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Mostra Leonardo da Vinci: il genio universale e le sue opere – Palazzo della Cancelleria, Roma
La Mostra di Leonardo da Vinci al Palazzo della cancelleria offre a ciascun visitatore un’esperienza unica dove la percezione sensoriale e la conoscenza in materia di “Leonardo da Vinci” si sposano dando al visitatore la sensazione di immergersi in un passato di straordinaria attualità.
Un punto di riferimento sia per visitatori che come materia didattica, uno strumento cognitivo completo, il museo Leonardo da Vinci di Roma contiene le vere macchine tratte dai codici vinciani.
Un imponente e singolare lavoro, eseguito con minuzia al fine di realizzare vere e proprie macchine, tutte funzionanti, di grandi dimensioni, e costruite con procedimenti speciali: le macchine, che non potranno mai essere definite solamente “modelli”, sono realizzate interamente in legno e questo ha richiesto l’impegno sia di sofisticate tecnologie sia di particolari abilità umane.
Il Museo Leonardo da Vinci è quindi una mostra ben studiata e curata nei minimi particolari dove l’interattività delle macchine gioca il ruolo fondamentale.
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La Mostra “Leonardo da Vinci. Il Genio e le Invenzioni – Le Grandi Macchine interattive”, allestita a Roma presso il Palazzo della Cancelleria, e diretta da Augusto Biagi, propone una divertente Caccia al tesoro.
La grande novità all'interno del museo mira ad unire la cultura al divertimento, coinvolgendo le generazioni più giovani a cui da sempre la Mostra si è rivolta con particolare attenzione.
Ogni partecipante potrà scegliere il percorso che preferisce, cosa visitare e quanto soffermarsi su un monumento o su una piazza.
Un modo per coinvolgere adulti e bambini senza mai annoiarsi e scoprendo, oltre alla figura dell’artista, anche l’enorme patrimonio artistico-culturale della città.
Per chi, invece, ancora non può spostarsi, ma vuole ugualmente conoscere e visitare la Mostra potrà accedere ai Virtual Tour in diretta streaming per immergersi nel fantastico mondo delle macchine e delle invenzioni del Grande Genio.
Ma, ancora una volta, le generazioni più giovani sono quelle per cui la Mostra ha sempre un’attenzione particolare.
Per questo, è stato creato un programma apposito per le scuole di primo e secondo grado e per le scuole superiori con dei virtual tour studiati appositamente per i più piccoli e i più giovani, affinché imparino a conoscere uno dei più grandi artisti e scienziati della nostra storia, senza rinunciare al divertimento.
La mostra, grazie alla realtà virtuale, offre degli imperdibili ologrammi in 3D e videomapping.
La cura per i dettagli e l’altissima risoluzione delle immagini, poi, permetteranno di scorgere alcuni dei più interessanti dettagli, illustrati di volta in volta da uno storico dell’arte.
Ogni visita virtuale sarà corredata di schede, materiali audio-visivi e didattici forniti via link e, naturalmente, sarà sempre possibile intervenire in diretta.
INFO Mostra Leonardo da Vinci. Il Genio e le Invenzioni – Le Grandi Macchine interattive
P.zza della Cancelleria, 1 - 00186 Roma
Tel: +39.06.69887616 - Fax: +39.06.2932509
E-mail: [email protected], [email protected]
Orari della Mostra Leonardo da Vinci al Palazzo della Cancelleria
Lunedì – Venerdì | 10.00 – 14.00; 15.00 – 19.00
Sabato e Domenica 10.00-19.00
Per onore di cronaca ricordiamo che a Roma esistono ben 3 mostre su Leonardo da Vinci, tutte da visitare almeno una volta:
- Mostra di Leonardo da Vinci al Palazzo della cancelleria
- Museo Leonardo da Vinci - Piazza Del Popolo
- Museo Leonardo Da Vinci Experience – via della conciliazione
5 Curiosità su Leonardo da Vinci
- La Gioconda e i dettagli persi
La Gioconda è senza dubbio una delle opere d’arte più famose al mondo e, sicuramente, la maggior parte di noi si sarà accorta che la mitica Monna Lisa non ha le sopracciglia.
Ecco, ciò che non tutti sanno è che queste però potrebbero essere andate perse nel corso di qualche restauro.
- Leonardo e la difficoltà con la lingua italiana
Sembra incredibile, dato che stiamo parlando di uno dei più grandi intellettuali, scienziati e artisti della nostra storia.
Eppure, pare che Leonardo avesse molte difficoltà con la lingua italiana, tanto che nei circa 1700 fogli e carte che compongono il “Codice Atlantico”, lui stesso si definì “omo senza lettere”.
