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Montefiascone (VT)
Montefiascone (VT)
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Indirizzo:
Montefiascone (VT), Borghi e paesini, Vicino Roma
Descrizione:

Montefiascone con i suoi 600 metri sul livello del mare e la sua vista panoramica sul Lago di Bolsena è il comune più alto di tutta la provincia di Viterbo.

Montefiascone si erge in cima al colle più alto dei Monti Volsini, dominante la sponda sudorientale del lago di Bolsena, superando i 600 m s.l.m. nella zona del "Belvedere" e della dominante Rocca dei Papi (633 m s.l.m.)

Dai giardini del Castello si può ammirare un panorama incredibilmente spettacolare a 360°, che spazia su tutta la Tuscia e che comprende: i Monti Cimini e della Tolfa, l’Amiata, l’Argentario, Viterbo, e attraverso la Conca d’oro di Montefiascone, ricca di appezzamenti coltivati dai mille colori, lo splendore del Lago di Bolsena con le sue isole Martana e Bisentina.

La particolare posizione geografica e notevoli risorse paesaggistiche e naturali hanno reso anticamente Montefiascone un noto centro di produzione agricola e vinicola.

Il colle su cui sorge la cittadina infatti si affaccia direttamente sul lago di Bolsena, antica caldera che ha avuto origine dall'esplosione di un possente vulcano in tempi preistorici, e quindi il terreno è ricco di materiali di origine lavica (come il tufo) favorendo lo sviluppo della coltivazione della vite.

Detto ciò si potrebbe pensare che il nome del paese derivi proprio dalla grande quantità di fiaschi di vino li prodotti, eppure non è così.

Molti trattati sono stati scritti per identificare le origini di Montefiascone, ma ancora nessuno è riuscito a stabilirle con certezza.

Poche sono le prove sulla presenza etrusca, ma probabilmente era il colle dove sorgeva il “Fanum Voltumnae”, luogo sacro dove i Lucumoni delle dodici città Etrusche confederate si riunivano.

Le radici del toponimo Monte Fiascone (dove "monte" è probabilmente dovuto alla natura collinare dell'abitato) sono da far risalire al latino mons faliscorum, con riferimento ai falisci, i quali sarebbero approdati nell'area dopo la distruzione dei vari centri dell'ager faliscus ad opera dei romani.

Molto meno probabile l'ipotesi per la quale il nome della cittadina deriverebbe da mons phisconis, dal nome di una popolazione di origine greca.

In ogni caso il vero abitato si formò nell’alto Medioevo, al tempo delle incursioni barbariche, quando gli abitanti della pianura si rifugiarono sulle alture.

La posizione strategica di Montefiascone lo fece diventare oggetto di scontri per il controllo del territorio.

La Chiesa più volte provvide a fortificare la cittadina, ribadendo il principio di tutela sotto l'egida della Santa Sede, soprattutto con Innocenzo III nel 1207.

Nel 1353 a Montefiascone nacque il quartier generale della Chiesa nelle province laziali, in concomitanza con l'arrivo del Cardinale Albornoz.

Le fortificazioni interessarono in primis il Castello della Rocca, presidiato notte e giorno dall'esercito pontificio.

Tredici anni più tardi Urbano V elevò Montefiascone a città, dotandola di una propria diocesi conservata nel corso dei secoli.

Fu l'inizio di un lunghissimo periodo in cui si alternarono nel soggiorno papi, governanti, letterati.

Ma come tutti i borghi, anche Montefiascone conobbe la stagione del declino.

Grazie all'intervento del Cardinale Marco Barbarigo, però, la situazione tornò agli splendori di un tempo.

Vero e proprio fiore all'occhiello di Montefiascone è la Chiesa di San Flaviano, realizzata a cavallo dei secoli XI e XII e articolata in due piani sovrapposti.

Di epoca rinascimentale, invece, è la cattedrale di Santa Margherita, completata soltanto nel tardo Seicento.

