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Canterano (RM)
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Contact Information
Indirizzo:
Strada Provinciale 47a, 00020 Canterano RM Canterano (RM), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Canterano è un affascinante piccolo borgo dell'alta valle dell'Aniene a circa 1 ora da Roma, al confine con Subiaco e i Monti Simbruini, su una costa di monti Ruffi.

Canterano è un borgo vicino Roma circondato da una natura incontaminata con boschi ricoperti di castagne e grandi terrazze coltivate a viti, olivi, e nocciole: un piccolo gioiello incastonato sotto gli Appennini a 602 metri di altitudine sul livello del mare, distante circa 60 km da Roma.

Circa 400 persone abitano a Canterano, con una vista che spazia da una parte dalla gola su cui ergono i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, al paese sottostante di Subiaco, dall’ altra parte permette invece di osservare gli ultimi contrafforti dei monti prenestini, più in basso da verdi colline che scendono a formare un’ altra valle al fondo della quale scorre il fiumicello della Cona , affluente del fiume Aniene in cui si immette nei pressi della Madonna della Pace, frazione del Comune di Agosta.

I lembi del suo territorio toccano quelli di Rocca Canterano, Gerano, Subiaco Agosta, Rocca Santo Stefano e si trova a pochi kilometri dalla bella Cervara di Roma.

Ogni tanto si organizzano tipiche sacre sagre, della castagna e del tartufo in primis, (poco promosse) con musica popolare e il tradizionale ballo della pupazza, ma numerose sono in genere le manifestazioni religiose e civili durante l’anno, particolarmente nel mese di agosto.

Tra queste spicca la festa in onore della Madonna S.S. degli Angeli di Canterano che culmina con una caratteristica processione e la passeggiata gastronomica dove, tra vicoli e scalette del paese, si potranno gustare i deliziosi piatti di tradizione e al tempo stesso far rivivere nella magia di una serata speciale queste mura, che conservano intatto il loro fascino e tanto raccontano della storia del paese e dei suoi abitanti.

Queste manifestazioni daranno l’opportunità ai valligiani, ai villeggianti e ai turisti di fare un’esperienza di “conoscenza-partecipata” sia del territorio che delle proprie radici, trasferendo di generazione in generazione i segreti, le tradizioni, le usanze e rilanciare il dialogo tra queste generazioni che i mass-media e la gestione poco attenta, hanno da tempo assopito.

L’ obiettivo che si prefiggono queste manifestazioni, è quello di mantenere nel tempo la tradizione popolare e religiosa, che è una risorsa importante, culturale ed anche economica di ogni popolo nel valorizzare il territorio locale, utile a comprendere il presente partendo dal passato, per conoscere le proprie radici nella vita, nei riti, nelle feste dell'anno e soprattutto per farci conoscere dal turismo culturale provinciale e regionale e confrontarci con gli altri in uno scambio produttivo e paritario.

La presenza umana nel luogo risale a tempi immemorabili.

Ne fanno testimonianza il ritrovamento, avvenuto presso il paese, nella grotta moraitana (Monte Rufo) di un ripostiglio con sette asce di bronzo a margini rialzati, ottenuti mediante fusione, oggi in mostra al Museo nazionale romano - Palazzo Massimo alle Terme.

La loro base è ristretta e rettilinea e il taglio allargato e lunatico.

Canterano (RM)
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Dove dormire a Canterano (RM) e dintorni



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Canterano (RM) | Eventi, Tradizioni & Folklore

  • Sagra del Tartufo (ottobre)
  • Festa della Madonna degli Angeli

Il paese di Canterano festeggia il 1 e 2 agosto la Madonna degli Angeli con grande partecipazione popolare.

Sia la sera del primo che il giorno successivo si porta in spalla in processione il pesante simulacro dal paese fino alla chiesetta rurale, posta molto distante dall’abitato, in località Maonna.

In entrambi i giorni si compie il tragitto di andata e ritorno, per cui occorrono robusti portatori per dividersi il peso e darsi i turni.

Tra le feste popolari della valle dell’Aniene è forse quella che più di altri paesi ha conservato rituali propri della civiltà contadina durante lo svolgimento processionale.

La sera del 1 agosto, all’arrivo nel piccolo santuario dove si fa una sosta prima di riprendere il cammino di rientro, si accende in suo onore un grande fuoco.

Ma tutto il percorso è illuminato da bengala, fuochi artificiali, torce, luminarie, che conferiscono grande suggestione all’evento religioso e ne sottolineano la  solenne ricorrenza.

