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- Oasi della Laguna di Orbetello
L’Oasi della Laguna di Orbetello è un'area naturale protetta - a due ore da Roma - nei pressi della Laguna di Orbetello, in provincia di Grosseto.
L’Oasi della Laguna di Orbetello occupa una superficie di 1.533 ettari e venne istituita nel 1971, a seguito dello straordinario ritrovamento di pochi anni prima da parte di Fulco Pratesi e Hardy Reichelt di una piccola colonia nidificante di cavaliere d’Italia, una specie considerata estinta nel nostro Paese dall’inizio del secolo scorso.
Oasi della Laguna di Orbetello
L’Oasi della Laguna di Orbetello è separata dal mare a ponente e a levante da due strisce di terra lunghe circa 6 km (i Tomboli sabbiosi della Giannella a NW e della Feniglia a SE) e ad ovest dal promontorio dell'Argentario.
Una terza lingua istmica di terra si protende nel centro della laguna e su di essa sorge il centro urbano di Orbetello.
Un ponte artificiale (la diga Leopoldiana) collega Orbetello al Monte Argentario e divide la laguna in due parti, la laguna di Ponente e la laguna di Levante.
Comunica con il mare per mezzo di tre canali artificiali: il canale di Fibbia (o delle Saline) nei pressi della foce del fiume Albegna ed il canale di Nassa (in località Santa Liberata), entrambi sul Tombolo di Giannella ed il canale di Ansedonia sul tombolo di Feniglia.
A causa dello scarso apporto di acqua dal mare e dell'immissione di scarichi ricchi di nitrati e di sali di potassio provenienti dalle colture agricole (i quali hanno determinato il proliferare delle alghe ed il conseguente impoverimento di ossigeno), la laguna di Orbetello è un ambiente ad alto rischio.
Per consentire la sua protezione sono stati emanati numerosi provvedimenti di legge ed è stato costituito l'istituto del Commissario della Laguna di Orbetello.
Parte della laguna di Ponente è protetta nell'Oasi del WWF della Riserva naturale Laguna di Orbetello di Ponente e del bosco di Patanella, aggiuntosi all'oasi di Orbetello nel 1985.
È questo un bosco di lecci, sughere ed eriche dove è possibile passeggiare all’ombra godendo della vista della laguna e dei bellissimi territori che vi si affacciano, fra cui il Monte Argentario e i due tomboli, della Feniglia e della Giannella.
Quest’ultimo, in un antica struttura spagnola meritevole di essere visitata, ospita il Centro di Educazione Ambientale del WWF (CEA) che, fra mostre, laboratori didattici e giardini per le farfalle, offre un primo assaggio delle attività del WWF e dei colori e dei profumi della Maremma toscana.
Fino agli anni sessanta del secolo scorso, la laguna di Orbetello, area di sosta e nidificazione di numerose specie di uccelli migratori era un'area aperta alla caccia.
Le prime misure di protezione dell'area risalgono al 1971, anno in cui l'allora Ministero della Agricoltura e Foreste, su sollecitazione del WWF Italia, istituì una oasi di circa 800 ettari.
Nel 1977 l'area fu dichiarata zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar e nel 1998, fu istituita l'attuale riserva naturale Laguna di Orbetello, contigua alla quale è la Riserva naturale Laguna di Orbetello di Ponente, gestita dal WWF Italia.
L’Oasi della Laguna di Orbetello è un'importante zona di protezione speciale (ZPS) ed è stata proposta come sito di importanza comunitaria (SIC).
Oasi della Laguna di Orbetello | Fauna
La laguna è una zona umida di importanza internazionale secondo la Convenzione di Ramsar.
L'avifauna rappresenta la componente più importante della fauna della riserva ed è rappresentata da specie rare come l'aquila anatraia minore (Aquila pomarina), l'aquila di mare (Haliaeetus albicilla), l'airone guardabuoi (Bubulcus ibis) per citare le più rare...
Nell'oasi della laguna di Orbetello nidificano o transitano di passaggio molte specie di uccelli, fra i quali ricordiamo il cavaliere d'Italia, il fenicottero rosa, l'airone bianco maggiore, il falco pescatore, la spatola, l'avocetta, il cormorano, varie specie di anatre, ma anche mestoloni, fischioni, codoni, alzavole, e poi ancora, in estate, gruccioni, pavoncelle, e tanti altri..
L'area umida di importanza cruciale per molte specie ornitiche migratrici, svernanti e nidificanti, è classificata come ‘sito chiave’ (key-site) per il chiurlottello (Numenius tenuirostris), specie prossima all'estinzione.
Negli anni novanta vi sono stati i primi casi di nidificazione del fenicottero (Phoenicopterus roseus), svernante con contingenti di migliaia di individui, nell'Italia continentale.
