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Graffignano (VT)
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Contact Information
Indirizzo:
Via Didentro, 71, 01020 Graffignano VT Graffignano (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Graffignano sorge in provincia di Viterbo, vicino il confine con l'Umbria e al Lago di Alviano

Il comune di Graffignano si trova a 26 km da Viterbo, nel Lazio quasi al confine con l’Umbria.

Più precisamente, Graffignano sorge su di un altopiano che domina la valle del fiume Tevere.

La topografia del borgo di Graffignano è coerente con la classica conformazione dei borghi medievali italiani.

Il borgo antico, infatti, si articola sulla sommità di una rupe attorno al Castello Baglioni Santacroce (XIV secolo) ed il cosiddetto Di Dentro.

La provincia di Viterbo non smette di stupire , come già sapete se magari avete visitato il Parco dei Mostri di Bomarzo, l'antico borgo di Chia e Soriano nel Cimino, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, i giardini di Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola...

Qui vicino ad esempio troviamo il borgo fantasma di Celleno, Sant'Angelo di Roccalvecce - conosciuto grazie alle opere di street art come il paese delle Fiabe, ma anche Civitella d'Agliano che nasconde un museo a cielo aperto: "La Serpara" di "Paul Wiedmer", l'artista svizzero che nel 1997 ha acquistato una vallata per realizzare un affascinante giardino, atelier con più di 40 installazioni artistiche e sculture che si fondono letteralmente nella natura - visitabile solo alcuni giorni dell'anno.

Graffignano (VT)
Graffignano (VT) - Castello Baglioni

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Che cosa vedere a Graffignano (VT) | Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • La Chiesa di San Martino vescovo
  • La Chiesa di San Sebastiano
  • La Chiesa della Madonna delle vigne (località San Francesco)
  • Il Santuario della Madonna del Castellonchio
  • Il Casone Santa Croce
  • Il Santuario di San Leonardo

Architetture militari

  • Il Castello Baglioni che risale al XIII secolo ed il Borgo Antico, il cosiddetto "Di Dentro"
  • Le Logge, un'antica pertinenza del Castello Baglioni
  • Il Castello di Sipicciano

Castello Baglioni Santacroce a Graffignano (VT)

Esternamente al castello è possibile osservare:

  • Un fossato
  • Una muratura a scarpa
  • Le feritoie
  • Due torri

In particolare, una delle due torri è cilindrica con un’altezza che sfiora i 20 metri, mentre l’altra è quadrata e più bassa.

La facciata, invece, presenta: finestre ad arco, beccatelli con cornici decorate e mensole.

Originariamente era presente una merlatura, poi sostituita da un tetto in legno.

L’accesso al castello è possibile attraverso un portale in Via Didentro, questo ingresso è stato realizzato dai principi Publicola di Santacroce intorno alla fine del ‘700.

La pima cosa che si incontra è un pavimento di ciottoli disposti a ventaglio e una cisterna destinata alla raccolta dell’acqua piovana.

Dal cortile è possibile sia accedere alla torre cilindrica e raggiungere i 5 vani con volta a cupola e la sommità, sia accedere all’ingresso originale del castello tramite un corridoio pavimentato a spina di pesce.

La parte visitabile del castello è al piano terra ed è costituta da 4 sale:

  • La sala d’armi, a cui si accede da un ulteriore ingresso. Questa sala presenta un soffitto con volte a vela che poggiano su capitelli in pietra e al suo interno sono visibili le feritoie.
  • La sala adiacente, all’interno della quale nel pavimento si intravedono i cunicoli dei sotterranei protetti da lastre di vetro
  • Due salette più piccole

Il piano nobile che attualmente non è aperto al pubblico, invece, presenta:

  • Un salone
  • La sala da pranzo
  • Un salottino con un bellissimo camino del ‘200
  • Uno studio con camino
  • Un corridoio che conduce all’ala settecentesca

Oggi è proprietà del Comune di Graffignano, è aperto in diverse occasioni e ospita mostre di diverso genere.

Graffignano (VT)
Graffignano (VT) - Castello Baglioni

Castello di Sipicciano - Graffignano (VT)

Il castello di Sipicciano, che si distingue per le sue torri ottagonali, ha una storia molto antica.

Il suo nome era già apparso prima in un documento del 1263 e poi nei primi anni del 1300 quando venne bruciato durante le lotte da Guelfi e Ghibellini.

Nei secoli successivi, passò nelle mani di diversi proprietari fino a quando nel 1400 anche lui come quello di Graffignano venne riscattato dalla famiglia Baglioni.

Dopo i Baglioni il castello passò prima al Principe Taddeo Barberini e poi a Prospero Costaguti.

Nel 1923, invece, è diventato proprietà dell’Università Agraria di Spicciano.

In questa nuova veste il castello è stato restaurato e adibito a museo archeologico.

Castello di Sipicciano - Graffignano (VT)
Castello di Sipicciano - Graffignano (VT)

Il Santuario della Madonna del Castellonchio - Graffignano (VT)

Il Santuario della Madonna del Castellonchio si trova a circa un chilometro dal borgo di Graffignano sulle rovine di un antico castello.

