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Montalto di Castro, a circa 1 ora e mezza da Roma e 50 minuti da Viterbo, è un piccolo comune con meno di 10000 abitanti, gioiello della Tuscia laziale.
Oltre al borgo, il castello Guglielmi, la Rocca Orsini e le spiagge Montalto di Castro è famosa per l'importante sito archeologico di Vulci, dove è stata rinvenuta la tomba François, famosa per rappresentare una della più straordinarie manifestazioni della pittura etrusca.
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Che cosa vedere a Montalto di Castro | Monumenti e luoghi d'Interesse
Montalto di Castro | Le spiagge
Attrezzata località turistica situata a due chilometri dal centro, Marina di Montalto di Castro si è sviluppata a partire dagli anni Cinquanta.
Le ampie spiagge sabbiose, le vaste pinete e le funzionali strutture ricettive fanno di questo centro un luogo ideale per la villeggiatura di famiglie alla ricerca di relax o divertimento.
Vi è la possibilità di godere dei servizi offerti dai molteplici stabilimenti balneari.
O ancora usufruire delle spiagge libere per fare un bagno di sole in riva al mare o rilassarsi sotto l’ombrellone.
Questo tratto di costa ha guadagnato “quattro vele” della Guida Blu 2010 di Legambiente. Premio che ha reso la zona un fiore all’occhiello tra le località balneari del Lazio per qualità ambientali e servizi offerti.
Inoltre, nel 2017, ha ottenuto la bandiera verde per la “spiaggia a misura di bambino”. La ricerca, eseguita dai pediatri italiani, conferma come il litorale sia la meta consigliata dai dottori per le famiglie con prole al seguito.
Più a sud, la località “Le Murelle”, offre ai vostri occhi la possibilità di assaporare profumi e colori meravigliosi. Grazie alla macchia mediterranea (tombolo) situata a ridosso della spiaggia, vi troverete immersi in una natura incantevole.
Inoltre, da sottolineare la presenza di uno stabilimento balneare privo di barriere architettoniche. E’ il primo stabilimento sul litorale che abbatte le barriere architettoniche a 360°.
Per tutti coloro che ne abbiano la necessità è possibile usufruire dei servizi di “Tutti al Mare“.
Montalto di Castro | Bau beach - Le spiagge per gli amici a quattro zampe
L’amministrazione comunale ha individuato a Montalto Marina una spiaggia dove è consentito l’accesso e la permanenza degli animali da compagnia e dei loro conduttori.
L’ area interessata si trova a Montalto Marina in località Sanguinaro (adiacente lo stabilimento balneare dei Militari).
Il progetto prevede l’utilizzo di uno specifico arenile, delimitato con pali e corde e segnalato da una apposita cartellonistica, dedicato a tutti quei cittadini e turisti che, con i propri animali, intendono trascorrere la loro vacanza al mare.
Per chi vuole invece usufruire dei servizi di uno stabilimento balneare attrezzato per cani, è possibile rivolgersi al “Tequila Dog Beach” - Strada delle Murelle snc - Tel: Danilo 3404097319 - E-Mail: [email protected]
Montalto di Castro | Architetture religiose
- Chiesa di Santa Maria Assunta
- Chiesa di Santa Croce
Montalto di Castro | Architetture civili
- Palazzo Funari (XVII secolo)
- Ponte Etrusco
- Palazzo del Chiarone
- Fontana del Mascherone
- Fontana delle tre cannelle
- Fontana Franco Palombaro
Montalto di Castro | Architetture militari
- Castello Guglielmi
- Castello dell'Abbadia
Montalto di Castro | Siti archeologici
- Nel territorio comunale si trova l'importante sito archeologico di Vulci, dove è stata rinvenuta la tomba François, famosa per rappresentare una della più straordinarie manifestazioni della pittura etrusca.
Montalto di Castro | Aree naturali
- Oasi di Vulci
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Montalto di Castro | La Storia
Per alcuni eruditi il castrum Montis Alti fu fondato nel V-VI secolo d.C. dai profughi della città costiera Gravisca, distrutta dai pirati.
Altri raccontano che il castello fu fondato nell'VIII secolo da Desiderio, Re dei Longobardi.
Entrambe le ipotesi non sono supportate da documenti. Montalto esce dalla leggenda ed entra nella storia solo nell'852 d.C.: in una bolla di papa Leone IV diretta al vescovo di Tuscania, compare, per la prima volta, il nome Montis Alti.
Per altri l'abitato sorge dove si trovava Forum Aurelii, in località Casa dell'Uliveto, posta a controllo della via Aurelia, cui i romani attribuirono le terre sotratte alla città etrusca di Vulci, dopo che questa fu sconfitta dall'esercito condotto dal console Tiberio Coruncanio, a cui per questa vittoria fu tributato il trionfo.
Montalto di Castro | Il Medioevo
Tra i secoli XI secolo e XII Montalto subì gravi distruzioni.
La più nota è quella del 1109 quando papa Pasquale II, per sconfiggere Stefano dei Corsi, fece distruggere, dalle milizie normanne, Castrum Montis Alti in cui si era arroccato.
Durante l'Età Medievale nacque e si sviluppò uno scalo portuale: situato nella foce del fiume Fiora, costituì un approdo importantissimo per le rotte tirreniche, specie per l'imbarcazione dei grani.
