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- Boschetto di Torre Astura
Il boschetto di Torre Astura si trova all'interno di area militare.
I cittadini del litorale laziale, conoscono bene quel breve tratto di strada che costeggia il Boschetto di Torre Astura: dopo aver superato il comune di Nettuno, deviando a destra per Foce verde, consente di raggiungere prima un comodo parcheggio e poi a piedi o in bicicletta, attraverso un comodo sentiero il paradiso naturalistico che si cela all'interno, facente parte del demanio militare dello Stato.
Dal 2010 l'area di Torre Astura ha aperto anche i cancelli delle sue aree piĂ¹ recondite, consentendo di visitare quell'intricato bosco di caducifoglie e altre interessanti varietĂ arboree ma anche emergenze archeologiche a testimonianza dell'amenitĂ e apprezzamento del luogo durante i secoli.
Qui ebbero residenze gli imperatori Augusto, Tiberio e Caligola.
Dove dormire nei pressi di Torre Astura
La spiaggia di Torre Astura è una delle piĂ¹ belle e caratteristiche che si possa trovare nei dintorni di Roma.
Sono circa due ore di strada da Roma in automobile per arrivare alla Spiaggia di Torre Astura, ma ne vale assolutamente la pena: la spiaggia libera apre dal dal 1 Luglio tutti i giorni fino al 31 Agosto.
Boschetto di Torre Astura
Dal 2010 l'area di Torre Astura ha aperto anche i cancelli delle sue aree piĂ¹ recondite, consentendo di visitare quell'intricato boschetto di caducifoglie e altre interessanti varietĂ arboree ma anche emergenze archeologiche a testimonianza dell'amenitĂ e apprezzamento del luogo durante i secoli.
Il luogo, meta segreta di bagnanti in cerca di quiete è ricco di storia: sorgeva qui infatti un insediamento romano militarmente strategico da essere indicato sulla tabula Peutingeriana e depredato dei suoi tesori fino agli anni 70 e di cui restano numerose rovine soprattutto intorno alla Torre dove si trovano i resti in parte sommersi di impianti termali e vasche per la piscicultura.
Il luogo veniva spesso citato nelle opere di Plutarco e Livio che associavano Astura con il " flumen", mentre veniva chiamata " insula " la struttura fortificata, un tempo separata dalla costa.
Strabone ricorda la foce dell'Astura anche come luogo di approdo e ancoraggio, similmente arcuato come i porti antichi di Anzio e Pozzuoli.Â
Da questo " locus amoenus", Cicerone scriveva nell'anno 708 le sue lettere all'amico Attico (XIX ).
Andando invece alla storia piĂ¹ recente si ricorda la triste fine di Corradino di Svevia, nipote di Federico II, dopo la definitiva sconfitta subita nei pressi di Tagliacozzo.
La battaglia di Tagliacozzo avvenuta il 23 agosto 1268 rappresentĂ² l'ultimo atto della potenza sveva in Italia.
La fine di Corradino è legata a Torre Astura in quanto egli travestito da " asinaro" e in attesa di imbarcarsi con pochi fedeli, per sfuggire alle truppe ghibelline sostenitrici di Carlo
D'AngiĂ², chiese l'aiuto del signorotto del luogo, tale Giovanni Frangipane(casata che deteneva dal 1193 le terre ed il castello di Astura) che dissimulando le sue vere intenzioni e contrariamente a quelle regole cavalleresche in uso tra nobili, lo consegnĂ² direttamente alle truppe di Carlo D'AngiĂ².
La faccenda in realtĂ fu alquanto ingarbugliata e potete leggerne i dettagli nella Storia di Roma di F.Gregorovius.
Corradino venne condotto dopo breve tempo a Napoli dove venne decapitato in piazza Moricino il 29 ottobre 1268.
L'evento è da considerarsi cruciale per la storia, infatti la caduta degli Hohenstaufen dal trono imperiale e da quello di Sicilia, aprirà il nuovo capitolo della dominazione angioina nel nostro paese con il resto che poi seguì.
Chi si trovasse a passare per Napoli rammenti che nella chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, si trova una delle testimonianze piĂ¹ suggestive del triste evento.
Si tratta di una colonna commemorativa in porfido che reca incisa questa frase:
Asturis ungue leo pullum rapiens aquilinum hic deplumavit acephalumque dedit ovvero: il leone artigliĂ² l'aquilotto ad Astura, gli strappĂ² le piume e lo decapitĂ².
Invece è nella chiesa di Santa Maria del Carmine che riposano le spoglie di Corradino: qui si ammira il monumento funebre dello sventurato principe, fatto erigere, secoli dopo, da Massimiliano II di Baviera e disegnato dallo scultore danese Bertel Thorvaldsen
L'Astore (Astur palumbarius) è un grande uccello rapace diurno e forse gli antenati dei volatili visti oggi già vivevano in questi luoghi adatti agli imperatori, ai poeti ma anche ai rapaci avvezzi a vivere nel folto di questa boscaglia ed a cacciare prelibate prede riservate un tempo alle " venationes" degli imperatori.
Queste ultime si trovano su alcune parti di piante, sulle foglie, sui rami e sulle gemme e hanno ovviamente forme diverse e curiose.
Si formano in seguito alla puntura di alcuni insetti (Cinipidi e altri) che al loro interno depositano le loro uova.
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