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- Minturno (LT)
Il comune di Minturno, vicino Formia, si estende a sud del golfo di Gaeta fino alla foce del Garigliano, confine naturale del Lazio con la Campania.
Le spiagge di Minturno, a pochi minuti dalle Terme di Suio, sono bagnate dal Mar Tirreno.
Il comune di Minturno è infatti adagiato sulle propaggini costiere e meridionali dei Monti Aurunci nella meravigliosa cornice della Riviera di Ulisse.
La parte principale dell'abitato oggi si estende con continuità dalla collina della medievale Traetto (oggi Minturno) fino alle località costiere di Scauri e di Marina di Minturno.
Minturno da Roma è facilmente raggiungibile in treno essendo situato lungo la tratta ferroviaria Roma-Formia-Napoli, con un proprio scalo (Stazione di Minturno-Scauri).
Il centro storico della città Minturno è sicuramente molto caratteristico è formato da piccoli vicoli, porticati, resti di costruzioni romane e chiese in cui immergersi e perdersi.
Minturno non è solo nota per il suo complesso archeologico ed il suo centro storico ma anche per la sua spiaggia di Marina di Minturno ed il vicino litorale di Scauri.
Il tratto di mare di Minturno è costituito da ben 7km di spiagge affollatissime nel periodo estivo (principalmente Luglio e Agosto) e divise da due promontori, Monte d'Oro ed Monte d'Argento.
Oltre alle spiagge sicuramente vale la pena passeggiare per il lungomare ricco di intrattenimento sia durante il giorno che la notte.
L'antica città di Minturnae (oggi importante area archeologica del Lazio) era collocata sulla sponda destra del Garigliano.
Il dialetto minturnese è un dialetto laziale meridionale ed è influenzato dalla variante standard della lingua napoletana soprattutto a livello prosodico.
La linea melodica e la cadenza, viene definita un napoletano modificato dalle parlate laziali e abruzzesi.
Sul piano fonetico vi si riscontra, infatti, la presenza della metafonesi sabina, tipica dei dialetti mediani (parlati nelle provincie di Latina e di Frosinone) e, in forma minoritaria, del romanesco.
Naturalmente non si può non fare una visita al Museo Etnografico Aurunco piccolo museo dei costumi locali e della civiltà contadina.
Si trova in Corso Vittorio Emanuele, per informazioni dettagliate qui trovate i numeri di telefono 0771674311 - 3394532902
Una delle cose da fare a Minturno e quella di visitare i suggestivi borghi collinari vicini e ricchi di storia e cultura.
Nei dintorni di Minturno infatti troviamo:
- Tufo,
- Tremensuoli,
- Santa Maria Infante completamente distrutto durante la guerra e ricostruito in epoca moderna,
- Pulcherini in questo piccolo borgo dal 1967 ogni Venerdì Santo si svolge una suggestiva rievocazione della passione di cristo, tra le più apprezzate nel basso Lazio.
- Il bellissimo borgo di Castelforte, circondato da colline coltivate con vigneti, uliveti e agrumeti. Unico comune del Lazio insieme al vicino comune di Santi Cosma e Damiano ad avere la Medaglia d’Oro al valor civile, grazie al coraggio dei loro cittadini che durante la seconda guerra mondiale combatterono contro i tedeschi, qui infatti aveva inizio la famigerata linea Gustav sul fiume Ausente.
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Che cosa vedere a Minturno | Monumenti e luoghi d'interesse
Minturno | Architetture religiose
- Chiesa di San Pietro (XI-XII secolo) cattedrale della citta tra le più caratteristiche della città e conserva un pergamo (ambone) tra i più belli d'Italia.
- Chiesa di San Francesco, la cui costruzione è collocabile tra il 1266 e il 1272 ad opera del conte di Fondi Ruggero II Dell'Aquila. Sulla parete destra dell'aula si può ammirare l'affresco della Madonna delle Grazie, protettrice di Minturno. La chiesa e l'attiguo convento furono ampliati tra il 1488 e il 1491 con l'intervento di Onorato II Caetani, conte di Fondi, il quale chiamò maestranze locali e napoletane, come il maestro falegname Cola di Tommaso, che nel 1490 realizzò gli stalli del perduto coro; un portalino marmoreo del convento è attribuibile all'officina di Tommaso Malvito e databile al 1491.
