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Vallerano (VT)
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Indirizzo:
Vallerano (VT) Vallerano (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Vallerano è un piccolo borgo collinare della Tuscia che si erge sul Monte Cimino a circa 45 minuti dal G.R.A. di Roma

Il borgo di Vallerano è il tipico borgo medievale raccolto intorno alla Chiesa Parrocchiale del XVIII sec. (costruita sulle rovine del più antico castello) in cui, tra antiche case in pietra, porte e potenti bastioni di difesa, vicoli pittoreschi, piazzette e scale in pietra si inerpicano sulla collina, raccolte da un'antica cerchia di mura, per buona parte rimaste intatte.

Anche il paesaggio intorno Vallerano è quello tipico del Viterbese, essendo circondata da vasti boschi di castagno, vigneti e campi coltivati.

Il sentimento religioso della comunità è molto forte e la vita del paese è scandita da una serie di eventi e ricorrenze organizzate per lo più dall'associazione religiosa san Vittore Martire.

La Notte delle 100.000 Candele ad Agosto e la sagra della castagna di Vallerano in Autunno sono due eventi che vi rimarranno impressi nella memoria qualora vi partecipaste.

Nei dintorni del paese potreste visitare il lago di Vico o qualcuno dei tanti bellissimi borghi sorti intorno Viterbo: Caprarola e il suo Palazzo Farnese, San Martino al Cimino, Soriano nel Cimino, Bassano in Teverina, Orte, l'antica Sutri, Civita di Bagnoregio o i giardini di Villa Lante a Bagnaia, il sito archeologico di Falerii Novi a Fabrica di Roma, il borgo fantasma di Chia, l'assurdo parco di Bomarzo, il Monumento Naturale Oasi WWF Pian Sant'Angelo o il meraviglioso Castello Ruspoli a Vignanello.

Vallerano (VT)
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Dove dormire a Vallerano (VT) e dintorni



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Vallerano (VT) | Tradizioni, Eventi & Folklore

  • Nella seconda metà del mese di agosto si svolge ogni anno la festa patronale di San Vittore Martire che, oltre a prevedere rievocazioni storiche e concerti musicali, si conclude con uno spettacolo pirotecnico tra i più rinomati del centro Italia. (Maggio e Agosto)
  • Maratonina dei castagni - gara podistica tra i castagneti di Vallerano (Giugno)
  • A fine agosto, la tradizione de "La Notte delle Candele", nella quale nel paese viene tolta l'illuminazione elettrica in favore di circa 100.000 candele disposte lungo il paese dagli abitanti.
    A lume di candela si svolgono durante questa manifestazione numerosi concerti ed eventi gastronomici.

La notte delle candele - Vallerano (VT)
La notte delle candele - Vallerano (VT)

  • Festa del Miracolo (Luglio) Si celebra la ricorrenza del miracolo della Madonna del Ruscello.
    Il viale di fronte al santuario viene decorato con temi dedicati alla Madonna. Segue la “luminata” notturna.
  • Piccole Serenate Notturne: l’evento si svolge a fine agosto, in occasione della Notte delle Candele. E’ un’ occasione questa, dove la musica farà da protagonista indiscussa dell’evento.
  • Ha una certa rilevanza, trattandosi di un prodotto tipico riconosciuto, la sagra della castagna di Vallerano. (Ottobre e Novembre)
    Ha inizio dal secondo fine settimana di ottobre al 1º novembre compreso.
    Tutte le domeniche mattina sono previste visite guidate gratuite al centro storico, alle vecchie cantine, al Santuario del Ruscello e alle aziende locali.
    Durante la sagra si alternano gruppi folcloristici e sbandieratori dei paesi confinanti.
    Nei giorni della sagra vengono distribuite, a pagamento, le caldarroste in Piazza, vi sono stand in cui è possibile assaggiare e acquistare i prodotti tipici.
    Per l'occasione vengono aperte le caratteristiche cantine, dove è possibile gustare i piatti tipici della cucina valleranese e dei paesi limitrofi.
  • Sagra della frittura: a fine giugno, si potranno assaggiare tantissimi tipi di verdure pastellate e fritte e anche molti prodotti tipici della zona di Vallerano.
  • A Giugno c'è la sagra della “Porchetta di Vallerano”  e dei prodotti tipici (Luglio) dove, oltre alla porchetta tipica del luogo, è possibile assaporare alcuni esempi della rinomata cucina tipica locale, come le inimitabili “fricciolose”.
  • Vallerano Incantata: tra dicembre e gennaio, si tiene Vallerano incantata, un’ interessante manifestazione in cui si incontrano cultura, artigianato e tradizioni.
  • Presepe vivente - organizzato ogni 4/5 anni con protagonisti i bambini delle scuole elementari e medie inferiori.

