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- Lanuvio (RM)
La città di Lanuvio è un grazioso borgo da visitare a soli 33 km da Roma.
Posto su un colle a 324 metri d’altezza, nella parte più meridionale dei Colli Albani, Lanuvio sembra allontanarsi dal grande flusso turistico tipico dei Castelli Romani, di cui fa parte.
L’odierno centro urbano insiste sul sito dell’antico Lanuvium, ben identificato quest’ultimo grazie alle testimonianze di Strabone e di Appiano.
Il restante nucleo urbano esteso vicino al borgo antico, si presta egregiamente a brevi e piacevoli passeggiate.
Lanuvio è un mix perfetto di archeologia e natura, possiede un ricco patrimonio archeologico e rigogliosi vigneti che fanno da mura naturali a questo piccolo gioiello.
Le mura dell’antica Lanuvium medievale invece, oggi sono ben inglobate nell’architettutura moderna del borgo, assieme alle torri e diversi resti di quello che fu il castello; mentre i reperti del più famoso santuario di Giunone Sospita rinvenuti del IV-II sec a.C. sono in mostra nel Museo Civico Diffuso Lanuvino.
Il calendario degli eventi a Lanuvio è denso e variegato, feste popolari si alternano a quelle religiose, tra le quali spicca la Festa della Musica a giugno e la Festa del vino a settembre.
Elemento di orgoglio di questo borgo dalle antiche origini è il vino Colli Lanuvini DOP; già in epoca romana i rituali in onore a Dioniso erano celebrati con questo mitico vino.
Dormire a Lanuvio (RM) e dintorni
Lanuvio | Folklore e Tradizioni
Festa della Madonna delle Grazie – durante il mese di maggio, da 135 anni, una settimana è dedicata ai festeggiamenti per la Madonna delle Grazie, alla quale i lanuvini sono particolarmente legati. Il Santuario della Madonna delle Grazie è una chiesetta cinquecentesca situata a sud del paese; distrutta da un incendio nel 1884 e poi ricostruita dalla devota popolazione locale, ospita dal 1923 un quadro della Vergine molto venerato dagli abitanti del paese, costantemente adorno dei tanti doni votivi di ringraziamento dei fedeli. Durante la settimana dei festeggiamenti, alla processione si accompagnano musiche, concerti, rappresentazioni teatrali e spettacoli pirotecnici.
Festa della Musica – si svolge in giugno ed è entrata a far parte della tradizione lanuvina da qualche anno. Artisti di strada, e gruppi emergenti propongono tutti i tipi di musica come il rock, il blues, il jazz, la world music, il pop, il punk, il country, il grung, lo ska, e l’etno.
Il tutto immerso nello scenario suggestivo del borgo illuminato dalle luce delle fiaccole.
Festa dell’Uva e del Vino – si svolge la quarta domenica di settembre per celebrare i due elementi fondamentali dell’economia lanuvina. Ogni anno vengono proposti temi diversi, ma sempre immersi nelle atmosfere tradizionali e genuine della sagra di paese. Durante la festa, oltre alla tradizionale Corsa delle Botti, si svolgono concerti, rappresentazioni e conferenze.
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Cosa visitare a Lanuvio (RM) | Monumenti e luoghi d'interesse
Lanuvio | Architetture religiose
- La Collegiata di S. Maria Maggiore
La chiesa medievale di S. Maria, corrisponde all’odierna collegiata di S. Maria Maggiore, nel centro storico. Eretta al di sopra di una villa romana, è stato ipotizzato che nella sua fase originaria sia stata una domus ecclesia, per le riunioni dei primi cristiani. Ne sono documentate due fasi nell’Altomedioevo, una del VI e l’altra dell’VIII-IX secolo, epoca in cui la chiesa venne abbellita con transenne marmoree ed un ciborio. La fase romanica è documentata da alcuni elementi scultorei del XIII secolo, tra cui una sfinge marmorea dalle lunghe trecce (oggi smarrita). L’aspetto attuale della collegiata è il frutto di un intervento di restauro eseguito nel 1675 da Filippo Cesarini, come si legge dall’iscrizione in facciata. Altra chiesa di origine medievale è quella di S. Andrea, di cui si scorge oggi l’abside in opera listata, con laterizi romani di spoglio, risalente al V-VI secolo d.C. Quest’abside venne fortunosamente alla luce durante i bombardamenti del 1944, a seguito dei quali venne chiamata localmente “capocroce” (sinonimo di abside). La dedica a S. Andrea, santo venerato dai Goti durante le guerre greco-gotiche del VI secolo a.C., lascia intendere che la chiesa fosse legata in qualche modo ad uno stanziamento militare dei Goti.
La chiesa medievale della Madonna delle Grazie sorge subito al di fuori del paese, sulla Via Astura. La prima fase risale al XII secolo, di cui si conserva l’ingresso originario (poi tamponato) rivolto ad ovest. Nel corso del Quattrocento, con l’arrivo dei frati francescani che eressero l’adiacente convento, la chiesa venne rialzata e restaurata e l’ingresso ruotato a sud. Nel Cinquecento infine ne venne addossato un avancorpo, con lo scopo di aumentarne la capienza, nel quale si scorge una bifora tardo-gotica. Oggi la chiesa conserva un dipinto, considerato miracoloso, della Madonna delle Grazie. Questo dipinto infatti ha una notevole importanza per gli abitanti di questo paese, ed è per questo che tutti gli anni, precisamente la seconda domenica del mese di Maggio si svolge una processione in onore della Vergine delle grazie.