- Il duro lavoro dietro al Cenacolo
Non solo la Gioconda, tra le opere più celebri dell’artista c’è, senza dubbio, il Cenacolo.
Ma sapete quanto ha impiegato Leonardo per realizzarlo? Ben tre anni.
E sapete, invece, quanti ne ha impiegati Michelangelo per completare la Cappella Sistina? Quattro.
Vale a dire, un solo anno in più rispetto a quelli di Leonardo per questo dipinto.
- Il prezzo che ha pagato per gli studi scientifici
Oggi l’intera umanità riconosce l’importanza e il debito nei confronti di Leonardo per le innumerevoli scoperte scientifiche.
Ma, come sappiamo, il nostro Genio per i suoi studi anatomici aveva l’abitudine di dissezionare cadaveri.
D’altronde, era l’unico modo per portare avanti i suoi scopi scienti
Purtroppo, però, all’epoca il tutto gli costò l’accusa di negromanzia.
- Leonardo e il fascino per l’invenzione della tessitura
Tra le grandi invenzioni dell’epoca che più hanno affascinato Leonardo da Vinci, ci fu sicuramente quella della tessitura.
Tanto che, nel riferirsi a questa, scrisse: “[…] è seconda alla stampa delle lettere e non meno utile e esercitata dalli omini e di più guadagno, e più bella e sottile invenzione”.
Palazzo della Cancelleria | Mostra di Leonardo da Vinci
Il Palazzo della Cancelleria a Roma è situato in piazza della Cancelleria, su Corso Vittorio Emanuele II e non lontano da Campo de' Fiori.
Sede storica della Cancelleria Apostolica, ancora oggi accoglie i tribunali della Santa Sede: la Penitenzieria Apostolica, la Segnatura Apostolica e la Sacra Rota Romana.
Il palazzo, probabilmente progettato ed in parte compiuto tra il 1486 ed il 1496, è a tutt'oggi di proprietà esclusiva della Sede Apostolica e pertanto gode delle immunità riconosciute alle Ambasciate estere in quanto zona extraterritoriale della Santa Sede.
Il palazzo della Cancelleria fu costruito per il Cardinale Raffaele Riario, che era Camerlengo di suo zio Papa Sisto IV durante il cui pontificato probabilmente ebbe inizio la sua costruzione.
Nel 1517 divenne però sede della Cancelleria Apostolica.
Si diffuse infatti la voce che i fondi per la costruzione venissero dalle vincite di una sola notte di gioco ad opera dello stesso Raffaele Riario e pertanto il Palazzo venne confiscato dallo Stato.
Da allora, ininterrottamente, restò la sede di tutti i cardinali vice Cancellieri.
Dal 1763 al 1807 il vice Cancelliere è stato anche il pretendente Giacobita al trono di Gran Bretagna, Enrico Benedetto Stuart, Cardinale Duca di York, secondo i Giacobiti "Enrico IX di Gran Bretagna".
La lunga facciata del palazzo incorpora la facciata della Basilica di San Lorenzo in Damaso, che - in quanto chiesa palatina - fu la chiesa titolare del Cardinale vice Cancelliere; la Basilica si trova sulla destra, con il fronte del palazzo che continua diritto: l'entrata alla chiesa è sulla destra della facciata.
La chiesa del V secolo (l'interno è stato ricostruito a più riprese) è edificata, come anche la chiesa di San Clemente, sopra un mitreo romano; scavi sotto il cortile del Palazzo, operati nel 1988 – 1991 hanno rivelato fondamenta, IV e V secolo, della grande basilica del San Lorenzo in Damaso, fondato da Papa Damaso I, rendendola una delle più importanti chiese paleocristiane di Roma.
Inoltre è stato identificato un cimitero adiacente, in uso dall'VIII secolo fino a poco prima della costruzione del palazzo.
Come già detto, nel 1513 il palazzo, appena completato, fu sequestrato dal primo Papa della famiglia Medici, Leone X, che non aveva dimenticato la compiacenza di Sisto ai tempi della sanguinaria congiura dei Pazzi organizzata per sostituire i Medici a Firenze con il regime dei Della Rovere.
Vi vennero dunque trasferiti gli uffici della Cancelleria Apostolica, in precedenza collocati nel vicino Palazzo detto Cancelleria Vecchia ubicato sulla strada dei Banchi oggi via dei Banchi Vecchi, di proprietà del cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI, dopo che acquistò dallo zio Callisto III le rovine della vecchia Zecca che per un breve periodo fu in quell'edificio, ospitandovi il cardinale cancelliere Ascanio Sforza, alla cui famiglia il palazzo ancora oggi appartiene.