Sagra della Castagna di Vallerano (VT)
Sagra della Castagna di Vallerano (VT)

Che cosa vedere a Vallerano (VT)

Vallerano (VT) | Architettura religiosa

  • Santuario di Maria SS.ma del Ruscello dei Donatori di Sangue

Risale agli inizi del XVII secolo (1605-1609), edificata su disegno del Vignola.
Tra le principali opere conservate al suo interno, sono da menzionare: una Madonna Assunta in cielo di Giovanni Lanfranco (1582-1647), l'Estasi di San Carlo Borromeo del Pomarancio (1552-1626), l'affresco della parete della tribuna, raffigurante un miracolo della Vergine, di Francesco Vandi.
I pennacchi della cupola sono del Bastiani.
L'organo monumentale più di duemila del 1644 è di C.G.Burzi poi Felice Ercoli e infine i fratelli Priori.

Antistante la Chiesa c'è un lungo doppio filare di botteghe ed ex stalle al servizio delle carrozze dei pellegrini.
Soggiornando nell'estate 1707 G. F. Haendel presso Francesco Maria Ruspoli al castello di Vignanello, era solito recarsi a suonare, non solo nella chiesa maggiore del paese dove era ospitato, ma anche nella chiesa del ruscello ove si trova lo strumento e il 18 giugno 1707 alla presenza dei Farnese signori di Vallerano e dei Ruspoli presentò il noto "Salve Regina" con Margherita Durastante come soprano e lui stesso all'organo.

Santuario di Maria SS.ma del Ruscello dei Donatori di Sangue -  Vallerano (VT)
Santuario di Maria SS.ma del Ruscello dei Donatori di Sangue - 
Vallerano (VT)

  • Chiesa Parrocchiale di Sant'Andrea

Costruita nel 1512 dalla famiglia Farnese di Parma, e ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo sulle rovine dell'antico castello.
L'interno conserva un trittico raffigurante l'Assunta, opera di Carolino da Viterbo del 1478 e affreschi del '500.

  • Chiesa di San Vittore Martire patrono di Vallerano nel punto più alto del paese.

Costruita in stile romanico prima del XVI secolo, è importante per il prezioso soffitto a cassettoni composto da 116 riquadri (1762).
L'organo a canne risale alla seconda metà del XVII secolo, mentre il battistero è del 1450.

  • Chiesa Maria SS. della Pieve

Edificata anch'essa in stile romanico nel XII secolo, conserva all'interno tracce di dipinti murali, ma è sconsacrata.

  • Chiesa Madonna del Rosario in piazza dell'oratorio.

Edificata nel XVII secolo, si trova in stato di abbandono nel borgo medievale del paese, nei pressi dell'ex ospedale di Vallerano.

  • Chiesa del Santissimo Crocifisso

Fuori dal centro storico, sulla strada che porta a Fabrica di Roma, si trova questa chiesa, costruita attorno al 1600 su progetti di un allievo del Vignola.

  • Nel Santuario della Madonna del Ruscello si trova anche un organo monumentale, costruito da Cesare Burzi di Parma nel 1635, notevolissimo organaro del tempo.

Vallerano (VT)
Vallerano (VT)

Vallerano (VT) | Siti Archeologici

  • San Lorenzo è un insediamento costituito ad ovest da piccoli nuclei collegati da tracciati e gradini scavati nella roccia, dal basso salendo, si incontra una piccola cavità dove si nota una scala anch’essa scavata nel tufo, per accedere a livello superiore dove sono visibili dieci loculi che costituiscono una piccola necropoli.
    Anche a est si incontra un altro nucleo e salendo, lungo un muro fatto di blocchi di malta romana sul tufo, una gradinata immettendosi in diversi ambienti.
    Uno con cavità semicircolare (probabile forno), un altro a forma di quadrato con gradini all’entrata, e ancora uno a forma rettangolare più grande del precedente, scalpellato in modo rozzo con una nicchia e buchi alla parete di fondo.
    Ed infine una camera ancora più grande sempre rettangolare.
    Ancora a sinistra troviamo due ambienti collegati, in uno di essi si notano tracce di intonaco sulle pareti dove, in modo poco leggibile, si intravede un affresco di Madonna con bambino e una figura di un angelo simile a quella del San Salvatore e a quella di Castel Sant’Elia.
    Verso destra si aprono cinque ambienti, due franati, altri due di tipo rettangolare e un ultimo ambiente sovrasta l’insediamento una tomba a camera con arcosoli sovrapposti sulle tre pareti.
    Secondo lo studioso Bertini-Calosso, 1907 il complesso rappresentava “una piccola comunità benedettina”.
  • In località “La Stufa” rinveniamo le Grotte di San Leonardo.
    Un insediamento monastico in forma rupestre situato su un poggio collocato tra il Rio di San Leonardo e il Rio della Stufa, dove si erge una prominenza tufacea in cui è scavato un abitato molto articolato a vari livelli, con ambienti cui si accede attraverso scale dall’alto e dal basso attraverso aperture, con cavità semicircolari o a bocca quadrata, forse un pozzo.
    In una parete è scavata una tomba a fossa, di forma ovale.
    Vi sono i resti di una “chiesa monoaulata, con tre pareti ricavate dal banco tufaceo, con abside centrale la cui curvatura è rotta al centro da alcuni gradini che conducono alla sommità del banco roccioso”come scrive G. Scardozzi in “Ager Ciminus.
    Il complesso viene interpretato come insediamento monastico del XII _ XIII secolo, si ipotizza, dice Bertini Calosso, in“ Gli affreschi della grotta del Salvatore presso Vallerano”, che sia appartenuto ai benedettini.
  • In località “Pantaniccio” si possono osservare, sebbene molto deteriorati, alcuni resti delle Grotte di San Salvatore con affreschi dipinti su tufo di epoca anteriore al XIII secolo.
    In una grotta sono raffigurati il SS. Salvatore, gli Apostoli alcuni santi tra cui è chiaramente riconoscibile San Benedetto iniziatore del monachesimo.
    Un altare ricavato nella roccia tufacea dove si osserva scavata in una parete, una fossa mortuaria, come semplice giaciglio per qualche eremita cristiano dei primi secoli, su un masso c’è scritto in latino: “Andrea umile abate”.
    L’altra grotta è detta di Sant’Angelo perché su una parete si intravede inequivocabilmente l’immagine di San Michele Arcangelo.
    L’inserzione dell’entità monastica nel territorio urbano avviene in parallelo al nucleo rupestre domestico, e si deve in gran parte alla diffusione dell’ordine di S. Benedetto; una bolla di Leone IV a Virobono, vescovo di Tuscania segnala già nell’ 852 degli insediamenti monastici.
  • Infine in località “Monti Festo” troviamo la Grotta di Sant’Angelo, su una piattaforma tufacea si aprono un antro naturale, abbastanza profondo, che collega due grotte, sostenuto da un pilastro con un ingresso irregolare che ricorda un trapezio, semicircolare con una piccola abside, copertura con due fori alle pareti su una di esse vi era un affresco staccato abusivamente che ritraeva San Michele Arcangelo dipinto entro la nicchia.

