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- Castel Mattia – il Castellaccio (FR)
Castel Mattia - il Castellaccio - e la Chiesa di San Carlo si trovano in un punto geograficamente strategico all’incrocio tra via Casilina con il fiume Sacco, nel comune di Paliano (Frosinone), su una rocca isolata dalla quale si domina la valle del Sacco.
Castel Mattia (Castellaccio) fu fondato nel 1250 probabilmente da Mattia di Anagni, per questo fu chiamato Castel Mattia o Castellaccio.
Per lungo tempo possedimento dei Conti di Segni, fu in seguito ceduta ai Colonna di Genazzano (sul portale d’entrata è ancora visibile lo stemma della famiglia) e compreso tra i feudi del Principato di Paliano nel 1569.
Castel Mattia (Castellaccio) | Descrizione
Si vede ancora una cascina agricola, costruita all’interno delle mura appartenenti ad una piccola fortezza di epoca medievale.
Al castello si accede dopo aver attraversato un ponte, un tempo levatoio. La pianta del castello è a forma rettangolare un po’ allungata; nel lato sud-ovest c’è una torre di forma cilindrica.
Sovrasta il portale di accesso lo stemma della famiglia Colonna; all’interno delle mura ci sono degli edifici adibiti ad uso agricolo o abitativo. Nel corso dei secoli il castello ha subito molte modifiche sotto il profilo edilizio.
Sul versante ovest di fronte il tratto murario ci sono delle vecchie fabbriche adibite oggi ad uso agricolo ma un tempo vi era un’osteria in posizione commerciale lungo la via Consolare che passava per Castel Mattia.
All’interno del complesso fortificato c’è un elemento autonomo ed isolato, si può supporre che nel medioevo ci fosse una torre isolata utilizzata per controllare le terre dei signori che in quei tempi si dividevano la campagna romana.
La sopraelevazione della torre rispetto al piano di campagna ed anche lo spessore delle mura, fanno pensare ad una struttura difensiva autonoma; è possibile che nel momento in cui avvenne la sua costruzione, il castello non esistesse ancora. Successivamente sarebbero state erette le mura del castello accanto alla torre.
Nel Seicento la piccola fortezza era già usata come cascina agricola e parte dei fabbricati erano riadattati a granaio (uno di questi ha oggi un tetto parzialmente crollato).
Anticamente di fronte l’ingresso del castello c’era una piccola chiesa costituita da una sola navata, sotto una piccola volta c’era l’altare, con l’immagine di San Carlo al quale era dedicata. Forse eretta per volontà di Filippo I Colonna, figlio di Anna Borromeo e nipote del cardinal Carlo Borromeo, volto dunque al culto di San Carlo. Fu adibita alla celebrazione della messa per i contadini.
Varie proprietà si susseguono nel tempo: Lante della Rovere, famiglia Borghini-Nagliati, famiglia Giuliani, fino ad arrivare al 1937 quando ad acquistare la proprietà dell’intero stabile è il signor Marco Renzoni, che nel 1941 viene ereditato dalla figlia Nicoletta, attuale proprietaria con il marito generale Cajaffa.
Lo stato attuale, purtroppo, non è dei migliori, come si può evincere dalle immagini lo stato d’abbandono è evidente.
Oggi al suo fianco sorge un’abitazione privata.
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