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Vitorchiano (VT)
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Indirizzo:
Vitorchiano, VT Vitorchiano (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Vitorchiano è  raro gioiello della Tuscia viterbese, uno dei borghi più belli d'Italia

Vitorchiano è un bellissimo borgo ai piedi dei monti Cimini (solo un'ora dal G.R.A. di Roma) da visitare almeno una volta con gli amici e con la famiglia.

Il centro storico è ben conservato, con le classiche stradine contorte tra antichi palazzi fatti di tufo, le torri, le piazzette piene di fiori colorati, le scale esterne, i balconi, gli archi e scorci panoramici sulla florida natura circostante, fatta di boschi di querce (in particolare il cerro), frassini, faggi, olmi e castagni, e attraversato da alcuni limpidi ruscelli.

Questa parte della provincia di Viterbo in antichità è stata modellata dall'azione dei vulcani che hanno creato depositi di materiali - che compattandosi hanno formato le rupi - su cui sorgono tanti borghi della Tuscia.

Vitorchiano è particolare proprio perché il banco di peperino, fratturato in enormi massi, sostiene gli edifici costruiti in tufo direttamente sulla roccia, dando - alla vista dalla Valle del Vezza sotto la rupe - l'impressione che il borgo sia sospeso nel vuoto, tra antichi e rigogliosi boschi pieni di mistero.

Il complesso più antico del paese, dopo Porta Madonna della Neve, è conservato integralmente con tutto il suo fascino medioevale, fatta eccezioni per alcuni piccoli interventi di edilizia "moderna".

Mario Monicelli nel 1966 qui girò il celebre film "L'armata Brancaleone" con Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Gian Maria Volonté...

Vitorchiano è stato insignito - nel 2021 – della Bandiera Arancione (marchio di qualità turistico- ambientale, riconosciuto dal Touring Club ad alcune località meritevoli dell'entroterra italiano che si distinguono per un'offerta turistica di eccellenza e un'accoglienza di qualità)

A pochissimi kilometri da Vitorchiano potreste visitare Bomarzo, Soriano nel Cimino, Viterbo, il borgo fantasma di Celleno, Bassano in Teverina, Graffignano, Orte, San Martino al Cimino sul lago di Vico, il Monumento Naturale Oasi WWF Pian Sant'Angelo o il meraviglioso Castello Ruspoli a Vignanello, ma anche Palazzo Farnese a Caprarola, l'antico borgo di Chia, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, Civitella d'Agliano e la sua "Serpara di "Paul Wiedmer"

Vitorchiano (VT)
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Dove dormire a Vitorchiano (VT)



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Vitorchiano (VT)
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Vitorchiano (VT) | Tradizioni, Eventi & Folklore

Nel territorio troverete prodotti tipici di grande qualità come le castagne, le nocciole, i funghi, pregiati oli di oliva, ottimi vini, formaggi di pecora e di mucca, tartufi, prosciutti e salumi.
Vitorchiano inoltre è il più importante centro della stamperia vaticana relativa ai santini.
Di tale occupazione sono depositarie le Suore trappiste presenti nel comune, che da oltre un secolo si preoccupano delle arti grafiche della religione cattolica in Italia.
Il peperino poi è una pietra caratteristica del luogo che costituisce una risorsa specifica del paese.

  • Sagra del Cavatello (tipo di pasta fatta in casa), primo fine settimana di agosto nella piazzetta del centro storico, vengono imbandite lunghe tavolate sotto la splendida fontana in stile viterbese e circondate da antichi palazzi in peperino che fanno rivivere l'epoca medievale.
  • La Poggiata del Patrono (8 maggio): escursione nelle campagne sacre al patrono San Michele Arcangelo verso il Santuario (di metà '300, che sorge in un luogo rupestre) tra fiaccolate e suggestive Processioni (lanternoni adorni di fiori) ed una grande scampagnata pomeridiana collettiva.
  • Peperino in Fiore, manifestazione florovivaistica che si tiene i primi di giugno durante la quale la città viene addobbata con migliaia di floreali allestimenti e composizioni floreali.
    Nelle piazze, sui muri delle case, ai balconi, sulle torri i fiori assieme ad opere realizzate con la roccia vulcanica e in ferro battuto valorizzano i monumenti e gli scorci caratteristici, offrendo un’atmosfera unica.
  • Carnevale Vitorchianese con sfilata dei carri allegorici
  • Il Fidelato e i Fedeli a Roma, da molti secoli i "Fedeli di Vitorchiano" partecipano agli eventi ufficiali del comune di Roma come Guardia del Campidoglio con la loro divisa che, secondo la tradizione, fu ridisegnata nel rinascimento da Michelangelo Buonarroti in persona.

