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L’Aquila (AQ)
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Indirizzo:
Piazza S. Vito, 67100 L'Aquila AQ L'Aquila (AQ), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

L'Aquila, situata lungo le sponde del fiume Aterno ad un'altitudine di 721 metri a circa 1 ora e mezza da Roma, è una cittadina che sa conquistare ogni visitatore grazie al suo patrimonio storico e architettonico.

Il centro storico si trova all’interno di una cinta muraria di origine medievale che è giunta fino a noi praticamente intatta, mentre l’accesso alla città avviene attraverso quattro principali porte di accesso: Porta Napoli, Porta Castello, Porta Roma e Porta San Sebastiano.

Dal momento della sua fondazione la città è stata suddivisa in quattro quartieri, detti Quarti che sono il San Giorgio, il Santa Maria Paganica, il San Pietro Coppito e il San Giovanni d’Amiterno.

Secondo un antica leggenda il numero simbolo della città è il 99 dato che L’Aquila è nata dall’unione delle popolazioni di 99 castelli. Per questo motivo si racconta che in città ci siano 99 piazze, 99 chiese e 99 fontane.

Un vasto patrimonio architettonico fatto di chiese, palazzi ed edifici, un meraviglioso ambiente naturale e una lunga storia, questa è L’Aquila una della cittadine più importanti del centro Italia.

Il centro storico de L'Aquila sorge al centro di un altopiano, posizione che rende la città uno dei capoluoghi di provincia più alti e anche più freddi della nostra penisola, mentre tutto attorno sono nate numerose piccole frazioni immerse nel verde della natura.

Città dalla storia davvero antica, dal punto di vista urbanistico L’Aquila è caratterizzata da due strade principali, Corso Vittorio Emanuele II e Corso Umberto I, che si incrociano perpendicolarmente e si incontrano in un punto noto come i Quattro Cantoni.

Nonostante L’Aquila sia stata colpita da un forte terremoto nel 2009 che ha distrutto gran parte degli edifici e ha sconvolto la vita dei suoi abitanti, la città non si è mai arresa e ha lavorato per riportare alla luce il suo splendore.

Molte strutture sono state già ripristinate mentre altre sono ancora in fase di recupero e la città continua giorno dopo giorno a recuperare il suo patrimonio.

Il terremoto del 2009 non è stato l’unico a segnare L’Aquila dato che questa era stata già colpita precedentemente da eventi sismici molto forti sia nel 1461 che nel 1703.

Tutti questi eventi, però, non hanno permesso che la storia della città andasse perduta.

Fortunatamente, infatti, sono ancora visibili uno strato delle mura di origine medioevale, numerosi palazzi rinascimentali e diversi edifici in stile sia neoclassico che barocco costruiti dopo il sisma del Settecento.

L'Aquila (AQ)
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L'Aquila (AQ) | Tradizioni e folclore

L'Aquila (AQ) | Perdonanza Celestiniana

La Perdonanza Celestiniana si svolge ogni anno nei giorni del 28 e 29 agosto.

Il nome Perdonanza deriva dalla Bolla del Perdono che Papa Celestino V emanò dall'Aquila alla fine di settembre del 1294.

La bolla è oggi conservata nella cappella blindata della torre del Palazzo Comunale.

Gli antichi statuti civici vollero che, proprio perché erano stati i cittadini a proteggere il prezioso documento, fosse l'autorità civile a indire la Festa del Perdono, rispettando, comunque, il dettato di papa Celestino.

E ancora oggi è il sindaco del capoluogo abruzzese a leggere la bolla del Pontefice, poco prima dell'apertura della porta santa della basilica di Collemaggio da parte di un cardinale invitato dall'arcidiocesi.

L'Aquila (AQ) - Perdonanza Celestiniana
L'Aquila (AQ) - Perdonanza Celestiniana

L'Aquila (AQ) | Processione del Cristo Morto

La processione del Cristo Morto all'Aquila è una delle tradizioni cristiane più antiche della città.

Nel 1954 l'artista Remo Brindisi e padre Fedele Brindisi realizzarono 16 dei 20 simulacri che vengono ancora oggi portati in processione.

L'inizio del percorso parte della basilica di San Bernardino, attraversando le vie principali del centro, e ogni anno il feretro di Gesù deposto è scortato da varie associazioni di medici, chirurghi, avvocati, insieme ai quattro stendardi dei Quarti storici, sotto la musica del Misere del teatino Saverio Selecchy.