Si presume che in origine questo luogo fungesse da lazzaretto e ricovero per appestati.

L’iconografia dell’affresco che rappresenta i Santi taumaturghi Rocco e Sebastiano tra la Vergine ne è una testimonianza.

Inoltre, la nascita del santuario è fissata intorno al XV secolo.

Al suo interno è conservato un affresco del XV secolo.

Nello specifico, l’affresco rappresenta la Madonna che apre il suo manto offrendo protezione ai popolani oranti.

Ancora, alla destra della Madonna è riconoscibile San Sebastiano legato ad un tronco e trafitto da frecce, mentre a sinistra c’è San Rocco nelle vesti di Roméo che mostra una ferita sulla coscia a testimoniare il contagio.

Nel 1908 è stato edificato il nuovo santuario orientato in senso opposto all’antica chiesetta alla quale resta comunque collegato dalla sacrestia.

La chiesa presenta un’architettura semplice e austera con un’unica navata e il tetto a capriate.

Il presbiterio, invece, è chiuso da una balaustra di marmo in sostituzione dell’originaria in legno.

Infine, al centro del presbiterio c’è un’edicola che contiene l’immagine della Madonna tra i santi racchiusa in una cornice di legno con vetro.

Santuario della Madonna del Castellonchio - Graffignano
Santuario della Madonna del Castellonchio - Graffignano

Graffignano (VT) | La Storia

Nella zona, come in tutto il territorio della Tuscia, sono presenti testimonianze Etrusco -Romane.

L'origine del toponimo stesso di Graffignano (Carfinianum) fa supporre che il territorio fosse stato proprietà di un dominus romano: Carfinius.

Le primi notizie storiche risalgono alla seconda metà del XIII secolo, quando i nobili Baglioni di Castel Di Piero (attuale San Michele in Teverina) i cui possedimenti comprendevano anche la Rocca di Graffignano, fecero atto di sottomissione al comune di Viterbo.

Il castello di Graffignano, divenuto possedimento di Viterbo, nel XIV dovette condividere le sorti belliche di quel potente comune, che per motivi territoriali, si oppose alla città di Orvieto.

I secoli XV e XVI sono caratterizzati da continue dispute territoriali interne alla famiglia, concluse con l'intervento di Papa Adriano VI che confiscò il feudo.

Nel 1531 i possedimenti vengono restituiti da papa Clemente VII, tant'è vero che nel 1546 si risolse la contesa con la comunità di Civitella d'Agliano, per il territorio di confine ancora oggi chiamato La Litigata.

Agli inizi del secolo XVII il feudo fu ereditato dalla contessa Domitilla Cesi, appartenente alla famiglia di Federico Cesi, fondatore dell'Accademia dei lincei a Roma.

La contessa Domitilla portò a Graffignano la devozione a San Filippo Neri (compatrono insieme a San Martino Vescovo) ed istituì la festa della Vergine Addolorata e la relativa Compagnia dei Sette Dolori.

Alla fine del secolo XVII i territori passarono sotto la famiglia Borromeo.

Eminenti personalità di questa famiglia figurano come signori del castello, fra cui lo stesso Cardinale Federico Borromeo.

Nel 1741 il feudo venne eretto a principato e venduto al principe romano Scipione Publicola di Santa Croce, che ridiede nuova vita ad un territorio lasciato da anni alla rovina.

Nel 1809 le guerre napoleoniche portarono il comune di Graffignano all'interno del Dipartimento di Roma; il riordino urbano voluto da Napoleone portò a ricomprendere nel territorio di Graffignano anche il territorio di Sipicciano con il quale formò un unico Municipio.

Dalla Restaurazione fino all'annessione del Lazio a regno d'Italia, la popolazione subì un forte incremento, dovuto al fatto che il territorio comunale era in grado assorbire manodopera in vari settori agricoli e artigianali; in più, vista la posizione di confine con il nuovo regno d'Italia, era sicuro rifugio per coloro che non condividevano il nuovo assetto.

Nel XX secolo ai problemi economici si sommano le tragedie di due guerre mondiali, che portano morti anche nell'ormai comune di Graffignano.

Graffignano di notte
Graffignano di notte

Graffignano (VT) | Piatti tipici

L’intera la zona della Tuscia Viterbese offre un patrimonio enograstronomico considerevole.

In particolare, è nota la produzione di Olio Extravergine di oliva e di carne bovina e ovina.

L’olio è caratterizzato da un colore verde intenso, dal sapore pieno e un lieve retrogusto amarognolo.

Graffignano d'estate organizza da anni una famosa Sagra delle Lumache

Tra i piatti tipici della zona ci sono:

  • Insalata di fave e lenticchie
  • Pasta olive e zucca
  • Panzerotti alla Romana
  • Pecorino con le fave

Per quanto riguarda la parte più golosa:

  • Bignè di San Giuseppe
  • Crostata di ricotta
  • Crostata di visciole
  • Mustaccioli: fuori una glassa al cioccolato, dentro pasta morbida di miele a frutta candita

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