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Indirizzo:
Scanno (AQ), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Scanno, con il suo lago a forma di cuore immersi in bellissimi boschi del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, è uno dei borghi più belli d'Italia a solo due ore da Roma

Scanno è un bellissimo borgo caratterizzato da una grande identità culturale, immerso nel verde dell'alta Valle del Sagittario a 1000 metri di quota tra i monti Marsicani è premiato con la bandiera arancione del Touring Club Italiano, marchio di qualità turistico-ambientale assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, ed è uno strumento di valorizzazione del territorio..

Assieme al vicino centro storico di Scanno, il lago di Scanno (appartenente però per tre quarti al comune di Villalago) è la principale attrattiva turistica della valle, e vi consigliamo di osservarlo passeggiando sul sentiero del cuore, da cui il colpo d'occhio sul lago è quello di un enorme cuore racchiuso tra i boschi.

D'estate il lago di Scanno è balneabile e premiato dalla bandiera blu per la qualità delle sue acque e delle sue spiagge, mentre vi incanterà visitare l'antico borgo in ogni stagione, grazie ai suoi numerosi punti di interesse e alle molteplici attività che si possono praticare in questa zona.

Le vette sembrano ergersi a difesa del borgo come sentinelle rocciose: proprio per questa sua particolare conformazione geologica, il borgo di Scanno è uno dei pochissimi a rimanere illeso durante le invasioni barbariche (ma fu saccheggiato dai Saraceni).

Nei dintorni sono presenti gli impianti sciistici di Passo Godi e del monte Rotondo, gli altopiani del monte Greco e il lago Pantaniello, nonché la riserva naturale e oasi WWF delle Gole del Sagittario.

L'estrema vicinanza al parco, nella zona di protezione esterna, fa sì che il paese goda di notevoli aspetti paesaggistici, naturalistici e faunistici, ad esempio con frequenti sconfinamenti di orsi bruni marsicani saltati spesso agli onori delle cronache giornalistiche.

Il centro storico oggi, perfettamente conservato con le sue antiche case addossate le une alle altre, i palazzotti, le scalinate, i fitti vicoli, i costumi tradizionali ancora indossati dalle donne - conserva una fiorente tradizione di oreficeria e di merletti a tombolo.

La parte più antica del borgo di Scanno è il Betifulo, in seguito ribattezzato quartiere Sant'Angelo dal nome della chiesa.

Tra il secoli XII-XIII gli abitanti si trasferirono in località Scamnum, che corrisponde all'attuale altura della chiesa di Sant'Eustachio.

I due centri si fusero intorno al 1447, scendendo sempre più in basso, in contrada Madonna della Valle, dove oggi sorge la parrocchia, nonché chiesa principale del paese.

L'espansione continuò nel Cinquecento verso sud-ovest, e ciò è riferibile allo stile architettonico delle case e dei palazzi gentilizi, molto diversi da quelli addossati e stretti del rione Terravecchia o San Michele.

Le mura di cinta, già inglobate nelle case, vennero demolite nel 1909 quando venne realizzata la strada Scanno-Barrea, insieme al campanile della chiesa di San Rocco (la torre medievale prima di quello attuale) e alcuni palazzi.

L'itinerario viario che divideva in due il paese è ancora oggi leggibile dalla chiesa di Santa Maria della Vallefontana Sarracco ed a Piazza San Rocco, l'antica piazza del paese, da dove la strada proseguiva verso le montagne.

L'itinerario chiamato "ciambella" torna poi alla piazza principale mediante via Silla e via de Angelis.

Il sistema viario è molto più intricato nella zona Terravecchia, specialmente nella zona di via Arco Santa Croce, via Simone e via Ciorla.

A differenza di tanti borghi medievali che avrete già visitato, Scanno non ha mai avuto un vero e proprio castello, ma delle torri di guardia e delle mura di cinta, neanche troppo fortificate.

Scanno (AQ)
Scanno (AQ)

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Scanno | Tradizioni, Eventi & Folklore

La prima cosa che dovete assaggiare a Scanno, perchè è davvero unica nel mondo, sono i formaggi (circa 30 diversi) e il prosciutto di pecora di Gregorio Rotolo, che è un famoso pastore-casaro ricercatore e innovatore nel suo campo, che vi farà deliziare con i suoi prodotti eccezionali.

