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Museo dell'Arte Classica (Gipsoteca) – Sapienza Università di Roma
Avete mai visitato una «gipsoteca»? Un luogo di studio interessante, dove si possono ammirare i calchi in gesso di sculture greche dal periodo arcaico all’ellenismo. Un’importante raccolta d’arte, ma anche un affascinante viaggio nella civiltà greca, nella ricerca della forma e della bellezza.
I 1200 calchi in gesso del Museo della gipsoteca permettono a studenti, ricercatori e appassionati di ripercorrere secoli di storia della scultura attraverso l’osservazione di copie fedeli degli originali tratte dai più importanti musei del pianeta.
La struttura, che ospita tantissimi studenti impegnati nella consultazione di testi o al PC, è aperta, con libero accesso, dal Lunedì al Venerdì con orario 9.00 - 19.00
Museo dell'Arte Classica (Gipsoteca) – Sapienza Università di Roma
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Museo dell'Arte Classica (Gipsoteca) – Sapienza Università di Roma
Emanuel Löwy, professore di Storia dell’Arte Antica presso la Sapienza negli anni finali del XIX secolo, allestì una gipsoteca (una raccolta di calchi in gesso di importanti opere d'arte: statue in bronzo, marmo e terracotta) ad uso degli studenti e dei ricercatori, sull’esempio di analoghe raccolte già esistenti in Europa e particolarmente in Germania.
Fino al 1924 la collezione di gessi (in greco antico gypsos significa "gesso"), via via accresciutasi nel tempo, era ospitata in un edificio di Testaccio.
A volte viene indicata anche con il termine di calcoteca, dalla radice greca della parola chalkos, ossia "bronzo", per indicare il materiale delle opere riprodotte.
Nel 1935 fu trasferita nella nuova sede della facoltà di Lettere presso la città universitaria, dove ancora è collocata al piano seminterrato dell’edificio.
La Gipsoteca ha assunto oggi la denominazione di Museo dell’Arte Classica.
In anni recenti la collezione ottenuta attraverso la metodologia tradizionale si è accresciuta con calchi realizzati mediante stampe 3D dei modelli digitali delle opere scansionate con tecnologia laser.
Il Museo possiede una collezione di circa milleduecento calchi in gesso, suddiviso in 56 sale, che riproducono in massima parte sculture greche esistenti in musei e collezioni di ogni parte del mondo; l’esposizione in ordine cronologico consente di illustrare concretamente agli studenti e ai visitatori lo svolgimento storico della scultura greca. È situato nell'edificio che ospita la Facoltà di Lettere e Filosofia.
Tra le più recenti acquisizioni della gipsoteca vi è il “Giovane di Mozia” (rinvenuto nel 1979), che rappresenta uno dei primi esempi di riproduzione sulla base di un modello digitale ottenuto nel 2004 attraverso la scansione laser dell’originale.
Risale al 2015, invece, la donazione da parte della Fondazione Prada delle copie dei frammenti del gruppo dei Tirannicidi di Baia.
Gipsoteca della Sapienza
I vari locali della gipsoteca sono dedicati alle varie ere della civiltà greca e permettono di apprezzare copie fedeli di assoluti capolavori come l'Auriga di Delfi, il gruppo del Lacoonte e dei suoi figli (originale ai musei Vaticani), la Nike di Samotracia, esposta in originale al Louvre di Parigi, il Galata morente, lo Spinario (l'originale in bronzo ai musei capitolini), lo Zeus di capo Sunion (originale al Museo Archeologico Nazionale di Atene), la Porta dei Leoni, l'entrata monumentale della rocca di Micene, in Argolide.
In molti casi si tratta di riproduzioni gigantesche, spesso riproducenti le fattezze di Ercole (Eracle) o di Giove o di massicce divinità fluviali.
Tra queste spicca, al centro del fine corridoio, la riproduzione dell' Ercole Farnese, scultura ellenistica in marmo alta, nell'originale, 317 cm, opera di Glicone di Atene databile al III secolo d.C. e custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Sempre in uno dei locali di fondo non possono non colpire alcune statue in gesso, in sequenza ravvicinata, del Discobolo di Mirone, una delle quali ricoperta di bronzo.
Il percorso è ricco di kouroi, di teste di divinità, in particolare di Minerva, di metope e di bassorilievi che riproducono scene di guerra, di atleti e di guerrieri, di volti di fanciulle di particolare bellezza.
E' presente anche una copia del Pugilatore a riposo, la stupenda scultura in bronzo che si trova al museo Romano di palazzo Massimo, un'opera particolarmente apprezzata dai turisti statunitensi, soprattutto quelli provenienti da New York e da Los Angeles, dove è stata ospitata per quattro anni con grande clamore mediatico.
A fianco la gipsoteca della Sapienza si trova il Museo delle antichità etrusche e italiche
A Roma esiste un'altra gipsoteca molto apprezzata ed è quella della casa studio di Hendrik Christian Andersen (Bergen, 17 aprile 1872 – Roma, 19 dicembre 1940), l'elegante dimora di via Mancini 20 (non distante da piazza del Popolo e dal ministero della Marina su Lungotevere) che, alla sua morte, l'artista norvegese lasciò in eredità allo Stato Italiano, unitamente a tutte le opere d'arte ed agli arredi in essa contenuti.
Un'altra gipsoteca di trova a Possagno, piccolo centro in provincia di Treviso, che conserva gessi originali e calchi di opere di Antonio Canova.