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Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa
Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa
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Indirizzo:
Via della Boscareccia, 1, 02021 Santo Stefano RI, Italia
Tickets:
Descrizione:

La Riserva naturale regionale Montagne della Duchessa è un'area naturale protetta situata nel territorio montuoso delle Montagne della Duchessa (catena del Sirente-Velino), interamente compreso nel territorio del comune di Borgorose, nel Cicolano, in provincia di Rieti (Lazio orientale).

Istituita con la legge Regionale 70/90 ed estesa per circa 3500 ettari, rientra nel sistema delle Aree Protette della Regione Lazio, con il confine orientale e meridionale che coincide con quello regionale della limitrofa regione Abruzzo, sovrapponendosi a quello del Parco naturale regionale Sirente-Velino, assieme al quale protegge un unicum ecologico rappresentativo dell'ecosistema appenninico.

L'area delle Montagne della Duchessa, vicino il Lago del Salto, si presta facilmente all'escursionismo, allo sci escursionismo, allo scialpinismo e alle ciaspolate, complessivamente durante tutto l'anno.

La zona montana è accessibile dall'uscita autostradale dell'A24 Roma-Teramo presso lo svincolo autostradale di Valle del Salto, attraverso i vari centri abitati di Borgorose oppure dalla medesima uscita della Strada statale 578 Salto Cicolana.

Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa
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Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa
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Lago della Duchessa | Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa

Il Lago della Duchessa è uno dei punti di attrazione del parco, anche per la sua posizione panoramica.

Si trova a 1788 m s.l.m. tra le pareti di roccia delle montagne del Murolungo (2184 m) e del Monte Morrone (2141 m) e una zona prativa che d'estate si ricopre di ranuncoli ed è il rifugio del tritone crestato.

Il lago, privo di immissari, è lungo 400 m e largo 150 m, e presenta variazioni di livello dovute al suo essere alimentato solo dalle precipitazioni e dallo scioglimento delle nevi.

La sua forma sembra indicativa di un'antica fusione tra due doline.

I media lo resero noto per un falso comunicato di depistaggio delle BR del 1978 nel caso del sequestro di Aldo Moro.

Lago della Duchessa | Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa
Lago della Duchessa | Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa

Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa | Flora

Nella Riserva sono presenti vari tipi di vegetazione legati a fattori ecologici quali la quota, l'esposizione, la natura della roccia madre e il tipo di suolo, e dall'uso passato da parte dell'uomo.

Semplificando la complessità della realtà vegetale, in generale all'aumentare della quota si passa da boschi più o meno termofili (letteralmente “amanti del caldo”) a boschi mesofili (tipici di stazioni con condizioni termiche intermedie) e microtermi (tipici di stazioni con temperature molto basse), che lasciano poi il posto agli arbusteti e alle praterie d'alta quota.

Nel territorio della Riserva sono state censite più di 500 specie vegetali.

Grifone in volo - Montagne della Duchessa
Grifone in volo - Montagne della Duchessa

Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa | Fauna

Tra le specie più rare ed interessanti si segnalano: Dryopteris villari subsp. villari, Paeonia officinalis subsp. villosa, Matthiola italica, Saxifraga ascendens subsp. parnassica, Saxifraga exarata subsp. ampullacea, Alchemilla plicatula, Amelanchier ovalis subsp. cretica, Astragalus danicus, Grafia golaka, Ligusticum lucidum subsp. cuneifolium, Gnaphalium diminutum, Tragopogon pratensis subsp. minor, Fritillaria tenella, Allium lineare, Luzula sieberi subsp. sicula, Arrhenatherum elatius subsp. sardorum, Nigritella rubra subsp. widderi, Corallorhiza trifida.

La fauna della riserva è rappresentata da un abbondante numero di specie; finora sono state censite 227 specie di insetti, 9 specie di anfibi, 10 specie di rettili, 97 specie di uccelli, 38 specie di mammiferi.

Tra le 97 specie di uccelli censite nella riserva, 81 risultano nidificanti.

Tra i rapaci è facile osservare il gheppio, il falco pellegrino, il lanario, il falco lodolaio e la poiana.

L'aquila reale compare solo di passaggio, essendo nidificante sul vicino monte Velino.

Tra i rapaci notturni si rilevano anche il barbagianni, la civetta, l'allocco ed il rarissimo gufo reale.

Per i visitatori della Riserva è quasi scontato avvistare il grifone, presente con una numerosa colonia, risultato della buona riuscita di un progetto di reintroduzione eseguito negli ultimi quindici anni alle falde del Velino dal Corpo Forestale dello Stato.

Nelle boscaglie si possono avvistare ghiandaie, picchi e nelle zone di bassa quota, nel periodo estivo, l'upupa.

Molto importante è la presenza in quota della coturnice, sopravvissuta malgrado la forte pressione venatoria subita prima dell'istituzione dell'area protetta.

Lungo le sponde del lago si possono incontrare alcuni Anatidi migratori occasionali come il germano reale, la moretta e la marzaiola.