Le origini della processione risalgono al XVI secolo: si svolse per la prima volta nell'anno 1505-1506, quando la Confraternita di San Leonardo fece realizzare le figure per la celebrazione.

Il rito ebbe termine nel 1768, proibito da re Ferdinando IV per questioni di ordine pubblico e solo nel 1954, per interessamento dei Frati Minori di San Bernardino, il rito venne ripristinato.

L'Aquila (AQ) | Altre ricorrenze

  • la festa patronale di San Massimo: si celebra il 10 giugno e ricorda il santo patrono Massimo d'Aveia, venerato da sempre in città, quando nel 1256 le sue reliquie furono traslate nel duomo;
  • la festa compatronale di San Bernardino: si celebra il dal 19 al 21 maggio, nell'omonima basilica e prevede pellegrinaggi nel sepolcro del santo e una sfilata processionale per le vie del centro;
  • la festa di Sant'Agnese e delle Malelingue: si celebra il 21 gennaio, giorno di sant'Agnese.

Che cosa vedere a L'Aquila (AQ) | Monumenti e luoghi d'interesse

L'Aquila (AQ) | Architetture religiose

Le chiese in centro storico ancora attive sono oltre 60, indice del grande numero di chiese che la città ospitava in passato, alcune delle quali distrutte dai terremoti o nel piano regolatore della città degli anni '30.

Le principali chiese qui presenti sono le tre basiliche (San Bernardino, Collemaggio e San Giuseppe Artigiano), la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, le quattro chiese capoquarto (Santa Giusta, Santa Maria Paganica, San Marciano e San Pietro a Coppito), e le chiese di San Domenico, la di San Silvestro e delle Anime Sante.

Anche nelle frazioni sono presenti diversi edifici religiosi, tra i quali il santuario della Madonna d'Appari a Paganica, la chiesa e il convento di San Giuliano nell'omonimo quartiere, le chiese di San Michele Arcangelo a San Vittorino, di Santa Giusta fuori le mura a Bazzano, di San Franco ad Assergi e il santuario di San Pietro della Ienca.

Quest'ultimo, robusto e compatto, edificato in pietra e con una pianta rettangolare a navata unica, è celebre per una visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II.

La chiesa presenta una facciata preceduta da un piccolo giardino con fontanile di pietra per l'abbeveratoio delle pecore, e con una statua di bronzo di San Giovanni Paolo II.

L’Aquila (AQ) Piazza Duomo
L’Aquila (AQ) Piazza Duomo

L'Aquila (AQ) | Architetture civili

I palazzi principali della città sono Palazzo Margherita con la torre civica, sede del municipio, Palazzo dell'Esposizione, sede del consiglio regionale, Palazzo Centi, sede della presidenza della Regione, Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L'AquilaPalazzo Fibbioni, sede provvisoria del municipio, Palazzo del Convitto, sede della Biblioteca Salvatore Tommasi e del convitto, Palazzo Silone, sede della giunta regionale, l'ex mattatoio, sede provvisoria del Museo Nazionale d'AbruzzoPalazzo Cappa Cappelli, Palazzo Carli Benedetti, Palazzo Pica Alfieri, Palazzo del Governo, Palazzetto dei Nobili ePalazzo Farinosi Branconi.

In città sono presenti anche le Cancelle, delle strutture ubicate in via Simeonibus, rimontate negli anni '30 nella posizione attuale, poiché prima si trovavano accanto al Duomo.

Sono dei particolari archi ogivali legati fra loro, risalenti al XV secolo, inseriti alla base di un palazzo rinascimentale.

Antico mercato del pesce, è in stato di abbandono dal 1830, dopo che in seguito alla visita di re Ferdinando IV di Borbone nel 1796, si optarono vari progetti per lo spostamento delle logge del pesce nella città storica.

All'Aquila sono presenti diverse fontane; la principale è la fontana delle 99 cannelle, sita a Borgo Rivera.
Altre degne di nota sono la Fontana luminosa, nei pressi del Castello, la Fontana Vecchia, ovvero la coppia di fontane sita in piazza Duomo, e la Fontana del Nettuno, presso piazza Regina Margherita.

L'Aquila (AQ) | I rifugi montani

  • Rifugio Duca degli Abruzzi (2338 m) sul Monte Portella;
  • Rifugio Giuseppe Garibaldi (2230 m) nella conca di Campo Pericoli;
  • Bivacco Medaglia d'Oro Andrea Bafile (2669 m) sul versante sud del Corno Grande;
  • Rifugio Fontari: situato a Campo Imperatore, sopra "le Fontari";
  • Rifugio Antonella Panepucci Alessandri (1700 m) sul Monte San Franco.

