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Museo Archeologico di Frosinone
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Indirizzo:
Via XX Settembre, 32, 03100 Frosinone FR, Italia
Tickets:
Descrizione:

Museo Archeologico di Frosinone: alla scoperta delle origini della Ciociaria

Il Museo archeologico comunale di Frosinone è uno dei musei civici piĂ¹ importanti dell'omonima provincia.

Ăˆ situato nel centro storico di Frosinone, nella parte piĂ¹ alta della cittĂ , fra i vicoli che fanno da cornice alla cattedrale di Santa Maria Assunta, da dove svetta l'antico campanile al quale su puĂ² accedere con delle visite guidate, organizzate dal museo.

Il museo archeologico di Frosinone, che custodisce importanti reperti archeologici, fu aperto al pubblico nel 1994 allorché bisognava sistemare una rilevante quantità di reperti emersi da scavi coevi nel territorio comunale e nel quartiere De Matthaeis, tra l'altro molto cresciuti negli ultimi anni.

Museo Archeologico di Frosinone -

Museo Archeologico di Frosinone - via XX Settembre 32 Frosinone FR Telefono: 0775. 212314
Email: [email protected]
Sito web: museoarcheologico.comune.frosinone.it/
Sistema museale territoriale: SIF CULTURA

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Museo Archeologico di Frosinone
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Il Museo Archeologico di Frosinone - è diviso in 3 sezioni:

Museo Archeologico di Frosinone - Preistoria e Protostoria: Importanti reperti del paleolitico e oggetti domestici e vasellame dell'etĂ  del ferro

I manufatti in calcare e selce rinvenuti presso la collina di Selva dei Muli, rilievo isolato nella pianura ad ovest di Frosinone, documentano le prime tracce di frequentazione del territorio risalenti al Paleolitico inferiore (circa 250.000 anni fa). Durante l'Eneolitico (III millennio e secoli iniziali del II) si sviluppa, sempre nei pressi di Selva dei Muli, un esteso villaggio di capanne.

La ceramica rinvenuta nel villaggio è prevalentemente di impasto grossolano, spesso con squame sovrapposte e cordoni a rilievo; piĂ¹ rara l'attestazione di vasi con pareti sottili, talora decorati da motivi geometrici.

La presenza di elementi di falcetti e di macine in pietra lavica indizia la pratica dell'agricoltura, i resti di faune e le numerose punte di freccia in selce indicano forme di sussistenza basate soprattutto sull'allevamento del maiale e sulla caccia al cervo.

Il passaggio dalla Preistoria alla Protostoria, connotato dalla formazione di insediamenti stabili e duraturi e dal configurarsi di societĂ  piĂ¹ complesse, è documentato a Frosinone da diverse presenze archeologiche.

Numerosi e significativi i reperti riferibili all'EtĂ  del bronzo finale (XII-X secolo a.C.): in questo periodo, come dimostra il vasellame ceramico e gli utensili fittili rinvenuti nei pressi del viadotto Biondi, si registra l'occupazione della parte piĂ¹ alta e maggiormente difendibile del colle sul quale si svilupperĂ  anche la cittĂ  romana.

Con l'EtĂ  del ferro, nell'ambito della quale avviene il passaggio dalla Protostoria alla Storia propriamente detta, le evidenze archeologiche di Frosinone si distribuiscono su gran parte dell'area urbana odierna, indicando forme di insediamento diffuse, sia sui rilievi intermedi che nella zona a valle attraversata dal fiume Cosa.

Particolarmente rilevanti e significativi i rinvenimenti effettuati nei siti di Fraginale e Fontanelle, occupati in modo stabile fin dal IX secolo a.C.: il vasellame da mensa e da fuoco, i fornelli per la cottura dei cibi, gli utensili fittili per la tessitura e la filatura della lana documentano le attivitĂ  domestiche, mentre quelle artigianali, come la lavorazione del ferro e della ceramica, sono indiziate dalle scorie di fusione e dai resti di fornaci per la cottura dei vasi.

Museo Archeologico di Frosinone
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Museo Archeologico di Frosinone - EtĂ  arcaica: Vari resti volsci, ernici ed etruschi provenienti da tutta la provincia

Nel corso del VII secolo a.C. alcune delle zone che hanno restituito materiali riferibili a contesti di abitato subiscono un radicale cambiamento di funzione, denotato dal rinvenimento di tombe che tagliano la stratificazione precedente: sono queste le prime tracce di un'infiltrazione dall'esterno che sembrano preannunciare la successiva e piena occupazione volsca del sito.

I Volsci, estranei al sostrato originario del territorio laziale e forse provenienti dalla zona centro-appenninica, costituiscono a tutt'oggi una delle popolazioni preromane meno indagate sul piano archeologico: i corredi funerari di Frosinone compresi tra la fine del VI e il V secolo a.C., attribuibili all'insediamento stabile dei Volsci, rivestono pertanto un particolare interesse.

Gli elementi che compongono tali corredi, trovati in tombe del tipo a fossa con copertura a tegoloni di terracotta o a cassa formata da lastre di pietra, consistono soprattutto in vasellame ceramico da mensa o da cucina: scodelle e brocche per il consumo dei cibi e delle bevande, olle per la conservazione o la cottura degli alimenti.

Presenti anche alcuni vasi miniaturistici dalla funzione non reale ma simbolica, forse legata ai riti funerari, e, in un caso, armi in ferro, che segnalano in genere individui-guerrieri di rango socialmente elevato.

