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Sezze, il borgo panoramico con vista Circeo a solo 100 km da Roma
Sezze (LT) | Descrizione
Situata su una collina che domina la Pianura Pontina a circa 90 km da Roma e circa 20 km da Latina, Sezze è separato dalle alture Sermonetane da una piccola valle percorsa dal torrente Brivolco, sui cui fianchi si trova il sito preistorico Riparo Roberto, recante sulle sue pareti visibili figure schematiche di età preistorica.
Di origine volsca, l’antica Setia vicino Priverno passĂ² sotto il dominio romano; i resti delle mura poligonali, di strade e di templi sono ancora visibili in diversi punti del paese il cui nucleo di origine medievale si sviluppa avvolgendosi all’antica arce latina (castrum durum).
Nel Medioevo ebbe una vita travagliata in quanto si trovava lungo la via pedemontana volsca, unica strada di comunicazione tra il nord e il sud del Lazio.
Sezze fu scelta come luogo di soggiorno da molti papi: Gregorio VII nel 1073, Pasquale II nel 1116, Lucio III che vi restĂ² per circa un anno nel 1182.
Sezze conserva il grande borgo centrale di impronta medioevale (resti di cinte murarie, anche megalitiche, di torri e castello) con molti antichi edifici.
Innumerevoli antiche Chiese (ed un Duomo, dalla particolare architettura) accompagnano antiche tradizioni religiose (famosa Rappresentazione del Venerdì Santo).
Tra i monumenti piĂ¹ insigni, la Cattedrale di Santa Maria, la Chiesa di San Pietro, un sistema di difesa con cinque torri, cui si aggiungono le torri di campagna con i resti del castello di Trevi, le Chiese di Santa Maria delle Grazie, di San Bartolomeo, di Santa Lucia e i Palazzi del Vescovado, il Museo Archeologico, presso l’ex Antiquarium (che conserva numerosi reperti dall’etĂ preistorica fino all’etĂ etĂ del bronzo) e il particolare Museo del Giocattolo.
Territorio carsico, ricco di grotte anche di interesse preistorico; la pianura dove sorge Sezze Scalo fu territorio dei primi tentativi di bonifica delle Paludi Pontine.
Tra il 1641 e il 1690 a Sezze nasce l’Accademia degli Addormentati, trasformata nel 1744 in Accademia degli Abbozzati, una delle prime istituzioni scientifico-letterarie fondate in Italia.
Rimarrà attiva fino al 1870, anno in cui la cittadina di Sezze, con il Lazio, entrerà a far parte del Regno d’Italia, in seguito alla breccia di Porta Pia.
La cucina è semplice e di origine contadina, oltre il carciofo, titolare dell’omonima sagra del carciofo e che fa da sovrano in molte ricette, ad esempio nella bazzoffia, una zuppa di verdure, uova e pane, Sezze vanta un paniere ricco di pizze e di dolci quali la pizza a glio soio che si accompagna tradizionalmente con i broccoletti setini sini; gli spaccaregli, dolcetti di farina, strutto e lievito, buccia di limone e latte.
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Sezze (LT) | Eventi, Tradizioni & Folklore
- Sacra rappresentazione della passione di Cristo: è una rappresentazione teatrale itinerante con attori e figuranti locali che si svolge dal Medioevo, la sera del venerdì santo; ebbe nuovo impulso a partire dal 1933 per opera dell'avvocato setino Filiberto Gigli e di Marcello Govoni, regista del teatro dell'Opera di Roma, città in cui la rappresentazione è anche stata messa in scena "in trasferta" in occasione dell'anno santo del 1950 e del 2000;
- Sagra del Carciofo: è la principale sagra paesana e si svolge normalmente due domeniche prima della Pasqua. Dedicata ad uno dei prodotti piĂ¹ rinomati dell'agricoltura di Sezze, si iniziĂ² a celebrare a partire dagli anni Settanta;
- Fiera della Croce: si tiene il 3 maggio di ogni anno in concomitanza della festa della santa Croce (la data scelta è quella che segue l'antica usanza gallicana; oggi l'esaltazione della Santa Croce si tiene invece a settembre);
- Festa dei Santi Patroni: si celebra sin dal Medioevo il 2 luglio, nella ricorrenza di san Lidano, accanto a cui oggi si festeggia anche san Carlo (la cui ricorrenza è perĂ² il 6 gennaio);
- Fiera di san Luca: si tiene ogni 18 ottobre e rappresenta l'evento anticamente piĂ¹ importante per il paese, dedicato all'originario Santo patrono, poi sostituito da san Lidano.