L'Aquila (AQ) | Architetture militari

Le principali architetture militari della città sono il Forte spagnolo (o Castello Cinquecentesco), sito nel quarto di Santa Maria a nord del centro storico, formato da una struttura a pianta quadrata con quattro bastioni agli angoli e realizzato su progetto di Pedro Luis Escrivà, il Torrione, parte di una tomba romana del I secolo, o di un pilastro di un antico acquedotto medievale del XIII secolo e danneggiato dal sisma del 2009, che ha fatto crollare 5 dei suoi 15 metri di altezza, e la cinta muraria, che cinge il centro cittadino ed è stata più volte rimaneggiata con l'aggiunta di porte, lo spostamento di alcuni tratti (come nel XVI secolo per far posto al Forte spagnolo) e la demolizione di altri (nel Novecento con la creazione dell'area degli impianti sportivi e il Quartiere Eritrea).

L'Aquila (AQ) | Le mura aquilane

Notizie delle fortificazioni della città si hanno dopo la ricostruzione della città nel 1265, finanziata da Carlo I d'Angiò, poiché la precedente città sveva fondata nel 1254 era stata distrutta da Manfredi di Sicilia nel 1259.
Il complesso murario fu molto imponente e protetto, come riportano anche gli storici Buccio di Ranallo e Anton Ludovico Antinori (XVIII secolo) negli Annali aquilani, dove dice che all'epoca del terremoto del 1703, la città che era provvista di 86 torri e 12 porte, a causa di vari problemi e della perdita d'importanza di molti accessi, gli accessi principali furono ridotti a quattro: Porta Bazzano, Porta Romana, Porta Napoli e Porta Santa Maria o Castello.

Tuttavia, come dimostra la stesa pianta della città del 1575, opera di Girolamo Pico Fonticulano, L'Aquila era dotata di una cinta muraria davvero vasta, che si estendeva ben oltre la terra colonizzata dalle case, per permettere la coltivazione di campi dentro il controllo delle torri, come dimostrano i feudi di Campo di Fossa, Largo Castello e Porcinaro.

Le porte erano state fondate in corrispondenza dei vari "locali" di colonizzazione, poiché la città venne costruita dai mercanti e artigiani dei castelli che sorgono attorno la conca nella vallata dell'Aterno, come Paganica, Bazzano, Roio, Arischia, Lucoli, Assergi, e a ogni castellano durante la costruzione della città venne affidato un locale dove costruire case coloniche, palazzi e chiese, da cui la leggenda dei 99 castelli con 99 piazze, 99 chiese, 99 palazzi, simboleggiata dai mascheroni della fontana delle 99 cannelle, nella parte meridionale della città.

L’Aquila - Fontanna delle 99 cannelle - (AQ)
L’Aquila - Fontanna delle 99 cannelle - (AQ)