Vitorchiano (VT)
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Che cosa vedere a Vitorchiano (VT)

Vitorchiano (VT) | Architetture Religiose

  • Chiesa della Madonna di S. Nicola
    Annessa al Monastero delle Clarisse, risale agli inizi del '500; fuori dal paese, sulla strada per Viterbo, questa piccola chiesa è considerata la più bella di Vitorchiano per gli antichi affreschi (Scuola Viterbese) che la decorano.
    Grandiosa la scena del Giudizio Universale e la Gloria di Cristo, nell’abside (1541), mentre il dipinto più antico è quello della Madonna di S. Nicola, sull’altare maggiore che, secondo la tradizione, proteggerebbe i giovani sposi.
  • Chiesa di S. Maria Assunta 
    Fu edificata nel XIII sec. è la chiesa più antica e monumentale del paese, è di chiaro stile romanico, con a lato un campanile in stile gotico a tre ordini. Al suo interno sono ben conservati un fonte battesimale, resti di affreschi, ed un pulpito pensile del 500.
  • Chiesa di S. Michele 
    È un’oratorio trecentesco situato nei pressi del paese, in posizione panoramica lungo uno dei profondi burroni che circondano l’antico borgo, ed è intitolata al Santo protettore del paese.
  • Chiesa SS. Trinità 
    Nota come 'S. Amazio' (Santo di cui custodisce il corpo), si trova all'ingresso del paese (Porta Romana); è del sec. XI, ad una navata con tetto a capriata, campanile romanico, conserva pregiate opere pittoriche e non solo.
  • Convento (ex) di Sant'Agnese 
    Edificato a metà '400 su strutture preesistenti, per un Ordine di giovani suore benestanti; continuamente arricchito (saloni e migliorie artistiche), poi dismesso, è ora di proprietà comunale (Biblioteca, Auditorium e altre attività).

Vitorchiano (VT) | Architetture Militari

  • Porta Romana e Doppia cinta muraria
    Da Porta Romana si accede al centro storico (Via dell'Arrengo) oltrepassando le mura castellane (fortificate nel '200) con i loro 250 metri, proteggono il lato Sud della città

Vitorchiano (VT)
Vitorchiano (VT)

Vitorchiano (VT) | Architetture Civili

  • Palazzo Comunale di Vitorchiano
    Trai più belli del Viterbese, dei primi del '400 possiede un bellissimo Salone d'Onore e un archivio con preziose pergamene del Duecento.
  • Torre del Comune di  Vitorchiano È la più alta delle torri di Vitorchiano (circa 30 metri), la robustezza e l’imponenza facevano si che fosse l’ultima difesa del paese dagli attacchi degli invasori.
  • Casa del Podestà, con al centro una raffinata fontana “a fuso” decorata con i simboli degli Evangelisti.
  • Palazzo del Vescovo
  • Piazza Roma a Vitorchiano
    È la principale del paese; vi prospetta il retro del Palazzo Comunale e vi si trova la porta Madonna della Neve (accede al borgo medioevale), la Torre dell'Orologio e l'artistica fontana a fuso del '200.
  • La statua Moai A Vitorchiano si trova una statua monolitica moai scolpita nel 1990 da undici indigeni dell'isola di Pasqua, invitati dalla trasmissione RAI Alla ricerca dell'Arca, a realizzare un programma di gemellaggio culturale.
    Poiché gli originali Moai dell'isola di Pasqua si stavano deteriorando, la televisione di Stato si adoperò per scovare una pietra vulcanica simile a quella delle cave dell'isola di Pasqua per poterne costruire uno nuovo.
    La trovò proprio qui: un enorme blocco di peperino del peso di trenta tonnellate.
    Fu scolpito quindi con asce manuali e pietre taglienti.

Statua Moai - Vitorchiano (VT)
Statua Moai - Vitorchiano (VT)

Vitorchiano (VT) | Aree Naturali

  • Parco delle Peonie  Nella frazione di Pallone si trova un enorme parco vivaistico dedicato quasi esclusivamente alle Peonie. Immersa nella natura, la rara collezione di peonie si estende a perdita d’occhio su una superficie di quindici ettari, tra lecci, cipressi, querce e ulivi secolari.
    Al momento della fioritura primaverile offrono uno spettacolo imperdibile (per non avere delusioni informarsi prima della effettiva fioritura sul sito ufficiale del Centro Botanico Moutan).
  • Il territorio che circonda Vitorchiano è un habitat favorevole per numerose specie di animali selvatici come volpi, faine, donnole, falchi, civette, lepri e cinghiali.
    Altrettanto varia è la flora, ricca di splendidi fiori e frutti selvatici, così come rigoglioso è il sottobosco con ginepri, felci, ginestre, agrifogli, pungitopi e numerose specie di funghi commestibili tra cui il porcino e il tartufo.