Poi ci sono i mostaccioli, le sagne con i fagioli o con la ricotta, angioletti e diavoletti (salami dolci e piccanti), salamelle di tratturo, coglioni di mulo e il pan dell’orso (sorta di focaccia a base di frutta secca e ricoperta di cioccolata).

Oltre alla ricchissima tradizione culinarie e gastronomica, c'è l'antica arte orafa di Scanno, nel cui borgo troverete diversi prodotti da acquistare.

In passato si fabbricavano i vestiti e i turbanti tipici femminili di Scanno (gonna ampia, corpetto, camicia vaporosa e un copricapo tipico).

Per osservarli dovreste essere presenti il 14 agosto a Ju Catenacce , quando una rievocazione storica ricrea un corteo nuziale in costume tradizionale di Scanno.

La coppia che realmente si sposa in tale rievocazione è in effetti solo una.

Gli altri che partecipano al corteo nuziale sono tutti parenti che sfilano rigorosamente in coppia (un maschio ed una femmina).

La festa si conclude nella piazza principale del paese, cioè la Piazza della Madonna della Valle (dopo il matrimonio ed una lunga sfilata nelle vie del paese), e, dopo varie cerimonie le persone che sfilano per "Ju Catenacce" ballano la quadriglia, mentre gli organizzatori offrono agli spettatori dei dolci di Scanno.

A settembre, dal 1972 viene organizzato il Premio Scanno, articolato in varie categorie e intitolato al suo ideatore e creatore, il giornalista Riccardo Tanturri dall'anno della sua scomparsa.

Fin dalle sue origini il premio è interdisciplinare e, negli anni, ha moltiplicato le sue sezioni, che oggi comprendono l'economia, la medicina, l'ecologia, il diritto, la sociologia, l'alimentazione, la musica, l'antropologia culturale e le tradizioni popolari, includendo un riconoscimento a chi si è distinto per il proprio impegno civile.

Dopo la scomparsa di Tanturri, avvenuta alla vigilia della trentesima edizione, il premio è stato intitolato a lui.

Mandredi Tanturri de Horatio, figlio del fondatore, porta tuttora avanti l'opera della Fondazione, assicurandone la continuità della tradizione morale, culturale, sociale e scientifica.

Il patrono di Scanno è celebrato a Settembre con la Festa di Sant'Eustachio.

A Pasqua troverete i Riti della Passione comprendono la suggestiva e toccante processione degli Incappucciati e quella più intima e mistica del cristo morto che percorre le vie del borgo al suono struggente del Miserere.

A Giugno Scanno festeggia Sant'Antonio da Padova con una particolare sfilata di grossi muli carichi di legna: la Processione delle Travi.

A Scanno la Befana si attende con una tradizione antica: la serenata delle chezette intonata sotto le finestre delle ragazze del posto o a chiunque ne faccia esplicita richiesta. Il giorno dopo, poi, i cantori vanno a raccogliere i frutti di tanta semina presso le abitazioni delle damigelle cui era stata fatta la serenata e, nel giro di due giorni, si va tutti insieme in una trattoria a mangiare.

A Gennaio invece c'è la Festa S. Antonio Abate Baroneun tempo di buon'ora, la famiglia Di Rienzo che possedeva la maggior parte delle greggi svernanti in Puglia, faceva disporre all'esterno della propria casa, uno o più caldai di rame ricolmi di fumanti "sagne" con la ricotta. Da decenni i devoti, dopo aver ascoltato la messa nella vicina chiesa di Sant'Antonio Abate, si avviano con il prete in testa al corteo verso casa Di Rienzo dove il rito della minestra viene ripetuto ancora oggi.

A Novembre si svolge un'antica manifestazione folkloristica: Le Glorie di San Martino a Scanno con tre altissimi roghi in città, una festa unica nel suo genere che permette di vivere uno spettacolo emozionante.

C'è poi il Premio Internazionale “Scanno dei Fotografi”, Scanno con le sue architetture, il costume delle donne, l’ambiente naturale ha da sempre attratto i grandi maestri della fotografia, come Henry Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Giovanni Bucci e tanti altri. Il Premio è stato istituito nel 1998.

Il Martedì c'è un caratteristico mercatino settimanale.

Costumi tipici delle donne di Scanno (AQ)
Costumi tipici delle donne di Scanno (AQ)

Scanno | La Storia

L'origine del nome comunemente si fa risalire al latino scamnum (sgabello), perché il colle su cui è stato costruito il centro storico somiglierebbe a una piccola panca.