- Chiesa dell'Annunziata (XIV secolo), con affreschi dell'epoca. Nell'abside è dipinta una "Crocifissione", realizzata nel 1333, forse dagli allievi di Giotto. Fu a più riprese danneggiata: dai pirati turchi nel 1552, dalle truppe napoleoniche nel 1799 e da un incendio nel 1888. Fu riaperta al culto nel 1931 come tempio votivo dei minturnesi caduti nella Prima Guerra Mondiale, dopo il restauro commissionato dal concittadino Pietro Fedele, storico e Ministro della Pubblica Istruzione nel 1925-28.
- Ex chiesa di San Biagio, nel centro storico.
- Congrega del Santissimo Rosario (oggi sala convegni), situata in piazza Portella alle spalle della chiesa di San Pietro; a tre navate con pilastri e archi gotici in pietra. All'interno, coro in legno del 1700 e affreschi del '200-'300.
- Chiesa della Madonna della Libera, in località Fontana Perrelli, del XIV secolo, con portico a tre campate in facciata.
Minturno | Architetture civili
- "Ponte pensile" Ponte Real Ferdinando sul Garigliano, con tiraggi a catene di ferro, il primo realizzato in Italia, restaurato alcuni anni fa. Commissionato dai Borbone, fu progettato dall'ingegnere Luigi Giura ed inaugurato nel 1832 dal Re Ferdinando II.
- Resti del muro perimetrale della cartiera di Scauri, sulla via Appia, nei pressi della Chiesa Parrocchiale dell'Immacolata. Fornitrice del Regno di Napoli, la fabbrica venne citata dallo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe nella monografia dedicata al pittore di corte Jacob Philipp Hackert. Lo stabilimento scaurese produsse fogli pregiati per la calcografia e la stamperia reale.
Minturno | Architetture militari
- Castello Ducale Caracciolo Carafa (IX secolo circa), dove soggiornarono, tra gli altri, San Tommaso d'Aquino (1272), Giulia Gonzaga e Isabella Colonna. Il Castello aveva al suo interno una torre alta 60 metri, semidistrutta da un fulmine nell’Ottocento. Attualmente il castello è di proprietà del Comune. Ogni anno la seconda domenica di Luglio in occasione della sagra delle Regne il castello viene illuminato da fuochi d’artificio.
- Torri costiere. A Scauri, nell'Area Protetta che fa parte del Parco Regionale Riviera di Ulisse, si trovano la torre dei Molini (XIV secolo), eretta a difesa delle macine un tempo mosse dal Rio Capodacqua, e la torre Quadrata o "dei Cavallari", sul monte d'Oro (XVI secolo)
Minturno | Reperti archeologici
- Il Comprensorio archeologico di Minturnae, presso la frazione di Marina, racchiude, gran parte dei resti dell'antica città-porto.
- Tra questi, spicca il maestoso teatro romano, costruito verso il I secolo d.C. che, diviso nei tre settori caratteristici (scaena, orchestra, cavea), accoglieva oltre 4 000 spettatori.
- All'interno dell'area sono visibili un tratto originale della via Appia (decumanus maximus), costruito in blocchi di lava basaltica,
- i resti del Foro Repubblicano (II secolo a.C.),
- del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva),
- del Foro Imperiale,
- del Macellum (mercato),
- delle tabernae, del complesso termale (II secolo d.C.).
- Negli spazi sottostanti alla càvea è situato il museo che accoglie statue acefale, sculture, ex voto, epigrafi, monete (ripescate nel vicino fiume) e numerosi reperti, rinvenuti nel secolo scorso a Minturnae, nel centro urbano di Scauri e nella zona di Castelforte.
- Il moderno tracciato dell'Appia si interseca con numerose ed imponenti arcate dell'Acquedotto Romano, un tempo lungo circa 11 chilometri.
- Tempio della ninfa Marica, che si trova verso la foce del Garigliano, sono le rovine di un antico luogo sacro dedicato alla ninfa Marica, divinità delle acque.
- A Minturno è stata ritrovata una statua di Traiano, da cui sono state ricavate repliche poste a Roma, Ancona, Benevento, Londra.
