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- Lenola (LT)
Lenola è un caratteristico borgo ad un paio d'ore da Roma in provincia di Latina
Lenola si trova su un colle, all'interno del Parco degli Aurunci, con una splendida visuale sul mar Tirreno ad un'altitudine di 425 mt. sul livello del mare, pertanto consente di godere del fresco e del verde della montagna e di essere a due passi dal mare.
Rinomata per il suo clima "fresco ed asciutto" fu dal XVII secolo residenza estiva dei vescovi di Fondi.
Ancora oggi nei mesi estivi è luogo prediletto di turisti e abitanti dei paesi limitrofi.
Lenola è una cittadina colta in cui il dibattito politico è sempre stato molto attivo. Essa è infatti la patria di Pietro Ingrao, figlio di Renato, che ha creato il Centro Studi che ha avuto una gloriosa storia di formazione per la Pubblica Amministrazione.
Noto centro agricolo, Lenola si trova sulla importante via di transumanza che anticamente collegava la Valle del fiume Liri con la Pianura di Fondi-Monte San Biagio.
Circondato per tre lati dai Monti Aurunci e dai Monti Ausoni, il paese si affaccia sulla citata piana di Fondi con l’omonomo lago.
Il nucleo urbano medievale occupa la parte più elevata della collina (425 m.), e presenta un sistema difensivo formato da una cinta muraria realizzata secondo il tradizionale schema avvolgente, con le abitazioni addossate le une alle altre, stretti vicoletti e gradinate che salgono fino al luogo dell’ultima difesa dove sorgeva il Palazzo Baronale.
Tra le testimonianze più interessanti, appartenenti al Medioevo sono da ricordare le chiese di San Giovanni Evangelista, di Santa Maria Maggiore, di Santa Croce e delle Benigne Grazie.
Una citazione particolare va riservata al settecentesco Santuario della Madonna del Colle che sovrasta il centro storico del paese e può essere raggiunto percorrendo la “scalinata della pace”, sui cui gradini appunto sono stati collocati mosaici realizzati da artisti di tutto il mondo e ispirati alla pace.
È un luogo particolarmente caro alla pietà popolare dove è venerata l’immagine della Vergine con bambino”.
Molto sentite sono le festività in onore della Madonna del Colle e di San Rocco.
Interessanti località vicine sono Fondi (centro storico e grande mercato ortofrutticolo), Sperlonga, Terracina, Formia, Gaeta e Campodimele (importanti località costiere e centri storico-archeologici).
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Che cosa vedere a Lenola | Monumenti e luoghi d'interesse
Lenola | Architetture religiose
- Santuario Madonna del Colle (XVII sec.), basilica minore dal 21 febbraio 2015. Fu edificato per ricordare l'apparizione mariana avvenuta, secondo la tradizione, nella notte fra il 14 e 1l 15 settembre 1602 al giovane Gabriele Mattei.
- Chiesa di Santa Maria Maggiore (XIII sec.)
- Chiesa di San Giovanni Evangelista (XI sec.)
- Chiesa della Madonna delle Benigne Grazie
- Chiesetta di San Biagio (XVIII sec.)
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa di Santa Maria del Campo
- Ruderi della chiesa della Madonna del Latte
- Ruderi della chiesa di Santa Croce
- Resti dell'ex chiesa dell'Annunziata
Lenola | Architetture civili
- Centro storico
- Palazzo Notarianni
- Palazzo Ingrao
- Palazzo Grossi
- Ex Palazzo Labbadia
- Porta del Colle
- Scalinata della Pace, museo "a cielo aperto" progettato e realizzato dallo scultore e architetto lenolese Peppino Quinto con il patrocinio del Comune e il supporto di numerosi artisti italiani e stranieri, che inviarono i disegni serviti come base per i mosaici eseguiti da Bruno Ammann.
- Teatro all'aperto, nel Parco Mondragon, su progetto di Peppino Quinto.
Lenola | Architetture militari
- Castello baronale
- Rovine di Ambrifi
- Rovine di Acquaviva
- Castelliere di Monte Passignano
Lenola | Altro da vedere
- Monumento a Gabriele Mattei, scultura in marmo di Peppino Quinto.
- Monumento alle vittime civili della Seconda guerra mondiale, scultura in marmo di Peppino Quinto.
- Monumento alla Madonna del Colle, gruppo di sculture in marmo e pietra, opera di Peppino Quinto (2005)
- Monumento alla donna, in piazza del Comune, scultura in granito di Peppino Quinto (2015).
- Fontana-cascata, nel Parco Mondragon, dello scultore Peppino Quinto (2003-2015).
Lenola | Aree naturali
- Parco naturale dei Monti Aurunci
- Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi
Lenola | Eventi & Folklore
- Celtic Freedom Camp
- Festival internazionale di cortometraggi Inventa un Film.
