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Parco della Cellulosa
Parco della Cellulosa
Parco della CellulosaParco della Cellulosa
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Indirizzo:
00166 Roma RM, Italia
Tickets:
Descrizione:

Il Parco della Cellulosa - con un estensione di 100 ettari - nasce in due zone un tempo sfruttate dall'ex Ente nazionale cellulosa e carta, collegate tra loro dal fosso Galeria.

Il monumento naturale Parco della Cellulosa è un'area naturale protetta istituita nel 2006 compresa nel quartiere Casalotti, nel comune di Roma.

Parco della Cellulosa
Parco della Cellulosa

Parco della Cellulosa a Casalotti

L'avifauna annovera l'upupa, la poiana, il parrocchetto dal collare, l'allocco e la civetta. Si possono seguire le tracce dell'istrice, del tasso e della volpe.

Nel parco sono presenti l'eucalipto, la mimosa,il noce, il pino, la quercia, il leccio, l'alloro, l'acero americano, l'olmo, la broussonetia papyrifera.

Lungo il fosso crescono in abbondanza l'equiseto e altre specie botaniche ripariali.

Il parco della Cellulosa è stato fortemente voluto da un gruppo di cittadini del quartiere che hanno costituito nel 2005 il Comitato per la Tutela e la Salvaguardia del Parco della Cellulosa, che ha visto il suo impegno per l'istituzione del parco a Monumento Naturale con il decreto del presidente della regione Lazio n. 165, 11 maggio 2006.

Da allora i volontari del Comitato curano le aree verdi e organizzano numerose attività nell'area, con il sostegno dei cittadini, delle numerose associazioni del territorio e collaborando con l'ente Romanatura in più occasioni.

Nel parco il comitato ha realizzato anche un'area giochi e una biblio-cabina  “per lo scambio di libri (uno ne prendi ed uno ne porti)”

Nel Parco della Cellulosa sono presenti diversi impianti sperimentali per arboricoltura da legno ed una vasta collezione di specie mediterranee provenienti dal Lazio e dal centro Italia.

Tra le attività che si sono svolte nel parco della Cellulosa ci sono il riuso del legno, con l'Atelier del legno, le gare di orienteering, le mostre fotografiche, varie attività ludiche, culturali e ambientali volte al coinvolgimento del quartiere.

Seguite il sito internet ufficiale per partecipare agli eventi.

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Come si raggiunge il Parco della Cellulosa?

Per ora e’ possibile utilizzare solo una parte del Parco (14 ha), all’altezza del casaletto di Via della Cellulosa (civico 132).

Sono aperti anche gli accessi pedonali di Via di Santa Seconda di fronte al civico 74 e di Via della Cellulosa di fronte al civico 88.

Il parco è raggiungibile da via Casalotti con l'autobus n. 146, a partire dalla fermata Battistini della Metro A e da fermata Cornelia della metro con l'autobus 905 si scende alla fermata Cellulosa S. Seconda

Nel parco dovrebbe essere disponibile - su richiesta - anche l'accesso alla zona wi-fi.

Parco della Cellulosa
Parco della Cellulosa

Come nasce il Parco della Cellulosa a Casalotti?

L’area di circa 90 ettari del Monumento Naturale Parco della Cellulosa apparteneva all’Ente Nazionale per la Cellulosa e per la Carta (ENCC), fondato nel 1952.

Ente scientifico di grande rilevanza nel campo agricolo-forestale che rispondeva ad un preciso dettato istituzionale: “adottare provvedimenti atti ad agevolare la produzione e l’impiego di materie prime nazionali per la cellulosa”.

L’Ente aveva una distribuzione territoriale attraverso Aziende agricole distribuite in quasi tutte le Regioni italiane.

L’organizzazione scientifica dell’Ente, a cui era devoluta la precipua funzione della ricerca, era costituita da 2 Istituti di ricerca di notorieta’ internazionale: l’Istituto di sperimentazione per la Pioppicoltura di Casale Monferrato (Alessandria) ed il Centro di sperimentazione Agricola e Forestale di Roma (CSAF).

Quest’ultimo fu istituito nel 1953 ed è situato in località Casalotti, 300 su un’area di 14 ettari, e fa parte dell'attuale Parco della Cellulosa.

L’attività di ricerca era dotato da un vasto complesso di Laboratori e di serre; essa si articolava su diverse tematiche: Ecologia, Biologia, Genetica e coltivazioni, Microbiologia, Patologia vegetale, Entomologia e Tecnologia del Legno.

Il Centro si appoggiava per la sperimentazione sul campo alla contigua Azienda denominata “ovile” che ha una superficie di 76,65 ettari e costituisce.

Nel 1979 l’ENCC affida la sua gestione a una delle societa’ affiliate, la Societa’ Agricola e Forestale per le Piante da Cellulosa e da Carta (SAF).

Con le Leggi di scioglimento dell’ENCC e Societa’ controllate (Leggi n.595/1994 e n.337/1995) tutti i beni vengono riuniti e posti sotto un Commissario Liquidatore Unico.

Nel 1997 la parte ex-CSAF di 14 ettari, sita tra via di Casalotti, via della Cellulosa, via di S. Seconda (XVIII Municipio), dopo un breve passaggio in comodato al Ministero Ambiente e Tutela del territorio, viene dato in comodato all’ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca sul Mare, vigilato dal Ministero Ambiente).

Nel 2000-2001 scade il comodato tra Ministero Ambiente e Liquidazione. Poichè nel frattempo la Liquidazione viene posta sotto il controllo del Ministero del Tesoro con Decreto del 4/5/2000 (G.U. n. 111 del 15/05/2000), attualmente l’ICRAM paga un’indennità di occupazione all’IGED (Ispettorato Gestione Enti Disciolti-Ministero del Tesoro).

Gli edifici che oggi ospitano l’ICRAM e altri edifici in disuso, ammontano a circa 24.000 metri cubi e risulta che all’interno ve ne siano altri 13.000 circa edificabili. L’area è stata valutata per la sua vendita dalla FINTECNA Società che gestisce le aste pubbliche dei beni dello Stato.

I 76 ettari dell’Azienda “Ovile”, oggi “Unita’ di Ricerca Forestale” (URF), nel 2001 (art. 5 comma 5 Legge n. 122 del 27 Marzo 2001 G.U. n. 89 del 17 Aprile 2001), in quanto struttura connessa all’Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura (ISP), sono stati devoluti al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali per essere utilizzati nell’ambito della riorganizzazione degli Istituti di ricerca dello stesso Ministero all’interno del CRA (Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura). Dal 2002 ad oggi, la gestione amministrativa è affidata all’Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze.

Oltre all’importanza ecologica come “polmone verde” all’interno di un’area densamente abitata, è verosimile ritenere che il materiale studiato e conservato negli impianti sperimentali dell’URF sia il più vasto e completo tra quelli presenti sul territorio nazionale ed è forse secondo soltanto, tra i paesi dell’area mediterranea, alle collezioni francesi.

Dall’11 maggio 2006 tutta l’area ricade all’interno del Monumento Naturale Parco della Cellulosa istituito con Decreto Legge Regionale n. 165.

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