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- Solfatara di Nepi – Monte Calderone
La Solfatara di Nepi si trova sul Monte Calderone: un'antichissima solfatara che regala fanghi, soffioni e paesaggi straordinari, davvero a due passi da roma.
Poche persone conoscono la solfatara di Nepi o la solfatara di Monte Calderone, ma molti ne hanno sentito l’odore passandovi vicino.
La solfatara di Nepi è situata nella zona compresa tra la Cassia Cimina e la strada per Sutri.
Nepi è un comune italiano di circa 9 500 abitanti in provincia di Viterbo, distante circa 40 km dal capoluogo e 37 km dalla capitale Roma.
Ăˆ un particolare sito di origine vulcanica. La zona è formata da un bacino asciutto, con dei fori dai quali esce l’esalazione dell’anidride solforosa, causata dalla risalita dell’acqua contenuta in una profonda camera magmatica inattiva.
Il terreno della solfatara di Nepi si presenta morfologicamente arido con venature di zolfo.
Una volta c’era un lago, ma a causa delle continue perforazioni di pozzi, il livello si è abbassato fino a scomparire.
Stando all’interno del bacino si puĂ² sentire lo scorrere dell’acqua sotto il terreno.
Per chiarimento ulteriore specifico che la solfatara di Nepi è un apparato vulcanico in cui è presente un campo fumarolico piĂ¹ o meno esteso, la cui attività è costituita principalmente dall’emissione di vapore e gas a forte componente solfurea.
Questo fenomeno è tipico nei vulcani in stato di quiescenza o prossimi all’estinzione.
La Solforata di Nepi, in provincia di Viterbo, si trova nel settore orientale del Complesso Vulcanico dei Monti Sabatini a circa 27 km SE dal capoluogo e 30 km N di Roma.
Quella della solfatara di Nepi è un’area depressa rispetto alle aree circostanti.
Il settore di maggiore degassamento è tuttavia di dimensioni ridotte rispetto alla Caldara di Manziana e manca inoltre la presenza di polle di acqua gorgogliante.
In estate, infatti, la Solfatara si presenta completamente asciutta e priva di vegetazione.
Durante l’inverno invece le piogge ristagnano sui terreni resi impermeabili dalla progressiva deposizione di argille formate dall’alterazione idrotermale delle rocce vulcaniche, generando un esteso gorgogliamento di acqua e fango testimonianza dell’intensa attività dei gas del sottosuolo.
D’altronde il nome dato alla località che ospita la solfatara, Monte Calderone, è un chiaro richiamo al fenomeno del gorgoglio dell’acqua.
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Nepi | La Storia
Nepi fu fondata secondo la leggenda, dal mitico Termo Larte (Laerte) 458 anni prima di Roma.
Numerosi sono stati perĂ² i ritrovamenti archeologici nel vasto territorio, testimonianti una frequentazione di queste zone durante epoche ben piĂ¹ antiche.
CittĂ falisca, era perĂ² fortemente influenzata dalla cultura etrusca e latina.
Nepi: l'antica Nepet o Nepete, deriverebbe il suo nome dalla parola etrusca Nepa, ovvero acqua.
Quindi Nepi, cittĂ delle acque, tanto da portarne i segni di questo ancestrale legame nel nome stesso.
La leggenda della sua fondazione ci parla di un particolare serpente acquatico, adorato da questi antichi popoli come divinità , il quale uscì allo scoperto mentre il mitico fondatore Termo Larte era intento a tracciare il solco del pomerio del nuovo insediamento.
Questo venne interpretato come simbolo di buon auspicio e la cittĂ venne consacrata alla divinitĂ che aveva voluto manifestarsi proprio durante il sacro atto della fondazione.
Un'altra interpretazione del nome vorrebbe collegarlo con una divinitĂ mediorientale che aveva fattezze di scorpione, mettendo in relazione questo animale con la forma che i torrenti formano intorno allo sperone su cui sorge la cittĂ .
Ancora un animale legato all'acqua.
Serpenti, scorpioni; in ogni caso il rapporto fortissimo che da sempre Nepi ha avuto con l'acqua è evidente.
La quantitĂ di torrenti e fonti, d'acque ferruginose, solforose e minerali, di solfatare, ancora oggi palesa la caratteristica di questo territorio.
Nella zona dovreste assolutamente visitare Nepi, Sutri, Calcata, Civitella San Paolo, Civita Castellana, Castel Sant'Elia, Faleria, Ronciglione, il lago di Vico e il lago di Bracciano e le bellissime Bracciano, Trevignano Romano e Anguillara Sabazia, le Forre di Corchiano nel giro di pochissimi kilometri...a dire il vero sono davvero tantissimi i borghi della zona, e della provincia di Viterbo in generale, che meritano una visita.