La Salita/Discesa tra Ariccia e Rocca di Papa prende il nome di "salita in discesa", ma anche di “salita del diavolo” o “salita stregata” perché qualsiasi oggetto, anche la stessa automobile, lasciato libero, invece di andare, come dovrebbe, in discesa, si muove verso l’alto (e viceversa).

La misteriosa "salita discesa" o "salita del diavolo", conosciuta anche come "salita in discesa", “salita stregata”, "salita miracolosa" e più comunemente "Salita/Discesa" si trova ad Ariccia nei vicini castelli romani, nel tratto di strada che collega Ariccia a Rocca di Papa, dove i più piccoli troveranno il bellissimo "boschetto delle faete".

Più precisamente siamo sulla Strada Regionale SR218 e il tratto in cui si verifica questa particolare illusione ottica si trova all’altezza del chilometro 11,600 (41°44′05″N 12°41′30″E).

Il mistero della "salita discesa" dei Castelli Romani non è più un mistero, eppure chiunque passi dalla Salita/Discesa del Diavolo rimane per un attimo interdetto.

Sempre più spesso si possono vedere persone che, accostata l’auto sul ciglio della strada, provano il fenomeno Salita/Discesa di Ariccia - lasciando l’automobile a folle oppure prendono un pallone o una bottiglia d’acqua e la fanno rotolare sulla salita.

Essendo questa salita in discesa posta in una zona di origine vulcanica sono state tante, tantissime, le teorie anche molto suggestive che hanno provato a spiegare il fenomeno con miti e leggende assurde.

La realtà è molto più semplice e studi scientifici hanno dimostrato che non si tratta di alcun fenomeno magico né di particolari campi magnetici.

Fenomeno apparentemente contro natura, contro le leggi della gravità, che ovviamente esiste da quando esiste questa strada ma di cui tutto il mondo si è accorto solo da qualche anno, cioè da quando un giornalista decise di scriverne su una nota rivista.

La cosa fece immediatamente il giro del mondo, facendo accorrere migliaia di persone a constatare il miracolo.

Molti hanno preso la cosa divertente senza darsene gran pensiero ma una pletora di veri o sedicenti studiosi ha emesso giudizi e formulato spiegazioni, anhe molto stravaganti (tipo “presenza di forti campi magnetici” che agirebbero anche su palle di gomma e bottiglie di plastica... o addirittura alterazioni locali del campo gravitazionale) fino anche a coinvolgere immancabili UFO sotterrati da qualche parte qui intorno...

Del resto molte illazioni sono indotte dalla vicinanza di due laghi vulcanici (Castelgandolfo e Nemi), dal ricordo delle navi adibite ai riti magici di Caligola, dall’antica sacralità e magia del vicino Tempio di Diana Nemorense, del Monte Cavo e relativa Via Sacra.

Nel 2009 intervenne il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, che ha, tra i fondatori, Piero Angela) che fece serie indagini tecniche sulla strada magica di Ariccia.

Dai risultati è emerso che si tratta di un'illusione ottica: quella che a noi appare (secondo la provenienza) come una salita (discesa) è in realtà una lieve discesa (e viceversa) di cui però non si riesce a percepire il senso della pendenza in quanto il tratto di strada è preceduto (seguito) da una forte salita e mancano punti di riferimento esterni; anche la vista dell’orizzonte è ostacolata.

Ebbene si! La spiegazione del fenomeno della salita in discesa è da attribuire a un semplice effetto ottico.

Tale illusione ottica si verifica in quanto la discesa vera e propria è preceduta e seguita (in base a dove la si guardi) da un tratto in salita molto marcato e che si rivela, per chi guarda la strada, un punto di riferimento che porta l’occhio a ingannarsi.

Quella che sembra una salita è semplicemente una discesa, per quanto più leggera della precedente e per questo motivo gli oggetti scendono quando all’occhio che le guarda sembrano andare verso l’alto.

Perché ripeterlo?

Perché ormai anche in America molti conoscono la "uphill-downhill road in Ariccia (Rome)” e molti turisti in cerca di misteri e gomblotti internazionali la vogliono vedere.

Nessun mistero, quindi, ma comunque un fenomeno molto singolare e affascinante da osservare, luogo meta di visite molto divertenti anche e soprattutto per i bambini.

Visite ed esperimenti da effettuare comunque con molta attenzione, dato che di tratto stradale regolarmente transitato si parla.

Se una volta arrivati qui, il fenomeno della “strada magica” non vi ha convinto, ricordatevi che non avrete sprecato il viaggio: proseguite il percorso fino ad Ariccia dove del buon vino e la famosa Porchetta di Ariccia DOP si occuperanno di compensarvi di qualsiasi eventuale delusione abbiate patito.

Nel Lazio, oltre alla Salita del Diavolo tra Ariccia e Rocca di Papa, ci sono altri due luoghi, Alvito e Pescosolido, entrambi in provincia di Frosinone, nei quali poter assistere a questo stesso particolare fenomeno ottico, e molti altri in tutta Italia, come ci fa sapere sempre il CICAP.

Questi giochi di prospettiva si possono notare in molti luoghi a Roma e dintorni:

• Percorrendo Via Piccolomini verso la cupola di San Pietro, questa sembra invece allontanarsi, diventando sempre più piccola man mano che ci si avvicina...
• Un effetto simile in realtà si può osservare anche al Giardino degli Aranci a Roma, sempre prendendo come riferimento in lontananza la vista della cupola di San Pietro.
• A Palazzo Spada poi troviamo la famosa prospettiva del Borromini, un’opera da lui realizzata nel 1653 che gioca con la vista dei visitatori.
  L’architetto Francesco Borromini utilizzò degli accorgimenti architettonici per creare l’illusione della profondità spaziale: la galleria, lunga solo 8,82 metri, sembra molto più lunga e la statua di Marte posta sullo sfondo sembra davvero imponente, mentre è alta appena 60 centimetri.
• A Campo Marzio nella Chiesa di Sant’Ignazio a Loyola si possono ammirare due illusioni ottiche:
  Al centro della navata centrale un affresco sembra sfondare il soffitto e più avanti, sempre con lo sguardo rivolto verso l’alto, si può ammirare la finta cupola, un dipinto prospettico realizzato in mancanza di quella reale.
• La famosa Salita Discesa tra Ariccia e Rocca di Papa

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