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- Salita dei Borgia
La scenografica scalinata "Salita dei Borgia" si trova su via Cavour a Roma.
Nota anche come scalinata di via San Francesco di Paola, si trova a due passi dai Fori Imperiali, e collega il Rione Monti con la piazza e la Basilica di San Pietro in Vincoli.
La salita dei Borgia è un angolo di Roma a dir poco suggestivo: lontana dal traffico e dal caos salire quella scalinata rievoca un'atmosfera particolare, piena delle storie e delle leggende legate a quelle che furono ritenute le “Case” dei Borgia, ma non solo.
Quando vi trovate ai piedi della salita dei Borgia - vicolo scellerato - , alzando gli occhi al cielo non si può non rimanere catturati dal nobile balcone (forse disegnato da Raffaello) che sovrasta l'arco della scalinata, messo li con chiara ostentazione del potere che aveva la famiglia che deteneva il palazzo.
La facciata principale dell’edificio (coperta da un incantevole manto di edera), la cui origine risale al XIII secolo, presenta caratteri architettonici medievali, rinascimentali e cinquecenteschi.
La grazia di quel balcone con le sue tre leggiadre finestre contrasta nettamente con la fosca muraglia del palazzetto dove si apre sulla gradinata l’arco, il luogo suscita i ricordi degli intrighi e degli assassini dei Borgia.
Secondo la tradizione popolare degli ultimi secoli e i sonetti di Lord Byron, si tratterebbe del Balcone di Vannozza, ovvero Giovanna Cattanei, spregiudicata amante di Rodrigo Borgia, poi papa Alessandro VI Borgia, dal quale ebbe quattro figli illegittimi: Giovanni, Cesare, Goffredo e, la famosa, Lucrezia Borgia.
In realtà non ci sono fondamenti storici che accreditano il palazzetto come appartenente alla famiglia Borgia: forse l'arco sulla gradinata, che crea un ambiente oscuro, carico di mistero, ha alimentato fantasie di intrighi ed assassini molto comuni e frequenti nella famiglia Borgia.
Passando sotto l’arco, nel salire l’ultima parte della scalinata, si ha l’impressione di essere catapultati indietro nel tempo, in quella torbida, ma comunque affascinante, Roma del passato.
Qui Cesare uccise il fratello Giovanni, forse con il contributo di Lucrezia che in quanto a veleni era esperta.
Quella rampa di scale - ancor prima - sorge su “vicus sceleratus” uno degli antichi luoghi leggendari di Roma, li infatti è collocata la strada dove la scellerata Tullia Maior, dopo aver ucciso suo marito e fatto uccidere la propria sorella, calpesta a morte con il suo cocchio sul corpo del padre morente, re Servio Tullio, sesto re di Roma nel 535 a.C., come atto finale del colpo di stato e della grande congiura dal lei ordita insieme al cognato Tarquinio, figlio di Lucio Tarquinio Prisco, quinto re di Roma.
La rampa di scale tra via Leonina e via Cavour viene ancora oggi - per questo motivo - chiamato dai romani vicolo scellerato.
Alla fine della salita consigliamo di entrare nella sovrastante Basilica di San Pietro in Vincoli dove potrete ammirare il Mosè di Michelangelo.
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