Tra gli ungulati, oltre alla presenza dell'ubiquitario cinghiale, c'è da segnalare quella del cervo, insediatosi nella Riserva in seguito ad un intervento di reintroduzione effettuato dal Corpo Forestale dello Stato nella limitrofa Riserva naturale Monte Velino agli inizi degli anni novanta.

Si segnala anche la presenza del capriolo, giunto spontaneamente per l'espansione delle popolazioni presenti in territorio abruzzese.

I carnivori sono rappresentati dalla faina, dal tasso, dalla martora (ritenuta scomparsa e di recente individuata in almeno due località), dall'elusivo gatto selvatico e da almeno un branco di lupi appenninici.

L'orso bruno marsicano ha lasciato segni del suo passaggio, ma la ridotta estensione della riserva induce a considerarlo come specie occasionale o di transito dal Velino-Sirente.

Tra i piccoli mammiferi si ritrovano lo scoiattolo, la donnola, il moscardino, il toporagno, il quercino, l'arvicola terrestre.

Nelle praterie di altitudine è presente l'arvicola delle nevi, la cui distribuzione nel resto dell'Appennino Centrale (Sibillini, Gran Sasso e Maiella) è frutto degli ultimi eventi glaciali.

Nelle grotte della Riserva sono presenti numerose specie di Chirotteri di particolare rarità.

Tra i rettili sono presenti la vipera dell'Orsini, che frequenta i pascoli steppici di alta quota e si nutre prevalentemente di Ortotteri, la vipera comune, il biacco e l'orbettino; per gli anfibi segnaliamo il tritone crestato, presente con una cospicua popolazione nel Lago della Duchessa.

Lago della Duchessa | Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa
Lago della Duchessa | Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa

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Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa | Storia

Il nome "Montagne della Duchessa" fu coniato dall'ingegnere bolognese Francesco De Marchi nel XVI secolo in omaggio a Margherita d'Austria, duchessa di Parma e Piacenza, duchessa di Leonessa e duchessa di Cittaducale.

Il toponimo originario (da Aequicolanus) deriva invece dai suoi antichi abitanti, gli Equi, etnia appartenente al gruppo osco-umbro.

Le loro tracce si rinvengono negli "oppida" di Monte Frontino, a 1167 m sopra Santo Stefano di Corvaro, di Colle Civita, a 951 m sopra al cimitero di Spedino, di Castelluccio, a 932 m sopra la località di Ville.

Numerosi segni con epigrafi sparse qua e là per il territorio, resti di età romana in località Colle Pezzuto e Campo di Mezzo, testimoniano la romanizzazione avvenuta tra il IV secolo a.C. e il III secolo a.C..

L'emergenza archeologica più importante è il tumulo funerario di Corvaro, ricadente in località Montariolo, il cui arco cronologico va dalla fine del IX secolo a.C. al II secolo a.C., I secolo a.C.

Gli scavi realizzati fino ad oggi hanno portato alla luce alcune centinaia di tombe.

Una necropoli simile (ma più piccola) a quella di Corvaro è stata individuata e parzialmente scavata nella Riserva.

Non lontano dal tumulo di Corvaro, in località Sant'Erasmo, era presente un'area sacra con una sorgente alle cui acque venivano attribuite proprietà taumaturgiche.

Nel medioevo si diffuse nella zona il benedettino che, sostenuto dai longobardi prima e dai franchi poi, diede un forte impulso alle attività economiche e trovò il centro di maggior rilievo nella chiesa di Santa Anatolia.

Importanti romitori punteggiano le pendici della Duchessa: l'eremo di San Costanzo a Bocca di Teve e l'eremo di San Leonardo nel vallone di Fua.

Le invasioni dei Saraceni favorirono la costruzione di castelli, tanto che verso la fine del X secolo nel Cicolano se ne contavano una trentina.

I parametri climatici presentano delle difformità data l'estensione altitudinale della Riserva che varia da quote intorno agli 800 m fino a quote massime superiori ai 2200 m.

Le temperature medie oscillano tra 4 e 7 °C nelle fasce altimetriche più elevate e passano a 10-12 °C nelle aree di fondovalle (media del mese più caldo è di circa 24 °C mentre la temperatura media del mese più freddo è di circa 6 °C.).

L'andamento delle precipitazioni (così come registrato dalla stazione meteorologica di Avezzano) assume invece due diverse tipologie:

  • tipo mediterraneo con valori massimi in autunno e subordinatamente in primavera;
  • tipo continentale con precipitazioni ben distribuite in inverno ed estate.

Precipitazioni nevose vengono registrate anche nel mese di marzo e aprile.

Mediamente la piovosità annua si attesta intorno ai 1000–1200 mm alle alte quote, mentre a fondovalle si registra una piovosità di circa 700 mm; anche le precipitazioni medie del trimestre estivo, ben distribuite (circa un terzo di quella annua) non fanno pensare ad un periodo di aridità prolungato.

Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa
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