- Festa dell'Ambiente
- Antica sagra della trebbiatura
- Festa di San Giovanni Battista (patrono)
Lenola | La Storia
Nel medioevo si ha notizia di una centro fortificato chiamato Inola, Inula, Enula, come risulta dalle pergamene dell'archivio di Montecassino.
Sembra che Enula abbia preso il nome dalla pianta comunemente detta Enula Campana, ossia l'Inula helenium dei botanici.
L'Enola (da cui il toponimo moderno Lenola) è divenuta, da tempo immemorabile, lo stemma di questo comune.
Lenola | Epoca Romana
In epoca romana il comprensorio su cui nel medioevo sorse il castrum Inulae faceva parte del territorio della città di Fundi (Fondi) ascritta alla tribù Aemilia.
Di questo periodo si conservano a Lenola alcune epigrafi funerarie relative a cittadini come Caio Curtonio, Alfio Salbio e Quinto Safinio, che rivestì la carica di rex sacrorum.
Importanti ritrovamenti archeologici sono avvenuti nella piana di Ambrifi e, più recentemente, in località "Fontana delle Strette" a seguito di uno scavo autorizzato condotto dall'Associazione storico-culturale "Monti Ausoni", che nel 2018 ha organizzato i numerosi reperti in un percorso espositivo allestito presso l'antica sede del Comune.
Lenola | Medioevo
La prima notizia del castrum Inule, inquadrato nel ducato di Fondi e nella diocesi omonima, risale al 1072/1073, quando fu donato dal duca di Fondi Littefredo all’Abbazia di Montecassino (CDC, II, doc. n. 248).
Nel 1140 Lenola, con i vicini castelli di Ambrifi e Acquaviva, entrò a far parte della contea normanna di Fondi, nel Regno di Napoli, concessa alla famiglia Dell'Aquila.
Coinvolta nelle lotte tra il papato e Federico II, nel 1229 Lenola venne occupata dall'esercito pontificio.
Con il matrimonio contratto nel 1299 tra Giovanna, ultima erede della casa dell'Aquila, e Roffredo III Caetani, anche Lenola, come tutta la contea di Fondi, passò alla famiglia Caetani.
Verso la metà del Duecento il nucleo abitato ebbe una fase di espansione all'esterno dell'originaria cinta di mura: si venne a creare così un borgo gravitante intorno alla nuova chiesa di S. Maria Assunta - che assunse il rango di chiesa madre prima di pertinenza dell'antica chiesa di S. Giovanni Evangelista - e alla vicina sede dell'Università (Comune) di Lenola.
Lenola fu anche coinvolta nello Scisma d'Occidente che nel conclave di Fondi del 20 settembre 1378 portò all'elezione di Clemente VII in contrapposizione a papa Urbano VI, al secolo Bartolomeo Prignano.
La posizione stessa di Lenola, presso la linea di confine tra lo Stato pontificio e il Regno di Napoli, la rendeva naturale obiettivo di tutte le guerre che nel XV secolo si svolsero tra il papa, gli Aragonesi e gli Angioini, alle quali si aggiunsero le lotte tra i Caetani di Fondi e quelli di Sermoneta.
Alla discesa di Carlo VIII in Italia (1494), il conte di Fondi Onorato III Caetani si schierò con i Francesi.
Salito al trono di Napoli Federico d'Aragona, nel 1497 Onorato fu privato definitivamente della contea di Fondi, e quindi anche di Lenola, che venne assegnata a Prospero Colonna.
Lenola | Età moderna
Nella notte tra l'8 e il 9 agosto 1534 il famigerato corsaro Khayr al-Dīn detto il “Barbarossa” assaltò Fondi per rapire la bellissima contessa Giulia Gonzaga che però, avvertita in tempo, riuscì a fuggire: alcuni storici ritengono che si rifugiasse proprio a Lenola.
Nella seconda metà del XVI secolo le cronache parlano, per la prima volta, del brigantaggio.
Il periodo che va dal Seicento al Settecento fu per Lenola quello di massimo splendore, soprattutto per gli avvenimenti legati alla figura di Gabriele Mattei (alias Fra Deogratias), fondatore del santuario della Madonna del Colle; la storia dei primi anni di vita di questo santuario fu narrata efficacemente in ottava rima dal chirurgo e poeta lenolese Curzio Mattei, testimone di quegli eventi.
A Lenola nacquero il pittore Giovanni Pandozy (1719-1790) e il medico, botanico e antiquario Francescantonio Notarianni (1759-1843), che in patria visse e operò per lunghi periodi.
Nel XIX secolo riesplose il fenomeno del brigantaggio.
I superstiti della banda di Fra Diavolo“ continuarono a seminare terrore e morte nei paesi degli Ausoni.