Vallerano (VT) | Altro

  • Monumento ai caduti della prima guerra mondiale in Largo Porta Nuova
  • "Metamonolite 3,14", 2007, scultura in peperino di arte contemporanea

Vallerano (VT)
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Vallerano (VT) | La Storia

Anche se dati certi sulla sua origine possono essere rintracciati su documentazioni collocate intorno al 1200, con la edificazione del Castrum sulla parte più inattaccabile dell’avvallamento naturale scelto dai primi abitanti di queste terre, le prime tracce di insediamento sono fatte risalire all’età del bronzo.

Le stesse opere murarie ritrovate nell’antico borgo medioevale ed altre importanti testimonianze archeologiche portano ad affermare che l’antica rocca edificata sulla gobba tufacea tutt’ora ben visibile, sia stata abitata fin dal 1000 a.c.

La presenza di numerose tombe etrusche, violate e saccheggiate in periodi diversi, e utilizzate in epoche successive prima come abitazioni e poi come fienili, stalle e ripostigli per conservare alimenti o per ricoverare animali domestici, testimoniano come Vallerano fosse integrato nel territorio che ebbe il nome di Etruria.

Dopo il 300 a.C., con l'avvento dei Romani e la sconfitta etrusca nella battaglia del lago Vadimone, la regione subì il dominio dei nuovi conquistatori e, in seguito, le incursioni barbariche con devastazioni e distruzioni, spopolamenti e abbandoni degli insediamenti abitativi.

Nelle campagne del paese si possono trovare grotte rupestri di origine Villanoviana.

La più importante e conosciuta è quella "dei quadratini", così chiamata dai paesani.

Dopo l’ottavo secolo, con l’inizio della nuova fase storica e la diversa organizzazione del territorio e con lo svilupparsi del potere della Chiesa e dell’importanza delle sue proprietà fondiarie, Vallerano entrò nel Patrimonium Sancti Petri, con l’atto di donazione che papa Adriano IV fece tra il 1154 e il 1159, e vi rimase per lungo periodo.

Ma non sono mancati passaggi da un possedimento ad un altro.

Così risulta già una sua sudditanza a Viterbo fin dall’anno 1188, poi rinnovata nel 1254, esattamente tre anni dopo la promulgazione dello Statuto di Viterbo.

Può quindi presumersi che è dello stesso periodo lo Statuto di Vallerano sottoposto a revisione e quindi certificato con firma autentica dal Duca Orazio Farnese nel 1534 e infine approvata con bolla apostolica di Paolo III emanata a Viterbo il 19 settembre del 1536.

Prima di questo evento, Vallerano è passato dalle dipendenze della città di Viterbo, ai Di Vico (1188-1278) e poi agli Orsini e di nuovo alla città di Viterbo per ritornare sotto gli Orsini nel 1306.

In seguito all’Ospedale Santo Spirito in Sassia e poi nuovamente sotto lo Stato Pontificio per essere infeudato a Domenico Ronconi di Rossano.

Intorno al 1500 fu assegnato alla proprietà della Camera Apostolica per poi passare a Pier Ludovico Borgia e, infine, ai Farnese fino a quando, con la distruzione del Ducato di Castro del quale Vallerano, sotto Ranuccio il Vecchio, entrò a far parte, ritornò nel possesso dei pontefici intorno al 1785.

Nel 1870, infine, Vallerano entrò a far parte del Regno d’Italia.

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