A livello geografico, Montefiascone si trova sulla via Cassia a nord rispetto a Viterbo, molto vicino all'Umbria (Orvieto dista circa 40 minuti in macchina) e alla Toscana.

A farne centro di villeggiatura estiva contribuiscono il clima, la storia e l’amenità del lago di Bolsena (che dista appena 5 km) e anche la vicinanza dal monte Amiata.

La via Francigena che attraversa Montefiascone ha reso il borgo una tappa fissa prima di raggiungere Roma, che da qui dista un centinaio di kilometri.

Una bella strada panoramica porta, in pochi km, alle rive del lago dove sono presenti il campeggio estivo e diversi ristoranti molto frequentati.

Il lungolago, tenuto con cura, si presta a piacevoli passeggiate.

L’ambiente offre percorsi a cavallo o in mountain bike, mentre per gli amanti del lago oltre alle escursioni in barca, sono possibili tutti gli sport acquatici quali: vela, surf, pesca e nuoto.

Se vi trovate da queste parti dovreste visitare anche i bellissimi borghi di Grotte di Castro, Bolsena, Marta e Capodimonte e magari anche Sant'Angelo di Roccalvecce - Il paese delle Fiabe.

La provincia di Viterbo non smette di stupire, come già sapete se magari avete visitato il Parco dei Mostri di Bomarzo, l'antico borgo di Chia e Soriano nel Cimino, Civita di Bagnoregio; Calcata e il suo Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, i giardini di Villa Lante a Bagnaia o Palazzo Farnese a Caprarola...

Non distante poi troviamo il grazioso borgo di Graffignano, ma anche Civitella d'Agliano che nasconde un museo a cielo aperto: "La Serpara" di "Paul Wiedmer", l'artista svizzero che nel 1997 ha acquistato una vallata per realizzare un affascinante giardino, atelier con più di 40 installazioni artistiche e sculture che si fondono letteralmente nella natura - visitabile solo alcuni giorni dell'anno.

Montefiascone (VT)
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Panorama dalla Rocca di Montefiascone (VT)
Panorama dalla Rocca di Montefiascone (VT)

Montefiascone | Defuk e il vino Est! Est!! Est!!!

Il leggendario vino di Montefiascone ha origini molto antiche, ma il suo nome nasce esattamente nel 1111.

Quell'anno infatti il leggendario Enrico V di Germania marciava su Roma per farsi incoronare Imperatore del Sacro Romano Impero da Papa Pasquale II.

Con lui viaggiava il Vescovo Johannes Defuk, della prestigiosa famiglia dei Fugger di Augusta, e il suo fedele servitore Martino.

Quest'ultimo aveva il compito di precedere la carovana e scovare durante il viaggio tutte le località dove il vescovo Defuk  avrebbe potuto trovare un vino degno del suo palato, e di segnalarlo sul cammino scrivendo su dei cartelli la parola "EST" che in latino significa semplicemente "c'è".

Nessuna scritta significava "vino assente o scadente, passare oltre".

Quando il vino era particolarmente gradevole doveva scrivere 2 volte “Est”, ma una volta arrivato a Montefiascone, colpito dal vino locale, lasciò un codice particolare per il vescovo: "EST! EST!! EST!!!"

Quando arrivo anche il vescovo Defuk fu talmente colpito dalla bontà di quel moscatello da tornare a Montefiascone subito dopo la sua missione in Vaticano, e non andarsene più via fino alla sua morte, avvenuta due anni dopo, che sembrerebbe avvenuta per colpa di una malattia legata proprio all’eccessivo consumo di questo vino.

Il servo Martino, in memoria del prelato tedesco, fece incidere ai piedi del monumento funebre questo epitaffio: EST EST EST PRT NIU EST HIC IO DEUC D MEUS MORTUUS EST (Qui giace Giovanni Defuk, morto per il troppo EST! EST!! EST!!!)

