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- Rocca Priora (RM)
Rocca Priora è l'antica ghiacciaia di Roma, il borgo più alto dei Castelli Romani con i suoi 768 metri s.l.m, ed è anche uno dei più panoramici dei Colli Albani
Se avete un'improvvisa voglia di aria fresca di montagna forse dovreste sapere che Rocca Priora si trova a meno di 20 minuti dal G.R.A. di Roma, sopra Rocca di Papa e il lago Albano, arroccata sul fianco di un alto colle rivolto verso Monte Ceraso. In caso facesse troppo caldo nella Capitale sappiate che a Rocca Priora potrebbero esserci anche 8° in meno, quindi ne vale sempre la pena anche per una gita veloce.
Circa 12000 persone vivono oggi a Rocca Priora, quindi non è neanche il paesino disabitato che potreste immaginare, tutt'altro, è un pittoresco borgo medievale immerso in boschi incontaminati della prima "montagna" fuori le mura della città, che altro non è che il punto più alto dell'antico vulcano che nella preistoria li si trovava.
Antiche foreste qui vi permetteranno di ammirare alberi di notevoli dimensioni (fino a 3 metri di circonferenza), infatti, insieme alla vicina zona umida della Doganella, è un sito SIC (siti di importanza comunitaria).
Inutile dire che Rocca Priora offre scorci che hanno ancora il sapore dei tempi andati, e a chi si affaccia dal belvedere posto in cima al paese permette di godere di uno dei panorami più suggestivi dei Castelli, verso Roma. i Monti Tiburtini, Prenestini, Ernici e sulla Valle del Sacco (o Valle Latina), antico corridoio da Roma alla Campania, che avrete certamente notato prendendo l'autostrada dal casello di Roma Sud.
A Rocca Priora si trovano ancora interessanti edifici sia civili che religiosi, anche se nel corso degli anni, diverse vestigia storiche sono state cancellate o “ammodernate”.
Il grande Castello medioevale divenne nel 1880 un maniero neo-gotico ed è l’attuale sede comunale.
Interessanti località vicine sono: oltre alla Capitale, tutti gli altri pittoreschi centri dei Castelli Romani, i centri storico-archeologici di Velletri, Segni e Palestrina.
Una curiosità che potrebbe "mettervi in guardia": Alcuni secoli fa a Rocca Priora (prima gli abitanti e poi la Chiesa) riuscivano anche a venderti la neve.
Ma non è come pensate, qualsiasi cosa abbiate pensato.
Rocca Priora è il comune più alto dei Castelli Romani e inoltre è il paese più freddo del comprensorio.
L'inverno nevica spesso e in passato, in generale fino all'invenzione delle ghiacciaie, la neve veniva utilizzata per conservare e trasportare i cibi quindi non stupitevi se qui il Santuario della Madonna della Neve testimonia ancora oggi lo stretto rapporto che il paese ha avuto con questa sua caratteristica attività.
Dove dormire a Rocca Priora (RM)
Rocca Priora (RM) | Eventi, Tradizioni & Folklore
- Festa di Sant'Antonio Abate in onore del Santo protettore degli animali durante la quale c'è la benedizione degli animali che sfilano in carri allegorici realizzati prevalentemente in legno decorati con frutta e pane
- Festa di San Rocco (patrono) il 16 agosto
- Festa di San Biagio vescovo e martire, che liberò Rocca Priora dalla peste
- Madonna della Neve (Agosto) durante la processione si spara neve finta dai bordi della strada, ricordando il celebre giorno in cui la Madonna fece nevicare su Rocca Priora è arricchì la popolazione
- Festa del Narciso a maggio
- Sagra della Bruschetta a cavallo di Ferragosto
Che cosa vedere a Rocca Priora (RM) | Monumenti e luoghi d'interesse
Rocca Priora | Architetture religiose
- Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
Grande edificio a tre navate, scandite da pilastri ottogonali in travertino, segno della sua origine del '400; conserva alcuni antichi dipinti e qualche particolare affresco
- Santuario della Madonna della Neve
Un' antica Cappella (propiziatoria di nevicate) nel '600 fu ingrandita da un appaltatore arricchitosi con la neve; ai primi di Agosto suggestiva processione (con nevicata finale…)
- Convento e Pinacoteca di San Silvestro (a 3 km da Rocca Priora) Il Convento dei Padri Carmelitani (1400) è posto al di fuori del centro abitato, molto in alto rispetto ad esso, e costituisce luogo ideale di ritiro spirituale per la tranquillità della natura e del silenzio che lo circonda.
