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Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco”
Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco”
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Indirizzo:
Via Mazzorile, 03020 Falvaterra FR, Italia
Tickets:
Descrizione:

Il Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco” è un'area nel comune di Falvaterra di grande valore sia dal punto di vista speleologico che geologico con un sistema sotterraneo di grotte carsiche lunghe più di 5 chilometri che si snoda all'interno della collina di Monte Lamia.

All'interno del Monumento si trovano le bellissime Grotte di Falvaterra, attualmente visitabili per i primi 250 metri a livello turistico e per i primi 600 metri a livello speleoturistico.

Altra peculiarità del Monumento naturale è la possibilità di visita delle mura poligonali, risalenti al periodo anteriore alla storia di Roma, scoperte recentemente nell'area del Castellone Costa Marione, in un ambiente incontaminato, dominato da una natura selvaggia, con esempi di flora e fauna legati alla macchia mediterranea e panorami sull'intera Valle dei Latini.

Non troppo distanti potreste visitare anche il Monumento naturale Mola Della Corte - Settecannelle - Capodacqua, il borgo di Campodimele (LT) o la bellissima Riviera di Ulisse

Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco”
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Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco”

L'azione incessante delle acque sotterrane, in un tempo dell'ordine del milione di anni, ha determinato la formazione delle spettacolari Grotte di Falvaterra, sviluppatesi all'interno delle rocce calcaree di Monte Lamia.

La bellezza e incontaminazione del luogo ha fatto sì che tutta l’area del piccolo fiume e il comlpesso ipogeo di Falvaterra divenissero Monumento Naturale della Regione Lazio dall'ottobre del 2007.

L'area protetta si estende per più di 130 ettari e comprende tutto il bacino imbrifero del Rio Obaco fino alla sua confluenza con il Fiume Sacco, con diversificazione di ambienti e microambienti di grande interesse biologico.

All'interno del Monumento Naturale Grotte di Falvaterra e Rio Obaco, in una cava abbandonata riqualificata, è stata inaugurata nel maggio 2009, la struttura ricettiva del luogo con creazione di un punto vendita di prodotti artigianali e museo speleologico ed ecomuseo in allestimento.

L'opera è stata curata dalla XVI Comunità Montana dei Monti Ausoni di Pico, grazie a finanziamenti Docup ottenuti dalla Regione Lazio.

Al momento sono presenti dei pannelli illustrativi del complesso ipogeo, con immagini anche della parte più interna, reperti di tipo fossile, archeologico e geologico, pubblicazioni di settore.

Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco”
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La Grotte di Falvaterra

Il percorso delle Grotte di Falvaterra è articolato con un passaggio da aree attive ricche di acqua, con cascate e rapide, dominate da concrezioni bianchissime, a zone più tranquille, in parte fossili, con forre, laghi con stalattiti che adornano le pareti e il soffitto della grotta. Interessanti gli animali ipogei, dai piccoli coleotteri, ai dolicopoda fino ai tipici pipistrelli appartenenti a varie specie.

Di recente sono stati trovati delle specie di crostacei trasparenti appartenenti al genere Niphargus, oggetto di studio da parte dell'Università di Tor Vergata di Roma.

La parte attiva si collega direttamente con le note Grotte di Pastena, dopo un percorso di circa 2.5 km.

Lungo il percorso nelle Grotte di Falvaterra sono presenti una serie di pseudo sifoni, sul lato Pastena e un sifone centrale a circa 1 km dall'ingresso di Falvaterra.

In alcuni periodi dell'anno vengono organizzate delle escursioni con attraversamento dell'intero settore attivo e passaggio da Pastena a Falvaterra; per tale passaggio occorre una attrezzatura adeguata di tipo speleosubacqueo.

La scoperta di questo sistema ipogeo la si deve agli speleosubacquei del Gruppo URRI di Roma Lamberto Ferri Ricchi e Carlo De Gregorio che nel luglio del 1964 superarono il sifone di ingresso, profondo più di 20 metri, che faceva da accesso al complesso delle Grotte di Falvaterra, direttamente comunicanti, tramite un percorso sotterraneo di quasi 2,5 km, con le Grotte di Pastena.

In effetti le Grotte di Pastena rappresentano l'inghiottitoio delle acque provenienti dai bacini carsici di monte, mentre le Grotte di Falvaterra sono poste sulla risorgenza di queste acque sotterranee.

Le Grotte di Falvaterra sono state rese turistiche e sono facilmente visitabili, per i primi 250 metri, anche per i portatori di handicap, con flussi di 10.000 visite annue, mentre nei tratti più interni è possibile praticare lo speleoturismo o il canyoning, soprattutto nel periodo che va da maggio a settembre.

Non è impossibile, però, effettuare visite speleoturistiche semplici, ma di vera avventura, anche nel periodo autunnale ed invernale dietro attento controllo delle condizioni meteo, grazie ad una efficiente organizzazione delle visite che cura flussi superiori ai 1000 visitatori speleo all'anno.

La grotta ha al suo interno tratti attivi, con un fiume sotterraneo perenne, e tratti fossili, rappresentanti vecchi e più alti percorsi del fiume, ormai abbandonati, dove domina il concrezionamento di calcite e dove le condizioni del clima interno sono più stabili.

Il fiume sotterraneo, in alcuni periodi dell'anno, va in piena, con portate di alcuni metri cubi al secondo, alimentando fragore cascate e rapide che possono essere ammirate nel percorso turistico su comode passerelle metalliche.

Nell'area esterna, posta nel settore Nord orientale dei monti Ausoni, sono presenti percorsi che permettono di raggiungere le colline sovrastanti le rupi del Rio Obaco da dove si domina il panorama della Valle dei Latini fino ai monti Ernici e Simbruini e da dove è possibile raggiungere i due siti archeologici di Monte Castellone e Costa Marione.

Nel marzo 2013 è stato costruito nei pressi del Centro Visitatori Grotte di Falvaterra e Rio Obaco, un labirinto ideato dal ricercatore e scrittore Giancarlo Pavat e voluto dal Prof. Augusto Carè.

Questo manufatto è stato composto da rocce, muschi, pietre, piante e in metodo unicursale.

Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco”
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