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- Orlando Furioso e la cicatrice sulla colonna
La cicatrice sulla colonna di marmo lasciata dall'Orlando Furioso a Roma si trova a due passi da Piazza di Spagna e dal Pantheon, in una stradina che conduce in piazza Capranica.
In vicolo della Spada d'Orlando infatti noterete facilmente emergere dal pavimento in sanpietrini i resti di una colonna di marmo con sopra una grossa fenditura.
Leggenda e tradizione letteraria associano la cicatrice sulla colonna al passaggio dell'Orlando Furioso (poema cavalleresco scritto dal poeta e commediografo Ludovico Ariosto) descrivendola come traccia del passaggio a Roma del Cavaliere Orlando (l'Orlando Furioso).
Più precisamente i racconti la descrivono come una vera e propria sciabolata lasciata dalla sua leggendaria spada, la Durlindana, sulla colonna di marmo nel vicolo oggi chiamato "Spada di Orlando".
Orlando Furioso e la spada Durlindana
Nonostante l’elemento fantastico presente nel poema Orlando Furioso , il suo protagonista, non altrettanto leggendario, è un personaggio realmente esistito.
Il cavaliere Orlando, nipote del re Carlo Magno e conte paladino, morto, presumibilmente, nel 778 d.C. a Roncisvalle ( Spagna ), durante una battaglia.
Dell’eroe della “Chanson de Roland”, in quanto figura storica, si conosce veramente poco.
Celebre, invece, è la fedele compagna, per l’intero svolgimento del racconto, del nostro prode Orlando: la sua indistruttibile spada, la Durlindana.
Ariosto narra che, nel momento in cui Orlando muore, il suo pensiero si volge preoccupato alla sua spada, un oggetto molto prezioso, poiché contiene reliquie sacre.
La Durlindana infatti contiene al suo interno il sangue di San Basilio, una piccola parte della veste di Maria, un dente di San Pietro e i capelli di San Dionigi.
Nel ciclo epico, l’onesto paladino viene in possesso della Durlindana da Carlo Magno, il quale, a sua volta, la riceve in dono da un angelo.
In preda alla sua pazzia e alla sua furia, nucleo centrale del racconto medievale, Orlando compie follie in giro per il mondo, tentando anche di distruggere la Durlindana, per evitare che cada nelle mani dei nemici saraceni, ma, essendo indistruttibile, i suoi tentavi rimangono sempre vani.
Secondo la leggenda, uno di questi ha lasciato il suo segno anche qui a Roma e alla scena si ispira della strada dove potrete vederlo: vicolo della Spada d'Orlando a Roma.
Oggi la spada è ancora piantata, e protetta da catene per evitarne furti, in una roccia di Rocamadour, in Francia.
La cicatrice sulla colonna... dell'antico tempio di Matidia
Non si conosce l'avvenimento che causò il taglio che ben si intravvede su questa colonna in marmo cipollino, mentre si sa che la sua presenza va collegata ai pochi resti del Tempio di Salonina (o Salonia) Matidia, una delle “grandi donne” dell’Impero Romano.
Costruito da Adriano nel 119 d.C. in onore della suocera Matidia, madre dell'imperatrice Sabina.
Questa divinizzazione va spiegata con il fatto che Matidia era anche la nipote di Traiano e quindi aveva per Adriano un´importanza dinastica: era il legame con la famiglia imperiale.
Altre due colonne, dal notevole diametro di m 1,7 ed alte non meno di m 17 sono inglobate nella casa al civico 17 di Piazza Capranica.
Il tempio di Matidia (in latino Templum Matidiae), era un tempio romano ubicato nel Campo Marzio a Roma, tra il Pantheon ed il Tempio di Adriano e posto al centro di due lunghi edifici porticati (estesi in corrispondenza delle attuali vie in Aquiro e de' Pastini), nei quali si devono riconoscere le Basiliche di Matidia (a nord) e di Marciana (a sud), madre di Matidia e sorella di Traiano.
Ultima cosa a suffragare la leggenda: Capranica (VT) sembra sia il paesino nelle cui torri si sia accampato il paladino Orlando, al seguito di Carlo Magno diretto a Roma per l'incoronazione.
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