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Rocca Priora | Architetture civili
- Castello: Palazzo Savelli
Palazzo fortificato neo-rinascimentale di metà '800, dell'Architetto F. Vespignani che si rifà al preesistente Palazzo baronale che i Savelli avevano realizzato su un Castello degli Annibaldi.
Rocca Priora | Altro da vedere
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L'Antica Industria della Neve ancora esiste qualche antico 'pozzo della neve’; la neve veniva portata e venduta a Roma. Per secoli fu la principale attività del paese e su essa lo Stato Pontificio aveva messo le mani, con leggi ed editti vessatori, fino all'avvento delle ghiacciaie.
Arco ogivale con stemma dei Savelli
- Contrafforti medievali in via Monsignor Giacci
- Monumento ai Caduti
- Polo Culturale “Monsignor Francesco Giacci” - Museo Benedetto Robazza
- Resti della Fortezza Pontificia (a 6 km da Rocca Priora - c.o. Monte Porzio Catone) Da qui, a 753 metri di altitudine, si gode uno dei più vasti panorami del territorio dei Castelli Romani, fino al mare. La Fortezza fu fatta erigere alla fine del XII secolo da Papa Eugenio III e mantenne il suo ruolo difensivo per quasi quattro secoli, e cioè fino a quando (alla metà del XVI secolo) Papa Paolo III Farnese ne ordinò la demolizione. Da quel momento la Fortezza fu utilizzata come cava di materiali da costruzione.
Rocca Priora | Aree naturali
- Rocca Priora è circondata da una natura rigogliosa per gli amanti del trekking e delle escursioni nel Parco regionale dei Castelli Romani
- Monumento Naturale Madonna della Neve che consiste nella grande area boschiva (circa 300 ettari) adiacente al centro abitato di Rocca Priora e veramente ricca di varietà vegetali e soprattutto di fauna selvatica.
- Sentiero delle Fonti, Sentiero del Cerquone-Doganella, Cammino Naturale dei Parchi
Rocca Priora (RM) | La Storia
Nel luogo dove sorge l'abitato di Rocca Priora, molti storici hanno riconosciuto il sito dell'antico centro latino di Corbium, che Coriolano occupò nella sua marcia su Roma (486 a.C.).
Nel III secolo, dopo la scomparsa della città, vi si insediò una villa romana.
Il nome di Rocca Priora deriva da quello medioevale di "Perjura".
Secondo la Cronaca Sublacense, infatti, alla fine dell'XI secolo sorgeva sulla cima del colle un piccolo nucleo abitato, il Castrum Arcis Perjuriae, che Agapito, dei Conti di Tuscolo, avrebbe dato alla figlia.
Questo documento ci consente peraltro di asserire che il "Castello", come del resto quelli vicini di Rocca di Papa e Molara, fosse fra i possedimenti dei Conti Tuscolani.
Solo in seguito, dopo la distruzione di Tuscolo nel 1191, passò sotto il controllo degli Annibaldi, anche se, analogamente a quanto accadde nei vicini centri di Monte Porzio Catone e Monte Compatri, vi trovarono rifugio i profughi provenienti da Tuscolo.
Un tenimentum Rocce Perjurie lo troviamo indicato nel 1252 in un atto divisionario di beni tra i fratelli Colonna.
Nel 1269 è già indicato con il nome di "Rocca Priora" nell'elenco dei beni del Convento di Palazzolo.
In questo periodo doveva già essere sotto il controllo degli Annibaldi, anche se la prima notizia certa della loro signoria su questo castello si ha nella memoria di un Leone di Riccardo, de Rocca Perjura, proprio della famiglia degli Annibaldi.
A questa famiglia nel 1347 papa Clemente VI indirizzò, come ad altri nobili romani, la celebre lettera per avere il loro appoggio contro Cola di Rienzo.