Il centro storico raggiunge la sua massima espansione urbanistica: nel Trecento, infatti, ospita più di mille uomini.
Per questi motivi diventa un territorio ambito: oltre al Papa se lo contendono il Comune di Roma, gli Orsini, i Prefetti di Vico.
Le continue battaglie di quest'epoca, la Cattività Avignonese e la difficile congiuntura economica mettono in grave crisi il paese che scende da mille a 250 uomini.
La difficile condizione migliorerà, in parte, nel 1421 quando papa Martino V, interessato a mantenere nella zona un centro abitato per sorvegliare la Dogana dei Pascoli, scrisse una bolla per favorire il ripopolamento nella zona.
Da questo momento il territorio di Montalto si lega indissolubilmente al sistema agro-pastorale, alla transumanza e al lavoro stagionale.
La malaria e le dure condizioni di vita degli abitanti renderanno costante il pericolo di spopolamento.
Saranno le continue migrazioni dagli Appennini e dalla Corsica a scongiurare questa possibilità.
Montalto di Castro | L'Età Moderna
Per volontà di papa Paolo III, il 22 dicembre 1535 il paese di Montalto e il suo territorio viene concesso in feudo a Pier Luigi Farnese, suo figlio.
Dopo qualche anno si costituisce il ducato di Castro. Montalto vive una breve fase fiorente.
Nel Seicento, invece, avviene un rapido declino. Il colpo finale è dato dalle tremende guerre contro Castro: nel 1649, la Città, viene rasa al suolo e il suo territorio torna a far parte dello Stato Pontificio.
Le condizioni socio-economiche di Montalto però non ne giovano, anzi, su tutto il territorio, dato in affitto ad un appaltatore generale, domina la pastorizia e la coltivazione estensiva del grano.
I primi anni del Settecento sono ricordati come gli anni terribili di Montalto.
Nel 1709 la popolazione raggiunge il suo minimo storico: centottantadue abitanti.
Il Governo pontificio si accorge della miserevole condizione di questa popolazione e si accinge ad una serie di importanti investimenti: il ponte sul fiume Fiora, sotto il quale passa anche l'acquedotto per la Fontana del Mascherone e la costruzione di un nuovo ospedale nel monastero San Sisto.
Il comune di Montalto di Castro inizia, verso la metà del secolo XVIII, la lotta contro gli appaltatori in difesa degli Usi civici.
Le liti legali intentate in questi anni sono numerosissime e conducono il Comune ad un indebitamento cronico.
Sarà nuovamente un papa a tentare di risollevare la popolazione di Montalto: Pio VI. Nel 1778, con un Motu Proprio, annulla i debiti, abolisce dazi e gabelle, pone i proventi del Comune sotto l'Amministrazione della Camera Apostolica, aumenta i diritti di uso civico, stimolando la coltivazione delle terre e il ripopolamento.
Questa serie di riforme generò dei risultati positivi, pur non modificando le strutture di base e i problemi endemici di quella società: malaria, povertà, epidemie.
La popolazione nel 1783 arriva alla soglia della seicento unità, nasce una borghesia agricola, viene avviata una vasta opera edilizia: costruzione della chiesa di S. Maria Assunta e della nuova fontana delle Tre Cannelle, innalzamento di un piano del Castello Orsini e la costruzione di nuove abitazioni sia nel centro che fuori, per rispondere all'aumento demografico.
L'economia subisce un'ulteriore impennata con il passaggio dal sistema di affitto a quello di enfiteusi voluto dal tesoriere Fabrizio Ruffo.
È di questi anni la nascita dell'agglomerato urbano oggi denominato Pescia Romana.
Passata in enfiteusi allo spagnolo Consalvo Adorno, diventa un'azienda agricola moderna.
Nel 1795, per volontà dell'Adorno, sorge un grande casale al centro della tenuta Campo Pescia, il palazzo oggi chiamato Borgo Vecchio.
Montalto di Castro | Dall'Ottocento alla riforma agraria
Tra il 1798 e il 1814 tutto il territorio della Chiesa subisce numerosissimi passaggi di truppe e due lunghe invasioni: quelle dell'esercito francese.
Al ritorno del Papa, nel 1814, ritroviamo una Montalto spopolata e debole.
Inizia così un secolo che vedrà nei continui attacchi agli usi civici, nella definitiva privatizzazione delle terre demaniali e nel perdurare dei vecchi sistemi di sfruttamento, la nascita delle grandi proprietà e la proletarizzazione dei suoi abitanti.
I primi anni del Novecento devono essere ricordati, oltre che per il tributo di sangue versato dai montaltesi nella Grande Guerra, soprattutto per le Invasioni delle terre.
Un movimento che, parzialmente interrotto durante il Ventennio e ripreso al termine della seconda guerra mondiale, vedrà nella Riforma Agraria, con l'esproprio delle terre ai grandi proprietari e la lottizzazione, un suo parziale compimento.
Montalto di Castro | Secolo XX
Negli anni ottanta è stata iniziata la costruzione della centrale nucleare, mai entrata in servizio, ma rimpiazzata dalla centrale policombustibile costruita di fianco.