In realtà il termine è più vicino ai fitotoponimi abruzzesi scandalo e scannèlla che indicherebbero il nome di una varietà rustica di orzo o le località in cui si coltivava.

Come risulta da una lapide romana conservata nel Museo della lana Scanno risulta già abitata in epoca romana, all'estremità nord del territorio dei Sanniti.

Un antico insediamento presente nella valle del Sagittario è il pagus Betifulus, che è stato identificato con un centro minore dei Peligni la cui fortificazione doveva situarsi sulle pendici meridionali del colle di Sant'Egidio.

Di questo centro si ha testimonianza viva nelle locali leggende popolari, infatti un mitico re di Battifolo in lotta contro l'Imperatore di Roma o contro il mago Pietro Baialardo compare in una storia sulla nascita del lago di Scanno.

Un'antica lapide inoltre ritrovata in località Acque Vive di Scanno ricorda un decurione di Betifulo.

Durante le invasioni barbariche Scanno rimane illesa per la struttura difensiva dei monti intorno al paese, ma durante le invasioni saracene prima e ottomana poi invece non subì le stesse sorti.

In questo periodo Scanno ha delle influenze orientali per il vestito femminile del paese.

Infatti il copricapo femminile sembra un turbante turco, mentre i drappeggi del vestito sono colorati alla maniera orientale.

Nel 1067 risulta pertinenza del Monastero di S. Pietro Apostolo di Villalago: in questo anno i Conti di Valva Todino, Oderisio e Bernardo donano il monastero a Montecassino e con esso anche tutte le sue appartenenze.

Durante il Medioevo segue le vicende feudali del contado peligno.

Il terremoto della Marsica del 1915 distrusse completamente Frattura vecchia.

Centro che si spostò nel sito originario col nome di Frattura nuova o semplicemente di Frattura.

Durante la seconda guerra mondiale, Carlo Azeglio Ciampi (cittadino onorario) si rifugiò a Scanno, ospitato da una signora del posto.

Nel 1956 è stato girato a Scanno e dintorni il film Uomini e lupi con Silvana Mangano e Yves Montand.

Il terremoto dell'Aquila del 2009 provoca lievi danni alla Chiesa della Madonna delle Grazie e alla Chiesa di Sant'Antonio da Padova.

Nota come la città dei fotografi, luogo apprezzato da diversi autori italiani e stranieri, i suoi scorci e la sua gente sono stati lungo tutto il Novecento i soggetti di numerosi scatti realizzati da Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Mario Giacomelli, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Mario Cresci e altri; nel 1964 fu proprio una fotografia scattata a Scanno da Mario Giacomelli a entrare a far parte della collezione permanente di opere fotografiche del Museum of Modern Art di New York. Questa immagine è conosciuta come Il bambino di Scanno, o Scanno Boy.

Lago di Scanno (AQ) visto dal sentiero del cuore
Lago di Scanno (AQ) visto dal sentiero del cuore

