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Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”
Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”
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Indirizzo:
Piazzale Sant'Angelo, 19, 01021 Torre Alfina VT, Italia
Descrizione:

Torre Alfina è un piccolo borgo dominato da un imponente castello, sotto il quale c’è il suggestivo bosco del Sasseto, definito dal National Geographic “il bosco di Biancaneve” e già scenografia di Garrone in "Il racconto dei racconti".

Il bosco del sasseto è un luogo dal fascino unico, una foresta vetusta dove convivono il faggio, l’olmo, l’acero di monte, il leccio e l’albero della manna, insieme ad altre 30 specie di alberi, in uno scrigno di biodiversità di flora e fauna.

Torre Alfina, frazione di Acquapendente (VT), sorge pochi kilometri a nord del lago di Bolsena, al confine estremo del Lazio, stretto tra Umbria e Toscana, e con il suo castello incantato (ricostruito nel 1880) nel bosco del sasseto è considerato ufficialmente uno dei borghi più belli d'Italia.

A ridosso del castello di torre Alfina si estende per circa 60 ettari il Bosco del Sasseto, ricco di latifoglie secolari (alberi che superano i 25 metri di altezza) e di fauna e flora.

Il borgo è inoltre compreso nella Riserva Naturale Monte Rufeno, un’area protetta di circa 2900 ettari all’estremo nord della provincia di Viterbo, attraversata dal fiume Paglia e costituita da boschi misti e pinete.

Tra la flora spontanea, si trovano numerose specie di orchidee e il narciso dei poeti: per una conoscenza più approfondita, basta visitare a torre Alfina il Museo del Fiore.

Chi volesse vedere, infine, un antico mulino ad acqua per la macinazione dei cereali può recarsi al Mulino del Subissone, posto lungo uno dei più bei sentieri della Riserva Naturale.

A Torre Alfina troviamo poi Chambre d’Amis, una mostra permanente d’arte contemporanea all’aperto.

La provincia di Viterbo non smette di stupire , come già sapete se magari avete visitato Vitorchiano, Bomarzo, Soriano nel Cimino, Viterbo, il borgo fantasma di Celleno, Bassano in Teverina, Graffignano, Orte, San Martino al Cimino sul lago di Vico, il Monumento Naturale Oasi WWF Pian Sant'Angelo o il meraviglioso Castello Ruspoli a Vignanello, ma anche Palazzo Farnese a Caprarola, l'antico borgo di Chia, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, Civitella d'Agliano e la sua "Serpara di "Paul Wiedmer"

Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”
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Dove dormire a Torre Alfina (VT)



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Torre Alfina (VT) | Tradizioni, Eventi  & Folklore

Le pappardelle al cinghiale sono il piatto tipico di Torre Alfina, che trae origine dalle fettuccine alla lepre cucinate dalle nonne.
La proliferazione dei cinghiali nei boschi intorno al borgo ha portato progressivamente, nella preparazione del ragù, a sostituire la carne della lepre con quella di cinghiale.

Nei giorni di ferragosto le pappardelle sono protagoniste della sagra nella piazza centrale del borgo.

  • San Bernardino da Siena (terza domenica di maggio) la festa è caratterizzata dalla realizzazione delle infiorate nelle strade del borgo.
  • Torre Alfina Blues Festival (luglio) quattro giorni dedicati alla musica blues, tra eventi culturali e degustazioni gastronomiche nei punti più caratteristici dell’antico abitato.
  • Fiera di San Bartolomeo (agosto) vetrina di prodotti tipici, gastronomici e artigianali; venditori e artigiani si ritrovano in questa fiera che ha origine nel Seicento.
  • Sagra delle Pappardelle al Cinghiale (settimana di ferragosto) una delle più famose sagre dell’Alto Lazio dove è possibile degustare piatti a base di cinghiale.
  • Festa della Madonna del Santo Amore (prima settimana di settembre) si chiama oggi Ponti nel Tempo la festività più sentita dalla popolazione; si rievoca con un corteo storico la “traslazione” dell’immagine della Madonna avvenuta per la prima volta nel 1760
  • Il Banchetto di Astorre (inizio settembre) con coreografie, musiche e piatti medievali, a cura dell’Associazione Astorre.

Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”
Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”

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Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”
Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”

Torre Alfina (VT) | La Storia

Non si hanno notizie certe che l'area fosse abitata in epoca etrusca e nemmeno in quella romana, anche se la vicinanza con l'insediamento etrusco di Velzna e il fatto che l'altopiano fosse attraversato dalla via Traiana lo lascia supporre.

Le prime notazioni storiche riguardo all'esistenza di una torre d'avvistamento le abbiamo nei Commentari Istorici di Monaldo Monaldeschi della Cervara, che parla di una torre fortificata trasformata in castello durante il regno longobardo di Re Desiderio (VIII secolo).

E proprio la famiglia dei Monaldeschi prima, e il suo ramo della Cervara poi, saranno signori del castello e proprietari di molte delle terre intorno, dal 1200 al 1700.

Il castello passò, per via ereditaria, ai marchesi Bourbon del Monte in seguito al matrimonio di Gia' Mattia del Monte con Anna Maria Monaldeschi, nella seconda metà del Seicento.

Il borgo di Torre Alfina, nel frattempo, intorno alla metà del '400 aveva raggiunto una certa autonomia amministrativa costituendosi in comune rurale dipendente da Orvieto.

La rivoluzione francese lasciò il segno anche sul piccolo comune che, nel 1809, con il riassetto territoriale fu assegnato al circondario di Todi e al cantone di Acquapendente e poco dopo, a causa del calo demografico (contava solo 300 abitanti), fu addirittura soppresso e il suo territorio aggregato al comune di Acquapendente.

L'assetto amministrativo deciso dai francesi verrà confermato anche dal nuovo Regno d'Italia, facendo diventare Torre Alfina una frazione del comune di Acquapendente.

Durante la spedizione garibaldina nell'agro romano, del 1867, il generale Giovanni Acerbi la scelse come suo quartier generale, in virtù della sua posizione geografica favorevole, da dove proclamò la prodittatura.

Il castello e la sua tenuta rimasero proprietà dei Bourbon del Monte fino al 1880 circa quando furono acquistati da un ricco banchiere belga, Edoardo Cahen d'Anvers (1832-1894), che, già conte (titolo ereditato dal padre Giuseppe Mayer, già nobilitato da Vittorio Emanuele II per ringraziarlo di essere stato l'unico banchiere europeo a finanziare il Risorgimento), fu nominato marchese nel 1885 da Umberto I e si fregiò del titolo di Marchese di Torre Alfina, dando il via alla ristrutturazione del palazzo come oggi appare, secondo il progetto affidato all'architetto senese Giuseppe Partini.

A Edoardo successe Teofilo Rodolfo Cahen, che continuò l'opera di ristrutturazione.

Passato di mano per eredità nel 1959, il castello fu acquistato da Alfredo Baroli, passando poi al discusso Luciano Gaucci.

In seguito al fallimento del Perugia il Castello è stato pignorato e messo all'asta dal 2010, fino al suo acquisto da parte di un gruppo finanziario nel 2021.

In attesa di un nuovo compratore è stato affittato per 10 anni alla famiglia di ristoratori romana Boscolo.

Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”
Torre Alfina – Bosco del Sasseto “Bosco delle Favole” o “Bosco di Biancaneve”

Il nome del bosco - Bosco del Sasseto - si deve ai tanti massi lavici originati da un antico vulcano.

Tra i massi sono cresciuti alberi centenari alti oltre 25 metri e con diametri superiori al metro.

Il luogo si ammanta di una atmosfera particolare grazie alle forme contorte degli alberi, i grandi tronchi a terra, i manti di muschi e felci e un ricco sottobosco, che in primavera dispensa molteplici fioriture.

Percorrendo i sentieri del bosco del Sasseto ci si può inoltrare in una natura rigogliosa, che stupisce con colori, profumi, suoni e scoperte inattese di tanti animali che qui trovano nutrimento e rifugio.

Grandi tronchi a volte cavi, rami contorti, massi coperti di muschi e felci, i canti degli uccelli e i timidi fiori nel sottobosco rendono l’atmosfera di questo luogo un mondo incantato e meraviglioso, sembra di entrare in un set cinematografico di qualche film fantasy dove lasciarsi coinvolgere dalle meraviglie della natura, alla ricerca di fate, elfi e folletti.