Vitorchiano (VT)
Vitorchiano (VT)

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Vitorchiano (VT) | La Storia

La storia dell'abitato di Vitorchiano inizia con un florido villaggio che nell'età del bronzo (XI secolo a.C.) ne ha preceduto lo sviluppo storico.

Tra gli altipiani di Montecasoli e di Corviano, al confine di Vitorchiano con Bomarzo e Soriano, la suggestiva Selva di Malano è cosparsa di memorie etrusco-romane (tombe e altari), tra cui il Sasso del Predicatore.

Desiderio, ultimo re dei longobardi, edificò e ristrutturò nel viterbese città e castelli e, tra questi ultimi, Vicus-Orchianus o Orclanus, oggi Vitorchiano, per garantire agli abitanti dell’etrusca Orchia od Orcla (Norchia, luogo sacro alla dea etrusca Norzia) un luogo di dimora migliore.

Forse occupato in epoca etrusca, castrum romano e poi centro urbano fortificato nella parte più meridionale della Tuscia Longobardorum, Vitorchiano vanta una storia secolare influenzata a lungo dalla politica espansionistica della vicina e potente Viterbo.

Quando nel 1199 Vitorchiano si dichiarò libera da ogni legame con Viterbo il borgo fu assediato dalle milizie viterbesi contro le quali fu invocato l'aiuto di Roma.

Nel 1201, Vitorchiano fu liberato dall'assedio e divenne feudo di Roma.

Ma i contrasti tra Roma e Viterbo continuarono per tutta la metà del Duecento.

I Fedeli di Vitorchiano

Nel 1232 i Viterbesi si impadronirono ancora di Vitorchiano e lo devastarono.

Santa Rosa, la patrona di Viterbo fu esiliata nel 1250 a Vitorchiano e qui compì due miracoli: la restituzione della vista mediante preghiera ed apposizione delle mani ad una fanciulla di nome Delicata e la conversione di un’eretica “la maga” mediante la prova del fuoco.

I costi da sostenere per la ricostruzione erano così alti, che lo Stato Pontificio chiese l'aiuto del Tesoriere, Giovanni Annibaldi che fortificò il borgo con nuove mura che resero Vitorchiano praticamente imprendibile, i Vitorchianesi però non sopportarono il suo governo.

Dopo aver inutilmente supplicato Roma di liberarli dal giogo, nel 1267 provvidero a proprie spese a rimborsare l'Annibaldi per i costi sostenuti.

Quando ormai al senato romano apparve evidente che Vitorchiano era perduto a causa della politica poco lungimirante, avvenne un fatto straordinario: i Vitorchianesi fecero atto solenne e formale di sottomissione a Roma.

Il Senato Romano quindi nel 1265 nominò Vitorchiano "Terra Fedelissima all'Urbe", le riconobbe ampie esenzioni fiscali, le consentì di aggiungere al proprio stemma la sigla S.P.Q.R. (caso unico fuori le mura aureliane), di fregiarsi della Lupa Capitolina e di usare il motto Sum Vitorclanum castrum membrumque romanum, cioè Vitorchiano, castello e parte di Roma.

Il privilegio più importante fu rappresentato dall'onore di fornire gli uomini per la guardia capitolina.

Essi furono denominati "Fedeli di Vitorchiano".

Questo privilegio è stato costantemente esercitato da Vitorchiano dal 1267 fino ai nostri giorni.

Ancora oggi è possibile ammirare la Guardia del Campidoglio nei costumi che, secondo la tradizione, furono disegnati da Michelangelo Buonarroti, nelle manifestazioni ufficiali del comune di Roma.

La città di Roma conferisce un appannaggio annuale a Vitorchiano tratto dalle imposte comunali che serve a retribuire la Guardia tra i cui compiti c'è anche quello di suonare le particolari trombe romane, dette clarine, in occasione delle principali manifestazioni pubbliche ufficiali, che proprio per questo motivo sono dette tradizionalmente "le clarine di Vitorchiano" e a Roma la frase "suonare le clarine" è divenuta proverbiale e sta a significare chiamare a raccolta il popolo per la lotta.

Nel Medioevo grande alleato di Roma tanto da conquistarsi nel 1265 il riconoscimento di fedeltà e onore dato dalla sigla S.P.Q.R. (dal latino: Senatvs PopvlvsQve Romanvs - il Senato e il Popolo Romano) .

Nei musei capitolini a Roma si trova Lo Spinario, un famoso bronzo che si ritiene possa rappresentare Gnaeus Martius, ragazzo di Vitorchiano che si riposa dopo aver corso dalla sua città per avvertire i Romani dell'avanzare degli Etruschi.

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