Che cosa vedere a Scanno (AQ) | Monumenti e luoghi d'interesse

Lago di Scanno
Il lago si originò da una frana scesa dal Monte Rava e che ostruì il corso del Tasso (fiume).
La causa di tale evento geologico fu a lungo attribuita, come sostiene lo storico romano Tito Livio, al terremoto del 217 a.C.
Secondo studi recenti la frana avvenne circa 12.800 anni fa, verso la fine dell'ultima Era glaciale o già nel postglaciale.
Il lago ha una superficie di circa un chilometro quadrato e una profondità di circa 32 metri.
Il suo colore verde-azzurro è dovuto alla presenza di alghe e microalghe, alla composizione chimica delle acque (essenzialmente legata a quella calcarea delle rocce costituenti l'invaso) e, in ultimo, al riflesso della vegetazione circostante.
Il principale (e unico) corso d'acqua immissario è il Tasso, mentre mancano emissari superficiali stabili, attivi invece con modalità carsiche e che collegano il lago con il Sagittario (fiume) e le Gole del Sagittario.
Tra i pesci vi sono: trote, tinche, anguille, scardole, persici reali, coregoni, lucci, pesci gatto e carpe mentre tra gli uccelli vi sono germani reali e folaghe.
Monte Rotondo
Chiamato anche Collerotondo, presenta due rifugi e la suddetta chiesa degli alpini.
In estate si svolge il "Concerto aperitivo nel bosco".
Negli anni 2000 è stata inaugurata l'"Oasi faunistica dei Cervi" presso il lago artificiale per la creazione della neve artificiale per le piste da sci site nei pressi.
Nella suddetta "Oasi faunistica dei Cervi" sono stati inseriti 3 cervi.
Passo Godi
È sito a 1630 metri sul livello del mare, vi sono degli impianti di discesa, una pista da sci di fondo lunga 10 chilometri e la dorsale dello Scalone ove si avventurano degli alpinisti.
Nei pressi vi sono il faggio monumentale e lo stazzo di "Ze messe" storpiato in Ziomas o Zio Mas, nelle nomenclature dei cartografi militari.
Sconosciute sono le origini del nome di Ziomas, ma molti credono che derivi da Zio Mas, ipotesi non avvalorata da nessuna conferma dato che la zona è disabitata da tempo immemore e non c'è stato mai nessuno quindi in zona che si chiamasse Zio Mas (Mas dal diminutivo di Massimo o Tommaso).
Ipotesi più realistica sull'origine del nome è che Ze Messe derivi dialetto locale zu messe ovverosia "zu" articolo e "Messe" massi, in quanto la zona è disseminata di massi.
Le Prata
Si raggiunge tramite la Strada statale 479 Sannite arrivando alla casa cantoniera posta fra il paese e Passo Godi indi percorrendo il sentiero per sei chilometri.
La località è sita nel tratto iniziale del fiume Tasso.
In questa località si diramano a pettine vari sentieri più o meno difficili che partono dal monte Marsicano e arrivano sulla Sella della Terratta.
Torre di Jovana
Si raggiunge da un sentiero che si diparte dalla casa cantoniera suddetta e proseguendo per il Vallone delle Masserie e arrivando nella conca dove è sita la località.
Questo pagus era abitato sin dagli inizi del XV secolo di cui oggi rimangono oltre la suddetta chiesa di San Lorenzo dei ruderi di una torre e qualche brandello di abitazione rurale.
La zona è adibita ad allevamento, ad agricoltura e ad agriturismo, il periodo in cui il centro si rianima è tra il 7 e il 10 agosto per la festa di San Lorenzo.

Torre di Jovana - Scanno (AQ)
Torre di Jovana - Scanno (AQ)

Scanno (AQ) | Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Maria della Valle

Detta anche della Madonna Assunta, si articola su tre navate ed è sostenuta da due pilastri con cuspidi posti a rinforzo della struttura dopo il terremoto del 1915.

L'esterno, in pietra locale, è in stile romanico abruzzese.

La facciata a coronamento orizzontale presenta tre portali con sopra altrettanti rosoni, di cui il centrale è il più grande.

All'interno, nelle prime colonne dopo l'ingresso, è possibile osservare tracce di affreschi medievali, mentre nel presbiterio oltre un altare policromo vi è un coro ligneo.

I confessionali e il pulpito, sempre realizzati in legno, sono opera dell'artista Ferdinando Mosca di Pescocostanzo.

La cappella a destra dell'entrata è intitolata a San Costanzo e ne conserva una reliquia giunta a Scanno intorno al Settecento, quando a Roma venivano aperte le catacombe e i martiri ignoti che venivano battezzati con i nomi delle virtù.

  • Chiesa di San Rocco

Dedicata anche alla Madonna del Carmine, reca su un muro esterno un affresco rappresentante San Cristoforo.

  • Chiesa di Sant'Eustachio

È la chiesa patronale, e al suo interno sono conservate varie statue tra cui Sant'Agata, Sant'Apollonia, la Fede e la Speranza, Santa Lucia, Santa Barbara e quella del titolare Sant'Eustachio.

  • Chiesa di San Giovanni Battista

Utilizzata dopo l'epidemia di peste del 1764 come lazzaretto, fu adibita anche a scuola elementare, seggio elettorale e teatro. Attualmente accoglie una mostra permanente di statue sacre allestita da Michele Rak.

  • Chiesa di Sant'Antonio da Padova

In passato affiancata da un convento, è caratterizzata da interni in sontuosissimo barocco costellati da stucchi dorati e pregevoli tele, nonché da un particolare organo.

  • Chiesa di San Michele Arcangelo

Situata presso il cimitero, è precedente il 1576.

  • Chiesa di Sant'Antonio abate

Collocata in Strada Ciorla, viene fatta risalire al 1569 da una targa apposta sulla facciata, commissionata da un certo Ercole Ciorla, ma secondo altri documenti la sua fondazione sarebbe precedente.