Le sue spoglie sono tutt'oggi conservate nella Chiesa di San Flaviano, dove per secoli fu rispettata la tradizione di versare ogni anno un intero barile di EST! EST!! EST!!! sulla sua tomba in occasione dell'anniversario della sua morte.

Chiaramente dopo tutti questi secoli l'uvaggio e le lavorazioni sono decisamente cambiate e il vino attuale (asciutto e secco) - Doc dal 1966 - è molto diverso da quello del passato (dolcissimo).

Oggi l'EST! EST!! EST!!! si produce con l’uso di Trebbiano toscano (dal 50 al 65%) e giallo (dal 25 al 40%), con Malvasia bianca lunga o malvasia del Lazio dal 10 al 20%.

Si aggiungono anche ulteriori uve bianche non aromatiche per un massimo del 15%.

Est! Est!! Est!!! di Montefiascone DOC
Est! Est!! Est!!! di Montefiascone DOC

Montefiascone | Eventi

  • Fiera del Vino (agosto); attorno all'anno 1111 Giovanni Deuc detto Defuk, alto prelato germanico amante del buon vino, incaricò il fedele servo Martino di cercare per lui il migliore. Martino partì per questa ricerca e per far capire al suo padrone che era stato in quel paese e che vi si trovava del buon vino, scriveva sulla porta della locanda Est! Che stava per c'è. Defuk, passando per i paesi visitati dal servo, si fermava dove trovava la scritta. Martino arrivato a Montefiascone rimase talmente colpito da questo vino da scrivere Est! Est!! Est!!!. Quando Defuk assaggiò quel vino non poté più smettere di gustarlo così che il troppo bere lo portò alla morte. Il prelato venne sepolto nelle basilica di San Flaviano, dove ancora oggi si trova la sua tomba, e prima di morire espresse il desiderio che ogni anno nella ricorrenza della sua morte venisse versato del vino sulla sua tomba, lasciando una grossa somma di denaro in lascito alla città affinché il rito venisse officiato. Da questa vicenda nasce il Corteo Storico falisco e viene tratta la manifestazione "Fiera del Vino", che si svolge ogni anno nel mese di agosto dal 1958.
  • "Est Film Festival", luglio.

Montefiascone - Fiera del Vino - Gara delle botti
Montefiascone - Fiera del Vino - Gara delle botti

Cosa vedere a Montefiascone (VT) | Monumenti e luoghi d'interesse

Il centro storico di Montefiascone custodisce delle importanti testimonianze del suo passato.

Montefiascone (VT) | Architetture religiose

  • Chiesa di S. Maria di Montedoro
  • Chiesa di San Flaviano: confinata ai margini dell'abitato dal suo progressivo spostamento verso la sommità del colle, la chiesa continuò a vivere le vicende del castrum falisco. All'inizio del XIV secolo, alla chiesa romanica venne aggiunto un prolungamento ed una nuova facciata in stile gotico, inoltre vennero rialzate le navate laterali: successivamente vennero costruite anche le cappelle che si aprono oggi sul lato sinistro della chiesa. Al suo interno sono gelosamente conservati alcuni affreschi di scuola romana e toscana risalenti al XIV secolo, altri di scuola umbra del secolo successivo e la Cattedra di Urbano IV. È presente, inoltre, la tomba di Johannes Defuk, prelato tedesco al centro della leggenda dell'Est! Est!! Est!!.
  • Cattedrale di Santa Margherita: insieme alla rocca costituisce l'elemento caratteristico del panorama di Montefiascone; la cattedrale è dedicata ad una giovinetta le cui spoglie erano giunte fortunosamente sul colle falisco dalla remota terra di Antiochia, dove era vissuta e morta per la fede cristiana. I lavori furono avviati intorno al secolo XV su ordine di Alessandro Farnese, poi Paolo III, su una chiesa già esistente, e vi presero parte artisti quali il Bramante e Antonio Sangallo il Giovane. Sembra sia stato proprio il Bramante a disegnare la pianta ottagonale, prendendo spunto dalla forma originale della vecchia costruzione. Tuttavia, a causa di ostacoli imprevisti quali la peste e le varie guerre, la costruzione venne portata a termine molto più tardi. Fatalità volle che a causa dei carboni usati per sciogliere la cera che serviva per l'organo, lasciati, sembra, proprio dall'organista, nel 1670 la grande chiesa si incendiasse irrimediabilmente. La ricostruzione iniziò immediatamente su ordine del cardinale Albertoni Altieri, vescovo della città, il quale supportò tutte le spese. In 4 anni l'edificio venne completato di nuovo, e appariva ora più grande e sontuoso, grazie anche alla maestosa cupola, divenuta oggi simbolo della città.
  • Chiesa di Sant'Andrea
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Chiesa di San Flaviano - Montefiascone
Chiesa di San Flaviano - Montefiascone