A Lenola il 16 settembre 1814, in contrada Vignolo, sequestrarono il nobile Carlo Grossi che liberarono dopo aver malmenato e minacciato di morte.
Alla “Carboneria” parteciparono tre lenolesi: Paolino Mastrojanni, Luigi Pandozzi e Antonio Pandozzi.
Durante il soggiorno di Pio IX a Gaeta, Lenola ospitò in palazzo Grossi il cardinale Tommaso Pasquale Gizzi (segretario di Stato nel 1846 e presidente del Consiglio dei ministri nel 1847), il quale fece da collegamento tra Roma e Gaeta, negoziando con diplomatici e politici di mezza Europa.
Fu proprio a Lenola che il 3 giugno 1849 il cardinale cessò di vivere e fu sepolto nella chiesa di S. Maria Maggiore.
Alla seconda guerra di indipendenza partecipò Gerardo Fasolo.
Nato a Lenola il 13 settembre 1841, all'età di 18 anni si arruolò volontariamente nel corpo garibaldino dei “Cacciatori delle Alpi”, che si distinsero nelle battaglie di Palestro (30 e 31 maggio 1859) e Magenta (4 giugno 1859).
Fu durante quest'ultima che salvò la vita al re Vittorio Emanuele II.
Per questo gesto, fu insignito della medaglia d'argento al valore militare.
Subito dopo l'Unità d'Italia riprese vita il fenomeno del brigantaggio. Sui motivi di questa protesta si innestarono, trovandovi un terreno largamente favorevole, le rivendicazioni dell'ex re borbone Francesco II, sostenuto dal clero e da elementi reazionari.
Va sicuramente menzionato per il brigante Luigi Alonzi detto “Chiavone”. La sua banda, di cui faceva parte anche il lenolese Domenico Pannozzo, il 5 maggio 1861 assalì Lenola, devastò gli uffici del comune, dove tolse dalle pareti i ritratti di Vittorio Emanuele Il e di Garibaldi per sostituirli con quelli di Francesco II e della regina Maria Sofia dichiarando decaduto il nuovo regno unitario e ripristinato quello borbonico.
Dopo la morte di Chiavone, una parte della sua banda restò ad operare a Lenola sulle montagne confinanti con lo Stato Pontificio.
Nel 1864 una delle tante vittime di quei briganti fu Domenico Grossi: rapito, gli fu tagliato un orecchio per ottenere un riscatto di 200 ducati.
Altre persone legate alla famiglia Labbadia furono oggetto di rapimenti da parte dei briganti: il 1º dicembre 1864 furono rapiti Luigi Labbadia e suo figlio Francesco, il 9 dicembre 1864 Mosè Labbadia, al quale fu tagliato l'orecchio sinistro: venne rilasciato dopo il pagamento del riscatto insieme al cugino Gerardo.
Gli stessi briganti sequestrarono anche Antonio Labbadia che ottenne la libertà dietro pagamento di un riscatto di 300 ducati.
Alla terza guerra di indipendenza tra i “Cacciatori delle Alpi” di Garibaldi, che il 21 luglio a Bezzecca riportarono l'unico parziale successo nella suddetta guerra, militò Francesco Ingrao: nato a Grotte, in Sicilia, visse a Lenola dal 1869 fino alla sua morte, ricoprendo anche la carica di sindaco dal 1896 al 1913.
Pesante è stato il tributo che Lenola, bombardata ben 5 volte dal gennaio al maggio del 1944 e in gran parte distrutta, ha pagato alla seconda guerra mondiale: 119 morti, tra civili e soldati, decine di feriti oltre alle violenze compiute contro i civili (marocchinate) dai goumier del Corpo di spedizione francese in Italia agli ordini del generale Juin.
Importante la presenza di lenolesi tra i partigiani; citiamo, tra gli altri, il futuro presidente della Camera dei Deputati Pietro Ingrao (Lenola, 1915 - Roma, 2015).
Come arrivare a Lenola
- per Ferrovia:
da Roma e da Napoli scendere alla stazione di Fondi-Sperlonga, giungere a Fondi e qui prendere l'autobus per Lenola. I treni hanno frequenza oraria.
- per Strada:
- da Roma, attraverso la S.S. 148 fino a Terracina, da qui percorrere la Via Appia e infine la S.S. 637 fino a Lenola; oppure attraverso l'Autostrada Milano-Napoli, ingresso Roma Est o Roma Sud, uscita Frosinone, da dove si imbocca la S.S. 637.
- da Napoli attraverso la Via Appia fino a Fondi e la S.S. 637 fino a Lenola; oppure attraverso l'Autostrada Napoli Milano con uscita Pontecorvo, si prosegue per Pico e quindi Lenola.