- Estate SetinaÂ
- Natale Setino
Che cosa vedere a Sezze (LT) | Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Basilica concattedrale parrocchiale di Santa Maria;
- Chiesa parrocchiale dei Santi Sebastiano e Rocco ai Colli;
- Chiesa della Sacra Famiglia (detta del Bambin GesĂ¹), annessa al Conservatorio "Corradini";
- Chiesa di Sant'Andrea;
- Chiesa di Sant'Anna;
- Chiesa di San Bartolomeo (detta anche di Sant'Antonio);
- Chiesa di Santa Chiara;
- Chiesa di San Francesco (detta anche di San Giuseppe);
- Chiesa parrocchiale di San Francesco Saverio (detta Chiesa Nuova);
- Chiesa di San Lorenzo;
- Chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Crocemoschitto;
- Chiesa di Santa Lucia;
- Chiesa parrocchiale di Santa Lucia;
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie, annessa al Cimitero comunale;
- Chiesa di Santa Parasceve;
- Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (detta di San Pietro);
- Chiesa parrocchiale di San Carlo da Sezze;
- Cappellania di San Lidano abate;
- Chiesa della Madonna della Pace (XVII secolo), oggi non piĂ¹ in uso;
- Palazzo del Seminario minore;
- Palazzo del Vescovado, oggi abitazione privata.
Architetture civili
- Palazzo Calabresi (giĂ sede dell'Accademia degli Addormentati);
- Palazzo De Magistris (oggi sede del Comune);
- Palazzo de Ovis;
- Palazzo Iucci-Santoro;
- Palazzo Pontini;
- Palazzo Normisini;
- Palazzo Rappini;
- Statua raffigurante San Carlo da Sezze
Architetture militari
- Mura poligonali (del IV secolo a.C.);
- Torre della famiglia Pagano.
Siti archeologici
- Villa Romana
Sezze (LT)
Sezze (LT) | La Storia
Secondo la leggenda, il mitico fondatore della città fu Ercole, che, giunto a Sezze dopo aver vinto i Lestrigoni, una popolazione che si suppone fosse stanziata nel basso Lazio, si congiunse con una vergine del luogo dando alla luce il Faustus, eroe minore di cui si ha testimonianza nella poesia apocrifa del ciclo epico.
Lo stemma della città raffigura il leone nemeo, della cui pelle Ercole si fregiava, che regge una cornucopia ricolma di frutti, con intorno la scritta, nella forma di un esametro leonino in latino, SETIA PLENA BONIS GERIT ALBI SIGNA LEONIS ("Sezze piena di beni porta l'insegna del bianco leone").
L'antico nome del paese (Setia) viene così collegato a seta (o saeta), in riferimento alle setole del leone nemeo.
A Sezze venne creata una colonia latina circa nel 382 a.C. nel mezzo del territorio dei Volsci, atta alla difesa contro di questi.
Nel 341 a.C. uno dei due praetores a capo dell'esercito della Lega latina era Lucio Annio di Setia.
Nel 340 a.C. la cittĂ partecipĂ² alla rivolta latina terminata con la battaglia di Trifano e la sconfitta della lega.
Nel 209 a.C. fu tra le dodici cittĂ latine che si dichiararono impossibilitate a fornire truppe a Roma per contrastare Annibale e nel 198 a.C., dopo la seconda guerra punica, fu teatro di una rivolta di prigionieri cartaginesi coi relativi schiavi e, molto probabilmente, anche di schiavi giĂ sfruttati nella produzione di vino.