Montefiascone (VT) |  Architetture civili

  • La Rocca dei Papi, che lega la sua genesi, il suo sviluppo e anche la sua decadenza ai rapporti di Montefiascone con vari pontefici. Nel periodo che risale alle invasioni barbariche il paese si vide costretto a rafforzare le difese ambientali con opere murarie che impedissero a eventuali aggressori di introdursi all'interno del centro abitato. Venne così eretta una grande e possente rocca con alte mura, all'interno delle quali si riversarono anche gli abitanti delle campagne. Presto essa divenne meta privilegiata di papi che, costretti a scappare dalla Roma assediata, la scelsero quale meta del loro esilio. Questa assidua presenza di personalità ecclesiastiche fece ben presto di Montefiascone una sede vescovile. La zona della Rocca rappresenta ancor oggi una delle principali attrattive del luogo.

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Montefiascone (VT)
Montefiascone (VT)

Montefiascone | La Storia

Montefiascone (VT) | I primi abitanti e gli Etruschi

Al periodo etrusco risalgono due aree templari sacre, rispettivamente nella località di Cornos (in riva al lago e chiamata dai locali anche Cornosse) e alla Rocca.

Tracce di civiltà più antiche sono state rinvenute tra Montefiascone e Viterbo, più precisamente nella zona del Rinaldone, sede della civiltà eneolitica.

Nel luogo ove si trova la Rocca fortezza sono stati rinvenuti i resti di un insediamento protovillanoviano, databile intorno al IX secolo a.C.-VIII secolo a.C.

Montefiascone (VT) | I Romani

Montefiascone conobbe migliori fortune nel periodo romano, grazie ad un efficiente sistema viario (un esempio è la via Cassia, costruita tra il 170 e il 150 a.C.), facilitato proprio dalla carenza di fenomeni urbani rilevanti da parte degli etruschi.

Alcuni ritrovamenti nella zona della basilica di San Flaviano farebbero pensare che il nucleo iniziale romano si trovasse proprio in questa area.

Sono stati ritrovate tracce di mausolei, necropoli e numerose lapidi.

Montefiascone (VT) | Prime testimonianze scritte

Sembra che Montefiascone (col nome di Mons flaconis) inizi a comparire nei documenti ufficiali a partire dall'anno 853, quando Leone IV conferma al vescovo di Tuscania, Virobono, i possedimenti della diocesi, alla quale il territorio della cittadina apparteneva.

Abbiamo così notizie del convento di San Pietro "in Vico pergulata", delle scomparse chiese di Santa Maria e Sant'Agnese, di cui rimangono le tracce di fondazioni, della chiesa di San Pancrazio in Nocerina e di Sant'Andrea, inizialmente posta all'interno delle mura cittadine.