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Canterano (RM)
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Che cosa vedere a Canterano | Monumenti e luoghi d'interesse

Canterano | Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Maria e San Mauro
  • Chiesa di San Rocco
  • Chiesa di Sant'Antonio
  • Santuario della Madonna degli Angeli (sito in località "Maonna")

Canterano | Architetture militari

  • Mura poligonali in località Croce

Canterano | Aree naturali

Grotte in località Bucia Cucera

Non lontano dalle mura poligonali presenti in Canterano è possibile addentrarsi in grotte sotterranee assai profonde, probabilmente utilizzate per riparo nell'arco dei millenni.

Il tragitto da percorrere è boschivo, ma viene indicato da una serie di muretti a secco, in pietra, i quali hanno struttura similare alle mura poligonali e presentano un semicerchio frontale costituito anch'esso da pietre.

Questi antichi muri sono stati visionati dalla soprintendenza ai beni culturali e dichiarati come un antico luogo di sepoltura.

In tempi assai remoti qui scorreva un corso d'acqua, ed ancor oggi si riesce a distinguerne il letto dell'antico fiume, del quale alcune sorgenti sono ancora presenti e danno luogo a piccole cascate e rapide.

La contrada viene chiamata dalla gente del luogo "Acqua Via".

Gli abitanti di Canterano hanno utilizzato queste grotte durante il periodo della seconda guerra mondiale per trovarne riparo durante i bombardamenti, la località ricordata con il nome di "Bucia Cucera".

Ritrovamenti simili sono stati effettuati anche nei paesi limitrofi, come Rocca Canterano, Rocca di mezzo, Ciciliano, Cervara, Roiate, Bellegra etc., ad ulteriore testimonianza della presenza dell'uomo fin da epoche antiche.

Canterano (RM)
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Canterano | La Storia

L'origine del nome di Canterano è incerta.

Secondo alcuni il nome deriva dal suo fondatore, Giovanni Di Camorrano", il quale, avendo perso una scaramuccia contro Gerano, ne fece dono al vescovo di Tivoli.

Secondo altri Canterano deriverebbe dalla gente Cantoria: dal latino Cantorianum, vale a dire fondo della gente Cantoria, intendendo forse dire con questa espressione che il fondo Canterano era affidato ai cantori di chiesa, dignitari capitolari molto stimati che insegnavano a leggere e a cantare ad adulti e ragazzi.

Le origini dell'abitato porta a tempi leggendari, sui quali il Lanciotti, nel libro intitolato I padri della civiltà occidentale (Subiaco 1911), racconta che il nome del paese verrebbe da "kan" capostipite della razza pelasgica e da "terapne" che sta ad indicare abitazione.

Quindi "dimora di Kan".

Sicuramente l'area dove sorge Canterano è abitata sin da tempi molto antichi.

Va menzionato il fatto che a Canterano si sono ritrovate, nel 1884, all'interno di un ripostiglio naturale in località "La Sportelletta", sette asce di bronzo conservate a Roma nel Museo nazionale romano - Palazzo Massimo alle Terme (Piazza delle Repubblica - Roma).

La presenza dell'uomo a Canterano è testimoniata anche da un altro ritrovamento: due asce del periodo Neolitico (5000 a.C.) una rinvenuta in località "Capo la Valle" di cloromenanite verde scura, l'altra scoperta in contrada "Cotoccia" ritenuta di gabbro o di roccia analoga essa presenta un fondo verde, non molto scuro sul quale spiccano macchie giallo chiare e macchie scure.

Le foto del ritrovamento furono pubblicate nel 1897 da Gioacchino De Angelis d'Ossat, al quale è dedicata una via del paese.

Le due asce sono conservate al Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini - Museo delle Civiltà in Roma.

Un'origine pelasgica gli fu data per la prima volta proprio dal Lanciotti nel 1911 e trova conforto nella presenza a Canterano presso la Via Empolitana II, in prossimità dell'attuale cimitero, di resti di antiche mura poligonali, abbattute in parte nel 1880 per la costruzione della strada che le costeggia.

Questo sistema venne utilizzato da più popolazioni, nell'arco dei secoli, o per edificare un tempio o in chiave difensiva.

La popolazione dei Pelasgi, nomadi provenienti dalla Mesopotamia che, passando dalla Siria, si stabilirono sulle coste laziali fino alle alture della Valle dell'Aniene, sono famose per averne perfezionato la tecnica a scopo di difesa e per i propri insediamenti abitativi.