Durante la guerra civile tra Mario e Silla fu conquistata da Silla nell'82 a.C.
Fu in seguito centro agricolo e sede di diverse ville.
Viene citata da Marziale, Giovenale e Cicerone soprattutto per il suo vino.
A proposito di questo, Plinio il Vecchio ricorda come il vino di Sezze fosse il preferito di Augusto e di diversi suoi successori ed accenna a sue proprietà benefiche.
Si ritiene che Sezze abbia dato i natali a Gaio Valerio Flacco, poeta latino di I secolo d.C. autore del poema epico Argonautica.
Diversi manoscritti del poema, infatti, recano un Setinus Balbus che secondo alcuni va integrato nel nome del poeta, identificandolo come setino.
Un poeta di nome Flacco è citato anche da Marziale fra i propri amici e perĂ² identificato come padovano, ma probabilmente si tratta di due persone diverse.
Durante l'Alto Medioevo sopravvisse grazie alla sua posizione fortificata e nel 956 si organizzĂ² come libero comune.
A partire dal 1046 circa è da segnalare l'opera del monaco benedettino Lidano d'Antena (1026-1118), che edificĂ² il monastero di Santa Cecilia e provvide alla bonifica del territorio circostante: dopo la sua morte venne canonizzato ed eletto patrono della cittĂ e della diocesi.
A Sezze, in questo periodo, risiedettero brevemente i papi Gregorio VII (1073), Pasquale II (1116) e Lucio III (1182).
Si trovĂ² spesso in conflitto con i comuni confinanti (Carpineto, Bassiano, Priverno e Sermoneta).
Nel 1381 passĂ² in potere della famiglia Caetani, che ne fu scacciata da una rivolta dodici anni dopo.
La popolazione fu fortemente colpita dalla peste del 1656 e dalle scorrerie di spagnoli e austriaci.
Nel 1690 vi fu fondata la Accademia scientifica letteraria degli Abbozzati, che fu riconosciuta come colonia arcadica dalla Accademia dell'Arcadia di Roma.
Durante l'occupazione napoleonica, a partire dal 1798, la popolazione scacciĂ² la guarnigione francese.
Goethe cita rapidamente Sezze nel suo Viaggio in Italia, avendola incontrata nel suo itinerario nella campagna di Roma.
Il paese, come molti altri dell'area pontina, fu interessato dal brigantaggio postunitario e nel 1866, in un battaglione di zuavi pontifici inviato sul luogo, trovĂ² rifugio John Surratt, l'unico tra gli assassini di Lincoln che riuscì sfuggire alla cattura.
Nel 1870, dopo la presa di Roma, il Sezze entrĂ² a far parte del Regno d'Italia.
Il paese fu duramente colpito dall'epidemia di influenza spagnola del 1918, a seguito della quale nel comune fu istituita la Colonia Agricola Pontina.
Negli anni Trenta, nella pianura di Sezze ebbe sede un campo di volo a vela in cui nel 1939 si svolsero delle prove di valutazione per gli alianti da usare durante le Olimpiadi di Tokyo del 1940, che poi non si tennero a causa della guerra.
Nel 1944 l'abitato fu sottoposto a diversi bombardamenti, che colpirono duramente, fra l'altro, le chiese di San Sebastiano e Rocco, rasa al suolo e mai piĂ¹ ricostruita, e di Sant'Andrea; nel bombardamento che colpì quest'ultima chiesa, il 21 maggio 1944, morirono 71 persone.
Come numerosi comuni pontini e del frusinate, dopo l'arrivo degli Alleati anche Sezze fu vittima delle cosiddette marocchinate.
Il 28 maggio 1976, durante un comizio che si teneva nel paese, il giovane sezzese Luigi Di Rosa, militante del PCI, rimase ucciso in una sparatoria in cui fu implicato il deputato del MSI Sandro Saccucci, in un episodio che si puĂ² iscrivere agli anni di piombo.