È presente un'importante colonia di Ardeidi; alla fine degli anni novanta si sono insediate, per la prima volta in Toscana, piccole colonie di due specie di sterne (Sterna albifrons e Sterna hirundo).
Nel SIR, sono presenti il cuculo dal ciuffo (Clamator glandarius), nidificante; il lanario (Falco biarmicus), svernante irregolare; il falco di palude (Circus aeruginosus), presente tutto l'anno e possibile nidificante irregolare; la moretta tabaccata (Aythya nyroca), migratrice e svernante irregolare; la volpoca (Tadorna tadorna), nidificante e svernante; l'averla cenerina (Lanius minor), nidificante; l'occhione (Burhinus oedicnemus), nidificante; il tarabuso (Botaurus stellaris), migratore e svernante; la sterpazzola di Sardegna (Sylvia conspicillata), nidificante e presumibilmente irregolare.
Presenti per lo svernamento anche gli ibis eremita (Geronticus eremita), estinti in Europa da 400 anni, grazie ad un progetto di ricerca avviato dal Waldrappteam di Vienna.
Tra i rettili, nel SIR sono presenti la testuggine d'acqua (Emys orbicularis) e la testuggine di Herman (Testudo hermanni).
Sono da considerare inoltre gli anfibi e i mammiferi della duna litoranea.
Nel SIR si segnala la presenza di cospicui popolamenti ittici, d'interesse conservazionistico, oltre che economico.
Storicamente (dai tempi degli etruschi e poi dei romani) l'economia di Orbetello è basata sullo sfruttamento della laguna di Orbetello e sulla pesca.
Questa attività, che un tempo era tramandata di padre in figlio nelle famiglie dei pescatori, è gestita da una società per azioni che impiega poco meno di cento dipendenti.
Le acque della laguna sono ricche di pesce pregiato come spigole, orate, muggini e anguille.
Un tempo venivano pescati anche gamberi e molluschi.
Il pesce viene lavorato in loco o venduto in molti mercati d'Italia e anche all'estero.
Pregiata è la produzione della bottarga di muggine e la preparazione delle anguille sfumate, anguille affumicate con aggiunta di spezie e peperoncino, che sono senza dubbio il piatto tipico della cucina locale.
Oasi della Laguna di Orbetello | Flora
La vegetazione è costituita dalla pineta litoranea a pino marittimo e pino domestico e dalla vegetazione sclerofillica con ginepro fenicio e ginepro coccolone, fillirea, alaterno, smilace, lentisco e mirto, leccio, sughera con orniello e roverella nelle zone più umide.
Nell'area contigua, nella parte rivolta al mare, si rinviene la vegetazione psammo-alofila con duna mobile quasi totalmente erosa ma con ancora presenze di specie caratteristiche come la crucianella, la soldanella, il pancrazio ecc.; nella parte orientale è presente una sughereta relitta facente parte del bosco di Patanella.
Nel SIR ci sono popolamenti floristici caratteristici delle lagune salmastre e dei suoli salsi.
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Oasi della Laguna di Orbetello | Attività
L'oasi di Orbetello comprende tre itinerari:
- Il primo è quello classico più attrezzato, il Sentiero Ornitologico, percorribile da settembre ad aprile, sia liberamente che con visita guidata; permette l'osservazione dell'avifauna attraverso un percorso con 9 capanni.
- Il secondo è il Sentiero del Bosco di Patanella, dove è allestito un percorso botanico, e sono presenti alcuni capanni per l'osservazione, visitabile tutto l'anno liberamente o con visita guidata.
- Il terzo è il Sentiero escursionistico, che collega il centro visite del Ceriolo con il Bosco di Patanella: è un sentiero più lungo che attraversa vari ambienti e si può percorrere tutto l'anno, solo con visita guidata su prenotazione.
Inoltre vi è un piccolo sentiero natura presso il Casale Giannella dove è possibile visitare la mostra sulle zone umide e il giardino delle farfalle.
Percorsi natura, capanni per l'osservazione degli uccelli, giardino delle farfalle, materiale didattico ed infine un Centro di educazione ambientale realizzato all'interno di un casale spagnolo del 1600, dotato di sala riunioni, spazi destinati ad attività didattiche e allestito con mostre tematiche.
Altri tre casali più recenti sono adibiti a foresteria, con disponibilità di circa 60 posti letto, una grande sala mensa e una cucina.
Il servizio foresteria per gruppi è attivo su prenotazione.
Parte dell'energia utilizzata dalla struttura proviene dall'impianto a pannelli fotovoltaici.
Il Centro Visite è gestito dal WWF Italia e parte dell'area è di proprietà dell'Associazione.