Minturno | Aree naturali
- Parco regionale di Gianola e del Monte di Scauri
- Gianola - Oasi blu del WWF
- Parco regionale Riviera di Ulisse
- Spiaggia dei Sassolini - Scauri - Minturno (LT)
Minturno | Eventi, Tradizioni & folclore
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- La sagra delle regne è una festa del grano e manifestazione religiosa dedicata alla Madonna delle Grazie che si svolge ogni anno a Minturno la seconda domenica di luglio, la sagra ha origini molto antiche che risalgono all'epoca romana. Inizialmente la festa religiosa non aveva connotazioni cristiane ed era dedicata agli Dei pagani della terra affinché benedicessero i raccolti e il lavoro dei campi. Nel medioevo assunse l'attuale connotazione religiosa, senza tuttavia modificare l'importanza del grano durante la manifestazione. Il termine regne deriva dal latino gremia, ovvero fasci di spighe. Infatti il grano rappresenta l'elemento principale al centro dei festeggiamenti, utilizzato per vari riti tra cui quello dei "mitituri" durante il quale viene battuto e distribuito il grano ai presenti.
- Il Carnevale a Scauri, sfilata di carri allegorici e di gruppi di animazione sul Lungomare (martedì grasso);
- Un salto nel Medioevo, a Minturno (1ª settimana di maggio)
- Via Crucis nel suggestivo scenario dei resti dell'antica città di Minturnae (sera della domenica delle Palme)
- Passio Christi a Pulcherini (Venerdì Santo)
- Festa della pacchiana a Marina (metà luglio);
- Festa di san Nicandro Martire a Tremensuoli (seconda domenica d'agosto);
- Festa di Maria SS. delle Grazie (1º settembre);
- Festa di Maria Bambina a Santa Maria Infante (1ª settimana di settembre);
- Festa della Natività di Maria a Scauri (8 settembre);
- Mostra del presepe, dell'artigianato e dell'antiquariato "Natale al Castello" (prima decade di dicembre);
- Presepe vivente nel borgo (periodo natalizio).
- Mare in cantina, rassegna enogastronomica internazionale del Golfo di Gaeta presso la spiaggia dei Sassolini di Scauri (seconda metà di luglio);
- Luppolo di mare, festival del mare e della birra artigianale presso la spiaggia dei Sassolini di Scauri (primo venerdì di agosto);
- Festival del Sud Pontino, incontri con il folklore internazionale (prima metà di agosto);
- Arrivederci a Scauri, festa del mare, corteo di barche aux flambeaux, gare sportive, spettacoli musicali, fuochi d'artificio e premio Marco Emilio Scauro ai turisti veterani (penultimo week-end di agosto);
- Visioni Corte International Short Film Festival, rassegna internazionale del cortometraggio indipendente a Minturno (settembre);
- Fiera di santa Lucia (13 dicembre);
- Rassegna di arte e musica popolare nel Lazio, appuntamento con le tradizioni, evoca e riporta alla memoria la pesca e in particolare quella delle telline Marina di Minturno ultima decade di luglio).
- Minturno Musica Estate
Minturno | Etimologia
Noto come Traetto o Traietto fino al XIX secolo (latino Traiectum), dalla scafa che univa le due sponde del Garigliano, nome attuale ha invece delle assonanze con la dea ctonia (personificazione della forza vulcanica) Manturna.
Secondo alcuni, invece, il nome Minturno nella radice (mant-, ment-, mint-) e nel suffisso (-rno) rileva una indubbia origine tirrenica o preariana (G. Tommasino, Aurunci Patres).
Prendendo riferimento da "Volturno" si potrebbe supporre una composizione "min + turn" cioè "min(?) + presso fiume".
Anche storici locali hanno cercato di ricostruire l'etimo di Minturno: si suppone che il nome sia etrusco e che derivi da Mintur (sole bruciante) oppure che Minturno sarebbe la contrazione dell'ebreo Menath-ur (pars ignis) identico al Minotauro di Creta, isola vulcanica per eccellenza.
Minturno | La Storia
Minturnae
La città di Minturnae sorgeva lungo il percorso della via Appia, presso il fiume Garigliano.
Le sue origini risalgono ad un centro ausone, appartenente alla Pentapoli Aurunca.