Durante la Seconda Repubblica Romana del 1849, per un breve periodo si riunì qui il Parlamento romano.
A seguito dei Patti Lateranensi stipulati nel 1929 l'edificio, insieme ad altri immobili della Santa Sede, gode della condizione di extraterritorialità con tutte le garanzie che conseguono a tale status. La giurisdizione all'interno del Palazzo spetta al Vaticano che, quando necessita, provvede ad un distaccamento del Corpo della Gendarmeria.
Palazzo della Cancelleria | Descrizione
Fu il primo palazzo a Roma ad essere costruito ex novo in stile rinascimentale ed è pertanto considerato a buon titolo uno dei palazzi più belli dell'Urbe.
La lunga facciata, con il suo ritmo di lesene disposte ad interassi alternati, tra cui sono poste finestre sormontate da archi, è di concezione fiorentina, paragonabile a Palazzo Rucellai di Alberti.
Il grande portone fu aggiunto nel XVI secolo da Domenico Fontana su ordine del cardinale Alessandro Montalto, pronipote di papa Sisto V.
Così infatti si legge nell'iscrizione posta sul frontone del palazzo:
"R. CARD. RIARIIS SIXTI IV PRONEP. CAM. AEDES FECIT. A. CARD. MONT. SIXTI V PRONEP VICECANC. PREFECIT AN. SAL. 1589 SIX. V PONT. AN. V."
che significa: Il cardinal Raffaele Riario, pronipote di papa Sisto IV e camerlengo, fece costruire questa casa.
Il cardinal Alessandro Montalto, pronipote di papa Sisto V e vicecancelliere, la perfezionò nel 1589, anno quinto del pontificato di Sisto V.
Al sommo del piano nobile corre per tutta la facciata un'alta cornice contenente l'epigrafe dedicatoria del palazzo:
RAPHAEL RIARIUS SAVONENSIS / SANCTI GEORGII DIACONUS CARDINALIS SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE CAMERARIUS A SIXTO IIII PONTIFICE MAXIMO HONORIBUS AC FORTUNIS HONESTATUS TEMPLUM DIVO LAURENTIO MARTYRI DICATUM ET AEDIS A FUNDAMENTIS SUA IMPENSA FECIT / MCCCCLXXXXV ALEXANDRO VI P.M.
Il travertino color rosso fu preso dalle vicine rovine del Teatro di Pompeo.
La stessa provenienza hanno le grandi colonne porpora di origine egizia, usate nel cortile interno per la realizzazione del porticato che è considerato dalla storia dell'arte uno dei più eleganti mai costruiti.
Altri materiali utilizzati nella costruzione dell'edificio si vuole siano stai prelevati dal Colosseo e da un arco di Gordiano.
Nel centrale cortile rettangolare i due piani inferiori sono rappresentati da logge aperte.
L'opinione sull'identità dell'architetto è divisa fra Bramante e Andrea Bregno, (Baccio Pontelli e Antonio da Sangallo il Vecchio), ma il cortile è attribuito generalmente a Bramante (Antonio da Sangallo il Vecchio).
Sopra la loggia nella facciata sulla strada è ripetuto il tema che sembra quasi un trompe l'oeil.
Nel palazzo, al piano nobile, nel Salone d'Onore è un ampio affresco che Giorgio Vasari ha compiuto in solo 100 giorni, rispettando così pienamente la richiesta del committente che aveva previsto di usare il salone per un imminente matrimonio.
Secondo la tradizione, il Vasari si vantò della velocità con cui aveva eseguito l'opera con Michelangelo Buonarroti, che gli rispose secco "si vede!"
All'epoca in cui vi abitò come vice-cencalliere il cardinale Pietro Ottoboni il palazzo della Cancelleria divenne un importante centro della vita musicale di Roma.
Tra il 1694 e il 1705 vi furono eseguiti in prima assoluta diversi oratori di Alessandro Scarlatti e varie cantate per il Natale.
Nel 1709 Ottoboni vi fece anche costruire su progetto dell'architetto Filippo Juvarra un teatro, che venne rimosso dopo la sua morte (28 febbraio 1740); fu in questo teatro che si tenne almeno una radunanza dell'Accademia degli Arcadi in occasione del Natale 1712 a celebrazione di Gesù bambino, patrono spirituale dell'Accademia come racconta il primo Custode Giovanni Mario Crescimbeni nel suo Storia dell'Accademia degli Arcadi.