Lanuvio | Architetture militari
- La Torre Medievale e la cinta muraria medievale a quattro torri
Lanuvio | Siti archeologici
- Tempio di Giunone (Juno Sospita)
- Ponte Loreto (resti di ponte romano nelle campagne lungo la via Astura)
- Il Tempio d’Ercole
- Affresco con scene d’iniziazione Dionisiaca
- Via Ardeate-Lanuvina
- Il Grifone alato
- Via Astura e mura latine
- Teatro Romano
- Le Ville ad bivium
- Monte Giove
- La Domus rinvenuta in Via Gramsci
- La Villa in località Crocette
- Le ville suburbane dell’ager Lanuvinus
Lanuvio | Aree naturali
- Parco regionale dei Castelli Romani
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Lanuvio (RM) | Le Origini
Sulle presunte origini di Lanuvio, ci sono pervenute una serie di tradizioni tra loro contrastanti, cosa questa tra l’altro riscontrabile per altre città del Lazio antico.
La prima che si rifà al filone greco-argivo era quella tramandata da Appiano (Alessandria, II sec. a.C.), secondo cui la fondazione di Lanuvio dovrebbe riferirsi a Diomede figlio di Tideo, signore di Argo.
La seconda, invece, relativa al filone troiano, è emersa grazie al ritrovamento di frammenti di intonaco rinvenuti nel 1969 a Taormina e appartenenti al ginnasio dell’antica Tauromenion, dove si parla di Fabio Pittore, primo annalista romano, e gli si attribuisce la narrazione dell’arrivo in Italia, in seguito alla guerra di Troia, di un certo Lanoios, fondatore nel Lazio di una cittadina, che avrebbe preso da lui il nome.
Studi sulla veridicità di queste tradizioni si sono susseguiti nel tempo, e tra l’altro gli ultimi progressi della ricerca archeologica hanno restituito loro un buon margine di credibilità, anche se alcune di esse sono da prendere cum grano salis.
Per Lanuvio, infatti, c’è discordanza tra le fonti antiche, che riporterebbero la fondazione della cittadina agli anni immediatamente successivi alla guerra di Troia (1180-1170 a.C.), e le testimonianze archeologiche i cui reperti più antichi, rinvenuti sul colle San Lorenzo, si datano al più presto agli inizi del IX secolo a.C..
Lanuvio (RM) | La Storia
Le prime notizie attendibili che abbiamo della cittadina ci testimoniano che, sul finire del VI secolo a.C., faceva parte dei trenta populi della lega latina, populi che si riunivano nel lucus di Diana Nemorense.
Insorse, insieme ad altre città latine, contro Roma, nella battaglia presso Aricia (504 a.C.), in quella del lago Regillo (496 a.C.), nel 383 a.C., nel 341 a.C., con esiti quasi sempre negativi.
In seguito all’ultima e definitiva sconfitta avvenuta nel 338 a.C., perse, insieme alle altre cittadine del Latium Vetus, l’indipendenza, ma già nel 332 a.C. ottenne un trattamento di privilegio e la Civitas cum suffragio da parte di Roma, in cambio di ammettere il popolo romano ad amministrare la metà dei proventi del santuario di Giunone Sospita.
Dal 332 a.C. fino allo scoppio della prima guerra civile (87-86 a.C.), Lanuvio mantenne un elevato grado di benessere, ma parteggiando in questo ultimo frangente per Silia, venne ridotta da Mario a colonia militare.
Siccome gli eventi di quegli anni erano soggetti a repentini mutamenti politici, avvenne che il partito mariano cadde in rovina e Lanuvio, in poco tempo, ritornò ad essere una cittadina di primissimo piano.
Le fonti antiche, infatti, ci testimoniano come Lanuvio, a partire dall’età tardo-repubblicana, divenne meta dei personaggi più in vista della politica romana, vi ebbero dimora: M. Emilio Lepido, M. Giunio Bruto, Augusto e Marco Aurelio.
Diede poi i natali al console dell’anno 62 a.C. L. Licinio Murena e agli imperatori Antonino Pio e Commodo.
Con l’editto di Teodosio del 391 d.C., che sanciva il cristianesimo come unica religione dell’impero romano, iniziò la decadenza e l’inesorabile abbandono dell’antica Lanuvio.
Questo editto comportò infatti anche l’immediata chiusura di tutti i templi pagani tra cui anche quello di Giunone Sospita, funzionante fin dal VI secolo a.C., e che era stato l’elemento propulsore della cittadina per dieci secoli.
Anche se il sito non fu abbandonato nei secoli successivi all’editto di Teodosio, notizie certe di esso si hanno soltanto a partire dalI’Xl secolo d.C., che, stando al Galieti, rinacque grazie all’opera dei monaci Benedettini col nome di Civita Lanuvina.
Passò, dagli inizi del XV secolo, nelle mani dei Colonna, a cui rimase fino al 1564, anno in cui venne venduta, insieme ad Ardea, a Giuliano Sforza Cesarini al prezzo di 105.000 scudi.
I secoli dall’XI fino alla seconda metà dei XVI furono concitati per Lanuvio: saccheggi, assedi, donazioni.
Con l’avvento dei Cesarini prima e dei Cesarini-Sforza poi, si ebbe un periodo di relativa tranquillità.
Fu solo alla fine del secolo XVIII che Lanuvio rischiò di essere rasa al suolo dalle truppe francesi che volevano vendicare la morte di alcuni compagni qui uccisi, mentre scoppiava la controrivoluzione sanfedista.
Nella seconda guerra mondiale, per l’importanza della sua posizione strategica, venne bombardato dal mare e sottoposto alle incursioni aeree delle armate alleate sbarcate ad Anzio – Battaglia di Campoleone -.
Completamente distrutto, il paese risorse grazie allo spirito di iniziativa della popolazione lanuvina, ed esso è allo stato attuale uno dei più incantevoli luoghi dei Castelli Romani.