Un culto particolare vigeva per la ninfa Marica (divinità) - “la dea dell'acqua che brilla sotto la luce del sole”, ma anche “la dea che distrugge, infuria, consuma, inaridisce” - in onore della quale era stato eretto, verso la fine del sec. VI a.C., un tempio in tufo, che fu poi riadattato in muratura alla fine del I secolo dai Romani.
Sconfitto il popolo aurunco nel 314 a.C. durante la seconda guerra sannitica, i romani distrussero completamente le città della Pentapoli.
Minturni fu rifondata come colonia romana nel 295 a.C. e al suo ager apparteneva l'area tra i Monti Aurunci e il Tirreno, comprendente una zona residenziale sulla costa dell'odierna Scauri (già Pirae), con estese villae maritimae, e una zona agricola e produttiva, lungo il fiume e sulle colline, dove si trovavano diverse villae rusticae o fattorie.
Come detto presso la foce del Garigliano sorgeva il bosco sacro della dea Marica.
Nelle paludi dell'antico Minturno trovò rifugio, nell'88 a.C., il console Caio Mario, tallonato dagli uomini del rivale Silla.
I magistrati locali ordinarono la sua uccisione per mano di uno schiavo cimbro.
Il condottiero riuscì a sfuggire alla morte, dopo aver intimorito il germanico.
La città venne distrutta probabilmente dai Longobardi tra il 580 e il 590.
Traetto
Dopo la distruzione di Minturnae, gli abitanti si rifugiarono sul colle vicino, fondando il centro di "Traetto" o "Traietto".
Il toponimo deriva dalla scafa che univa le due sponde del Garigliano.
Nell'VIII secolo venne fondato il Patrimonium Traiectum, cioè la città divenne centro di un latifondo gestito da un diacono dipendente direttamente dal Papa.
Sotto il potere pontificio, Traetto fu cinta da mura, ma venne distrutta, nell'883, da Saraceni venuti per lo più dalla Sicilia musulmana e che si stabilirono nella piana del Garigliano.
Essi vennero poi scacciati nel 915 dalla lega voluta da papa Giovanni X.
Passata sotto il controllo di Gaeta, la città fu di nuovo distrutta dagli Ungari.
In seguito ebbe propri feudatari e, alla fine del X secolo, fu donata all'Abbazia di Montecassino.
Nel 1061 l'abate Desiderio concesse agli abitanti le chartae libertatis, (carte di franchigia).
Dopo essere stata conquistata dai Normanni di Sicilia, nel XII secolo appartenne alla famiglia normanna dell'Aquila (de l'Aigle) imparentata con la famiglia reale d'Altavilla, e dal 1299 per matrimonio ai Caetani quando divennero titolari della contea di Fondi, di cui Traetto faceva parte.
Nel 1497 fu donata da Federico d'Aragona re di Napoli a Prospero Colonna dopo la confisca per ribellione del filo-francese Onorato Gaetani dell'Aquila, I duca di Traetto dal 1493, e a lui confermata per aver combattuto nel 1503 da parte francese nella battaglia del Garigliano, con cui iniziò il dominio spagnolo in Italia meridionale.
I Colonna tennero Traetto fino al 1570 anno della morte di Isabella figlia di Vespasiano e nipote di Prospero.
Successivamente passò a Vespasiano Gonzaga Colonna duca sovrano di Sabbioneta, figlio di Isabella Colonna e per eredità ai Carafa di Stigliano del ramo della Stadera con Anna ultima di questo ramo per passare finalmente a Nicola de Guzmán (1689) figlio di Anna, alla morte del quale, privo di eredi, avvenne la devoluzione dei loro feudi alla Corona.
Dal 1690 al 1806, anno in cui fu abolito il sistema feudale, la città fu tenuta dai Conti Carafa di Traetto del ramo della Spina.
Durante l'occupazione napoleonica, nel giorno di Pasqua del 1799, fu assalita ed espugnata dalle truppe franco-polacche, nell'ambito delle ritorsioni verso le città che fiancheggiavano Fra' Diavolo: morirono 349 traettesi, nonché molti abitanti dei paesi limitrofi.
Il 13 luglio 1879 Traetto riprese l'antico nome di Minturno.