Percorrendo il percorso incantato nel Monumento Naturale Bosco del Sasseto sorprende poi la vista di un mausoleo gotico completamente immerso nell’incontaminato verde.

Il luogo narra infatti la storia di un uomo, il marchese Edoardo Cahen, che a fine ‘800, dopo aver ricostruito il castello soprastante, amò a tal punto questo parco selvaggio da eleggerlo ad ultima dimora, in un mausoleo in stile neogotico in una radura all’interno della foresta.

Il mausoleo è stato progettato alla fine dell’800 dall’architetto senese Giuseppe Partini in contemporanea al rifacimento del castello.

Negli stessi anni i giardini e i sentieri del bosco sono stati progettati dai paesaggisti francesi Henry e Achille Duchêne, i quali articolarono l’area mediante una sequenza complessa di ambiti paesaggistici, caratterizzati da parti boscose alternate ad altre con un assetto geometrico più regolare, enfatizzato dal disegno dei parterre con prevalenza di siepi ed essenze floreali.

Il bosco e il giardino storico sono di proprietà del Comune di Acquapendente e ricoprono una superficie complessiva di 61 ettari.

Il bosco, in qualità di Monumento Naturale, dal 2006 è un’area protetta e recentemente tutto il complesso è stato compreso nella rete regionale delle dimore storiche.

Scrigno di biodiversità di flora e fauna, il Bosco del Sasseto è un gioiello da preservare e tramandare, posto nel territorio di Acquapendente, nell’Alta Tuscia viterbese, attiguo al borgo di Torre Alfina, la cui storia è un tutt’uno con quella del castello medioevale che domina l’intera vallata.

Lo stesso castello, così come il sugge-stivo Museo del Fiore, sono visitabili tutti i fine settimana (info sul sito ufficiale)

In una località dove si respira l’aurea magica di natura e storia, patrimonio da valorizzare e far conoscere a tutti, Il Bosco Incantato diventa una visita teatralizzata a tutti gli effetti, aperta a famiglie e bambini: un esempio virtuoso di valorizzazione del territorio, in grado di coniugare due anime dell’intrattenimento culturale, quella legata al racconto di un luogo esplorandone gli aspetti storico-culturali e quella dell’arte performativa “incastonata” in scenografie naturali intatte e di rara bellezza.

Si può accedere al Bosco del Sasseto su prenotazione con biglietto di ingresso, comprensivo della visita al vicino Museo del Fiore.
Per ragioni di tutela la visita al bosco avviene esclusivamente con accompagnamento e dura circa due ore.

Le visite al Bosco si attivano per un minimo di 15 partecipanti ed una massimo di 20 per gruppo e SOLO su prenotazione.
Il servizio di prenotazione è disponibile dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, tramite mail [email protected] o numero di telefono 388.8568841.
Le prenotazioni devono pervenire entro le ore 18.00 del giorno precedente alla giornata di visita.

INFO E CONTATTI

Biglietteria Bosco del Sasseto
Piazzale Sant’Angelo 19 – Torre Alfina
Tel.: 0763-719206
E-mail:
[email protected]

Centro Visite Comune di Acquapendente e Museo del Fiore
Tel: 388-8568841 (anche whatsapp)

NOTE
• Per la visita in questo ambiente naturale è obbligatorio un ABBIGLIAMENTO IDONEO e CALZATURE CHIUSE E ANTISCIVOLO. Gli operatori potranno impedire l’accesso in caso di calzature non idonee.
• Accesso non adatto a passeggini e difficoltà motorie
• In caso di CONDIZIONI METEO AVVERSE, l’accesso al Bosco potrà ESSERE INTERDETTO, per garantire la sicurezza dei visitatori. In tal caso i prenotati verranno avvisati entro le ore 18.00 del giorno precedente.
• L’evento si attiverà per un minimo di 10 e un massimo di 30 iscritti.
• Le attività prevedono una preparazione escursionistica medio-bassa, sono adatte a bambini di almeno 6 anni, non a passeggini.

COME ARRIVARE A TORRE ALFINA:
Si può raggiungere anche tramite l’A1, uscita Orvieto, seguire le indicazioni per Castel Giorgio – Torre Alfina. Arrivati al Borgo di Torre Alfina seguire le indicazioni per Museo del fiore che si trova a soli 2 Km di strada dal borgo.

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