Montefiascone (VT) | Alto Medioevo

Nel medioevo il centro, insieme con la sua piccola fortezza, inizia ad assumere notevole importanza strategica, in virtù della sua posizione dominante sulla vallata. Nel 1058 vi si reca il papa Stefano IX, e nel 1065 l'esercito della contessa Matilde.

Il 15 giugno 1074 Papa Gregorio VII incontra la stessa contessa Matilde e la madre Beatrice, sue preziose alleate, a San Flaviano.

La fortezza viene messa sotto assedio nel 1093 da Enrico IV, ma i conti Farnese, Ildibrandini e di Bisenzio la difendono energicamente.

Nel 1111, Enrico V e la sua corte passano per Montefiascone, diretti a Roma per la consacrazione papale del sovrano: secondo la leggenda, Johannes Defuk sarebbe proprio al suo seguito quando viene "conquistato" dalla bontà del vino locale.

Successivamente, anche l'imperatore Federico Barbarossa si reca a Montefiascone (1185), consapevole dell'importanza strategica della fortezza.

Vista dall'alto di Montefiascone (VT)
Montefiascone (VT) vista dall'alto

Montefiascone (VT) | Il periodo di splendore

Negli anni seguenti Montefiascone divenne uno dei più importanti centri della chiesa.

Papa Innocenzo III, nel XIII secolo, costituì il patrimonio di San Pietro, facendosi forte delle promesse incompiute di Pipino e Carlo Magno.

Innocenzo visitò Montefiascone per la prima volta nel 1207. Egli ne rinforzò la Rocca, munendola di un muro di cinta.

Tre anni dopo la venuta del papa, Ottone IV occupò Montefiascone e vi instaurò il suo quartier generale.

Nel 1222 passò di qui San Francesco, e vi lasciò uno dei suoi seguaci, frate Morico da Viterbo, affinché iniziasse i cittadini al suo modo di intendere e vivere il Vangelo.

Nel 1267, il paese fu invaso per un breve periodo dai ghibellini.

Papa Martino IV soggiornò ininterrottamente alla Rocca, e la abbellì tanto da farla diventare una reggia.

Sembra che il pontefice fosse estremamente goloso delle anguille pescate nel lago di Bolsena, e per questo motivo Dante lo pose in Purgatorio, nella cornice dei golosi.

Nel 1315 la fortezza fu messa sotto assedio a causa di una disputa con un vicario rettore di San Pietro.

I ghibellini (sostenitori dell'imperatore) vinsero, e derisero gli sconfitti.

La vigilia di Natale fu tenuto un processo a carico dei prigionieri, e ci furono condanne pesanti.

Nel 1321 papa Giovanni XXII, da Avignone, ordinò che si coniasse nella Rocca una nuova moneta, la "papalina" o "paparina".

Nel periodo della cattività avignonese non abbiamo pontefici a Montefiascone, ma vi soggiornano per anni i loro legati, che li sostituivano alla guida del governo.

Uno di essi fu il cardinale spagnolo Egidio Albornoz. Nelle sue missioni in Italia nel 1353-57 e nel 1358-67 risedette in prevalenza a Montefiascone.

Trascorse tutto il suo primo inverno in Italia all'interno della Rocca, predisponendo piani di battaglia ed accattivandosi più alleati possibili.

Si dice che in questo periodo la fortezza fosse inespugnabile.

Quando Urbano V salì al soglio pontificio, l'Albornoz aveva quasi del tutto restaurato lo stato pontificio.

Il 30 aprile 1367 la sede papale fu riportata da Avignone a Roma. In seguito, furono intrapresi dei lavori per abbellire ulteriormente la Rocca, ed Urbano V vi risiedette nelle estati del 1368, 69, 70.

Il 9 ottobre 1368 ritornò a Roma per incoronare Carlo IV.

Nel 1463 la Rocca aveva ormai perso il suo prestigio, poiché la sede del regno pontificio era stata spostata prima a Viterbo, e poi definitivamente a Roma.