Dunque in base ai maggiori castelli che fondarono la città, successivamente nel 1276 ripartiti in quattro rioni (Santa Maria, San Pietro, San Giorgio, San Giovanni), esistono ancora oggi, tranne alcuni tratti murari demoliti, le basi a scarpa delle torri di controllo con le porte di accesso, ma seguendo la mappa del Fonticulano ci si può meglio orientare sull'antico assetto murario.
Da nord-ovest, dove si trova il Castello spagnolo, sorgeva Porta Santa Maria, ossia l'attuale ingresso, dalla Fontana luminosa di D'Antino (1934), a Corso Vittorio Emanuele tra Palazzo Leone e Palazzo del Combattente, poi proseguendo verso est, in senso orario, ci sono Porta Castello, Porta Leoni (documentata nel 1316 per un restauro da parte dell'attuale capitano della città), Porta Bazzano, Porta Tione, a sud-ovest, proseguendo in giù: Porta di Bagno, Porta Roiana, Porta Rivera, agli inizi dell'800 in occasione della visita di Ferdinando II delle Due Sicilie venne realizzata Porta Napoli, nella parte estrema a sud del viale Crispi, proseguendo dalla Fontana delle 99 cannelle con Porta Rivera ci sono Porta Stazione o di Poggio Santa Maria, Porta Romana (tra questa e Porta Barete si ipotizza esistesse una certa Porta Pilese), poi il bastione della monumentale Porta Barete, corrispondente lungo il decumano massimo con Porta Bazzano, e tornano a nord-ovest verso il castello, Porta San Lorenzo e Porta Branconio.
Seguendo il perimetro odierno, le mura abbracciano, sempre partendo dal castello in senso orario via Castello, via Zara, via Luigi Signorini Corsi (dove costeggiano l'Istituto Dottrina Cristiana), via Francesco del Greco (dove si trova Porta Leoni), via invalidi di Guerra (dove si trova il moderno quartiere Costanzo Ciano), via Barbara Micarelli, che si immette in via Fortebraccio, da cui si accede mediante Porta Bazzano, poi Costa Picenze con Porta Tione, il viale Luigi Rendina, che comprende una zona in cui le mura sono semi-offuscate dalla mole moderna della sede del Consiglio della Regione Abruzzo, dietro il Palazzo dell'Esposizione, seguendo c'è il viale Luigi Cadorna che occupa una parte non inclusa originariamente nelle mura, che dal viale Crispi riprendevano mediante Porta di Bagno in via Luigi Sturzo.
Questo tratto è stato negli anni '60 pesantemente modificato con l'urbanizzazione del viale XX Settembre, e restano solo le porte di Lucoli e di Roio; il tratto murario, da sud a ovest, riprende presso il Borgo Rivera con la porta omonima, lungo il viale Tancredi di Pentima, arrivando fino a Porta Poggio Santa Maria, da dove il perimetro risale verso nord lungo il viale XXV Aprile attraversando Porta Romana, confluendo nel viale Roma, dove si trovava Porta Barete.
Da qui le mura, attraverso via Santa Croce, proseguono verso il castello, costeggiando gli edifici dell'antico convento di Santa Lucia (oggi sede dell'Opera Salesiana), e mediante il viale San Giovanni Bosco costeggiano Porta Pizzoli (o San Lorenzo), la chiesa di San Silvestro, immettendosi nel viale Duca degli Abruzzi, dove le mura sono stati quasi del tutto demolite, meno il tratto di Porta Branconia, e dove riprendono a costeggiare i monasteri di Sant'Agnese e San Basilio, che si trovano nello spiazzo del Piazzale Battaglione degli Alpini, dove sorgeva Porta Santa Maria Paganica.

L’Aquila (AQ) e il Gran Sasso
L’Aquila (AQ) e il Gran Sasso

L'Aquila (AQ) | Altro da vedere

Tra le principali strade e piazze dell'Aquila vi sono:
  • costa Masciarelli,
  • un vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, quello che va da piazza Duomo a Collemaggio,
  • Quattro Cantoni,
  • l'incrocio del Corso Vittorio Emanuele con Corso Principe Umberto e Via San Bernardino, sul quale si affacciano quattro palazzi (Palazzo Fibbioni, Palazzo del Convitto, Palazzo Ciolina e Palazzo INA),
  • Via Fortebraccio, strada del centro storico al confine tra Quarto San Giorgio e Quarto Santa Maria,
  • Via San Bernardino con la sua scalinata, che conduce all'omonima basilica,
  • Corso Vittorio Emanuele, principale arteria cittadina che attraversa trasversalmente la città dalla Fontana luminosa fino a piazza Duomo,
  • Corso Principe Umberto, uno dei principali decumani della città e
  • Via XX Settembre, uno slargo parallelo le mura che parte dalla via di Porta Napoli, e giunge fino alla via del Complesso di San Domenico.

Tra le piazze più importanti ci sono piazza Duomo, la piazza maggiore della città che ospita dal 1303 il mercato cittadino e piazza del Palazzo, che contiene al centro la statua di Sallustio, lo storico romano nato ad Amiternum e ospita Palazzo Margherita, sede del municipio.

A ovest del centro storico c'è il rione Borgo Rivera, risalente al XIII secolo, quando fu costruita la fontana delle 99 cannelle, lungo le mura di Porta Rivera.

Il borgo è caratterizzato dunque dalla piazza della fontana, e da un piccolo tempio cristiano, la chiesa di San Vito alla Rivera.

Nel 1934 circa fu costruito nella zona il mattatoio.

Porta Rivera, semplice arco di pietra a tutto sesto, fa da ingresso al borgo.

L'Aquila (AQ) | Siti archeologici

I siti archeologici del capoluogo sono 2, entrambi di antiche città: Amiternum, presso San Vittorino, a nord dell'Aquila, che ospita un anfiteatro del I secolo d.C., un teatro di età augustea e una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi, oltre a resti di terme e di un acquedotto risalenti anch'essi all'età di Augusto, e Forconium, presso Civita di Bagno, dove sono state ritrovate mura e terme della città (IV secolo - VIII secolo); nel primo medioevo era di rilevante importanza per la presenza della prima Cattedrale di San Massimo, di cui oggi si conservano ampi resti (le tre absidi, le colonne centrali, le mura del perimetro e il campanile).