Sembra non essere un caso, del resto, che Canterano abbia nel proprio stemma una nave a vele spiegate, richiamando, secondo un'ipotesi suggestiva, l'imbarcazione che in tempi remoti condusse i Pelasgi sino in Italia.

In effetti, stando ad una siffatta ipotesi, Canterano sarebbe stato uno dei primi insediamenti dei Pelasgi, i quali si stabilirono sulle alture della valle dell'Aniene per respingere l'attacco delle popolazioni Sicule, tra le prime ad insediarsi su questo territorio.

Alcuni vocaboli nel dialetto del luogo non a caso hanno origine sicule ad es. "Sacciu".

Ritornando ai Pelasgi, questi furono sopraffatti dagli Equi, sotto la cui giurisdizione, quindi, passò anche Canterano.

Gli Equi, una popolazione italica che abitava tra il lago del Fucino e l'alta Valle dell'Aniene, erano così descritti da Silio Italico: «Vivevano di pastorizia, di agricoltura e di caccia, gente rozza, forte, fiera, tremenda ai nemici, sempre armati anche quando coltivavano i campi».

Furono vinti, ma non distrutti dai Romani nel 458 a.C. sotto Cincinnato, successivamente nel 389 a.C. da Camillo, ed infine furono sottomessi da Publio Sempronio Sofo nel 304 a.C. Tito Livio (Lib. 9 c. 33) descrive la storia del quinto secolo di Roma narrando che in quel tempo furono incendiati 41 castelli degli Equi, e fu quasi del tutto cancellato il nome di quella gente, nemica dei romani, e le loro terre passate in dominio dei vincitori.

Canterano (RM)
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Canterano | La Storia

Anche dell’epoca romana e rimasta traccia nella storia.

Ne fanno testimonianza il ritrovamento di due epigrafi, elencate nel Corpus Inscriptiorum Latinorum; la prima ritrovata dal sig. Filippo e Rocco De Angelis nel recinto dell’ antico castello di Canterano, la seconda invece fu trovata dal Bruzza in un giardino della scala di abitazione dell’ arciprete.

Ora sono custodite all’ interno della casa comunale di Canterano.

Dall’epoca romana fino al X secolo non ci sono notizie certe.

Il nome di Cantorano o Cantorunu o Cantoranum appare in una lapide murata nel chiostro del Monastero sublacense di Santa Scolastica prima come “monte”, poi come fondum, infine come castellum, facendo parte dei castelli appartenenti all’ Abbazia di Subiaco, situati in posizione di difesa.

Tra l’ XI e il XII secolo, l’ abbazia aveva raggiunto il suo massimo splendore e possedeva un territorio molto esteso, comprendente tutti i centri della Valle dell’Aniene ed oltre.

Gli abati eletti cominciarono presto a comportarsi da tiranni, tant’è vero che nel 1455, Papa Callisto III istituì una nuova figura, quella dell’abate commendatario, cioè un abate esterno al monastero, il più delle volte trattatasi di un cardinale.

Tra questi vi fu Rodrigo Borgia, il futuro Alessandro IV, corrotto e crudele, che predilesse la Rocca di Canterano per le sue dissolutezze.

La giurisdizione dell’abbazia fu continuamente contrastata dal Vescovo di Tivoli.

Si giunse ad un accordo nel 1564 quando fu stabilito il ministero spirituali del Vescovo tiburtino Andrea Croci su Canterano ed altri paesi.

Sotto il Papa Urbano VIII, il 15 novembre 1638, il paese tornò definitivamente agli abati sublacensi che lo governarono fino al 1753 quando passò alla Congregazione del Buon Governo, la quale si preoccupava dell’approvazione o meno delle richieste che venivano avanzate dal governatore dell’abbazia.

Nella storia religiosa, Canterano fu reso illustre del Beato Amato, figlio di un certo Tagliavia canteranese, discepolo del Beato Lorenzo Coricato, ricostruttore del cenobio di Santa Maria di Morabotte, uno dei dodici Monasteri edificati da San Benedetto, e poi, distrutto dai Longobardi, il quale rimase per circa 628 anni un luogo desolato.

Amato fu il primo priore del cenobio ove prestò la sua devota e fedele servitù per 33 anni in continua penitenza di vita austera.

Secondo alcuni documenti dell’epoca, appare come in quei tempi la comunità di Canterano, versasse in condizioni di estrema povertà.

Col tempo le cose peggiorarono al punto che non si trovò facilmente chi volesse assumersi l’incarico di esattore del paese.

Dopo il 1870, Canterano divenne uno dei tanti comuni italiani e partecipò alla vita della nazione.

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