Il papa Pio II, visitandola, la descrive: "...il palazzo fu costruito come una fortezza, con saloni, sale da pranzo, stanze da letto convenienti alla dignità di un papa, ma ora è in parte cadente, sia per vecchiaia che per incuria...".

Montefiascone (VT) | Il Rinascimento e il declino

Nel 1534 Alessandro Farnese, conosciuto poi come Paolo III, venne eletto papa.

Egli fu un abile diplomatico, che cercò di perseguire una politica di pacificazione tra le varie autorità ecclesiastiche.

Nel 1590 la rocca cadeva a pezzi, ma non venne mai restaurata.

I papi avevano iniziato a recarsi sempre meno in quella che era stata la loro residenza estiva, e per decenni Montefiascone rimase nell'anonimato.

Nel 1657 la città fu colta dalla peste, ma ogni precauzione risultò vana, tanto che la città perse 1200 abitanti, ovvero circa 1/3 della popolazione di allora.

Nel 1695 la zona fu colpita da un sisma di notevole entità, che distrusse quasi completamente la vicina Civita.

Anche a Montefiascone i danni furono notevoli, ma non si contarono vittime.

Nel 1687, la venuta del cardinale Marco Antonio Barbarigo fu provvidenziale.

Egli riadattò il seminario di Montefiascone fino a farlo diventare uno dei più importanti del centro Italia. Lentamente però anche il seminario perse importanza, e il 26 maggio 1706 il cardinale morì.

Il 1º settembre 1719 il vescovo cardinal Pompilio Bonaventura celebrò a Montefiascone le nozze tra la principessa polacca Maria Clementina Sobieska e Giacomo Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra.
Non diverranno, tuttavia, sovrani. Nel 1731 la principessa donò un parato con ricami d'oro.

Nel 1797 Pio VI passò a Montefiascone in veste d'esiliato.

Nel 1798 i repubblicani francesi invasero lo stato pontificio, e, entrando a Montefiascone, razziarono il giardino del vescovato, distruggendo le cento statue di marmo che l'adornavano.

Nel 1860 Montefiascone fu assalita dai "Cacciatori del Tevere", ma le truppe papaline ripresero immediatamente il controllo della città. Gioachino Rossini vi ambientò la sua Cenerentola.

Nel 1870 Nino Bixio occupò la città senza trovare resistenza.

La votazione per l'annessione al Regno d'Italia fu unanime: su 1473, 1469 furono per l'annessione, 4 votarono contro e 491 si astennero.

Dopo otto secoli cessava di esistere il patrimonio di San Pietro in Tuscia.

Con i nuovi amministratori venne ricostruita gran parte degli edifici e palazzi, costruite fogne, strade e l'acquedotto del Cimino.

Montefiascone venne definita da molti la "perla dell'Alto Lazio", e fu un'ambita meta di villeggiatura per i primi decenni del '900.

Come molte altre città, anche Montefiascone pagò il suo contributo alla prima guerra mondiale: 20 caduti, tra cui il sindaco Oreste Borghesi.

Nel 1930 Lucia Filippini, fondatrice dell'ordine omonimo e grande benefattrice delle scuole locali, viene santificata. Le sue spoglie sono ancora oggi custodite nella cripta soggiacente la principale basilica di Montefiascone, Santa Margherita.

Negli anni trenta, la città fu anche oggetto di visita da parte di Mussolini, accompagnato da Italo Balbo.

Nel corso della seconda guerra mondiale, Montefiascone subì due bombardamenti aerei da parte delle truppe alleate, avvenuti nel maggio del 1944.

Vi furono numerose vittime ed ingenti danni.

Nel 1958 venne istituita la Fiera del Vino.

La Fiera, ancora oggi uno degli eventi principali dell'estate montefiasconese (si tiene ogni anno ad agosto), celebra la storica vocazione agro-vinicola della città e il suo rinomato vino d.o.c. Est! Est!! Est!!!

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