Appare nell'elenco delle terre della Provincia romana soggette al Comune di Roma per la tassa del sale, per un consumo di 10 rubbie di sale a semestre: il castello quindi, al pari di Frascati e Monte Compatri, doveva essere abbastanza popolato.
Nel 1382 il castello passò ai Savelli ai quali restò fino a tutto il XVI secolo.
Nella guerra di repressione del 1436, condotta dal Cardinal Vitelleschi alleato del papa Eugenio IV contro i baroni romani avversi al Pontefice, le milizie papali se ne impossessarono e venne concesso in vicariato al condottiero Simonetto di Castel Piero.
Nel 1447 papa Niccolò V lo restituì ai Savelli.
Papa Alessandro VI destinò il castello a suo figlio Giovanni Borgia, ma alla morte del papa (1503) i Savelli lo recuperarono.
Secondo alcuni Rocca Priora fu completamente distrutta dalle milizie pontificie condotte da Renzo da Ceri, nel conflitto tra papa Clemente VII e i Colonna.
Secondo altri invece fu distrutta dalle milizie imperiali che, saccheggiata Roma nel 1527, si recavano nel napoletano.
Nel 1538 era presente nell'elenco delle comunità del Patrimonium Petri che versavano tributi alla Camera Apostolica.
Nel 1547 fu emesso lo "Statuto" di Rocca Priora, del quale si conservano ancora le rubriche. Papa Sisto V l'assegnò nuovamente ai Savelli, ai quali concede di elevare il castello a marchesato.
La famiglia dei Savelli intervenne al momento dell'insediamento con numerose opere edilizie di ampliamento e ristrutturazione fino a quando, causa una grave crisi economica, i beni furono rilevati, il 3 dicembre 1596, dalla Camera Apostolica.
Nel 1597 la Camera Apostolica dispone che il feudo venga dato in locazione al miglior offerente, e nello stesso anno l'appalto viene vinto da Domenico de Cavalieri, considerato il primo affittuario camerale.
Nel 1605, a pochi mesi dalla propria elezione, il pontefice Paolo V della famiglia Borghese si reca in visita al castello di Rocca Priora, dove la popolazione e le autorità gli riservano un'accoglienza straordinaria.
A ricordo di quell'evento la comunità pose una lapide dedicatoria sulla facciata del palazzo in cui venne ospitato.
Nei secoli successivi, la gestione del feudo roccapriorese passerà sotto la mano di diversi affittuari: dal già citato Domenico de Cavalieri, passando per Lelio Petroni fino a Francesco Ravenna.
Tutti con l'intento di sfruttare le risorse naturali che offriva la rocca, tra cui il commercio della neve e del legname.
Nei primi anni del Settecento, Rocca Priora come tutti i Castelli Romani, a causa del terremoto del 1703 ed in seguito ai rigidi inverni (il più noto è l'inverno 1709), subisce un notevole decremento demografico.
Negli anni successivi, per incentivare il ripopolamento e la conseguente ripresa delle attività produttive, la Camera Apostolica attuò una politica di concessione territoriale a chi si fosse trasferito in quelle terre.
È riscontrato in quel periodo un notevole flusso immigratorio proveniente da diverse zone della penisola italiana.
A causa della politica neutrale dello Stato Pontificio si documenta per tutto il Settecento, il passaggio di truppe straniere dirette verso il Regno di Napoli.
Le singole comunità furono conseguentemente obbligate a sostenerle durante i vari accampamenti effettuate nelle campagne circostanti.
Rocca Priora vivrà tra il 1797 e il 1798 i fermenti delle idee repubblicane portate da Napoleone nella costituzione della prima Repubblica romana, e a cui i singoli borghi dei Castelli Romani si ispireranno per la nascita delle repubbliche sorelle.
Ritornata nella disponibilità della Camera Apostolica, questa la tenne fino ai primi anni del XIX secolo, quando nel 1806 fu venduta con il suo territorio, in parte a Luciano Bonaparte, in parte alla famiglia Rospigliosi, che ne mantenne il controllo fino nel 1870, anno in cui si costituì in Comune.