  • Chiesa della Madonna di Costantinopoli

Adiacente piazza San Rocco, vanta al suo interno, sopra l'altare maggiore, un affresco fra le più pregevoli opere d'arte presenti a Scanno: una Madonna con il Bambino, seduta sul trono e con un fondo che imita dei fiori in oro, che richiama l'arte senese del XV secolo, commissionata probabilmente da un certo De Ciollis intorno al 1418.

  • Chiesa della Madonna delle Grazie

Sita in via De Angelis, presenta una pianta a croce greca ed è sede dell'omonima confraternita.

  • Chiesa dell'Annunziata o della Madonna del Lago

Posta nei pressi del lago, al suo interno vi sono dipinti degli artisti locali Silvio e Arcangelo Centofanti e un altare in pietre dipinte.

  • Chiesetta degli Alpini

Si trova in località Collerotondo, vicino agli impianti sciistici.

È raggiungibile solamente tramite la seggiovia o attraverso il sentiero parallelo.

Si caratterizza per una struttura a chalet svizzero con tetto fortemente a spiovente.

  • Chiesa di San Liborio

Sebbene sia di proprietà privata, la festa della chiesa si celebra ogni 23 luglio.

Dista 3 km da Scanno sulla SS 479 Sannitica in direzione Passo Godi - Villetta Barrea.

  • Chiesa di San Lorenzo a Jovana Edificata in località Jovana, è festeggiata il 10 agosto. Dell'antica Jovana rimane solo la chiesetta, restaurata e riaperta al pubblico nel 1952.
  • Eremo di Sant'Egidio Situato sul colle omonimo, tra Scanno e il lago, venne edificata nel XVII secolo in stile romanico rurale. Conserva al suo interno, sopra l'altare e all'interno dell'abside, un affresco di Sant'Egidio realizzato da maestri della scuola napoletana nel 1796.
  • Chiesa di San Tommaso

Chiesa di Santa Maria del lago di Scanno (AQ)
Chiesa di Santa Maria del lago di Scanno (AQ)

Scanno (AQ) | Architetture civili

I palazzi e i portali

I palazzi principali di Scanno sono:

  • Il Palazzo di Rienzo, originariamente sede dell'Università (Municipio) di Scanno, era abitato dai feudatari a titolo di principi,
  • Il Palazzo De Angelis, sito in Strada Ciorla 3, di pregevole fattura sono le decorazioni con lo stemma dei De Angelis intorno al portale,
  • Il Palazzo Mosca, caratteristiche, di questo, palazzo sono le decorazioni sotto il cornicione, con puttini e serafini danzanti, mentre la facciata principale è barocca,
  • Il Palazzo Serafini, sito nel quartiere della "Codacchiola", unico pregio di questo palazzo è lo stemma sopra il portone con tre angioletti serafini,
  • Le Case Roncone, con trifora caratteristica e arco a sottopasso,
  • Il Palazzo Serafini-Ciancarelli, sito nella piazza San Giovanni, ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli, ha 2 piani, mentre il corpo principale è a 4 piani, rilevanti sono i balconi.
  • Il Castellaro, è uno dei palazzi più grandi di Scanno, ed è sito nel quartiere scannese omonimo, è in stile barocco-romanico, ed è a forma caratteristica di T.
  • Il Palazzo Colarossi, sito in via Silla 32 chiamato anche la "casina" o l'"altro Palazzo di Rienzo", con portoni, finestre, balconi e finestre di mezzanino, il portale ha terminazione rettilinea e bugnato a cuscino. Il fastigio delle finestre è spezzato. Il coronamento è con mensole zoomorfe con rimandi a stilemi pescolani.
  • La Casa Tanturri consta di una pregevole trifora dell'ultimo piano di via De Angelis, un puttino nella facciata laterale e le finestre a taglio rettilineo con stipite; particolare è il mascherone forse apotropaico di via De Angelis ma sicuramente a dare una qualifica a un nodo urbano di rilievo come dimostra una smussatura nell'angolo.
  • La Casa Antonio Silla, sito in via Calata Sarracco 5, con imponente portale con basamento atto a reggere il balcone sovrastante. L'arco del portale è a tutto sesto il cui sopraluce è sovrastato da un mascherone in asse con la chiave.
  • Il Palazzetto Nardillo, sito in via Porta Sant'Antonio 18, ha un pregevole cornicione, portale barocco con sopraluce curvilineo. Una finestra consta di un fastigio con motivo a conchiglia. Le feritoie sono convergenti verso l'ingresso sono un deterrente contro i malintenzionati e un odierno motivo d'interesse turistico.