Anfiteatro romano di Amiternum (L'Aquila)
Anfiteatro romano di Amiternum (L'Aquila)

L'Aquila (AQ) | Aree naturali

Tra le principali aree naturali della città vi sono il Tratturo L'Aquila-Foggia, o Tratturo Magno, il più grande tratturo italiano usato dai pastori transumanti per il viaggio in Puglia fino alla fiera di Foggia del mercato della dogana, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituito intorno al massiccio del Gran Sasso e meta ambita da turisti, naturalisti, escursionisti e sportivi, con una parte del territorio comunale compreso in esso, e la Riserva naturale regionale Sorgenti del Fiume Vera, un'area protetta costituita intorno alle sorgenti del fiume Vera, nei pressi della frazione di Tempera, che ha dei percorsi che dalla frazione porta direttamente alle sorgenti, risalendo il corso del fiume.

Sono presenti diversi parchi e giardini in città; il maggiore è il parco del Sole, vicino alla basilica di Collemaggio.

Inoltre intorno al Forte spagnolo c'è il parco del Castello, a sud del centro storico è presente la villa comunale e nella periferia ovest si trova piazza d'Armi, che comprende anche alcuni impianti sportivi come la pista d'atletica.

Nella città ci sono anche quattro pinete: a Monteluco (Pineta di Roio), sopra il convento di San Giuliano (Pineta di San Giuliano), sui tornanti del Passo delle Capannelle (Pineta di Arischia/Pizzoli) e, infine, le pinete di Pesco Croce e Colle Cerasitto (le Pinete di Bagno).

L'Aquila (AQ) | Arte

L'Aquila è stratificata su tre stili per via dei terremoti che si sono succeduti nei secoli: medievale, rinascimentale e barocco.

La città di Aquila alla fondazione aveva uno stile duecentesco.

Delle primitive chiese rimane poco a causa del terremoto del 1349.

Poco dopo la fondazione si costruì la basilica di Santa Maria di Collemaggio in stile romanico, per volontà di papa Celestino V.

Nel 1454, iniziò la costruzione della basilica di San Bernardino, massima espressione dell'arte rinascimentale in Abruzzo e tra le più importanti d'Italia.

Nel XVI secolo fu edificato il Forte spagnolo, su progetto dell'architetto Pedro Luis Escrivà, che portò alla demolizione di un tratto delle mura cittadine.

Dopo il sisma del 1703, gran parte del patrimonio edilizio cittadino andò distrutto o fortemente danneggiato.

La ricostruzione di tutte le chiese avvenne in stile barocco.

Nel 1713, in ricordo delle vittime del sisma, fu costruita la chiesa delle Anime Sante.[140] Nel XIX secolo fu realizzato il Palazzo del Convitto, sede della biblioteca provinciale Salvatore Tommasi[ e fu progettata la facciata del duomo in stile neoclassico da Giambattista Benedetti.

Tra la seconda metà dell'Ottocento e il primo Novecento, in campo pittorico si distinse Teofilo Patini di Castel di Sangro, che già a Napoli era divenuto famoso per le sue tele di denuncia sociale riguardo alle misere condizioni degli abitanti delle montagne abruzzesi, con opere quali Bestie da soma (1886) e Pulsazioni e palpiti (1888).

Nel primo Novecento, Collemaggio subì restauri sulla facciata per un crollo dovuto al terremoto di Avezzano del 1915.
Durante il fascismo, la città ebbe un nuovo sviluppo edilizio e monumentale razionalista, con la costruzione di edifici quali la Casa del Balilla, la Casa della Giovane Italiana e la chiesa di Cristo Re.
Nel 1934 lo scultore Nicola D'Antino realizzò la Fontana Luminosa, nei pressi del castello e restaurò la Fontana Vecchia di Piazza Duomo.
Nel secondo Novecento l'architetto Mario Moretti si occupò di smantellare l'apparato barocco post-sisma 1703 di diverse le chiese medievali aquilane per cercare di recuperare lo stile originario, destando proteste per la distruzione di elementi quali soffitti a cassettoni lignei e stucchi.

Dopo il sisma del 2009, le opere rappresentative della ricostruzione sono la cappella della memoria nella chiesa delle Anime Sante e l'Auditorium del Parco, progettato da Renzo Piano.

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