I dati di Frosinone collegabili al processo di infiltrazione e di occupazione volsca, si integrano con una serie di testimonianze archeologiche provenienti da altri siti del Lazio meridionale interno (Boville Ernica, Patrica, San Giorgio a Liri).

Si tratta in particolare di armi, oggetti di ornamento personale e ceramiche databili a partire dalla fine del VII secolo a.C., fortemente caratterizzati dal punto di vista tipologico e indicativi di una certa cultura materiale distinta da quella attestata per la parte del Lazio storicamente occupata dai Latini.

Altro elemento di grande interesse è l'Antefissa Valle, rinvenuta nel 1926 in via Ferrarelli.

Il pezzo, che raffigura una testa femminile databile agli ultimi decenni del VI secolo a.C., doveva appartenere alla decorazione in terracotta del tetto forse di un tempio di tipo etrusco-italico.

L'antefissa, di cui è esposta la riproduzione al vero, attesta per i suoi tratti stilistici la precoce penetrazione verso il meridione, lungo la via interna della valle del Sacco, di modelli e artigiani provenienti dall'area etrusca.

Museo Archeologico di Frosinone
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Museo Archeologico di Frosinone - Età romana: La storia dell'antica Frusino e le testimonianze archeologiche relative (in particolar modo gli studi relativi all'anfiteatro rinvenuto lungo le rive del fiume Cosa)

Agli ultimi anni del IV secolo a.C. risalgono le prime notizie storiche concernenti Frusino, tramandate da Tito Livio e da Diodoro Siculo: dopo aver spinto i confinanti Ernici alla rivolta contro Roma i Frusinates, decurtati di un terzo del loro territorio, cadono definitivamente nell'orbita romana, forse con la condizione di cittadini senza diritto di voto e amministrati da praefecti nominati dal pretore urbano.

Per il periodo che segna la trasformazione di Frusino da insediamento volsco a centro romano i documenti archeologici attestano l'esistenza di una committenza agiata che utilizza manufatti di lusso importati da altri centri e prodotti raffinati di gusto ellenizzante, come è il caso degli specchi in bronzo e delle ceramiche provenienti da contesti funerari databili a partire dall'inoltrato IV secolo a.C.

Molto poco rimane attualmente della cittĂ  romana, circondata da mura almeno dalla fine del III secolo a.C., come si ricava da Livio che le menziona per l'anno 202, e attraversata dalla via Latina, che doveva superare il Cosa passando sul ponte in localitĂ  Mola Nuova, dove, tra la fine del I e l'inizio del II secolo d.C., si colloca l'anfiteatro.

Le strutture superstiti del monumento, gravemente alterato da interventi moderni e di cui il Museo archeologico di Frosinone espone un plastico ricostruttivo, appartengono alla sostruzione della cavea, la parte destinata agli spettatori forse costituita, a Frosinone, da un unico ordine di gradinate.

Alle estremitĂ  dell'asse maggiore dell'edificio, dalla tipica forma ellittica, si aprivano gli ingressi principali all'arena, lo spazio centrale in cui si svolgevano i munera (lotte tra gladiatori) e le venationes (combattimenti con fiere).

La realizzazione dell'anfiteatro e le altre testimonianze archeologiche pervenuteci, come la tomba in localitĂ  Sant'Angelo e le sculture in marmo trovate presso piazza Garibaldi, sono indici dello svolgersi di impegnative attivitĂ  a carattere edilizio e ornamentale.

Tali attivitĂ , sia pubbliche che private, dimostrano che Frusino, ricordata in una delle Satire di Giovenale come luogo tranquillo e gradevole, dovette mantenere una certa vitalitĂ  ancora in epoca imperiale.

La sede del Museo archeologico di Frosinone è in un piccolo palazzo inglobato in un piĂ¹ vasto complesso edilizio che, sotto lo Stato Pontificio, ospitava la sede del Governo di Frosinone.

Le raccolte, suddivise in vari depositi e riunificate a seguito di una lunga opera di ricerca e riacquisizione, sono in prevalenza costituite da nuclei di materiali provenienti dalla cittĂ  e dal territorio circostante, cronologicamente compresi dal periodo preistorico fino all'EtĂ  romana imperiale.

Oggi nuovi documenti continuano ad incrementare i nuclei giĂ  in dotazione del Museo archeologico di Frosinone, grazie ad acquisizioni da privati, a rinvenimenti casuali ma anche ad ulteriori indagini presso l'Anfiteatro, il Ponte della Fontana, la Tomba Sant'Angelo e il Campanile di Santa Maria, giĂ  in parte attualmente fruibili come punti di visita esterni al Museo archeologico di Frosinone.

Negli ultimi anni, scavi in zona Fontanelle e in zona De Matthaeis hanno dato moltissimo all'archeologia del periodo pre-romano, in particolare per la storia dei volsci, e presto si spera di restaurare e di offrire al pubblico in nuove sale i reperti affiorati.

Oltre alle sale espositive principali l'allestimento museale comprende uno spazio riservato alle esposizioni temporanee (Sala IV), una Saletta audiovisivo, predisposta per lo svolgimento di attivitĂ  didattiche, e uno Spazio iniziale di orientamento, destinato ad illustrare la logica espositiva del Museo archeologico di Frosinone e ad agevolare l'itinerario di visita.

Museo Archeologico di Frosinone
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