Di notevole interesse sono anche i portali decorati, che appartengono non solo a palazzi nobiliari, ma anche a palazzi di comuni cittadini del paese abruzzese.

Un altro motivo caratteristico sono le logge, bifore e trifore che si aprono nell'ultimo piano di palazzi nobiliari o borghesi caratterizzati dal fatto che tali abitazioni necessitavano uno spazio di luce tra l'interno e l'esterno.

Un caso di questi è in Casa Colarossi in via Giuseppe Tanturri 3 le cui finestre e il portale hanno gusto tardo-cinquecentesco con le mensole lavorate, nel Castellaro constano di timpano settecentesco.

Il loggiato più tipico è quello delle Case Roncone in vico I Strada Silla.

Altri esempi sono in via De Angelis, nel lato posteriore del Palazzo De Angelis in via Ciorla 13 e in via del Castellano, quest'ultimo chiuso.

Un altro loggiato è quello di Casa Colarossi.

Gli archi e la cinta muraria

Gli archi principali sono:

  • l'arco di Sant'Eustachio,
  • l'arco di Case Roncone,
  • l'arco della Croce o Porta Croce,
  • l'arco della Nocella (forse XV-XVIII secolo),
  • l'arco della Zazzarotta (XVIII secolo).

La cinta muraria medievale è ora stata completamente sostituita dalle case private di cui ne mantengono la forma originaria.

Presso la Porta Sant'Eustacchio, nella piazza dell'omonima chiesa, vi è una torre speculativa, chiamata così forse perché simile a un'altra torre nei pressi della Chiesa della Madonna di Costantinopoli.

Scanno (AQ) | Borgo medievale di Frattura Vecchia

Distrutto dal terremoto di Avezzano, è stato solo parzialmente restaurato.

Il nuovo borgo di Frattura è stato costruito su un altro sperone roccioso, leggermente più a sud, intorno alla nuova chiesa di San Nicola.

Scanno (AQ) | Fontane, statue e monumenti

A Scanno vi sono la Fontana Sarracco e la Fontana del Pisciarello; inoltre dietro la Chiesa di Santa Maria della Valle, vi è la Statua della donna scannese inaugurata nel 2006

Questa statua in bronzo, di grandezza poco più del normale, raffigura una donna del luogo in abiti locali.

Nel palazzo di fronte alla Fontana Sarracco vi è una meridiana opera del frate francescano Nunzio Farina.

Inoltre a piazza San Rocco, tra l'associazione culturale locale e la chiesa della Madonna di Costantinopoli vi sono il Monumento ai caduti delle due guerre mondiali con l'elenco dei caduti di Scanno e il Monumento ai caduti di Nassiriya inaugurato ad agosto 2010.

In località San Liborio è stata posta, il 4 luglio 2011, una statua in bronzo del papa Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyła.

Statua della Donna di Scanno (AQ)
Statua della Donna di Scanno (AQ)

Scanno (AQ) | Le cemmause

Le cemmause sono un tipo di scala d'accesso alle abitazioni di Scanno esterne alle abitazioni stesse terminanti in un ballatoio o pianerottolo, con gli scalini (localmente detti le schèle) realizzati in pietra.

Un arco permette alla scalinata di sorreggersi, infine la cemmausa viene coperta da una tettoia sostenuta da travi lignee su cui poggiano delle assi di legno (localmente dette scànzule) generalmente in faggio e da tegole (localmente dette pinci)

Le botteghe di Scanno

Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo si ha l'affermazione di botteghe orafe nel paese, tuttavia la prima notizia di un orafo locale la si ha nel 1718, in questo periodo le notizie sugli orafi locali sono molto frammentarie e scarse.

Un'altra peculiarità delle botteghe di Scanno è quella della lavorazione del tombolo. Questa tecnica di origini antichissime viene tramandata di generazione in generazione.

Musei di Scanno (AQ)

Il museo della lana ospita una mostra di arnesi e attrezzi agricoli e della lavorazione della lana.

Abbastanza simile è a Frattura il museo delle arti e tradizioni popolari, che raccoglie più o meno lo stesso tipo di utensili ed è situato presso la chiesa centrale della frazione di Scanno.

 

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