietra, un tempo ornati da iscrizioni oggi non più leggibili, conduce alla maestosa statua di Nettuno, dio dei mari, adagiato su un letto d'acqua come le divinità fluviali d'epoca romana e con un delfino tra le braccia.

A poca distanza, una ninfa gigantesca dorme poggiata sinuosamente su un braccio.

Parco dei Mostri | Cerere

Dea delle messi e madre di Proserpina, è rappresentata come una gigantesca donna recante un cesto di spighe sul capo e nelle mani una fiaccola e la Cornucopia.

Attorno a lei si scorgono figure di creature boschive.

Parco dei Mostri - Cerere
Parco dei Mostri - Cerere

Parco dei Mostri | L'elefante

Un maestoso elefante che reca sulla schiena una grossa torre e nella proboscide tiene un legionario romano, quasi a volerlo stritolare.

Sembra un riferimento all'impresa di Annibale durante le Guerre puniche.

Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)
Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | Il drago

Più precisamente si tratta di una viverna, uno spaventoso mostro rettiliforme che lotta contro tre animali, oggi non più riconoscibili. (nella foto a inizio pagina)

Parco dei Mostri | Il vaso gigante, la panca etrusca e l'ariete

Si tratta di tre figure poste a brevissima distanza tra loro: si tratta di una gigantesca anfora decorata con una testa di gorgone, un ariete seduto (molto rovinato) e una panca che ricalca precisamente la forma di un triclinium etrusco o romano, collocata entro una nicchia.

Parco dei Mostri a Bomarzo - la panca etrusca
Parco dei Mostri a Bomarzo - la panca etrusca

Parco dei Mostri | Proserpina, Cerbero e il piazzale delle pigne

La figura della regina dell'Ade, molto rovinata, è rappresentata come una donna a braccia aperte, la cui veste è in realtà un'ampia panca su cui è possibile sostare.

A pochi passi da lei è Cerbero, il cane dotato di tre teste a guardia dell'Oltretomba.

Alle spalle delle due figure si trova il piazzale delle pigne, così denominato perché delimitato da sculture che riprendono il Pignone assieme ad altre a forma di ghianda.

Parco dei Mostri - Proserpina, Cerbero e il piazzale delle pigne
Parco dei Mostri - Proserpina, Cerbero e il piazzale delle pigne

Parco dei Mostri | Echidna, la Furia e i leoni

Di fronte al piazzale delle pigne si trovano due mostruose sculture affrontate.

Echidna è ritratta come una colossale donna con due code di serpente al posto delle gambe, simile all'iconografia medievale della sirena; la Furia è invece una donna con coda e ali di drago.

Tra di loro sono accucciati due leoni, figli di Echidna e presenti nello stemma di Viterbo.

Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)
Sacro Bosco | Parco dei Mostri | Bomarzo (Viterbo)

Parco dei Mostri | Il tempio

Leggermente isolato rispetto al percorso principale del Parco si trova una singolare costruzione, un piccolo tempio che in realtà fu costruito vent'anni dopo rispetto al resto del Parco in onore della seconda moglie di Vicino Orsini, una principessa Farnese.

Il tempio riprende forme architettoniche di diverse epoche, quella classica (frontone, colonnato e vestibolo) e quella rinascimentale (cupola).

Quest'ultima ha la particolarità di essere stata modellata sulla base di quella di Santa Maria del Fiore a Firenze.

L'interno è in realtà costituito da una piccolissima aula circolare, nella quale la famiglia Bettini, che ha restaurato il complesso, ha posto una lapide alla memoria di Tina Severi Bettini, deceduta anche a causa di una contusione durante i lavori di ripristino del parco.

Parco dei Mostri - Il tempio
Parco dei Mostri - Il tempio

La provincia di Viterbo non smette di stupire , come già sapete se magari avete visitato il Parco dei Mostri di Bomarzo, l'antico borgo di Chia, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, i giardini di Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola...

Civitella d'Agliano nasconde un museo a cielo aperto: "La Serpara" di "Paul Wiedmer", l'artista svizzero che nel 1997 ha acquistato una vallata per realizzare un affascinante giardino, atelier con più di 40 installazioni artistiche e sculture che si fondono letteralmente nella natura - visitabile solo alcuni giorni dell'anno.

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